Porca a porca
di Marco Travaglio
L’altroieri, mentre il comico Beppe Grillo si occupava di cose serie (il caso Telecom) e il presidente della Telecamera Bertinotti faceva il comico da Fiorello, Bruno Vespa allestiva una memorabile puntatona di Porta a Porta dal titolo «Un secolo di gambe». Dove le gambe non erano una metafora di qualcos’altro: erano proprio le gambe. A discuterne in studio, alcune note titolari delle medesime, cioè le gemelle Kessler, Alba Parietti e Alena Seredova, assistite da un sessuologo, uno stilista e un tuttologo del nulla: il cosiddetto professor Zecchi. L’insetto che - come dice sempre Sandro Curzi - «è un grande professionista», era rimasto incerto per tutta la giornata sul tema da affrontare, visto l’incalzare della cronaca: la strage nel campus di Virginia Tech? la drammatica assemblea dei soci di Telecom, con l’addio degli americani e l’arrivo di Berlusconi? le manovre intorno ad Alitalia? la nuova svolta autoritaria in Russia? Poi, alla fine, ha deciso per le gambe (anticipando così la morte del giornalismo, sancito ieri dalla vergognosa approvazione alla Camera della vergognosa legge-vergogna di Mastella sulla segretazione eterna degli atti di inchiesta e delle intercettazioni telefoniche, pena la galera).
Sarà la primavera, ma mentre l’Italia è attraversata da tempeste finanziarie di ogni genere, il vecchio Bruno è in piena tempesta ormonale. Dovevate vederlo dinanzi alle immagini di gambe e varie nuditè che sfilavano sul maxischermo alle sue spalle. Non riusciva a staccare lo sguardo. Già una settimana fa, a Porta a Porta, si era rischiato il bollino rosso quando, in una fondamentale puntata sulla chirurgia plastica, l’insetto aveva domandato ad Alba Parietti se le sue labbra rifatte non perdano di sensibilità. Lei gli aveva risposto: «Vuoi provarle, Bruno?». E lui, sull’orlo dello svenimento: «Ehm ehm, vediamo, ora ci penso durante la pausa pubblicitaria», poi con un fil di voce aveva lanciato gli spot per ricomporsi un pochino.
L’altra sera ha concesso il bis per un paio d’ore. Arrapatissimo già al cospetto delle Kessler che, pur stagionate, fanno sempre la loro figura, il Vespa che non ti aspetti, quello che solo tre anni fa parlava al telefono in diretta col Papa e solo due settimane fa spiegava per la millesima volta il delitto di Cogne con un mestolo in una mano e uno scarpone nell’altra, si è letteralmente sciolto come burro al sole quando la Seredova ha rivelato di non aver portato con sé il reggiseno. Lui ha detto che non importava, ma si capiva che voleva dirle che aveva fatto bene, poi l’ha praticamente costretta a sfilare ancheggiante per lo studio come in un defilè d’alta moda. Dopodiché non è più riuscito a ritrovare la favella e, prima che le chiedesse di spogliarsi lì davanti a tutti, è scattata provvidenziale la sigla di coda.
E dire che solo qualche giorno fa i promotori dell’ imminente Family Day avevano pensato a lui, il timorato Bruno, come testimonial d’eccezione della famiglia tradizionale. Ora bisognerà trovarne in fretta e furia un altro.
Si era pensato anche a Bellachioma, così affezionato alla famiglia da averne addirittura due, ma proprio ieri il settimanale Oggi ha pubblicato le foto delle sue bollenti avventure pasquali a villa La Certosa. L’Alvaro Vitali di Arcore si aggirava per il parco della reggia mano nella mano con cinque splendide ragazze. Tre more, una castana e una rossa, che facevano a gara a sedersi sulle sue ginocchia. Particolarmente triste la foto che ritrae l’attempato gagà in tuta da ginnastica, con la pancetta all’infuori e due figliole ai lati, una a destra e l’altra a sinistra, che lo guardano dall’alto in basso.
Triste e fuorviante, anche: senza la didascalia, qualcuno potrebbe scambiarla per la brochure pubblicitaria di un ricovero per anziani, con le immagini del paziente più allegro amorevolmente assistito da due badanti che, all’occorrenza, gli cambiano il pannolone.
mi fa sempre gran ridere marcone!
però se vespa si occupa di gambe invece che di stragi travaglio si occupa di vespa che si occupa di gambe!
E' l'Italietta dei giorni nostri: il comico fa il lavoro del giornalista, mentre il giornalista di regime fa l'intrattenitore televisivo per distogliere l'attenzione della gente dalle cose serie.
Spegnete la tv e scendete in strada.
ahahah l'idea dell'insetto arrapato, mi ha fatto sbellicare..., ma vederlo aggirarsi per lo studio con tanto di mestolo e di scarpone a domandarsi per la milionesima volta come e chi avesse commesso l'atroce delitto, mi ha davvero fatto capire che il giornalismo è proprio finito...
viviamo davvero in un paese che ha perso la voglia di conoscere la verità...
poveri noi...
Quando riusciranno a far tacere anche Travaglio non resterà che l'emigrazione... :(
Caro Mauro con i dredds, io ti consiglio di emigrare al piu' presto senza aspettare il licenziamento di Travaglio.
Io l'ho fatto tanti anni fa e non me ne sono mai pentito. Vedrai che quando sarai in un paese normale ti chiederai: mannaggia a me, ma perche' non sono emigrato prima?
Quanta indignazione! Vespa ha semplicemente riproposto una dimostrazione di grande giornalismo a gambe aperte.
Marco Travaglio
Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere. in Italia è il cane da comagnia. O da riporto - Marco Travaglio
E' uno degli articoli più divertenti della storia.
Travaglio con la scure in mano che fa stragi di idioti.