LA LEGGE DEI POTERI FORTI
di Anna Bandettini
Di cosa si parla quando diciamo "Festival Mito"? Sarebbe interessante saperlo, ma la manifestazione musicale privata più finanziata dal denaro pubblico degli ultimi anni, non ha ancora ufficializzato un vero programma. Questo vuol dire due cose, entrambe non belle. Primo, che la giunta comunale, per esplicita richiesta del sindaco Moratti, ha messo in bilancio tre milioni di euro al buio. Secondo, che su un programma di massima il Comune ha sottoscritto una convenzione di tre anni con l´associazione che gestisce il festival, nata solo quattro mesi fa. Una procedura troppo singolare.
Mito è il ramo milanese di uno storico festival musicale da anni realizzato a Torino, con la direzione artistica di Enzo Restagno, che fa capo al Regio. A Milano lo organizza invece l´Associazione per il festival della musica voluta dal manager e appassionato di musica Francesco Micheli, ex presidente e ex azionista di e.Biscom, la web company che ha fatto affari con il Comune per il cablaggio della città e ex-presidente del Conservatorio da cui è andato via non senza polemiche.
Micheli, amico e sostenitore del sindaco Moratti ma con legami sia a destra sia a sinistra, è anche nel consiglio di amministrazione della Scala. Micheli ha chiamato nell´associazione molti esponenti della cultura e della borghesia milanese e per sé ha tenuto il ruolo di presidente del festival, affidando la responsabilità organizzativa a Francesca Colombo, già responsabile "digital asset management" della Scala, già coordinatrice artistica della Filarmonica del Conservatorio, quando Micheli ne era il presidente.
Con una tale task force (accanto a Micheli ci sono Bruno Ermolli e il presidente della Triennale Davide Rampello, mentre nel comitato direttivo troviamo i nomi di Marco Bassetti di Endemol, produttore tv, e Patrizia Garrasi uno dei più potenti agenti di musica) è facile sospettare che per l´associazione non sia stato difficile farsi aprire le porte della politica e convincere l´amministrazione di Palazzo Marino ad accogliere con particolare favore la manifestazione proposta da Micheli.
Non si esclude neppure che la sede dell´associazione, se si dimostreranno vere le indiscrezioni che trapelano da piazza della Scala, troverà posto in alcuni spazi comunali in via Rovello, dove presto si trasferirà anche l´assessorato di Vittorio Sgarbi.
Adesso il Comune dovrà fronteggiare lo scontento delle altre realtà musicali di Milano. A loro deve dare delle risposte e alla pubblica opinione dovrà spiegare il più presto possibile - prima di quanto annuncia oggi su queste pagine lo stesso Micheli - quali sono i motivi che lo hanno spinto a "comprare" quasi a scatola chiusa una manifestazione che in tempi di clamorosi e offensivi tagli alla cultura gli costerà tre milioni di euro.
Con una tale task force (accanto a Micheli ci sono Bruno Ermolli e il presidente della Triennale Davide Rampello, mentre nel comitato direttivo troviamo i nomi di Marco Bassetti di Endemol, produttore tv, e Patrizia Garrasi uno dei più potenti agenti di musica) è facile sospettare che per l´associazione non sia stato difficile farsi aprire le porte della politica e convincere l´amministrazione di Palazzo Marino ad accogliere con particolare favore la manifestazione proposta da Micheli.
Non si esclude neppure che la sede dell´associazione, se si dimostreranno vere le indiscrezioni che trapelano da piazza della Scala, troverà posto in alcuni spazi comunali in via Rovello, dove presto si trasferirà anche l´assessorato di Vittorio Sgarbi.
Adesso il Comune dovrà fronteggiare lo scontento delle altre realtà musicali di Milano. A loro deve dare delle risposte e alla pubblica opinione dovrà spiegare il più presto possibile - prima di quanto annuncia oggi su queste pagine lo stesso Micheli - quali sono i motivi che lo hanno spinto a "comprare" quasi a scatola chiusa una manifestazione che in tempi di clamorosi e offensivi tagli alla cultura gli costerà tre milioni di euro.
Test
3 milioni di euro sono, come si dice palanche... staremo a vedere. Certo, l'ottima Daniela Benelli si è vista il bilancio ridotto al lumicino per i 5 milioni e rotti spesi da Filippo il Grande per sedere nel cda della Scala....
marco bassetti è anche marito di stefania craxi, guarda un po'...