Bagnasco condanna i Dico e benedice il Family day
Il presidente Cei: legge inaccettabile e pericolosa
Toni più morbidi sulla manifestazione dei cattolici: sarà una festa
"La Nota pastorale sarà un´autorevole illuminazione sulle circostanze odierne"
di MARCO POLITI
ROMA - Mezz´ora di preghiera eucaristica apre l´era Bagnasco. Trentun vescovi e cardinali in ginocchio segnano l´immagine di una Chiesa che non vuole apparire un partito. Sono parecchie le novità nella prima entrata in scena del neo-presidente della Cei, ma c´è anche una lapidaria riconferma: il no ai Dico è totale, accompagnato dalla benedizione del Family Day. Bagnasco definisce il disegno di legge Bindi-Pollastrini «inaccettabile sul piano dei principi e pericoloso sul piano sociale ed educativo». Di fatto la Cei non intende quindi rinunciare ad agire come soggetto direttamente politico.
La Nota pastorale, che sarà messa a punto nei prossimi due giorni, rifletterà questa linea. A questo punto appare probabile che verrà diffusa prestissimo. Sarà - anticipa Bagnasco - «un´autorevole illuminazione sulle circostanze odierne». Autorevole, quindi vincolante. Perché l´arcivescovo di Genova cita il Concilio e Benedetto XVI per indicare che vi sono linee guida rigidissime a cui ogni credente deve attenersi. Nell´ordine: «Il matrimonio ha stabilità per ordinamento divino. Il vincolo sacro non dipende dall´arbitrio umano». E poi, come affermato dal Papa: «Nessuna legge fatta dagli uomini può sovvertire la norma scritta dal Creatore senza che la società venga drammaticamente ferita». E ancora: guai a lasciarsi condizionare dalle «pressioni di lobbies capaci di incidere negativamente sui processi legislativi».
L´ultima mazzata nei confronti di quei parlamentari cattolici, che intendessero richiamarsi all´autonomia della coscienza e alla necessità di trovare una mediazione nell´ambito di una società pluralista, viene da un´altra citazione ratzingeriana. È «indispensabile guardarsi da quell´atteggiamento pragmatico, oggi largamente diffuso, che giustifica sistematicamente il compromesso sui valori umani come se fosse l´inevitabile accettazione di un presunto male minore».
La piattaforma di estrema intransigenza, che deriva dalla linea imboccata sin dalla sua elezione da Benedetto XVI, si accompagna peraltro a varie novità di forma e di metodo contenute nella prolusione di Bagnasco. Il neo-presidente si è presentato con una relazione breve, non onnicomprensiva alla maniera di Ruini, tutta incentrata sulla famiglia in modo da permettere al consiglio di discutere approfonditamente. Ha anche avvertito i giornalisti di guardare al comunicato finale come «resoconto di un incontro collegiale». Un modo elegante per dire che non sarà la fotocopia della prolusione del presidente come avveniva nell´era Ruini. Bagnasco lo ha garantito nel suo discorso: la Cei lavorerà in spirito di comunione e responsabilità collegiale.
Ripetute le assicurazioni che la Chiesa intende la sua azione primariamente come pastorale, da «madre e maestra». Pacatezza e serenità sono anche terminologicamente il leitmotiv del suo discorso. Però l´arcivescovo insiste sulla rivendicazione che la Chiesa ha la «necessità di una presenza pubblica» e di un campo d´azione a «dimensione nazionale». Perciò Bagnasco ha ribadito il dovere di difendere la famiglia, «bene nevralgico della vita sociale». È una preoccupazione pastorale, «per nulla politica», ha assicurato. Negando che gli interventi del pontefice o dei vescovi possano essere interpretati come «un´invadenza di campo o un gesto indelicato, se non sproporzionato, o addirittura una ricerca di potere temporale».
Comunque l´appoggio dei vescovi al Family Day è stato ufficializzato. Bagnasco si è compiaciuto dell´iniziativa delle associazioni e delle reazioni (negative) al disegno di legge Bindi - Pollastrini. Anche qui, tuttavia, una sfumatura nuova. Il presidente della Cei ha dichiarato che la manifestazione avrà il carattere di una «festa». Un segnale politico per dire che in nessun modo potrà essere interpretata come una spallata contro il governo Prodi. È la linea del cardinale segretario di stato Bertone ed è il superamento di quell´avversione di fondo che Ruini ha sempre nutrito per il centrosinistra. Non è sfuggito nemmeno che nel dichiarare il proprio veto ai Dico Bagnasco non ne ha fatto una crociata contro le convivenze gay, limitandosi a ribadire che nel disegno divino il matrimonio è «l´unione tra maschio e femmina».
Infine, un segnale rivolto all´episcopato. Fedele al pensiero di Benedetto XVI, Bagnasco ha perorato meno burocrazia nella Chiesa e una conferenza episcopale più «leggera», insistendo sull´autonoma responsabilità di ciascun vescovo.
Ma con o senza scatto alla risposta .. ?
La Chiesa oramai non ci sorprende più. Che Bascasco sia come Ruini non è una novità visto che lo ha nominato Ratzinger.
Ciò che stupisce non è la pronuncia contro i Dico (in fondo in fondo è comprensibile da parte loro), ma il continuo far riferimento a diritto civile, diritto naturale e argomenti "laici" che nulla hanno a che vedere con la religione e l'etica morale.
Per quanto mi riguarda, la Chiesa può anche imporre ai suoi fedele di camminare a testa in giù, poi ognuno è libero di seguire o meno le indicazioni, ma è oltraggioso che non ammetta che lo Stato voglia tutelare chi intende camminare esclusivamente a testa in SU...
Chissà se un giorno riuscirò a vedere questa chiesa condannare con altrettanta enfasi i mafiosi, i pedofili, i grandi ladri, i corruttori, i mercanti d'armi, ...
ma diritto naturale non è una contraddizione in termini? come può il diritto, che è l'insieme delle regole che disciplinano le relazioni di un gruppo organizzato di persone, essere naturale e pertanto non soggetto a regole umane?
io questo non lo capisco...
Imperium in imperio!
Questi son partiti col dire che sia piu' facile per un cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco andar nel regno dei cieli (poco oltre i satelliti),
per finire con l'avercela a morte sia con la cruna che col cammello, dimenticandosi del ricco.
il Generale Bagnasco. Generalissimo Reverendissimo.
BASTA CON LE INGERENZE DELLA CHIESA IN UNO STATO LAICO PER COSTITUZIONE! HANNO ROTTO I COGLIONI!!
SE NE TORNINO AD AVIGNONE!!!
att-tenti! onore al Generale Bagnasco, eroe della X Vatican.
cosa c'è di più artificiale della natura?
io la penso come la chiesa, non trovo giusto quello che vogliono i dico, ma non trovo nemmeno giusto coprirci gli occhi e ignorare l'esigenza di persone con delle esigenze di coppia diverse dalla famiglia tradizionale.
per me il problema non sta se passerà la legge e in che modo, il problema è che la chiesa e i politici hanno ucciso gli ideali e adesso specialmente la chiesa è in grande difficoltà e se il mondo sta andando alla deriva è colpa di molti sacerdoti che si comportano più da uomini che da evangelisti. io credo in DIO e credo anche che ci stiamo distruggendo per intolleranza.
Noto che TUTTI hanno un enorme rispetto per la Chiesa, che, a prescindere da ciò che voi atei a basso costo credete,qualcosa di buono ha fatto, fa e farà
perché il Generale Bagnasco fa anche parte della Chiesa? grazie dell'informazione non lo avevo capito. è come quando leggi che Berlusconi fa anche parte del Ppe, si rimane sempre un po' sorpresi.
Credo che l'uscita di Danilo qui sopra sia sarcastica, ma siccome non si sa mai vorrei precisare che io non ho alcun rispetto per la chiesa. Al contrario, è un'istituzione che disprezzo dal profondo perché sono convinto che non possa fare nulla di buono, fondandosi sulla menzogna e mantenendosi sull'ignoranza propria delle menti deboli che ha cura di mantenere tali.
seeee danilo,
la chiesa, così com'è, può fare solo UNA cosa buona: SCIOGLIERSI! (nel senso di liquefarsi)
Ma dico a parte, non glielo dice nessuno che il matrimonio civile esiste già da un po'? O forse non conta nemmeno quello, perchè manca il vincolo divino?
(... scritto da una sposata in chiesa)
Lobbies .. ?? naaaaaaaaaaa!