Spray al peperoncino per 25mila poliziotti
Nuove dotazioni per le forze dell’ordine
“Armi” contestate ai tempi del G8
POLIZIOTTI armati di spray al peperoncino. Dopo molte polemiche arriva in dotazione della polizia italiana un’arma di aggressione alternativa. La novità è stata decisa dal Viminale che metterà a disposizione 25.000 spray urticanti al peperoncino che saranno assegnati ai reparti mobili, alle volanti, alla polizia stradale e ferroviaria.
In generale, ci sarà nei prossimi mesi un miglioramento degli equipaggiamenti dei poliziotti più impegnati sul fronte dell’ ordine pubblico. Un’esigenza che è diventata più impellente dopo la morte dell’ispettore capo Filippo Raciti nel corso degli scontri allo stadio di Catania. In seguito a quell’evento, infatti, il capo della polizia, Gianni De Gennaro, ha istituito una Commissione con il compito di verificare l’adeguatezza dell’equipaggiamento e dei mezzi attualmente in dotazione ai reparti mobili. Da quasi due mesi, circa 500-600 poliziotti a Roma, Milano, Torino, Padova, Palermo e Napoli stanno sperimentando nuove dotazioni: tute con maggiori protezioni, caschi più comodi, agganci più ergonomici per le mascherine antigas. Il primo bilancio della sperimentazione è positivo, si continuerà a provare i nuovi equipaggiamenti per i prossimi mesi ed a settembre potrebbero essere estesi a tutti i reparti mobili della polizia.
Per quanto riguarda gli spray al peperoncino (oleocapsicum), ai poliziotti sarà dato anche un detergente, che sarà una sorta di antidoto da applicare sulla parte raggiunta dalla sostanza urticante. Lo spray comunque, è stato sottolineato, non avrebbe impatti duraturi sulla salute della persona colpita, trattandosi di sostanze naturali Anche se, in passato, proprio l’uso di questi spray durante gli scontri del G8 di Genova provocò non poche discussioni. Due giovani toscani accusarono il comandante del reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini di avergli spruzzato in faccia, il 20 luglio 2001, durante le manifestazioni contro il G8, uno spray irritante che allora era vietato.
Dopo la polizia forse toccherà ai vigili. Lo ha chiesto il vicesindaco di Milano De Corato: «Spero che il via libera concesso alla Polizia di Stato per l’uso di spray urticanti al peperoncino arrivi presto anche per vigili, visto che è dal 2005 che attendiamo il nullaosta ministeriale». «Dall’aprile 2003 - spiega De Corato - esiste una legge regionale di riordino della Polizia Locale che prevede, tra l’ altro, la possibilità per i vigili di utilizzare questo strumento di autotutela. Tuttavia per rendere operativa questa normativa serve un decreto ministeriale che modifichi l’armamento e la dotazione delle Polizie Locali. A questo punto, con la concessione alla Polizia di Stato di questo strumento, spero che ci sia un’accelerazione della pratica». «Solo nel 2006 - aggiunge De Corato - i vigili milanesi hanno subito 159 aggressioni, praticamente una ogni due giorni».
Siamo e saremo sempre cavie umane.
Vorrei sottolineare come questi "miglioramenti degli equipaggiamenti dei poliziotti" rientrino non tanto nei piani di miglioramento delle condizioni di lavoro delle forze dell'ordine, quanto in quelli di controllo e repressione delle masse.
Eccone una prova lampante (come sempre prendiamo ad esempio i democraticissimi nazisti a stelle e strisce):
L'Air Force: Testare le armi sugli americani
"Il segretario Michael Wynne sostiene che le armi non letali dovrebbero essere testate sui civili americani prima di essere usate sul campo di battaglia"
lorenzo...
commenti per primo un tuo commento? è anomalo
Mi è venuta in mente questa riflessione dopo aver proposto l'articolo. E' un problema per te?
"Se non intendiamo usarle qui contro i nostri concittadini, allora non dovremmo pensare di usarle in una situazione di guerra," ha detto Wynne. "(Poichè se colpisco qualcuno con un'arma non letale, e loro dicono di essere stati feriti in una maniera che non era stata da noi stabilita, penso che sarei disprezzato dalla stampa mondiale."
Ha ragione, come dargli torto.
In un modo o in un altro dovrà pure pararsi il culo.