"una comunista - disse alla compagna Stella che pedalava assieme a lei - non ha paura".
gente abituata al sangue, non si scompongono
dedalus tu sei un altro di quelli che attaccano noi comunisti di essere famelici di sangue, lia era una partigiana incinta di otto mesi che stava cercando di aiutare i suoi compagni partigiani ad uscire dal ventennio fascista e dall'occupazione nazista, falciata da una raffica di mitra senza pietà alcuna, come fai a scrivere una tale schifezza?
Capiamoci (nulla contro la poveretta falciata dai nazisti): i kamikaze che si fanno saltare insieme ai mercati, a volte, sono donne e ragazzi.
Fanatici. Come lo sono stati (la frase della bianchi ne è una classica riprova) a suo tempo anche i comunisti. E non solo loro.
Io penso che, invece, una persona normale ha paura della morte; e fa benissimo.
scusa dedalus vorrei che spiegassi una cosa, pietro micca non era comunista ma cosa fece per fermare i francesi?
C'è un momento in cui ognuno di noi sè richiamato ad un atto di responsabilità, magari si dice che non si teme la morte per trovare la forza di andare avanti, di farsi coraggio, il kamikaze usato a metodo e strumento è ben altra cosa dall'azione di lia o di pietro micca.
valuta bene l'azione, il momento e poi declama.
maria
bergamasco proprio no, dillo a qualcun altro
non sono stato io a iniziare una discussione sotto il pomposo titolo "un comunista non ha paura"..tu mi citi pietro micca..ok..si riassapora il piacere della retorica, delle statue dei caduti che vanno all'assalto a petto nudo, degli eroi che lanciano la stampella contro il nemico etc. etc.
Lo so lo so, c'è gente che senza miti e frasi roboanti non riesce a vivere..
facciamo così dedalus pasciati nelle tue certezze , nelle tue sicurezze, non compiere altro sforzo che il rimbrotto perenne, anzi ti dirò di più un giorno venne mago zurlì e con la bacchetta magica e pronunciando abracadabra ci liberò dai nazisti, fascisti, squadristi, ss; lia?
una megalomane masochista che biciclettava istigando i fascisti a spararla, eh sì 'sto revisonismo del cavolo quanto fieno vi sta portando nella mangiatoia.
maria
"fanatica" ???
perchè non vai a vomitare da un 'altra parte ?
Una persona normale ha paura della sofferenza, che è di atroce probabilità in fine della vita. Ma “quel che morir chiaman gli sciocchi” per dirla col Petrarca, se facesse veramente paura ci costringerebbe a uno stato d’angoscia incessante, respiro per respiro, perché si sa benissimo che non gli potremo sfuggire. Sono solo i fanatici dell'aldilà, a temere la morte. O ancora più sciaguratamente a provocarla ad altrui.
Qui sfugge una cosa: io non sto discutendo sull'uccisione (barbara) di una staffetta partigiana.
Discuto il titolo, retorico e non privo di significati ambigui (che vuol dire: che i comunisti sono eroi?) tratto dalle confidenze -probabilmente un po' elaborate letterariamente- confessate ad un amica mentre pedalava verso il suo destino.
Di fregnacce del genere fascisti e clericali ne hanno dette tante, il mascellone in primo luogo. Tutte stupidaggini celebri sul valore italiota (poi dimostratosi alquanto modesto).
In un breve racconto di flaiano il dittatore (un dittatore generico) intervistato sulla carenza degli ospedali rispondeva: "il nostro popolo è fondamentalmente sano".
potete notare qui il classico meccanismo della provocazione a fini dilatori.
prima si dice una cazzata pesante.
(qualcuno ci cascherà.)
una volta cascato il tordo (la preda non capace di tacere di fronte alla cazzata provocatoria), il provocatore diluisce le sue cazzate con argomentazioni dibattibili: rigettande ma dibattibili.
e piano piano la merda sale.
e il tempo passa.
e chi non si fa opinioni sue ascolta e dice "però, non è solo torto".
e anche il suo tempo passa.
intanto la merda sale.
e qualcuno gli va dietro, cercando di essere "realista", di "dibattere", "argomentare", "confrontarsi", "far capire".
l'indibattibile.
Rota mia..sei il classico esempio di quelli che nei cortei, appena vedevano un passante, gridavano alla provocazione..(allora non esistevano i troll)
Il problema, insisto, non è la tragica morte della bianchi, ma il titolo.."un comunista non ha paura"..
E i titoli, tu mi insegni, non vengono messi a caso.
La stessa discussione ci fu, a parti invertite (io non partecipai) sul "vi faccio vedere come muore un italiano".. ricordi?
Rifletti..(e se sei ancora in forma tutti i lunedì alle 19, ai campi dell'acquacetosa, si gioaca a rugby tra old..; )
@rota : grazie
Qui si vede, credo, uno dei danni dello sdoganamento dei fascisti (fascisti-fascisti, intendo, quelli che "i ragazzi di Salò in fondo erano brave persone"): non si può discutere di diverse sensibilità retoriche (uso la parola retorica in senso neutro, non negativo) perché ci si deve preoccupare di difendersi da chi ha diverse sensibilità democratiche - per così dire.
Personalmente: credo che ciascuno, essendo diverso, trovi la forza di essere antifascista in diverse retoriche (di nuovo: in senso neutro). Il punto fondamentale è essere antifascisti, poi delle retoriche si può anche discutere, a patto di accettare che persone diverse sono stimolate da toni diversi.
Insomma, credo che la partigiana Lia possa aver detto quella frase, e credo che altri partigiani possano aver avuto sentimenti diversi. Io mi sento più vicina come sensibilità *retorica* a questi altri. Ma quel che conta è che siano stati partigiani, e a tutti porto rispetto e gratitudine oltre ogni dire.
(Spero di essere stata chiara. Se no, provo a riscrivere.)
Personalmente: credo che ciascuno, essendo diverso, trovi la forza di essere antifascista in diverse retoriche (di nuovo: in senso neutro). Il punto fondamentale è essere antifascisti, poi delle retoriche si può anche discutere, a patto di accettare che persone diverse sono stimolate da toni diversi.
La questione è più complessa (lasciamo perdere lia, ora); ma l'antifascismo di stalin o altri del genere, come lo giudichi? Si sono trovati una retorica per dare un senso alla loro battaglia, oppure lottavano -tra pari- per l'egemonia?
Il punto, poi, non è essere antifascisti; bensì democratici (della qual cosa antifascismo, anticomunismo, antitotalitarismo e lotta allo stato teocratico sono emplici corollari).
Chi fa dell'antifascismo il centro di tutto in realtà non è un democratico, ma semplicemente rimpiange un periodo in cui alcuni lottavano, armi alla mano, in nome di idee che oggi non sono più igieniche.
Per questo avevo da eccepire sul titolo della discussione (che suonava nostalgico; nei confronti di un'ideologia che -al pari del fascismo- ha fatto milioni di morti).
Comunque: ci siamo capiti benissimo e non facciamo finta di difendere la povera lia. Il tema era altro.
Dedalus, non mi fare il Berlusconi de' noantri.
Un'ideologia di per sé non fa morti. Unica eccezione il nazifascismo, che ha per scopo principale quello di fare morti.
Il comunismo è stata la pezza ideologica di regimi che hanno dilapidato in modo criminale risorse umane e ambientali.
Al tempo stesso è stato il supporto ideologico delle lotte che hanno contribuito (almeno in misura pari al capitalismo) a formare la tanto decantata civiltà occidentale.