Contundenti contro lealisti
di Mario Adinolfi
La blogosfera che si occupa di politica è scossa in queste settimane dalla decisione di Ivan Scalfarotto di aderire ai Ds, decisione che è curiosamente arrivata proprio nei giorni in cui il fu candidato alle elezioni primarie “contro le oligarchie di partito” chiudeva il suo blog per il restyling, che è finalmente concluso. Sia detto, il lavoro è stato ben fatto e ora il blog di Ivan (www.ivanscalfarotto.info) è davvero migliorato e l’occasione era ghiotta per replicare alle critiche che gli sono piovute sul capo dopo l’annuncio della sua scelta, compiuta attraverso uno zuccheroso scambio di lettere con Piero Fassino. Si dà il caso che Scalfarotto consideri le critiche che gli sono arrivate tramite questa rubrica quelle che “in qualche modo le ha riassunte tutte, per forza e completezza”. E dunque a me risponde, in un lungo e appassionato post che viene ripreso anche da One More Blog (www.onemoreblog.it) un luogo assai autorevole della blogosfera, assunto come campo neutro dove far tenere la nostra sfida. Che non è solo nostra.
C’è infatti chi potrebbe obiettare: ma farvi una telefonata, no? Ce la siamo anche fatta, ma non è questo il punto. Il confronto tra “quelli come noi” e “quelli come Scalfarotto” racconta una faglia che divide in due la blogosfera italiana e non solo nel suo rapporto con il nascente partito democratico. C’è il segmento “lealista”, dove la scelta di Ivan si accompagna ad appelli come quello (leggibile su www.britten.ilcannocchiale.it) dei quaranta consiglieri, capi segreteria, addetti stampa e portaborse dei vari Rutelli, Gentiloni, Lanzillotta, Melandri, Nicolais; poi c’è il segmento “contundente” in cui si colloca l’esperienza di Generazione U insieme ad altri frammenti della blogosfera, ad altri segmenti di società. Da una parte chi sta "dentro" (qualche volta ben comodo), dall'altra chi sta "fuori". Il confronto, talvolta lo scontro, tra lealisti e contundenti genera un’energia che considero tutta positiva se convogliata in un dibattito costruttivo.
Scalfarotto spiega sul blog la sua differenza d’impostazione rispetto a quanto sostenuto da Generazione U, e da me in questa rubrica, così: “Credo che la nostra battaglia sia assolutamente la medesima. Come dice Mario (cito quasi testualmente) quella di contribuire a fondare un partito libero, forte e di massa che vada sotto il nome di Partito Democratico. Su questo siamo assolutamente allineati. Dopodiché Mario pensa che per fare questo si debba provare a creare un movimento che punti allo scontro con le oligarchie dei partiti e che, spaventandole, le costringa ad arrendersi alle nostre condizioni, alzare bandiera bianca e finalmente rinnovare partiti, politica e paese. Pur simpatizzando grandemente - anzi, facendo quasi il tifo - per questa eroica e pure un tantino ottimistica visione da coltello tra i denti, io faccio un po' fatica a sentire mie non certo le finalità dello sforzo, ma gli strumenti che si vorrebbero utilizzare. Saranno l'età, o l’aplomb che mi è rimasto appiccicato addosso dagli anni di Londra, ma a me viene più naturale ispirarmi alla tranquilla perseveranza gandhiana che alle pistolettate e ai baffi a manubrio alla Emiliano Zapata”.
Ora, la spiegazione di Scalfarotto è, a mio avviso, parziale e sbagliata. Non ci stiamo dividendo sul metodo tra gandhiani e zapatisti, questa è ovviamente una caricatura. Ci stiamo dividendo rispetto all’obiettivo, che Ivan dichiara essere comune, di “contribuire a fondare un partito libero, forte e di massa che vada sotto il nome di Partito democratico”. Ma li leggete i sondaggi? Quelli che su Repubblica danno il Pd al 25% e sul Corriere della Sera al 23%? Secondo voi è un dato casuale? O forse il metodo dell’iscriversi “lealmente” ai Ds, di fare l’appello dei quaranta giovani portaborse, del non creare mai un luogo di dibattito e di apertura vero, dove si discuta sul come e sul perché, di accontentarsi dei congressi truccati dove sono già state stabilite tutte le scale gerarchiche della futura oligarchia, con tanto di utili idioti chiamati “a fare la società civile”, non sta facendo fallire tutto il progetto? State direzionando la freccia sull’obiettivo sbagliato, caro Ivan. Pensate che conti solamente chi sta al timone e non dove stia dirigendo la barca. Noi vi stiamo facendo vedere gli scogli, urlando e picchiando, perché è l’unico modo per salvare l’obiettivo comune di vedere il porto.
parole parole parole parole parole parole....inutili se non a riempire le pance di chi scrive e dei soliti..chiamali come vuoi...girali , invertili, decomponili, ricomponili...sono sempre gli stessi e sono sempre a mangiare con i soldi degli altri
Non so se avete seguito l'Infedele di ieri sera. Ascoltare i fautori del Pd fa cadere i coglioni per terra: la solita brodaglia riscaldata di luoghi comuni, concetti astratti e perlopiù scontati, e ovviamente nessun punto programmatico concreto, nessun orientamento innovativo rispetto al panorama politico italiano. Hanno deciso di fare un partito prima di sapere perché serva farlo; ciò dimostra che si tratta di una mera operazione politica, non di un'azione scaturita da un vuoto politico da colmare e da un sentire comune (se escludiamo l'unico sentire comune della classe politica italiana, ossia raggiungere e mantenere il potere per un tempo indefinito).
Tra gli altri dibattiti vuoti, stiamo assistendo anche ad un dibattito sul simbolo del uovo partito, Prodi vuole l'Ulivo, Rutelli vuole la Margherita e Fassino vuole la Quercia.
Come se gli Italiani fossero cosi stupidi da scegliere un partito a seconda del tipo di simbolo che devono scegliere in cabina elettorale e non degli uomini e dei programmi.
Non è che questi blogger un po' tromboni che pontificano su tutto e tutti abbiano iniziato a stufare?
Scalfarotto ha fatto una scelta, adesso non iniziamo a fare dispute capziose contando i peli del culo sui pro e i contro di questa sua scelta.
Sono argomenti un po' stantii e velleitari.
michele
"Come se gli Italiani fossero cosi stupidi da scegliere un partito a seconda del tipo di simbolo che devono scegliere in cabina elettorale e non degli uomini e dei programmi"
...mi sembra che gli italiani abbiano votato un partito veuto fuori durante i mondiali che si chiama "forza italia", i cui fondatori sono noti mafiosi e corruttori ma che conoscono il marketing.
Mario Adinolfi centra il punto, questo ragazzo forse ha un po' troppa prosopopea per alcuni, ma la sua capacità dialettica è impressionante. Ma avete visto come ha fatto a fettine in televisione il fascista Barbareschi? Scalfarotto sbaglia, l'iscrizione ai Ds è un errore madornale.
Una coalizione con un programma realistico e relizzabile, che non sia la traccani, è meglio di un partito nebuloso non ben definito e tutto sommato inutile, dove tutti ci vedono cose diverse. Resto ancora sconcertato di come persone intelligenti, di buon senso, culturalmente preparate, ottimi professionisti prendano ancora in considerazione il PD. C'é bisogno di aria nuova nella politica italiana, ma non è questa la strada e non c'era da aspettare i sondaggi per capire che 1 + 1 faceva 0,98.
Oberon, hai purtroppo ragione!
Trovo che Adinolfi in generale dica delle cose corrette, non sempre a dire la verità.
Il lo considero un democristiano dall'inizio alla fine, e considerando la sua mole...
Ammetto però che mi piace il suo modo di argomentare alcune cose.
Ritengo che 'stavolta, in questo post, non abbia argomentato benissimo però.
Ha fatto una gran pubblicità a se stesso e a Scalfarotto. Sta sfruttando i luoghi pubblici per tirare acqua al suo mulino.
E poi...una ultima cosa.
Ho visto il filmato in cui ha attaccato Barbareschi.
Ragazzi, ma vi risulta che Barbareschi sia una persona colta e intelligente, che sia un cultore del fascismo?
No, perchè sennò parliamone...
Cioè avrei capito se Adinolfi avesse fatto il mazzo a qualcun altro... ma a Barbareschi francamente avrebbe potuto farglielo chiunque.
sara non credo di aver capito.
cosa avrebbe dovuto fare con barbareschi ?
@antonella_c
Adinolfi ha fatto benissimo con Barbareschi, mi sono espressa male.
Dico solo che Barbareschi è talmente una nullità che non mi vanterei più di tanto di averlo "fatto a fettine".
Scalfarotto ha risposto ad Adinolfi, molto brevemente, sul suo blogghe nuovo.
Moreno: a me invece questo dibattito interessa molto e trovo va ben oltre le "pontificazioni di blogger un po' tromboni". Qui si tratta di ragionare asssieme su come porsi nei confronti della necessità di un cambiamento della politica che - credo e spero - auspichiamo tutti, pur da posizioni diverse. Sono convinto che su questo tema si stia giocando il futuro del centrosinistra.
Io ho voglia di continuare a ragionarci e sono grato sia a Ivan sia Mario per aver dato a tutti noi un'ottima occasione per farlo. Se sei stufo di questo tema, trovi tanti altri post e tanti altri siti che si occupano d'altro.
Alberto OK, ma a me piacerebbe sapere come la pensa Adinolfi sulla riforma delle pensioni e del TFR. Oppure come la pensa sull'Afghanistan o sulla politica fiscale.
Questa è la politica dei contenuti.
penso che moreno puiatti abbia ragione, temo che il discorso scalfarotto-adinolfi si stia inaridendo e bloccandosi troppo sul tema entrare da subito nel pd o aspettare lavorando dall'esterno per la futura composizione, entrambi a quanto ho capito credono in questa futura o probabile formazione, hanno scelto strade diverse per lavorarci o per arrivarci, questo penso appartenga molto alla loro singola ed inviduale esperienza di politici di movimento nata al fianco dei tradizionali percorsi finora conosciuti ed istituzionali, sicuramente il loro background è diverso da quello noto come lo sono i loro sostenitori.
ma questo perdonatemi non basta, non è sufficente a delineare differenze nè prospettive da quelle ahimè oggi conosciute e fin troppo note.
Un cosnsiglio se posso permettermi di darvelo è che vi state concentrando troppo sulla forma e poco sui contenuti, tracciate un minimo di programma che v'identifichi nella diversità di cui vi onorate di portare in questo misero quadro politico italiano.
maria
Per Moreno e Maria: credo invece che il dibattito Adinolfi-Scalfarotto centri un punto. Il problema, in questa fase, non sono le decisioni programmatiche che prenderà il partito democratico, ma le modalità con cui queste decisioni saranno prese. Insomma: se il problema fosse solo la posizione sull'Afghanistan, potremmo paradossalmente augurarci un Dittatore Democratico che sia illuminato e prenda la decisione migliore possibile. Invece la fatica della democrazia è tutta nel metodo su cui si prendono le decisioni. Biraghi dice bene: qui si sta giocando il futuro dell'alternativa al berlusconismo in Italia, al campo dove c'è uno che decide e paga, gli altri eseguono. E' un metodo. Adinolfi e Scalfarotto si interrogano sul metodo con cui organizzare le decisioni nell'altro campo, dove oggi un Sinedrio decide per tutti. Scalfarotto punta a far parte del Sinedrio, Adinolfi propone l'approccio "direttista" del si-decide-tutti-insieme. Non mi pare una differenza su cui non si debba dibattere! E' la differenza decisiva!
fabio la differenza la fa i numeri, se non raccogli sostanza non puoi fare pressione e forza, entrambi saranno inghiottiti , digeriti e metabolizzati in quattro e quattr'otto come ho visto già fare ed avvenire in 30 anni di militanza e partecipazione politica e sindacale.
maria
Adinolfi infatti insiste sui numeri e ha convocato a Roma i suoi per il 18 aprile. Non ci potrò andare, ma le mie simpatie vanno al loro sforzo, non credo sia del tutto velleitario.
la mia critica fabio non era distruttiva se ho dato quell'impressione chiedo scusa, stavo solo notando che da troppi 3d si sta discutendo solo se stare fuori o dentro, alla fine il discorso sembra premere solo su quello e richia di disaffezionarsi dal dibattito in corso, esposte le singole tesi , raccolti i giudizi del blogger più attenti ed affezionati bisogna fare un ulteriore passo avanti per lasciare le cose in sospeso e nella vaghezza di non progetto che invece è dibattuto in congressi maggiori e con ali di stampa e media al seguito.
maria
per la fretta ho scritto male volevo dire per non lasciare le cose in sospeso e nella vaghezza di un progetto che invece è ........
La mia era una semplificazione sulle linne programmatiche chiare che dovrà avere il PD.
Ad esempio è stato bello il documento dei 60 della Margherita per il Sì ai DICO.
Le questioni di metodo si vedono anche dall'approccio dei due partiti, i DS per Scalfarotto e DL per Adinolfi.
Nei DS, per quanto ci siano linee troppo dirigiste e cooptazione di voti, si fanno i congressi con voto dei segretari e dei delegati anche nelle più piccole sezioni, insomma sono già un partito "democratico".
DL è un partito che non ha una gran strutturazione di organi, i segretari di sezioni non si sa bene come e quando vengano nominati e neppure i segretari.
Quando Adinolfi parla di metodo di costruzione si vede che ha perfettamente in testa DL, ma che non conosce i DS, dove i tesserati sono anche militanti e non "virtuali". Sarà per questo che già da tempo molti cattolici "adulti" hanno già fatto la tessera dei DS?
il nodo è il metodo, sul merito delle questioni potremo discutere solo dopo averlo sciolto
adinolfi scusami ma tu interagendo con scalfarotto sulla sua scelta di entrare da subito nei ds non parli solo di metodo ma di linea e struttura, pochè i ds sono già partito e non da ieri, se si vuole contestare il partito ds per come è organizzato , strutturato, conformato, cade tutta la tua linea difensiva poichè i congressi svoltisi hanno appena dimostrato la capacità di essere ramificati su tutto il territorio nazionale, io che ci sono da sempre dentro posso dirti ad esempio i limiti dell'organizzazione ma che ci siano falle sul filo dell'illecito questo è veramente impossibile da dimostrare, tutte e tre le mozioni hanno goduto di tempo, spazio e visibilità, diverso è se dicessi sul tema x o y trovo i ds in antitesi o in contraddizione rispetto ai bisogni sociali etici, economici, lì penso troveresti compagni di strada in grande conflitto e recettivi, non so la margherita come sia strutturata, ma difficilmente potrai accusare il partito ds di peccare in democrazia, che poi sia solo apparente e nella sostanza ingessato è un'altro discorso, è difficile scalfire il granitico potere della leader ship attuale se non si cresce numericamente, per farlo bisogna cercare alleati, sostenitori, compattarsi.
maria
Maria mi leggi nel pensiero?
a tanta distanza moreno? mi do alla chiromanzia se scoprissi in me un tal potere!
a parte gli scherzi per la solita fretta non ricorreggo mai i testi e mi accorgo sempre dopo degli errori fatti : un altro discorso è senza apostrofo!
maria
non si sta decidendo l'alternativa alla destra berlusconiana, si sta formando un'alternativa di destra a questa destra, intrisa comunque di berlusconismo, ma non fascista. l'unica novità è che tutto sommato questa nuova destra è antifascista (ma non è nemmeno affatto scontato che questa operazione riesca). tutto qua. se vi piace andateci, se non vi piace passate la mano. tutto il resto sono artifici dialettici a cui Adinolfi è in grado di sottrarsi, altri no, però fa una certa impressione vedere, appunto, gente colta e preparata abboccare a quest'esca sciapa.
Cara Maria, quando parlo di questioni di metodo, intendo dire i metodi futuri. Ivan ha scelto un metodo di classica cooptazione: si è scritto con Fassino e ha ritenuto utile portare la sua esperienza dentro una delle chiese costituite, un passo prima che venga sciolta prima di costruirne un'altra. Tutte le nostre energie sono concentrate invece sui mattoni che verranno utilizzati per questa nuova costruzione. Mi preoccupa che, se li sciegliamo sbagliati, arrivi un Lupo Cattivo e con un soffio possa buttare giù tutto, il che sarebbe un guaio per l'intera nostra democrazia...
Ognuno è libero di fare le proprie scelte. Personalmente penso che il futuro PD sia solo una str...ata, un modo per garantirsi il classico seggiolino senza alcuna utilità nè per l'Italia nè per gli italiani. E' inutile fondare nuovi partiti se a guidarli saranno le solite teste di cavolo.
Lo vediamo ora che Margherita e DS sono alleati, che beneficio ne trae il Paese?
@ mario la mia temo possa diventare una futile prosopopea sterile e inadeguata, sto vedendo , anche se non ti conosco personalmente, il grande sforzo mediatico e personale che stai investendo nel progetto politico che sappiamo tutto è irto d'incognite e di trabocchetti non solo formali ma sostanziali, l'iscrizione di Scalfarotto e di altri come lui io la leggo positivamente perchè dall'interno delle strutture "partito" tutte ,senza alcuna eccezione, è impossibile avviare alcun cambiamento se non ci lavori gomito a gomito con coloro che impostano attualmente e imposterano le varie dinamiche costitutive, il tuo egregio lavoro rischia di essere a sua volta coptato se raggiungerai un ottimo standard di partecipanti ed aderenti, i numeri fanno gola a tutti, tutto sarà deciso sulle percentuali di adesioni e di partecipanti che riuscirai a mettere insieme, il tuo pacchetto se sarà ben corposo e cospicuo sarà oggetto di trattativa, solo che avverrà a giochi conclusi ma la cooptazione sarà medesima, non sto qui a sindacare quale delle due scelte è migliore e più incisiva, sono troppo di parte per potermi esprimere in modo disinteressato e credibile, io ho sempre scelto di stare dentro, ingoiando rospi, anichilita dal pressapochismo e dalla superficialità di tanti politicanti, ma ho sempre creduto che star soli a protestare e reclamare visibilità sia un regalo fatto a coloro che vorrebbero tenerci fuori e distanti dalla partecipazione attiva , ma questa ripeto è una mia personalissima scelta che non voglio imporre a nessuno.
Penso però e per tal ragione mi sono permessa d'intervenire che ora sia il momento di evitare scaramucce contro o a favore di, perchè sarebbe un ulteriore regalo a chi non ha alcun interesse a muovere le torbide acque in cui siamo immersi fino al collo.
@ pippo sto preparando a Torino un bel pacchetto dimostrativo sulla conduzione della giunta comunale a danno dei lavoratori comunali , te l'anticipo giusto per sottolinearti che nessuno è escluso quando si tratta di mostrare i muscoli e i denti, nè i ds ma neanche rifondazione comunista , nè gli altri partiti della sinistra tutti ben assestati a mantenere le posizioni di rendita e potere.
Non entro nel merito perchè attendo di acquisire informazioni e materisle sicuri prima di disquisire qui nel blog.
maria
cara maria io sono d'accordo con te, ma rimane il fatto che la collocazione ideologica di un partito è una cosa importante ed è uno dei principali strumenti per richiamare all'ordine i propri rappresentanti quando si scopre che stanno facendo i cazzi loro. ma la collocazione del PD qual è? io non l'ho ancora capito.
la scelta di scalfarotto,IN QUESTO MOMENTO, mi rimanda una sua immagine MOOOLTO meno adamantina
di quella che mi ero fatto al momento della sua candidatura alle primarie, ma si sa, siamo umani,
deboli e soggetti alle...tentazioni