Contro le biciclette
di Filippo Facci
Lo scrivo a malincuore e mi farò un sacco di nemici politicamente correttissimi: ma credo che le metropoli come Milano non siano fatte per le biciclette, punto e basta. Credo che non siano fatte, dunque, per i ciclisti: tribù in parte composta da gente diligente che potrebbe cambiare il mondo e in parte composta da persone che ostentano il loro status da inferiori/superiori con ciò rappresentando un pericolo generale. Alcune associazioni hanno lamentato che dall'inizio dell'anno ci sono stati quattro ciclisti morti a Milano: beh, credo che sia andata ancora bene. Non siamo l'Olanda: è inutile vagheggiare riconversioni improbabili, non serve invocare piste ciclabili laddove mancano marciapiedi e parcheggi. È folle chiedere limiti di 30 all'ora in città tipo Milano, come vorrebbero alcune associazioni bohémien. Nella nostra giungla metropolitana la bicicletta non è una soluzione, spesso è un'insidia per chi la conduce e così pure per i mezzi motorizzati che devono conviverci. A un figlio, perlomeno io, comprerei più volentieri un motorino col casco obbligatorio, anziché certe biciclette che caracollano tra pavé e rotaie, tra incroci e precedenze. Oppure andrei a vivere in campagna. O in Olanda, se c'è differenza.
Caro Direttore, stia tranquillo l'autore dell''articolo "Contro le biciclette": le sue considerazioni sono troppo surreali per procurargli dei nemici, corretti o scorretti che siano. L'unico commento possibile alla sua provocazione (non può essere altro, a nessuno sano di mente verrebbe da pensare seriamente a una roba del genere) è una metafora. Eccola. Milano è come un obeso, che ingurgita hamburger e patatine (automobili) e continua a ingrassare. Non serve essere un medico per capire che per salvargli la pelle occorre che smetta di mangiare porcherie (ovvero di bruciare benzina e riempire le strade di metallo) e cominci a fare attività fisica (la bici come strumento ideale di mobilità urbana). Per il "medico" Facci invece, la soluzione è lasciar mangiare l'obeso (tanti parcheggi e niente limiti di velocità) e tenerlo disteso sul letto, perché muovendosi sentirebbe male alle giunture e addirittura rischierebbe l'infarto.
La prego di avvisare l'autore che l'Autorevole Giuria ha ritenuto di insignirlo dell'Ambito Premio Calderoli.
Cordiali saluti, Alberto Biraghi
http://www.onemoreblog.it/
Mi sembra un punto di vista magari discutibile, ma di certo non surreale. Al limite trovo più surreale pensare che il problema del traffico nelle grandi città si risolva semplicemente andando in bicicletta.
Capisco anche quando Facci parla di "persone che ostentano il loro status da inferiori/superiori". Proprio qualche giorno fa qualche rappresentante della suddetta categoria su questo blog mi ha dato testualmente dell'idiota perché mi sono permesso di affermare che i ciclisti dovrebbero conoscere meglio il codice della strada.
ANsa: "ciclista, ignaro del codice della strada, urta un hummer e fa strage di vaiasse"
Sensi: è fantastica :-D
sensi sei un genio
cosa mi significa vaiasse ?
merci :-D
@ prefe: http://www.onemoreblog.it/archives/001681.html
Vaiassa (termine napoletano) indica la donna abitante dei bassi, generalmente è un termine utilizzato per indicare donna volgare e/o di facili costumi.
In precedenti 3d, qui, è stato utilizzato per caratterizzare certi personaggi che si ostinano a guidare i SUV ben sapendo che sono, nell'ordine, inquinanti, scomdi, costosi, inutili, stupidi, etc...
Larry probabilmente ti ha dato dell'idiota perchè ha ben percepito il tuo essere idiota (ma è un ragionamento surreale, perdonami...).
Era ora che quell'Emilio Fede dei poveri di F.Facci si beccasse un Calderoli
ho messo la frase di sensi come citazione sul mio sito.
http://www.movimentofisso.it/parole2.aspx?IdProd=64
è da un pò in effetti che ce la metteva tutta (su macchianera ha disabilitato i commenti ai suoi post),
non lo ritengo proprio proprio degno di cotanto premio tanto ambito, magari un "calderolino" per la buona volontà.
Ringrazio sensi per aver postato il link a quel pezzo di pura poesia! Una meraviglia
Io invece opto per un edizione speciale del Prestigioso Premio, per esempio un edizione Bici, o al contrario un edizione Hummer.
l'articolo è molto interessante e dice delle cose sensate, so che dicendo così vado contro la cricca biraghi-rotafixa-sensi-adimant che su questi argomenti parla per partito preso e denigra chiunque la pensi diversamente, come se in quello che dice Facci ci sia qualcosa di così totalmente insensato e pericoloso.
Che Milano non sia Amsterdam o Ferrara mi sembra un dato di fatto, o no? Che Milano sia una giungla piena di insidie per i ciclisti è un dato di fatto o no? Il vostro sogno è riconvertire una città come Milano su modelli tipo quello olandese? buona fortuna!
cari claudio larry facci ...
ma ci facci il piacere...
fate un salto a berlino: 30 all'ora nelle zone residenziali, bici anche sui mezzi publici
bici a noleggio (gestite direttamente dalle ferrovie tedesche) il 50% dei berlinesi non possiede un auto...
gia' ma quelli sono primitivi
quella non e' mica una metropoli...
Io non capisco perchè i giornalisti di destra devono per forza andare controcorrente e contro la logica per scrivere qualcosa. La bicicletta è un mezzo pericoloso? Forse sì. Nel traffico un mezzo lento ha più difficoltà in alcuni frangenti (tipo incroci e vari). Questo però non vuol dire che in città non si debba girare in bici, ma solo che dovrebbero girare meno auto. Sono stato a Milano domenica e sono rimasto colpito da come corrono in macchina. sembra di stare a Monza. nessuno vuole capire che l'unica soluzione per dare un futuro alle nostre città è disincentivare l'auto. Ma agli italiani si può toccare tutto meno che il mezzo. In più arrivano personaggi come Facci che evidentemente non concepiscono il cambiamento, vogliono morire di tumore e amano quella cappa di polveri sottili che ci ritroviamo sulla testa.
Adimant, non me la prendo: in questo blog (normalmente frequentato da gente perlopiù ragionevole) quando si entra in questo argomento automaticamente molti perdono ogni capacità di ragionare obiettivamente e di rispettare il proprio interlocutore. È senz'altro frutto dell'esacerbazione raggiunta da una situazione così pesante, che porta a considerare nemico chiunque non la pensi *esattamente* come te (per non parlare poi di quegli untermensch che comprano il SUV...). Se invece non ci fosse questo clima da folla inferocita con torce e forconi, non vedo perché dire che i ciclisti dovrebbero perfezionare la loro conoscenza del codice della strada sia un'affermazione passibile di pubblica fustigazione o anche solo di derisione. Se ci si preoccupasse di insegnare un po' di educazione stradale a scuola e in TV, magari molti ciclisti scoprirebbero ad esempio di non essere esentati dal rispettare la guida a destra, la precedenza e i sensi unici. Scoprirebbero di essere giustamente obbligati a smontare dalla bicicletta quando attraversano le strisce pedonali. Scoprirebbero che indossare il casco in bicicletta salva la vita, *specialmente* negli incidenti con le automobili e *specialmente* in città; quest'ultimo fatto, che è una regola aurea conosciuta da qualsiasi ciclista esperto, è stato sbeffeggiato l'altro giorno sempre su questo blog, portando la ridicola motivazione che il casco serva solo se uno cade per conto suo.
Un po' più di informazione su queste cose migliorerebbe la propria (anzi: la nostra, dato che anche io sono ciclista) incolumità, mica servirebbe per far piacere agli automobilisti o per dargliela vinta. Ci sono tantissime cose da fare anche sul piano delle infrastrutture e della repressione; che ognuno decida su quale di questi piani preferisce muoversi. L'atteggiamento che non porta a *niente*, anzi è controproducente, è quello della ridicola ortodossia: l'unico suo risultato è quello di generare nell'opinione pubblica sentimenti come quelli espressi da Facci. Se preferite così, buon divertimento.
larry... forse non hai considerato che in genere i ciclisti finiscono sotto le ruote dei camion perchè è il camionista a non rispettare il codice stradale.
arry è tuo questo compito? larry è tuo questo compito? larry lo sappiamo che è tuo. larry stai uccidendo tuo padre. larry è tuo questo compito?
lo stronzetto mi fa ostruzionismo.
larry stai per vedere cosa succede quando cerchi di fottere chi non conosci!
mitico Larry! :-)
Chissà quante volte gliel'avranno detto, ma un bel "Ma mi facci il piacere!" come commento alla sua evacuazione quotidiana ci sta sempre bene.
Tra l'altro, Il giornale stesso ben si presta ad una corretta pulizia dopo aver espletato la suddetta formalità.
@mario
Ich bin Berliner
Mentre si discute di biciclette, l'umanità ha perso un Genio.
Onore al Grande Vecchio.
http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/player?idCanale=Spettacoli&filtro=Tutti&pagina=1&passo=5&uuid=b2f53ef4-f4a2-11db-be03-0003ba99c53b&navName=1
Claudio, vuoi dire che sono un nichilista? :)
Fottuto nichilista, questo non è il Vietnam, è il Blog, ci sono delle regole! :-)
Da grande voglio fare il moderatore...
Allora. A Berlino, Parigi e Londra le biciclette girano. E non sono città piccole o particolarmente "a misura di bici" (come Amsterdam, Zurigo o Basilea, per intenderci): Berlino un po' di più, forse, ma Londra ha pochissime piste ciclabili, eppure è pieno di manager della city che vanno in ufficio pedalando. Anzi, dato il costo delle biciclette ripiegabili (le uniche che si possono portare sui treni pendolari o in metropolitana in ora di punta) può persino essere uno status symbol.
Per non parlare di San Francisco: anche lì non pochi girano in bici, e le pendenze sono tostissime... (Penso che anche Rotafixa userebbe il cambio, per dire. ;-) )
http://www.youtube.com/watch?v=H63FivObTLM
a frisco è pieno di fixe.
Per una volta voglio andare OT (tanto il post è andato in vacca da un po') e ricordare con Aleph un grande uomo (occasionalmente anche artista sublime).
http://www.youtube.com/watch?v=lePP2BaZhJU&mode=related&search=
a proposito di fixe, s.francisco e pinne
rotafixa tu sei un sognatore e questo è bene
e mi dispiace ricordarti che l'Italia non è l'America, tantomeno lo è Milano.
oh, naturalmente le immagini che vedrete sono digitali: nel senso che le persone che vanno in giro in bici in realtà non esistono.
questo perché sono state avvertite dai benaltristi e altri genii del caso che in bici in città non ci si può andare, è indecoroso e fuyori luogo: quindi si sono soppressi, e al posto loro ci vanno gli avatar, che poi vengono diligentemente riportati con abili trucchi informatici sui video che si trovano a milioni di mega su iùtiùb. si tratta di video molto costosi, perchè vengono costruiti in modo che sembrino reali e non, come invece è, una ricostruzione digitale in studio con strumenti sofisticatissimi.
in alcuni grandi centri esistono ancora dei ciclisti reali, ma questi ancora non sanno che non possono esistere.
qualcuno li informi please.
'a clà invece quelli che la pensano come te so' pipparoli e vogliono pure insegnà all'altri come devono vivere.
ce vo' 'na pazzienza co' sti regazzini.......
Biraghi non è regola generale che chi insulta va cassato? ah scusa dimenticavo che rotafixa fa parte della cricca...
pipparolo sei tu rotafixa che vuoi imporre a tutti gli altri il tuo stile di vita, l'unico, il vero.
a me piace andare in macchina e allora? sono un killer?
in potenza sì
pipparolo, alla romanesca, non è un insulto (notoriamente il romanesco è una lingua politicamente scorretta) ma indica colui che parla e non fa.
si rotafixa, certo, e chi sa fare sa capire...vabbè..
(notoriamente il romanesco è una lingua che ha rotto il cazzo)
Larry chiede buonsenso da parte del ciclista quando dall'altra parte sono i numeri a parlare dell'assensa del medesimo.
parla di ortodossia quando l'auto e' un totem, una religione consolidata.
critica il modo in cui si pone chi in realta' ha come volonta' quella di aiutare anche chi di ambiente e qualita' di vita se ne fotte altamente.
difende uno che per analogie sarebbe capace di scrivere (sicuramente lo pensa):
"i barboni e i poveri in genere sono un'insidia per se' stessi e per i posh che ci *devono* convivere"
"Non siamo Utopia: e' inutile vagheggiare riconversioni improbabili, invocare equita' e diritti laddove non c'e'nemmeno dignita' umana o rispetto per l'ambiente"
molto pragmatico, prende atto di essere nella merda, ma che se sceglie bene la sua parte dalla merda non sara' sfiorato e sbeffeggia chi invece cerca in qualche modo di creare alternative.
rimane sempre una differenza sostanziale tra il piu' pessimista e rassegnato degli uomini e chi decide di vendersi sulla pelle degli altri.
enza pardon
(notoriamente il romanesco è una lingua che ha rotto il cazzo)
Forse lo ha rotto ai biliosi berluscones SUVnormali supponenti e presuntuosi,
per il resto è un'ottimo idioma popolare che racchiude saggezza e senso della realtà, con molti poeti che nei secoli hanno continuato quella che è la letteratura del nostro vivere.
Ma la bellezza della Vita si coglie con lentezza, in bici per esempio....
non ammette la minima caduta di stile.
sa che la leadership è qualcosa che viene da dentro.
l'individualismo è la sua religione.
si muove in continuazione ma non abbandona mai il suo posto.
inquadrato (nel senso stretto del termine, visto che tiene in mano una cornice che delimita volto e busto) un signore in grisaglia con sguardo fiero, lievemente minaccioso -forse intendeva essere volitivo- e la mascella lievemente alzata.
indovinate di che si tratta?
esprime bene il veleno che vi dànno da bere tutti i giorni, claudio e gli altri. e che noi siamo costretti controvoglia a sorbire.
e allora te lo scrivo in italiano: tu sei, come i milioni che pensano di aver scelto, un killer potenziale. basta la tua distrazione e non dài una gomitata, no: frantumi con il tuo inutile mezzo, per i tuoi singoli mobvimenti, qualcun altro.
ma un killer poveraccio. uno che si metterà a piangere quando assalterà, per distrazione, un altro.
non un assassino vero: uno schiavo che non sa cosà in mano, ed è un'arma. il suo padrone gli dice che è il suo mezzo di produzione, la sua vittoria sulla povertà.
mi rendo conto che le mie parole sono del tutto inutili per gente come voi.
sorry per l'orribile refuso: cos'ha)
in corsivo, sopra, la pubblicità della nuova bmw serie 7 "eccelsa", vista sul magazine "style" del corsera.
una delle tante oscenità di cui non possiamo fare a meno. e che mai mi stancherò di condannare e perseguire, per quanto posso.
nuova bmw serie 7 eccelsa con allestimento individual.
bmw individual è la personalizzazione portata al più alto livello possibile.
e la versione eccelsa rappresenta un vero punto d'arrivo.
dalla verniciatura alla carrozzeria con cromatica cangiante alla selezione delle pelli fino alle finiture "piano finish black".
venite a scoprire anche le altre esclusive della nuova bmw serie 7 eccelsa.
nella pagina successiva l'indice, con una foto di federica pellegrini (nuoto) seminuda. si va a vedere l'intervista: sono una ragazza che adora lo shopping.
chiudo il magazine.
@fabrizio
alle ultime elezioni ho votato Rif. Com.
non ho un SUV ma guido una utilitarissima Punto
e non ho neppure problemi al fegato
questo dimostra come tanti di voi ragionino a compartimenti stagni
ribadisco, il romanesco ha rotto er cazzo
Personalmente mi hanno veramente e profondamente rotto il cazzo quelli che "odiano" il romanesco o altre espressioni di cultura locale più o meno antica, anche se votano il mio stesso partito, anche se vanno in bicicletta, anche se portano il bellissimo nome di mio figlio.
Il romanesco è una delle tante vecchie, bellissime, sagge lingue popolari. PORTA RISPETTO!
Sono soprattutto l'orgogliosa ignoranza, la ridicola supponenza e il fanatismo invadente che rompono il c.
Pipparolo a Roma ha un significato non dispregiativo, è un bonario rimprovero e un invito a fare più che a rimuginare.
Ma bisogna voler capire per comprendersi e rispettarsi, quello che appunto fa la stragrande maggioranza di chi ha scelto di muoversi in bici, non certo di chi si esibisce su 5 tonnellate di lamiera lucida e potenzialmente omicida
noi giriamo con questi campioni del rispetto:
Tra gennaio e marzo di quest'anno
i 78.234 servizi effettuati nelle ore notturne dalla Polizia stradale
e dai Carabinieri per prevenire il fenomeno delle 'stragi del sabato
sera' hanno portato al ritiro di 5.692 patenti per guida in stato di
ebbrezza. I conducenti controllati con etilometri sono stati 38.819,
5.777 dei quali (14,88%) trovati positivi. Le patenti ritirate per
guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti sono state 168, 1.583
i casi accertati di velocita' pericolosa, 1.432 le sanzioni per
mancato uso del caso e 5.948 quelle per mancato utilizzo delle cinture
di sicurezza. I veicoli sequestrati sono stati nel complesso 1.004.
ps per fabrizio: claudio se la prende con me, non con il romanesco.
un compagno che sbaglia....
"Mi sembra un punto di vista magari discutibile, ma di certo non surreale. Al limite trovo più surreale pensare che il problema del traffico nelle grandi città si risolva semplicemente andando in bicicletta."
Semplicimente bicicletta no. ma vietare macchine perche no?
Purtroppo avevo previsto e scritto che il mio pezzullo non sarebbe piaciuto
a molti.
Personalmente posseggo la bicicletta oltrechè uno scooter, l'auto e persino
i pattini: tutti 'mezzi' che talvolta uso in città, perlomeno a Milano. E'
su questa base che mi sono fatto un'opinione.
Pratico sport, sono un ecologista radicale e la mia ambizione è andarmene da
Milano. Milano non va bene per le biciclette, questo penso. Il paziente è
terminale, se non cambia radicalmente stile di vita: e io non credo che lo
farà, amche perché i ciclisti sono poco più che aspirine.
D'altra parte, nel mio pezzullo, accenno chiaramente ai ciclisti come "tribù
in parte composta da gente diligente che potrebbe cambiare il mondo", e ho
piacere di pensare che Lei possa appartenere a questa categoria, così come
mi piacerebbe non essere iscritto d'ufficio alla categoria, da Lei citata,
degli insani di mente.
F.F.
@ Rotafixa: O_O Sì, ma in salita la bici la portano a mano - e in discesa ci vanno solo in strade proprio senza traffico... (Sono basita dall'abilità dei signori, ovviamente.)
Il punto sui mezzi della mobilità urbana resta. Rincaro la dose: il figlio di un amico di famiglia ha fatto il Pony Express a S.Francisco. In bici.
Ah, per inciso: come si può intuire dal mio tirare in ballo gli USA ogni tre per due, sono tutt'altro che di sinistra estrema. Mi sembra che l'incentivo all'uso di bici - e mezzi pubblici decenti! - sia anche una questione di buon senso: in città più pulite, in cui la mobilità non sia un privilegio - e quindi in cui si può agilmente diventare parte della comunità dei cittadini, anche la creatività e la produttività sono maggiori.
rdm, con quelle pendenze non ci sono rapporti utilizzabili, anche perché prima o poi il piano arriva e non puoi vorticare con le gambe con un 32-32. tempo fa sono salito in val d'orcia con 39-19 e stavo tirando le cuoia; quando ho visto il cartello pendenza 14% ho capito perché.
nessuno vieta di spingere a mano in salite, anche e soprattutto in città: la velocità è simile, la salita dura necessariamente poco. e dopo un po' di allenamento sali comunque, sudando (come ogni umano) ma sali.
vorrei che si ponesse l'attenzione sul fatto che esiste gente che fa questo non (solo) perché ama la bici come mezzo, ma soprattutto perché ama sé anche come parte di una società, che al contrario sta facendo di tutto per odiarsi e eliminarsi.
a questo gioco non voglio giocare, durante questa vita, e quindi non intendo ammantarmi di lamiera per difendermi dai lupi cattivi: intendo invece dire ai lupi cattivi che in realtà sono tutti delle scimmie nude e che la loro/nostra vita non può essere terminata da una disattenzione, da un'adesione acritica allo status quo, da un'obbedienza cieca alle proposte del mercato, da una fideistica accettazione supina di ciò che hanno trovato e trovano quotidianamente.
posso ormai testimoniare, avendolo vissuto e vivendolo, che ogni aspetto della quotidianità può essere vissuto senza macchina o senza moto. per gli aspetti eccezionali, come un trasloco (io ne ho fatti sei da quando sono maggiorenne), si può noleggiare un furgone: e non mi sembra che ce ne sia bisogno ogni giorno.
la tendenza ad avere vetture sempre più grandi risponde invece alla logica opposta: "non c'è spazio? e io me lo prendo: ahhhhhh come sto comodo qui dentro e qui in alto". questo va combattuto e vituperato. e nella lotta impari contro questo condizionamento mentale generalizzato non vedo altra via che condannare in blocco la mobilità personale su vetture, tutte senza alcuna esclusione.
forse tra quarant'anni potremo guardare la cosa con meno faziosità: ma ora c'è bisogno della ribellione totale: della rivolta.
filippo facci, se è vero ciò che dici tu ti sei arreso. ne hai diritto. io non sento di avere questo diritto, fosse solo per la vita delle mie figlie (e probabilmente lo è).
un ecologista radicale non scriverebbe le cazzate che hai scritto tu, quindi temo che il tuo intervento sia, come dire, falso.
e comunque il destino ci scansi dagli ecologisti radicali: servoono umanisti radicali, piuttosto.
Che ti devo dire, io la bicicletta per andare in centro a Milano a un figlio non gliela prenderei.
Ho comprato la mia prima auto due anni fa.
Rimango della mia idea, se rotafixa lo ritiene possibile.
Che polemica inutile, Facci ha ragione, Milano è in mano alle macchine ed i milanesi sono contenti di questo: hanno la città che vogliono; se cosi non fosse, avrebbero preteso da sempre strutture diverse, invece sono felici di portare in giro il loro fondo schiena appoggiato al sedile di una macchina.
Si lamentano, imprecano, discutono di ambiente: sono come i fumatori, sanno che la sigaretta fa male, ma non ne possono fare a meno.
La Milano da bere è questa.
Inoltre, cambiare lo stato delle cose non è solo logisticamente complesso,( posteggi sotterranei, torri, parking periferici, percorsi obbligatori ecc.) è difficile anche finanziariamente, il costo sarebbe enorme, oltretutto, anche se sembra una cazzata immane, si rischia di scontentare molti: le abitudini sono dure a morire.
Solo la scuola ed una sana politica ambientale potrebbero convincere i milanesi(negli anni) che qui c’è tutto da rifare; per il momento: pavè, rotaie, buche, asfalto pezzato, strade strette, marciapiedi a più livelli danno ragione a Facci.
Rotafixa: l'intervento di Filippo è verissimo. Il priimo l'aveva scritto in privato a me e l'ho postato io dopo avergli chiesto il permesso.
eh be', sono desolato di leggere interventi come quello di facci, che resta ovviamente libero di vederla, pensarla e viverla a modo suo.
il pezzo di facci e' affetto da una serie di inesattezze un po' fastidiose in quanto continuamente ripetute da piu' parti e quindi a rischio di essere percepite come vere.
1) milano e' in realta' perfetta per la bicicletta: e' piatta, relativamente piccola e gode di un clima non troppo piovoso. semmai sono *i milanesi* a non essere perfetti per la bici: e' una differenza non da poco, perche' indica una radice del problema culturale e non strutturale.
2) e' vero che le condizioni delle strade milanesi sono spesso difficili con ad esempio pave' e rotaie, ma questo non comporta di per se' alcun pericolo per il ciclista (basta montare gomme sofficientemente grosse per neutralizzare questi "pericoli"): e' la presenza massiccia e caotica di auto - che limitano fortemente le vie di fuga e la visibilita' degli ostacoli urbani - a renderli molto pericolosi.
3) non servono affatto "riconversioni improbabili": la struttura urbanistica di milano a raggi e anelli concentrici permetterebbe a un'amministrazione illuminata di mettere a punto con non troppe difficolta' e in tempi ragionevolmente brevi un uso completamente separato tra mezzi a motori e utenze lente. condivido invece l'idea che le piste ciclabili in una citta' come milano siano improponibili in quanto e' strutturalmente impossibile realizzare una rete capillare: l'attuale implementazione a macchia di leopardo aumenta, anziche' diminuire, il pericolo per i ciclisti.
il vero problema della mobilita' milano - che, non dimentichiamoci, e' anzitutto un problema di qualita' della vita in citta' - sono le persone come facci che si ostinano a non capire che l'uso dell'auto in citta' e' oramai da equipararsi a un comportamento fuorilegge per via del suo impatto devastante sulla vivibilita' della metropoli e salute dei cittadini. facci si preoccupa guistamente della sicurezza di suo figlio, ma e' troppo superficiale da ignorare il fatto che muoiono centinaia di persone all'anno a milano - e tra questi ci sono molti bambini - per probemi di salute legate all'inquinamento atmosferico, di cui le auto sono principale causa?
Rotafixa in versione ZERBINO! vomitevole!
Mentre io e gli altri siamo in serie: potenziali killer (poveracci), schiavi, sputatori di veleno, minorati mentali ecc... Filippo Facci invece è "ovviamente libero di vederla, pensarla e viverla a modo suo."
Rotafixa ma t'hanno mai mandato a quel paese?
(in romanesco ovviamente)
in romanesco è: ma te c'hanno mai mannato a quer paese? (per precisare)
sono un giovane Ciclista Romano, e sono stato in bici anche diverse volte a Milano, la situazione è estramemente simile, anzi forse direi che a Roma stiamo peggio. La mia idea è che l'autore dell'articolo può dire qualsiasi cosa pensi, perchè c'è gente più in alto di lui che le spara ancora più grosse, ma è anche giusto che si renda conto che le sue idee sono sbagliate, e non sono io che lo dico perchè ciclista, ma è la vita stessa che glielo impone, per esempio se qualcuno di voi (giornalista compreso) conoscesse qualcuno che si fa del male da solo, lo lascerebbe stare? le grandi città (intese come persone) si fanno del male da sole, ed è per questo che noi abbiamo il DOVERE di girare in bicicletta e tentare di aprire gli occhi il più possibile, sempre in modo diligente ed educato, come da sempre facciamo. Io vedo persone che usano la macchina per fare 1km e nemmeno per lavoro, allora cerchiamo di usare il meno possibile la macchina, che non può essere abolita, ma se ne potrebbe fare un uso MOLTO MOLTO MOLTO minore!
e infine, non vedo come la bici possa essere un'insidia per l'automobilista, se anche un minuscolo motorino mi colpisse in bici, sarei di certo solo io a farmi male!
(ho scritto troppo, scusate!)
dalla lista chaingang: effetti diretti delle puttanate di facci. (e a proposito, a chi mi chiama zerbino: ficcati un palo nel culo e dagli fuoco, stronzo)
Ieri stavo sfrecciando come sempre per milano con la mia fedele fissa,
una giovane mamma con la sua bella auto nuova si affianca a me`,
all`ingresso in una rotonda con tutta la grazzia possibile mi stringe
contro il marciapiede per fortuna il freno anteriore di emergenza a
funzionato egreggiamente e`ho evitato il peggio smadonnando, lei
oviamente dopo qualche metro si ferma in coda, la raggiango e le faccio
presente stando attento a non dire volgarita (per i due marmocchi
presenti in auto) che all`ingresso della rotonda mi stava schiacciando
sul marciapiede, e lei con la sua vocina candida mi risponde senza
esitazioni "E si`... infatti sconsigliano di andare in bici a milano" ed
a quel punto io...
Grazie rotafixa, posso prendere a prestito quello che hai nel tuo?
BIRAGHI stai invecchiando...te ne sfuggono parecchi ultimamente.
Ciao a tutti e`la prima volta che scrivo su questo blog. Ho 25 anni e sono un ciclista convinto ed ho imparato ad andare in bici sulle strade di milano, sicuramente conosco rotafixa di persona.
La mia oppinione e`che il problema non sono le strade ne le auto ne le bici, e`un problema di fattibilita`delle cose.
Prima ipotesi: ogniuno ha diritto alla sua auto e pou`andarci ingiro quando e quanto vuole. pultroppo questa ipotesi si scontra con la realta quando si considera che in media tutti abbiamo degli orari in cui dobbiamo spostarci e che le strade di una citta per quanto possano essere grandi non possono ospitare una tale massa di auto e quando si pensa che i fattori inquinanti di tutte le auto insieme sono una cosa micidiale.
Seconda ipotesi: auto abolite tutti in bici. anche qui`ci sono dei problemi le persone con problemi motori sarebbero seriamente nei guai e dovrebbero comunque avere un auto.
Questa e`una valutazione abbastanza razzionale?
Detto questo dentro di me`sento che tutte le auto dovrebbero essere riciclate.
"Pratico sport, sono un ecologista radicale e la mia ambizione è andarmene da Milano. Milano non va bene per le biciclette, questo penso. Il paziente è terminale, se non cambia radicalmente stile di vita: e io non credo che lo farà, anche perché i ciclisti sono poco più che aspirine."
Caro Filippo,
condivido le critiche che ti sono state mosse. Sono ciclista dal giorno in cui i miei genitori non hanno più avuto autorità giuridica per impormi di non usare la bici (usavano motivazioni vecchie e già strasentite, simili a quelle da te espresse). Ora sono più di 9 anni che mi muovo in bici a Milano ogni giorno dell'anno, prima per andare a scuola, poi in università, ora al lavoro.
Mai avuto un incidente. O meglio uno, durante una gara ciclistica con traffico cittadino bloccato per consentire la suddetta.
Paradossale, secondo i tuoi ragionamenti sulla pericolosità di Milano.
Ma non è questo il punto, inutile ripetere cose già dette.
Il punto vero è: TU SEI UN GIORNALISTA e hai delle RESPONSABILITA' per quello che scrivi!!!
E' vero che i politici della tua "famiglia" sono avvezzi a parlare come se fossero al bar, dimenticandosi della responsabilità politica delle loro affermazioni, ma questo non ti autorizza a comportarti nello stesso modo.
Se sei un giornalista e ami il tuo mestiere, DEVI renderti conto che ciò che scrivi lo leggono centinaia di migliaia di persone e che quindi ha forti conseguenze EDUCATIVE (!!!), influenzando l'opinione pubblica.
Quindi se mi dici che sei "dei nostri" io ti voglio credere. Ma allora a maggior ragione se PUBBLICAMENTE getti la spugna, fai un atto di violenza nei confronti tuoi e della nostra città. Autorizzi i lettori a pensare che è legittimo gettare la spugna. Di fatto, remi contro. Fai DIS-educazione.
Faccio appello al tuo sincero essere ecologista, e ti chiedo di porre PUBBLICAMENTE rimedio a quell'articolo.
Mi sembra così ovvio che se le cose non vanno bene vadano cambiate, iniziando da noi stessi, che trovo assurdo che tu, identificando un problema, non solo volti le spalle (e questo a livello privato puoi farlo, perché sei libero se dio vuole), ma addirittura fai propaganda dicendo pubblicamente a tutti di voltare le spalle. Questo NON PUOI farlo.
Hai abusato della tua libertà di espressione. Ti sei comportato a mio avviso in modo non professionale.
Ecco il punto.
Aggiungo una citazione che trovo illuminante, e che non viene certo da un comunista (sgoogola un po' per scoprire che fa nella vita il suo autore).
"Se cambio io, il mondo ha cominciato a cambiare"
[Ernesto Olivero]
saluti
Gabriele