Madame, che è 'sta storia che se ne va?
Ho chiesto e ottenuto il trasferimento in un'altra regione francese, e ne sono molto felice. Lo so da più di un mese, non volevo dirlo ai ragazzi fino a metà maggio, ma una collega ha pensato bene di farlo al posto mio. Notizie del genere circolano alla velocità della luce e nel giro di pochi giorni tutte le mie classi erano al corrente. Anzi, sapevano più cose di me: si sa che le notizie di bocca in bocca si trasformano, acquistano dettagli. Tutti falsi.
Sedici anni, tipicissima ragazza della nostra banlieue (chi conosce un po' Parigi e la sua periferia sa benissimo a cosa mi riferisco, dal linguaggio, i gesti, i vestiti, il tono di voce). Entra in classe, urlando secondo me, parlando normalmente secondo lei. A parte i punti di vista, entra in modo agitato e preoccupato, mentre i suoi compagni sono già più o meno seduti.
“Madame, che è 'sta storia che se ne va?”
“Eh sì…” non riesco a continuare a parlare perché lei prende di nuovo la parola e parla ininterrottamente per 5 minuti.
“E' per colpa di quello stronzo di Sarkozy, lo so. A me mi vuole rimandare in Marocco, lei la rispedisce in Italia. (Intanto lancia l'astuccio contro il muro, l'astuccio si apre ed escono penne, compasso e quant'altro). Ma io a quello gli brucio la macchina, rubo lo scooter a suo figlio che è stronzo pure lui.Tanto lo sappiamo benissimo che Sarkozy ci farà tutti fuori!” (Recentemente, sono stati rubati gli scooters dei figli dei due candidati, ma per quello di suo figlio, Sarkozy ha scomodato le prove del DNA…)
“E no, questa no. Non ha mai parlato di cose del genere, mai! E poi basta pure voi con questa logica di violenza sempre e comunque.”
Un altro: “Vabbè, Madame, ma lo sappiamo già cosa succederà subito, la notte stessa del risultato: se vince lui ci saranno subito sommosse, lo dicono tutti nella cité. Povere macchine del nostro quartiere!”
“Ragazzi, la gente del vostro quartiere ha la possibilità di votare: se è contraria alla politica di uno dei due candidati, deve usare i metodi democratici che esistono.”
La ragazza, che non ha smesso un attimo di muoversi fregandosene del mio invito a sedersi: “Ucciderà tutti gli arabi, l'ha detto!”
“Mai detto, smettetela!”
“Ha detto che pulirà i quartieri, che toglierà la feccia. E' d'accordo, Madame, ha detto così?”
“Sì”
“E chi ci vive nei quartieri? Gli arabi. Ma non può dirlo, quindi fa il vago.”
Qui non so che dire, e ancora oggi non so come avrei potuto rispondere. Queste idiozie il ministro degli interni le ha dette.
“E quel figlio di puttana che la sostituirà dovrà fare i conti con me. E chi si crede d'essere? L'ultimo arrivato e detta legge? Nooooooooo, ne vedrà delle belle quello lì.”
“No, che c'entra lui? Voi sarete bravi come con me, studierete, sarete gentili e generosi.”
“ Lo difende pure?”
“Lui non c'entra niente, è un sistema del ministero…”
“Domani una bomba al ministero, una bomba!”
“ Basta, io con voi non ci parlo più se non cambiate tono. Che è 'sta storia della bomba? Ma vi rendete conto che fate il loro gioco, fate il gioco di questi politici che dicono che la gente deve aver paura di certi ragazzi di periferia?”
La ragazza: “Se voglio una bomba, io so a chi chiederlo. Madame, se vuole una bomba, me lo faccia sapere ché ci penso io. La difenderò sempre”
“Ma che bomba e bomba! Calmatevi tutti. State seduti…”
Tutto bene cinque minuti dopo. Grazie a Dio, era il 25 aprile, ho parlato della Liberazione e ho fatto cantare Bella ciao. Canzone bellissima che ora è in tutti i lettori MP3 della classe.
La televisione, i toni di questo candidato e di molti altri eliminati al primo turno creano un clima insostenibile.
I ragazzi, i piccoli hanno paura e si creano delle immagini da bambini su argomenti che dovrebbero essere discussi, risolti dagli adulti. Per cui, il ministro cattivo espelle l'insegnante, punisce i bambini che urlano, dà ordini. Ci mancava solo il candidato Orco…