Nancy, una stratega sulla via di Damasco
di Giancesare Flesca
I suoi nemici repubblicani l’hanno raffigurata durante l’ultima campagna elettorale di midterm come un diavoletto rosso. I suoi amici democratici la chiamano «la donna di granito». Lei si definisce invece come una cattolica italo-americana che a 67 anni è diventata presidente della Camera dei deputati, la terza carica dello Stato, battendosi a muso duro contro Bush e la guerra in Iraq come rappresentante dell’ottavo distretto elettorale, quello di San Francisco,la città più liberal degli Stati Uniti. Nancy D’Alessandro Pelosi è deputata eletta (l’ultima volta con l’80% dei voti )in quella circoscrizione fin dal 1987,ed ha imparato in questo lungo periodo a rispettare le minoranze e a combattere per i diritti civili ovunque. Indossa abiti di griffe famose e il giorno del suo insediamento s’è presentata con i suoi cinque figli e con sei nipotini, come ad una festa familiare. Di famiglie numerose e di politica Nancy ha una lunga esperienza. Suo padre Thomas D’Alessandro, origini napoletane, è stato deputato e sindaco di Baltimora per 12 anni. Durante la guerra incitava per radio gli italiani a combattere contro il fascismo. Dopo continuò a trasmettere, stavolta contro i comunisti. Anche uno dei sei fratelli di Nancy è stato sindaco di Baltimora. Lei invece ha incontrato a 19 anni un altro oriundo italiano: Paul Pelosi, uomo d’affari di San Francisco molto benestante e, sposandolo, si è trasferita nel gioiello della costa occidentale. Con un patrimonio di 16 milioni di dollari, la Pelosi è al numero tre nella classifica dei miliardari presenti in Congresso. E oltre alla sua fortuna personale, pare che abbia un talento speciale nel raccogliere fondi per il partito dell’asinello. All’inizio mandava i figli a vendere biscotti per la causa. Nelle ultime elezioni ha racimolato qualcosa come 50 milioni di dollari, un record.
In questi giorni Nancy è sotto i riflettori perché ha intrapreso un viaggio in Medio-Oriente, non fermandosi però solo in Israele e Palestina, ma spingendosi invece fino a Damasco, capitale della Siria, uno dei paesi definiti «rogue» (canaglia) dall’Amministrazione attuale. La Pelosi è stata uno dei centodue deputati che nel 2002 si opposero alla guerra contro Saddam, e ancora adesso rimprovera il presidente- da lei definito «incompetente» - per il guaio in cui ha cacciato gli Stati Uniti. È stata lei la stratega del voto dei due rami del Congresso per il ritiro delle truppe americane entro il 2008, quella legge cui la Casa Bianca promette di opporre il veto presidenziale. D’altra parte si sa che la Pelosi è una grande esperta di giochi parlamentari. Prima di arrivare al vertice della Camera bassa, è stata per lunghi anni capo dei deputati democratici. Con abilità e pazienza è riuscita a compattare il voto dei «suoi» congressmen, normalmente propensi alle iniziative trasversali. Nell’ultimo anno di sua direzione, il 90% degli eletti ha votato in maniera unitaria.
Il suo curriculum parlamentare è decisamente progressista. Lei, cattolica non si oppone ai finanziamenti dello Stato alle strutture abortiste; è favorevole al matrimonio fra gay e allo sviluppo delle ricerche basate sulle cellule staminali. Si è battuta a spada tratta per la diminuzione delle armi da fuoco circolanti nel paese. Ha vincolato con il suo «Pelosi Amendement» la Banca mondiale ad un maggiore controllo sull’impatto ambientale dei progetti che finanzia. Si schiera a favore degli immigrati e per un aumento del salario minimo. Quando è stata eletta alla Presidenza ha sottolineato di essere la prima donna a ricoprire un ruolo tanto importante nella storia degli Stati Uniti. «Abbiamo aspettato 200 anni, e questo è solo un inizio. Non bisogna mai perdere la fede».
Ma queste parole, secondo gli esperti, non sono certo volte ad incoraggiare Hillary Clinton.
Vedetevi qualche disscorso della Pelosi su youtube.
come questo
http://www.youtube.com/watch?v=HDI9howwBr0
Nancy Pelosi non solo ha portato i democratici alla vittoria, ma gli sta ridando un'anima. E' bravissima e preparatissima. Basta ascoltarla per rendersene conto, è un gradino sopra.
Con tutto il rispetto Hillary Clinton al confronto mi sembra di plastica. Ricordate l'icona che Garry Trudeau aveva inventato per Bill? Quei wafer grandi e belli che poi si sciolgono in bocca e non lasciano quasi niente? Ecco, appunto.
Hillary è un leader politico libero, autonomo e responsabile. Inoltre rappresenta il sogno americano (self-made woman) in quanto proviene a differenza della Pelosi da una famiglia assai modesta