Sembrerò un po' patetico, ma a Taranto non ci sono mai buone notizie.
Girano brutte voci su questa storia; non che ormai abbia importanza...
Qualche giorno fa sentivo parlare a "Racconti di Vita" su RaiTre un'operatrice di una comunità terapeutica per problemi alimentari, la quale affermava che ormai è superata la tara degli anni '70 contro la famiglia come luogo che produce, copre e induce determinate violenze.
Poi parlava di violenza sessuale, dicendo che il 30% delle ragazze con problemi alimentari è stata vittima d'abuso.
Lasciando perdere le affermazioni abbastanza risibili delle volte, è stato notevole il prodigarsi sulla volontà d'integrare nel processo di "recupero" della persona la famiglia. Proprio la famiglia che in genere, prepara il terreno culturale a determinati eventi per poi confermare la sua irresponsabilità e connivenza con la violenza: negando, colpevolizzando e mistificando.
Cosa non si fa pur di lavarsene le mani e far finta di combinare qualcosa di buono, basta pagare. E dove non c'è lo stato che sborsa, meglio portarsi a casa pure chi ti ha mandato al macero.
W l'Italia