no!
il giornale lo leggo sempre (per segnalare infami qui) ... ma questa mi era sfuggita.
la frase "I gay, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti"
è pazzesca!
bellissimo quel " ratzismo".
interessante "sono persone e non categorie"... quindi un prete che sfugge alla galera in quanto (prete)pedofilo è una persona e non una categoria, cioè pezzotta propone la non sovrapponibilità dei ruoli, come se non fosse possibile essere pezzotta e appartenenere alla categoria delle teste-vuote. ma è antiemepirico! diamogli il platonino d'oro!
"I gay, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti"
Un classico del pensiero italiano catto-sindacalese.
I diritti sono delle corporazioni, non degli individui.
I quali non esistono, se non per qualche problema fisico.
Frase eloquente: spiega in poche parole tutta l'anomalia italiana. Dal fascismo, all diccì, al catto-comunismo.
Illuminante.
"I gay, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti"
Questa frase non ha alcun senso logico. Qualcuno me la spieghi. io spero di essere una persona più che una categoria. e spero di rimanere sempre così..
I diritti quindi sarebbero delle categorie e non delle persone?
Allucinante!
ma pezzotta non e' quel tanghero che voleva fare a tutti i costi un accordo col berlusca nel suo primo anno di governo?
e dopo essere rimasto con un pugno di mosche in mano ha ancora coraggio di farsi vedere in giro?
si vede che nelle sagrestie che frequenta certi olezzi sono profumi. il che spiega le mosche.
"I gay, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti"
"Gli Ebrei, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti"
"Le donne, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti"
"I minorenni, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti"
"I cittadini di Viterbo, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti"
Dimenticavo (scusate per il doppio post)
"Gli iscritti alla CISL, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti"
PEZZOTTA A CASA!
Sì, questa cosa che le persone non abbiano diritti (si direbbe per definizione) è proprio frutto di ignoranza crassa e cieca, tipica di chi usa certe parole perché pensa che abbiano un suono più bello di altre. Per questo, non posso che plaudere all'assegnazione del prestigioso premio.
"I gay, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti"
A pezzo', se c'hai dei bisogni pure tu, va pure a cagare, va'.
Non c'è che dire. Tra le altre cose, un fine giurista!
peccato "solo" che per Hitler fossero una "categoria". ma che imbecilità...
Carolina
"Nessun atteggiamento omofobico: anche loro hanno bisogno di tutele ma non accettiamo alcun tipo di simil matrimonio. I gay, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti".
Mai letto niente di più idiota, le categorie casomai hanno bisogno di tutele per proteggere i propri piccoli interessi, le persone, a quanto mi risulta, invece hanno bisogno di diritti. Vuoi vedere che il voto alle donne adesso è una tutela e non un diritto?
"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza."
Così inizia la dichiarazione universale dei bisogni dell'uomo...
Sì, questa cosa che le persone non abbiano diritti (si direbbe per definizione) è proprio frutto di ignoranza crassa e cieca
non è vero; è una linea che si sta affermando da tempo (anche a sinistra). I diritti non sarebbero degli individui, ma dei "gruppi", delle etnie, delle comunità, delle famiglie, dei sindacati, dei capannelli religiosi etc.
L'esempio classico è lo stesso delitto commesso da un individuo (per sani motivi di interesse) e dall'appartenente ad un gruppo, in difesa dell' "etica" della sua religione o etnia; vengono puniti in modo assolutamente diverso.
Ovviamente a svantaggio dell'individuo.
Linea orrenda, ovviamente.
Ma ci sono degli stronzi che la seguono.
@dedalus
sono due cose diverse. Tu hai ben descritto la versione più orrida del comunitarismo (che, a sua volta, è già abbastanza sospetto).
Pezzotta, invece, ha proprio dimostrato la sua ignoranza bovina sostenendo che le persone non hanno diritti, perché i diritti li avrebbero le categorie. Perché ignoranza crassa? perché il barbuto somaro conosce la parola "categorie" in quanto si dice che abbia diretto una specie di sindacato, e per voler dire una cosa che sia un po' diversa da quello che dicono gli altri sostenitori del c.d. Family Day cerca di usarla. Il fatto che la usi a sproposito, poi, direi che è evidente e fa salire alla ribalta la sua cultura giuridica da ruminante. Perché, casomai, a essere possibile oggetto di discussione è l'esistenza di autonomi "diritti di categoria", non quella dei diritti della persona, ché anzi la persona è definita proprio in virtù della titolarità di specifici diritti.
Inoltre, ma già è stato notato da altri, la "categoria" con "gli omosessuali" non ha niente a che vedere, non più di quanto c'entri Pilato con il Credo.
Una bestia, tout court, la cui unica prospettiva è quella di esere ricordato come quello che ha contribuito a rinnovare l'interesse per gli studi di Lombroso.
Diciamo che quella di pezzotta è una variante sindacalese-corporativa del comunitarismo.
"entrando in una prospettiva comunitaria il primo requisito liberale che viene a cadere è quello della neutralità dello Stato, rispetto alle specifiche identità e relative concezioni del bene proprie dei soggetti coinvolti. L'idea di base è quella di uno Stato che non si configura come una fonte di autorità esterna, e che può essere hegelianamente inteso come espressione dello spirito del popolo; una comunità, cioè, in cui l'individualità lascia il posto alla collettività, in cui è veramente libero chi riconosce l'armonia esistente tra la propria autorealizzazione personale e l'interesse collettivo, in una prospettiva di interdipendenza e diffusa partecipazione alla vita pubblica."
Vale a dire: si parte da Habermas e si finisce con l'islam. Ovviamente -concordo- pezzotta queste cose le conosce solo per sentito dire e confonde i diritti degli individui con la contrattazione sindacale sugli enti paritetici, dove sindacalisti e imprenditori si dividono incarichi e prebende. Nonchè qualche regalino per natale.