OK, appuntamento a Roma il 5 Maggio: ma dove?
Roma, sabato 5 maggio 2007, ore 14,30/18,30 - Palazzo dei Congressi, Piazzale Kennedy (Roma Eur)
Un altro partitino da 3-4%. Contenti voi.
no io non sono contenta per niente.
è troppo difficile riunire in un partito unico tutta la sinistra italiana ?
tutti a caccia di poltroncine e visibilità nessuno che fa un passo indietro nessuno che molla quel poco di potere che ha e se lo tiene stretto con le unghie e coi denti.
perchè non si tolgono tutti dalle palle, al posto di dividersi per mitosi fino a che ogni partito sarà composto da 1 solo che finalmente riuscirà ad essere anche il Presidente del "partito di sinistra comunista socialista democratico di ...".
Ma che partitino del 3-4%.... Se si da una mossa la altruidicente "sinistra radicale" unita supera il 10%.
Credo che la creazione del partito democratico può essere la grande occasione per riunire la sinistra in un partito con un importante peso elettorale. Mi sono rotto con le divisioni inutili solo per avere una poltrona in più. Credo che andrò al congresso sabato.
chiederei una cosa: non vale dire sono i soliti burocrati. quelli stanno dappertutto e il PD non scherza in materia. il tema è se hanno capito o no la posta in gioco. stavolta non si fermeranno alla federazione anche se adesso tutti, da Boselli a Bertinotti, stanno un po' bluffando e mettono i loro paletti. però l'hanno visto bene che stavolta la torta è grossa, potenzialmente molto più conveniente che coltivare il proprio orticello. in fin dei conti è la legge del mercato bene intesa.
cosa gli è venuto in mente di combinare tutto sto casino ancora cerco di spiegarmelo
E' assurdo quello che sta succedendo alla nostra sinistra...l'indirizzo centralista di questo Pd fa paura, i DS in matrimonio con la Margherita (ex-democristiani riciclati dopo mani pulite). Ma stiamo scherzando? Per fortuna che c'è gente come Mussi. Il Socialismo dovrebbe essere la spina dorsale del movimento sinistroide ed invece ci si sta prospettando una nuova era democristiana. Facciamo attenzione!
Non so se è consentito sciverlo qui... però per partecipare all'iniziativa di Roma parte un pullman alle ore 6,00 dalla fermata MM1 Sesto FS e alle ore 6,30 MM3 S.Donato. Per prenotazioni: sbazzini@tiscali.it
Grazie!
Spero di non essere off-topic, ma non sapevo dove postare l'intervento di Moni Ovadia sulla situazione attuale delle sinistre .L'articolo è qui:http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=65528
Forse ai tanti amici di questo blog sta sfuggendo una cosa: qui gira e rigira, trita e ritrita i concetti e i nomi continuano ad essere gli stessi come gli stessi sono stati gli attori. Forse siamo da 7 anni entrati nel nuovo millennio e forse i cambiamenti climatici prima potevano essere presi in considerazione come "materia" elettoralmente utile alla propaganda, oggi no. Il Partito Democratico per quanto zoppo che sia rappresenta al momento l'unica alternativa per far in modo che almeno per un periodo in questo paese ci si fermi un secondo e si analizzino realmente i problemi trovando il modo di impostare un discorso organico finalizzato da qui ai prossimi 20 anni. Certo non sarà di sicuro rose e fiori ma se non ci si mette nell'ottica di confrontarsi e di finirla con i rituali vecchi di un secolo, probabilmente qualcosa di buono questo paese è ancora in grado di esprimerlo. Se questo nuovo soggetto sarà un finto modo di fare DEMOCRAZIA, lo sarà anche per colpa di tutti quegli scettici che invece di mettersi in discussione si nascondono dietro al pericolo DEMOCRISTIANO. Qui c'è da fare un Partito Democratico non un partito democristiano. E se è vero che si vuole cambiare allora forze giovani sapranno conquistarsi con i contenuti il proprio spazio. Forse è utopistico questo discorso, ma almeno lasciate ancora la speranza a quanti desiderano entrare ... e lavorare al processo di rinnovamento!
Bravi, bravi ancora dietro ai parolai, ai pifferai magici... quante favolette patetiche.
Ma lo avete sentito Diliberto? Uniamoci, uniamoci ma ... manterremo il nome e il simbolo!
Ah, ah della serie, uniamoci e partite...
Caspita quanto è difficile staccare il sederino dalla calda poltrona ben piazzata sulle spalle di noi poveri fessi idealisti illusi.
Dopo sessant'anni, da sinistra, si presenta la prima vera opportunità di riformare l'intero sistema politico istituzionale del paese, e, la sedicente "vera sinistra", invece di entrare in massa nel PD e costringere i teodem e compagnia centrista a uscire o a rimanere ai margini di quello che potrebbe essere il nuovo pilastro progressista dell'Italia moderna, alza bandiera bianca, si arrende senza lottare, rinuncia alla sua vera funzione rinnovatrice, si sfila dalla Storia e preferisce la comoda autoconsevazione, la vecchia mediocre politica dell'identità fine a se stessa, capace solo di produrre odiose nomenklature inutili e parassite.
Mi auguro che siamo ultimi colpi di coda di questa arcaica cerbera sinistra.
mi dispiace per christian ma il pd non è altro che il tentativo di riciclarsi di una nomenclatura sia ds che dl che altrimenti rischiava di essere spazzata via. Al processo di creazione del pd manca del tutto un'analisi serie ed approfondita delle problematiche più importanti ed urgenti della società del nostro paese.
Bene pier d'accordo, ma perché Mussi e Angius non sono rimasti nel PD a farla loro "l'analisi seria e approfondita delle problematiche più importanti ed urgenti della società del nostro paese"? Come fanno questi personaggi, che occupano poltrone da 40 anni a non sapere che la qualità della Politica, quella che realmente incide nella vita concreta delle persone è innanzitutto quantità politica? Cosa prevedono di cambiare concretamente nei prossimi mesi, con la costituzione di un'ennesima riseva indiana?
Quella nomenclatura non rischiava proprio niente, Pier. Rutelli e Fassino sarebbero rimasti segretari almeno per altri dieci anni (vedi i risultati dei congressi).
La verità è che il PD non cambierà molto rispetto agli attuali assetti di potere del vertice DS (specie ora che l'opposizione se n'è andata a mugugnare sull'Aventino) mentre ai piani più bassi il necessario restringimento delle poltrone porterà parecchio scombussolamento.
Alla fine gli unici che avranno fatto la loro bella progressione di carriera saranno Mussi e Angius.
ma perche Lutero non è rimasto nella Chiesa a sostenere le sue posizioni? di certo era uno che voleva far carriera, mica era il Papa che rischiava il posto per i prossimi cinquecento anni.
Pienamente d'accordo con Leonardo. La porta per il PD è stata aperta. Chi ha voglia di cambiare ed evitare di nascondersi dietro l'ideologia che non paga perchè è effimera quanto le vaccate sparate dal signor berlusconi in 5 anni, ci metta entusiasmo energia e idee ... le primarie di ottobre possono essere "vere" se diverso sarà l'atteggiamento dei cittadini e se sarà garantita la pari opportunità di partecipazione a chi viene dalla società civile. A sinistra fanno questo processo ? A me non pare!!! Chi difende la propria poltrona ora viene a galla ... e finalmente invece di parlare di rendite e di parassiti ... si comincerà a premiare chi lavora e chi merita di rappresentarci!!
Finalmente, dopo diversi anni, sembra che la proposta di Oliviero Diliberto di confederare i partiti della sinistra abbia avuto consensi sia da parte di rifondazione che da parte dei fuoriusciti del PD.
Ben presto i gruppi parlamentari di sinistra si fonderanno per avere più peso nelle decisioni politiche, a tutto vantaggio delle classi più deboli e dei lavoratori, in particolar modo dei precari.
L'obiettivo è quello di dar voce alla sinistra vera, che non è più rappresentata dal PD che, come ha ammesso lo stesso Fassino, è equidistante tra lavoratori e industriali.
Leonardo, il numero dei partiti è indipendente dal numero delle poltrone! La sinistra cosiddetta radicale, includendo tutti i partiti, ha meno posti nel governo della sola margherita, pur rappresentando una fetta più vasta del paese.
E' vero che con più partiti ci sono più posti di dirigenti, ma il posto di segretario di partito non è una carica retribuita dallo stato.
Il simbolo della falce e del martello rappresenta secoli di lotte per i lavoratori ed è giusto continuare ad utilizzarlo. L'unità si realizza attraverso la mediazione, non rinunciando alla propria identità.
dirsi equidistanti tra lavoro e impresa, mi sembra un progetto politico chiarissimo, chi aderisce al PD dica che lo condivide e lo sottoscriva, abbia il coraggio e la dignità di farlo, altrimenti non avrà il nostro rispetto, il mio comunque no di certo. altro che balle sulla meritocrazia, qui si sceglie di stare dalla parte delle classi dominanti.
L'unica morale della nascita del partito democratico: LA SOCIALDEMOCRAZIA, IL SOCIALISMO EUROPEO HA FALLITO. Sveglia! Tutti a sinistra, subito! Mussi e Angius, ora passate per vittime, ma negli ultimi quindicianni perchè avete creduto in un progetto fallimentare come i Ds? EH?! La sinistra è sinista, punto. Ed è rossa. Basta con le vergogne. Cosa ce ne frega del muro di berlino? Forza!
La meritocrazia caro pippo non è un concetto con cui farsi "bello". Mi domando quali logiche interne applicano quelli della sinistra radicale. Visto che le lotte dei lavoratori le fanno i sindacati vogliamo parlare di cosa non stanno facendo per i lavoratori !? Vogliamo dire che in alcuni casi decidono per le aziende come se la torta fosse solo da dividere e non da CREARE!? Qui ci si dimentica sempre di una cosa: la torta prima di dividersela va creata. Non ci vedo nulla di male a sostenere che occorre trovare equilibrio nello sviluppo e nell'emancipazioni di entrambe le "categorie" perchè se hai una buona classe imprenditrice hai anche ottimi e qualificati lavoratori che nel tempo non rischiano il licenziamento perchè adeguatamente formati. Vorrei vedere la sinistra radicale tutta al governo cosa è capace di fare. Vorrei capire se sono in grado di creare ricchezza o continuare demagogicamente a prendere in giro i lavoratori. E' giusto lottare per i lavoratori ma questo paese prima di tutto merita una classe dirigente diversa!! Dove chi è bravo deve avere l'opportunità di dirigere. Ecco in questo scenario la lotta che si deve fare è per avere pari opportunità e non disparità in partenza. La formazione deve tornare ad essere seria e finalizzata alla realizzazione professionale.
con che ingenuoni abbiamo a che fare. tanta beata ingenuità merita la nostra ammirazione. ma la realtà è che non ci saranno mai pari condizioni in partenza. chi ha un'azienda la passerà sempre ai figli anche se questi sono dei totali deficienti. chi lavora in quell'azienda non ha il medesimo potere di chi la possiede. la sinistra esiste per questo, per aiutare chi è sottoposto ad avere più opportunità e più libertà, e contrastare lo strapotere del padrone. se la sinistra non lo fa, va richiamata ai suoi doveri. ma non si risolve il problema dicendo che si è equidistanti fra il lavoro e l'impresa. l'impresa gode già di tutti i mezzi possibili e immaginabili per tutelarsi. i lavoratori in genere no. equidistanti vuol dire lavarsene le mani. la meritocrazia è un'ideologia inventata dalle classi dominanti... noi abbiamo una Costituzione che parla dei meritevoli, non della meritocrazia. la meritocrazia, e i suoi agenti, per così dire, spesso non sanno nemmeno lontanamente riconoscere i meritevoli. certo la meritocrazia richiede alcune cose giuste, come alti livelli di istruzione e professionali, ma anche altre che rimangono sempre opportunamente occultate: l'obbedienza, il conformismo, il paraculismo. faccio un esempio pratico: i lavoratori delle Ferrovie che denunciarono alla trasmissione Report i pericoli per la sicurezza, persero il posto. l'azienda li giudicò una minaccia, li cacciò e li denunciò. qualunque impresa "meritocratica" farebbe così. però vennero considerati meritevoli dalle Regioni Piemonte e Liguria, giustamente, e sempre giustamente vennero nominati dirigenti in pubbliche istituzioni. ma molti insorsero invocando la mancanza del merito... situazione paradossale in cui la istituzioni una volta tanto riconobbero il merito ma l'ideologia meritocratica è talmente penetrata a livello di massa, scalzando il buon senso, da non sapere riconoscere a livello popolare che costoro erano a pieno titolo meritevoli e degni di dirigere pubbliche amministrazioni... per il fatto stesso che le avevano difese nel modo migliore, denunciando i rischi per la sicurezza e l'incuria. la meritocrazia è semplicemente un lavaggio del cervello di stampo orwelliano. il merito invece è un'idea che ha a che fare con la giustizia e l'equità.
caro Pippo, io penso che l'ingenuo sia tu che ti fai prendere ancora in giro da chi chiacchiera ideologicamente cose di un secolo fa. Premiare chi merita è un modo di come un altro per "fare" giustizia ed essere equi. Non hai idea di quanti fannulloni e incompetenti fanno i dirigenti per il semplice fatto che con la tua ideologia ci hanno campato per assicurarsi il posto di lavoro senza meritarselo fino in fondo. Mi spiace ma l'idea che ho io di sinistra è diversa dalla tua. E credo che qualcuno debba meritare di indicare la strada agli altri perchè meritevole di farlo in quanto se l'è guadagnato sul campo e con il confronto di idee, programmi ed azione politica. Questo perchè non siamo tutti uguali. E questo anche per evitare di lamentarci con i governanti che non "sanno" fare. A tutti colo che continuano a stare dalla barricata della critica invito a svolgere un altro mestiere che è quello del critico o dell'opinionista ma non di fare politica. Ultima cosa caro pippo: in una concezione padronale ed in un mondo globalizzato, se passi di padre in figlio l'azienda ma questo è un cretino guarda che ci sono già casi di discesa dal trono. Purtroppo non nel nostro paese... con il più basso grado di mobilità sociale al mondo. Io non so cosa pensi tu della sinistra, ma se per te significa difendere la posizione di un operaio per rimanere operaio ... bhe io ti ripeto ho un'altra visione. Riequilibrare gli squilibri di partenza si può!!!
ma come si fa a "riequilibrare gli squilibri" se si è equidistanti tra impresa e lavoro? se il piatto della bilancia pende da una parte e tu ti metti in mezzo, sei come Pilato. secondo, certo l'Italia è più lenta e sottosviluppata di altri paesi, ma anche altrove le cose non vanno diversamente. chi sta sotto ha qualche possibilità in più, se è bravo, ma nessuno si sognerebbe di dirsi equidistante. nemmeno negli Usa. che vuol dire che non siamo tutti uguali? il lavoro manuale qualcuno lo dovrà pur fare o no? e perché mai la sinistra non dovrebbe occuparsi di costoro? sei semplicemente confuso. e quando sono i quadri dirigenti a essere cacciati, perché sono scomodi, chi se ne occupa? starete dalla parte dell'impresa o dei dirigenti competenti allontanati? sarete equidistanti? i partiti non possono rappresentare tutti. se sono solo un modo comodo per fare carriera, sciogliamoli, i partiti pigliatutto violano le regole del gioco.
comunque caro Cristiano almeno dalla vecchia DC imparate un po' di diplomazia. siete veramente spocchiosi.
Martin Lutero, sacerdote e teologo cattolico, non auspicò mai una frattura del mondo cristiano, tutti i sui scritti dal 1511, anno in cui si laureò in teologia, al 1521, quando fu espulso dalla Chiesa tramite la scomunica di papa Leone X, e la condanna di Carlo V a nemico della cristianità ed eretico, dimostrano la ferma volontà di riformare dall'interno la Chiesa. Per dieci anni Lutero propose a Roma le sue tesi riformatrici che erano sostenute dalla maggioranza della popolazione tedesca, ma le gerarchie cattoliche chiuse e reazionarie dopo diverse richieste di abiura lo condannarono a morte, alla quale sfuggì solo per la protezione del principe Federico di Sassonia.
Se proprio si vuole artificiosamente sovrapporre le vicende, il paragone è possibile solo al contrario: i riformisti non sono certo Mussi e Angius nei fatti di oggi.
“Finalmente dopo diversi anni, sembra che la proposta di Diliberto….”
ma cosa cambia con la “confederazione dei partiti della sinistra”? Assolutamente nulla! Anzi, si peggiora, perché a tutte le inconcludenti e parassite burocrazie dei piccoli partiti, si aggiungerà quella della confederazione! Altri responsabili, coordinatori, portavoce, addetti ect, etc., etc. e dopo le chiacchiere, i proclami, i gran bei discorsi nei partiti, tutti al tavolo della confederazione a ripetere gli inconcludenti riti d’apparto. Grande progresso, complimenti!
Il numero delle poltrone dipende eccome dal numero dei partiti!
La legge Bassanini del 1997 contenente “Misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo” aveva disposto la riorganizzazione, la riduzione, l’accorpamento e soppressione dei Ministeri per migliorarne l’efficienza e ridurre gli spechi. Il povero Prodi, che aveva nel ’96 con Bassanini e Andreatta elaborato la riforma è stato costretto, dieci anni dopo per le richieste di poltrone dei tantissimi partiti dell’Unione a rimangiarsi tutto ed ecco il ritorno alla moltiplicazione dei ministeri, ovviamente con connessa proliferazione di vice-ministri, sottosegretari, collaboratori, addetti etc, ect. Il ministero del welfare, viene diviso in tre: lavoro, solidarietà e famiglia, le infrastrutture in infrastrutture e trasporti, si crea dal nulla il commercio estero, il ministero dell’istruzione, l’università e la ricerca, diventano pubblica istruzione e università e ricerca. Senza dimenticare il personale aggiunto per la sostituzione dei parlamentari impegnati nell’esecutivo. Tutto questo non solo ha riportato lungaggini, sovrapposizioni, conflitti di competenze nelle amministrazioni, ma decine e decine di milioni di euro in più di spesa nel bilancio dello Stato!
“E' vero che con più partiti ci sono più posti di dirigenti, ma il posto di segretario di partito non è una carica retribuita dallo stato”.
E chi glielo paga lo stipendio ai dirigenti di partito, noi quattro gatti con le nostre tesserine da 10 euro?
Beata ingenuità…
Esiste una legge dello Stato che garantisce il finanziamento ai partiti e il rimborso elettorale. In base ad essa, le forze politiche si dividono circa 160 milioni l’anno, incluse quelle che hanno avuto almeno l'uno per cento dei voti.
E’ previsto anche il contributo elettorale per le elezioni locali calcolato in base al numero di elettori: un euro a elettore.
Oggi, grazie a queste norme il tesoriere di Forza Italia ottiene ogni anno oltre 14 milioni di euro, quello dei Ds poco più di otto, quello di An quasi sei.
Lo Stato si accolla, inoltre, fiumi di euro per finanziare attività legate ai partiti: giornali, seminari, consulenze etc, ect.
A questi si aggiungono i contributi versati da varie imprese, ovviamente per ricevere favori e i finanziamenti illeciti: tangenti e denaro derivante da fenomeni di corruzione e simili.
Poi ci sono i soldi delle nostre tesserine, ma è grasso che cola…
non c'è dubbio, i riformatori di oggi sono quelli del PD. D'Alema, Rutelli, Binetti e Ciarrapico. quanto mia nonna era un tramvai. il paragone invece, fatte le debite proporzioni e senza offesa per papi e apostati del passato, tutte cose un po' più serie, è perfettamente calzante, infatti anche Mussi e Angius non volevano uno scisma, ma i caporioni sono andati avanti lo stesso.
che poi basta conoscere le reali intenzioni e i reali effetti della legge Bassanini per sapere che non ha semplificato un bel niente, ma ha aumentato i poteri dei partiti e le nomine di partito nelle pubbliche amministrazioni. ha amplificato i mali della pubblica amministrazione, minandone irreparabilmente l'autonomima e la terzietà, ha aumentato il potere di arbitrio delle cariche elettive. Bassanini, uno degli ideologi della controriforma guidata dal PD. vi date l'aria dei competenti ma non sapete un cacchio di niente.
Argomentazioni deboli e qualunquiste le tue, caro Leonardo! Mi meraviglio che il tuo modo di ragionare non ti abbia ancora portato a votare per Forza Italia, ma col PDI ci sei quasi :-)
Le poltrone del governo Prodi sono toccate più ai dirigenti dei grandi partiti che non a quelli dei piccoli, in proporzione al consenso. Ti ho fatto l'esempio della margherita e dell'insieme di tutti i partiti di sinistra.
Il finanziamento pubblico è il metodo più democratico che ci sia: garantisce che una forza politica abbia disponibilità economiche proporzionali al consenso elettorale. Quelli che andrebbero aboliti sono i finanziamenti privati, che obbligano i governi a fare gli interessi dei sottoscrittori piuttosto che degli elettori. I finanziamenti privati vanno a discapito di chi rappresenta le classi meno abbienti, cioè la sinistra. Ah già, dimenticavo la questione dell'equidistanza tra lavoratori e imprese...
L'esempio della margherita e dell'insieme di tutti i partiti di sinistra dimostra esattamente la tesi da me sostenuta, che sta alla base della formazione del Pd, che insieme uniti in un partito grande si conta di più che dispersi in tanti piccoli partiti e che eliminando apparati superflui si evita di sprecare tanto pubblico denaro.
In merito al finanziamento pubblico dei partiti, ho voluto ribattere all'affermazione falsa "che il segretario di un partito (e tutti i dirigenti) non è una carica retribuita dallo Stato", è retribuita eccome dallo Stato, attraverso il finaziamento pubblico dei partiti, appunto!
caro leonardo la realtà è che non conosci la Bassanini e il disastro che ha provocato a livello degli enti locali. e soprattutto non hai la minima idea di quello che ha in mente, VERAMENTE, Bassanini. uno che dalla sinistra socialista è passato alla presa di potere di stampo giacobino-tecnocratica. esattamente come Amato, se non fosse che i due si detestano cordialmente per fatti privati, ma questi sono fatti loro. nei fatti la convergenza bonapartista è totale.
e intanto la fusione tra DS e Margherita ha generato il PD e la SD. da due hai ottenuto due. non è che puoi dare la colpa a chi non è d'accordo, dovevate pensarci prima invece non sapete nemmeno fare i ragionieri.
Scusa, Leonardo, mi sembrava che la questione fosse sul fatto che i piccoli partiti moltiplicano le poltrone, non sul fatto che l'unione fa la forza. Era per quello che abbiamo tirato fuori l'esempio della margherita e degli stipendi dei segretari di partito.
In entrambi i casi, la presenza di più partiti non altera la posta: le poltrone rimangono le stesse e anche i soldi del finanziamento pubblico.
Tutta la questione del "ricatto dei piccoli" nasce da una legge elettorale sbagliata, con un premio di maggioranza al senato elargito su base regionale, che non serve a un cazzo, visto che la maggioranza serve su tutto il senato. Basterebbe usare per il senato lo stesso principio adottato alla camera e si eviterebbe anche di rompere i coglioni alle minoranze.