Mi sono buttata dal letto ieri mattina per andare all'Anteo a vedere il film, ma soprattutto a sentire la lezione di cinema di Olmi che doveva seguire la proiezione. Il film è bellissimo, commovente e spiazzante. Ma Olmi è stato altrettanto sorprendente. Altro che lezione di cinema! E' stata una lezione sublime di filosofia cristiana. Una lezione sull'Amore contro ogni Chiesa: cattolica, mussulmana, ebraica ma anche economica, culturale, ognuna ancorata ai suoi dogmi astratti e imprescindibili, dimentica degli uomini, della vita, delle emozioni. Tutte cose senza le quali i libri sono solo erudizione inutile, gli studiosi custodi del nulla e servi di un potere che utilizza sempre più la modernità per schiacciare la semplicità e l'autenticità della vita.
A proposito delle citazioni cinematografiche di cui parla Pippo, Olmi ha detto quasi commuovendosi- parlando della tazzina di caffè con un amico - che con questo film anche lui ha incontrato gli amici: Zavattini, De Sica, Pasolini.
Concludo con un consiglio per le donne di OMB: non potete assolutamente perdervi Raz Degan. E' la ciliegina sulla torta di un film già meraviglioso. Ma che ciliegina!
Mah, non sento nessuna necessità di (ri)conciliarmi con il cristianesimo. L'idea di una religione "buona", progressive, secondo me è una scempiaggine. E' l'idea stessa di religione che è irrazionale.
Di Olmi, poi, mi piacque il primo film; ma fui letteralmente ucciso dall'albero degli zoccoli, sorta di panegirico del contadino duro di testa stile valbrembana..no, direi che opto per un cosmopolitismo borghese e ateo..
ma fui letteralmente ucciso dall'albero degli zoccoli, sorta di panegirico del contadino duro di testa stile valbrembana
a parte che il film è ambientato nella pianura bergamasca, proprio perchè in val brembana di contadini se ne vedevano ben pochi: casualmente in montagna erano pastori...
ma soprattutto, non si capisce di che panegirico parli, viene presentata la vita così com'era a quei tempi, ed in quei luoghi, senza sottintendere alcun giudizio, positivo o negativo.
test
@dedalus
Ma Olmi è d'accordo con te. Il suo film condanna in toto le religioni - bada bene tutte le religioni - che invece dell'uomo hanno messo al centro dei propri interessi dogmi o saperi puramente astratti e asserviti al potere. E lo fa dal punto di vista di un cristiano (o meglio aspirante cristiano come si definisce) quale lui è. Esattamente le stesse riflessioni che Olmi fa per la chiesa cattolica valgono per un ateo, quale anche io sono. Tutto il sapere del mondo se è vissuto da eruditi, senza com-passione vale meno di una tazzina di caffè con un amico.
p.s. Anch'io fui uccisa dall'albero degli zoccoli, ma per fortuna non ho abbandonato Olmi. Anch'io come Pippo ho amato moltissimo Lunga Vita alla Signora, ma anche il Mestiere delle Armi, Il Segreto del Bosco Vecchio e Cantando dietro i Paraventi.
Si ma non è la stessa cosa.
Olmi "condanna" la chiesa, i dogmi, il sapere ufficiale etc. ma ha una sua visione della religione stessa; io penso che le religioni siano, in genere, posizioni irrazionali.
Quanto agli altri film: olmi non è male, ma gli manca qualcosa; spesso è un po' piatto. Insomma: ne' bergman, ne' -per rimanere in campo cattolico- bresson.
Certo che rispetto a salvatores o tornatore è un titano, ma questa è un'altra storia.
No, Olmi ha una sua visione del senso della vita, non della religione. Per lui il senso va trovato nell'amore inteso come partecipazione alla vita degli altri esseri umani. Questa idea è un valore cristiano, perchè Cristo lo ha portato nel mondo, che prima di lui non lo conosceva. Centochiodi ci dice che senza questo amore per la vita, i libri, la cultura, la sapienza muoiono, inchiodati come Cristo.
Non direi proprio che Olmi condanna tutte le religioni.
Piuttosto va al cuore del cristianesimo
Quasi tutti quelli che conosco pensano che il personaggio principale del film sia Gesu’.
Il Gesu’ che non legifero’ e non scrisse mai .
Hai ragione Mario, non avrei dovuto dire religioni, ma chiese. Ovvero religioni che diventano centri di cultura e di potere lontani dalla vita e dal mondo, capaci di giudicare ma non di partecipare. Questo è il messaggio del film. E comunque nella sua conversazione con gli spettatori domenica è stato proprio Olmi ad usare il termine religione per indicarle tutte: non solo le classiche cattolica, mussulmana, ebraica, ma anche economica, mediatica, tecnologica, etc.