Second life
di Marco Travaglio
Chi fosse affetto anche solo da una punta di labirintite non legga questo articolo: potrebbe essergli fatale per la perdita dell’orientamento. Ci corre l’obbligo, infatti,di informare i lettori delle ultime transumanze incrociate da e verso il Vaticano in vista del Family Day. Tra quelli che vanno si segnala il caso del rag. Marcello Pera, la cui firma (con foto tessera) è ricomparsa sulla prima pagina della Stampa, come ai bei tempi del 1991, quand’era craxiano, e del 1992-’93, quand’era anticraxiano e sbavava per Mani Pulite. Poiché Pera è come Picasso, nel senso che ha il periodo rosa, il periodo giallo, il periodo azzurro e così via; seguì poi la fase berlusconiana, che lo portò nientemeno che alla presidenza del Senato, dove entrò mangiapreti e uscì baciapile. Figurarsi lo stupore degli eventuali lettori quando han letto il titolo del suo ultimo articolo: «Il rischio clericale». Qualcuno ha temuto lo scherzo di un tipografo buontempone. Invece no, a denunciare il rischio clericale era proprio il neo-Pera, che fino all’altroieri prefazionava e presentava i libri del Papa, salmodiava ai Meeting ciellini, arringava i teo-con e soprattutto gli ateo-con, e ora si allarma perché «rischia di rinascere un movimento neo-clericale» e «il Family Day è vissuto come una processione politica al seguito della gerarchia ecclesiastica». Da quando ha perso l’augusta poltrona, il ragionier filosofo non è più lo stesso: è un anno che vaga ramingo, alla ricerca della sua vera identità. Come gli anziani che, a una certa età, tornano all’infanzia, così il Pera torna alle origini. Tra qualche giorno potrebbe persino ridiventare craxiano, o anticraxiano e - Dio non voglia - elogiare Mani Pulite. Comunque vada, vi terremo informati. Intanto Isoradio segnala intenso traffico sulla corsia opposta, direzione Vaticano. Per un Pera che va, c’è un Rossella che viene. Il direttore del Tg5, già cossuttiano, già gaudente bon vivant da terrazza e da salotto, già importatore di gossip, tette e culi à gogò nell’austero Tg1, e poi alla Stampa, e poi a Panorama, ultimamente baciato dalla fede, ha chiesto e ottenuto la visita del cardinal Camillo Ruini per farsi benedire con la redazione tutta, in vista della Santa Pasqua. Presenti alla gaia cerimonia, oltre a Gianni Letta, i redattori del primo tg Mediaset (compreso l’ultimo acquisto, la piissima Barbara Palombelli,che si è segnalata per una domanda sulla Littizzetto). Ruini ha portato l’acqua benedetta, al resto ha provveduto personalmente Rossella: altare ricavato da una scrivania redazionale, acquasantiera, aspersorio, benedizionale e «una stola - ha rivelato- lavorata a mano di gran lignaggio, con interno di raso» (quella che lui stesso indossa nei pellegrinaggi ad Arcore). Particolarmente toccante la visita pastorale di don Camillo nei locali della redazione, dalle cui pareti il devotissimo direttore aveva fatto rimuovere i calendari inguinali delle veline e le copertine ginecologiche dei suoi rotocalchi per rimpiazzarli con addobbi più consoni. Nell’ordine (citiamo dal gustoso resoconto di Stefano di Michele sul Foglio): «crocifisso sulla parete; foto del Papa in cornice d’argento; foto del Papa senza cornice; piccolo busto di San Gennaro; Vangelo di Marco, “quello che amo di più”; Osservatore romano in cima alla mazzetta dei giornali; quadretto con angelo protettore che salva due bimbi che stanno per precipitare dal ponte». Più che una redazione, una cripta. Commosso per cotanta spiritualità, arricchita dal commento rosselliano «al Natale preferisco la Pasqua perché non è finita in pasto al consumismo e al relativismo» e dalla presenza del fervente Carlo Vigorelli («da bambino ho fatto il chierichetto al cardinal Tisserant»), Sua Eminenza ha rivelato che Carlito «è un mio carissimo amico» e che «sono abbastanza fidelizzato al Tg5 delle 20». Carlito, per non essere confuso con Emilio Fede, ha tenuto a precisare che, sì, in redazione ci sono molte donne, ma «io le vedo come suore: l’atteggiamento qui è un po’ conventuale». Per motivi di tempo, non c’è stato modo di ispezionare il suo inginocchiatoio portatile e retrattile, che si porta su tutto (Pci, Fiat, Mondadori, Rai, Mediaset, Vaticano): aggeggio a scomparsa mimetico con la tappezzeria, casomai dovessero vincere i mangiapreti alla Marcello Pera ultimo modello.