L´allarme del segretario del Prc Giordano: subito nuove
"Compagni, fermiamo il partito degli assessori"
Ci sono episodi di degenerazione morale anche al nostro interno"
di UMBERTO ROSSI
CARRARA - L´allarme l´ha lanciato dalla tribuna, davanti ai compagni e alle compagni arrivati per la chiusura della conferenza di organizzazione di Rifondazione comunista. Perché così il segretario Franco Giordano ha voluto dare il massimo risalto alla sua denuncia pubblica, «attenzione, ci sono stati episodi di degenerazione morale al nostro interno: fermiamoli subito». È la tentazione, che s´infiltra anche nelle file del Prc, del "partito degli assessori", della corsa ai comitati elettorali ad personam, alla scalata costruita secondo vecchie tecniche da notabili «per cui l´unica cosa che conta diventa acchiappare un posto nelle istituzioni». Casi ancora circoscritti, come precisa il capo dell´organizzazione Ciccio Ferrara, ma tali però da lanciare una campagna "correttiva". Una terapia d´urto che il comitato politico del Prc formalizzerà nei prossimi giorni in un pacchetto di regole e di divieti. Al primo punto dell´offensiva di "moralizzazione" c´è lo stop ai comitati elettorali personali che, negli ultimi tempi, nei circoli e nelle federazioni del partito hanno messo radici.
Soprattutto al Sud. Scavalcando la tradizione centralizzata delle campagne elettorali. Come funzionano? «Singoli candidati o piccoli gruppi - spiega Francesco Manna, il responsabile degli enti locali - usano le strutture del partito al servizio della propria corsa alle preferenze, finanziando la campagna anche con fondi personali, con il risultato che chi ha più mezzi ha più possibilità di farcela». Cominciò con le regionali del 2005, ma adesso il fenomeno è tale che in alcune zone si è rovesciato un vecchio vanto del Prc: molti più voti di preferenza che voto "secco" al partito, quello solo con la crocetta sul simbolo.
È ora di farla finita, hanno deciso i vertici: d´ora in poi, basta con le iniziative personali, i materiali stampati in proprio, i quattrini personali nei comitati elettorali, tutto dovrà essere concordato e centralizzato. E basta anche con il cumulo degli incarichi. Come nell´incredibile caso del consigliere pugliese Pietro Mita, che siede contemporamente alla Regione, al Comune e alla Provincia. E non è l´unico. In Liguria un altro esponente di Rifondazione comunista cumula l´incarico di assessore regionale con quello di assessore provinciale. Dovranno dimettersi, appena sarà approvato il nuovo decalogo di comportamento, che prevede anche rotazioni degli incarichi istituzionali e un tetto massimo di due mandati. Per stroncare sul nascere gli episodi più gravi.
Come quello dell´assessore regionale Egidio Masella che in Calabria ha preso come consulente la moglie o quello del consigliere provinciale messinese che ha fatto assumere il figlio.
E' ANCHE QUESTO UN PESCE D'APRILE?
TROPPO BELLO PER ESSERE VERO, VERO?????
Ci sono episodi di degenerazione morale anche al nostro interno
mi piace quell' anche..
(del tipo: anche i buoni sono cattivi)