Jeans da sogno
di Lina Sotis
Tutto passa nella moda, niente resiste, tutto diventa un ricordo, tranne i jeans. Piacciono quasi a tutti, giovani e anziani, ragazzacci e fanciulline. C'è qualche snobbone che si vanta di non averne mai indossato un paio, ma quando racconta il fatto accresce l'accessorio invece di sminuirlo. I jeans sono di ogni tipo: quelli da jeanseria, alla portata di tutti, e quelli che esibiscono una griffe famosa che li ha tagliati e studiati in maniera particolare.
Al secondo giro appartengono quelli di gran moda del momento, quelli stretti, affusolati, per quelle che osano, un po' sbiaditi, mai troppo, che hanno dettagli da sartoria più che da jeanseria. Questi pantaloni che cadono giù dritti come una matita hanno in più una bella storia dinastica alle spalle, che fa vedere come se un figlio ha un buon esempio può andare avanti nella vita. Nicola Bardelle, 40 anni è il figlio d'arte che sta costruendo un piccolo regno chiamato Jacob Cohen, che fabbrica solo jeans sartoriali con i bottoni placcati d'argento e i passanti applicati a mano.
Come dire la ricercatezza abbinata al capo di vestiario più popolare. Divertente sapere che in un prossimo futuro quel pantalone sarà abbinato al cachemire d'inverno e alla seta d'estate. E noi che pensavamo che i jeans fossero una divisa che omologava il mondo. Guardatevi intorno, adesso le ragazze portano i jeans dritti dritti.
A me non da eccessivo fastidio. Tutte le persone che sono nel mondo della moda/costume sono tristi... ci avete mai fatto caso? Questo lo trovo consolante.
Almeno finchè non mi trovo all'università una vaiassa occhialuta con evve moscia che mi parla di brand e sticazzi nella mostra-Armani fatta alla triennale. Al laboratorio di operatore culturale. Quest'incontro si è svolto il giorno dopo aver ricevuto la seconda rata da pagare. Vi lascio immaginare quanto fossi incazzato. Cosa cazzo centra la moda con la cultura?
...E pensare che l'incontro precedente era stato con Civati! Avrebbero dovuto invertirli, così avrei perlomeno avuto l'impressione di una seconda rata spesa bene!
In miniera, d'accordo. Ma con gli indispensabili Jacob Cohen, mi raccomando!
rubrica sull'allegato del corsera che è stata anche nella stessa pagine dell'attualissima illustrazione "new york diary"(ora l'hanno messa a parte...)
in minera ! e pure quella signora che "scriveva" sempre roba psedudosocialemondana sempre sullo stesso giornale ed ora da il suo contributo al mondo anche dal tg5. avete mai letto quella roba?
in minera: loro devono controllare che ia abbastanza sicura per il canarino anti-gas....
jeans coi bottoni argentati...
maddai...
"accresce l'accessorio..."
maddai...
"i passanti applicati a mano"
questa è gente che i passanti li investe con la SUV...
Miniera!
Cambiate nome a questa rubrica. Vi rendete conto di che gente vorreste circondare degli onesti minatori?
Ricordo che per mesi non ho comprato ilmagazine del corriere, che accanto a questa insulsa e ridicola firma, mette in campo penne come Battista, Giorello, Ketzich.
Dove si firma per la spedizione in miniera?