L'aggettivo "apocrifo" in greco, significa segreto, nascosto. Sembra che stesse ad indicare, fino al IV secolo d.C., alcuni scritti che qualche setta cristiana metteva a disposizione solo degli iniziati, non ritenendo che gli scritti fossero di facile comprensione per le masse. Quando la Chiesa cominciò a distinguere in "ispirata e no" la letteratura su Cristo escluse quei testi apocrifi dal codice "canonico". Per estensione vennero chiamati apocrifi tutti gli scritti esclusi dal codice, appartenessero o meno a quelle sette. Così apocrifo divenne sinonimo di "non veritiero", "falso", "non corretto".
Ci sono vangeli, bibbia, atti e lettere, sentenze e apocalissi apocrifi. I vangeli apocrifi, in genere, vengono datati tra il I e il IV secolo d.C. Convenzionalmente portano il nome di apostoli o testimoni della vita di Cristo: Pietro, Nicodemo, Filippo, Giacomo, Tommaso, i quali parlano in prima persona o sono citati dal redattore dei testo come fonte dei racconto.
Gli apocrifi sembrano colmare il vuoto dei quattro canonici (Marco, Matteo, Luca, Giovanni) sull'infanzia di Maria, la storia di Giuseppe, l'infanzia di Gesù e la storia di Erode e Pilato. Ma la differenza più affascinante è l'attenzione che gli autori mettono anche sulla natura "comunque" umana dei foro protagonisti; costoro, e il popolo che vive con loro, sembrano semidei di vario grado immersi in una meravigliosa e a volte anche troppo fantastica leggenda, costretti a viverla come umili e martoriati esseri umani in balia di questa unica commedia umana.
Pur essendo fuori della Chiesa gli apocrifi hanno lasciato una traccia ben profonda: dalle più piccole e radicate tradizioni: la grotta, l'asino e il bue, i nomi dei Magi e dei genitori di Maria, fino alle basi sulle quali poggia il dogma dell'Assunzione e la definizione "Madre di Dio". Queste e altre notizie hanno ricchezza di particolari e spesso unica citazione nei vangeli apocrifi. La loro storia è sotterranea. I "fedeli" cristiani non li conoscono, la Chiesa non li divulga, per secoli sono stati ignorati eppure Dante, Carpaccio, Tiziano, Michelangelo, Raffaello, Hugo, Buigakov devono averli letti se hanno raccontato o dipinto scene che solo gli apocrifi contengono.
ndr: il brano che proponiamo per Pasqua è tratto dalle note di copertina de La Buona Novella, album di Fabrizio De Andrè uscito nel 1970 da cui proponiamo La via della croce.