Sarkò, la riscossa di un comprimario
di Giancesare Flesca
Come tutti prevedevano Nicholas Sarkozy, in politica semplicemente Sarkò, è riuscito a guadagnare il primo posto nella corsa all’Eliseo. A quel palazzo dove per anni è stato soltanto un comprimario mal sopportato da Chirac, lui aveva deciso di arrivarci fin da quando era entrato in politica. Alle elezioni di ieri si è presentato con l’immagine del conservatore illuminato, dell’europeista riflessivo, del grande difensore di un mercato libero. L’ha aiutato l’età, appena cinquantacinque anni, durante i quali Sarkò ha saputo crearsi delle teste di ponte in tutti gli ambienti che contano in Francia, compresi alcuni ambienti della sinistra. Ha saputo rappresentare infatti una destra «pulita». Il tema centrale della sua propaganda è stato quello della sicurezza. Un tema che accomuna i ceti medi a quelli popolari. Sarkò li ha invitati a sognare una Francia «liberata da tutte le angosce, da tutte le paure». Come ministro degli Interni ha potuto dimostrare in cinque anni le sue capacità di mantenere e rafforzare l’ordine nel paese. Errori ne ha commessi. Di recente l’insulto ai giovani delle banlieus («canaglia») non gli ha permesso di fare campagna elettorale là dove potrebbero rimproverargli la sua intemperanza. Qualche settimana addietro il solo membro di origine araba del governo, il sottosegretario Azux Begag, nel frattempo dimissionario, ha rivelato di essere stato insultato più volte da un Sarkozy in preda alla collera. Lui parla all’italiana con le mani e con qualunque altra parte semovibile del corpo, non si stanca mai di parlare e, a quanto pare, riesce quasi sempre a convincere i suoi interlocutori. In un pugno di anni ha ottenuto il rafforzamento del fermo di polizia, schedature in base al Dna, misure repressive nei confronti di mendicanti, squatters, giovani delinquenti. Su suo impulso è stata approvata una legge che porta a dieci anni l’età della responsabilità penale e rende possibile la carcerazione preventiva anche per ragazzini di tredici anni, mentre ha fatto riesumare per le prostitute il reato di adescamento con pena fino a sei mesi di carcere. D’altra parte lui era emerso promettendo legge ed ordine. E quale ordine può sopravvivere ad una rottura del corpo sociale su basi etniche come quello in corso? Fin dal 2002 aveva capito che doveva tenere sottobraccio la Uoif (Unione dei musulmani di Francia) per evitare il peggio. Nel comunicare si mostra esemplare: ad una tavola rotonda televisiva ha schivato le provocazioni di Le Pen dicendo: «Signore, non dimentichi che mio padre e mio nonno erano stranieri, venivano dall’Ungheria». Lui invece è parigino di razza, ha fatto una carriera politica all’ombra dei grandi, che non ha esitato a pugnalare quando gli sembrava di dover agire così. Cortigiano della corte di Chirac, pur essendo sposato già due volte riesce a impostare un flirt con la figlia del capo che, per quella volta, lo perdona. Non lo perdona così facilmente quando per le presidenziali del ’95 lo abbandona e passa armi e bagagli nel campo di Edouard Balladur.«Piccolo cane», sibila Chirac. Ma passate le elezioni, viene dimenticato anche quest’ultimo affronto.
Nella corsa all’Eliseo gli serve una lobby. Così prende a frequentare imprenditori, giudici, avvocati. Le Monde parla del «reseau Sarkozy», una massoneria potente e influente. Solo sua moglie Cecilia ha saputo metterlo in crisi, abbandonandolo in diretta in piena campagna per il referendum sulla Costituzione europea. In quel momento, la macchina da guerra Sarkò ha rischiato di incepparsi. Ma quando Cecilia è tornata, suo marito è ripartito alla grande, convinto di farla diventare la «first lady» della nuova Francia.
Cos'è un fascista "pulito" rispetto ad un fascista e basta? E' un fascista furbo. E' la stessa differenza che intercorre tra Borghezio e Fini. Entrambi però meritano lo stesso trattamento. Quello del treno.
Aridaje con l'uso improprio dei termini...
Segnalo che "racaille" non vuol dire canaglia (quasi amichevole) ma piuttosto "feccia". E sarko ha ribadito recentemente che lui chiama le cose con il loro nome...