L’ex garante per la Privacy: «Le gerarchie ecclesiastiche stanno alzando un muro. Il dialogo però è necessario»
«Linguaggio pericoloso, la Chiesa vuol cambiare la Costituzione»
di Massimo Franchi
«Definire terrorismo le parole di Rivera denota un abuso assai pericoloso del linguaggio. La Chiesa sta chiudendo tutte le porte al dialogo. Una scelta che si lega al prossimo Family Day e che mi preoccupa molto».
Professor Rodotà, può la satira di un comico al Primo maggio scatenare una polemica dai toni così aspri?
«Dico subito che difendo sempre la libera manifestazione del pensiero. Capisco la dissociazione dei leader dei sindacati: il palco del Primo Maggio è un luogo in qualche modo istituzionale e chi vi sale deve comunque accettare qualche regola. Per capirci, non si può paragonare Rivera alla Littizzetto che chiama Ruini “Eminens” in un programma che gestisce lei stessa. Un po’ di prudenza avrebbe giovato anche perché il palcoscenico televisivo amplifica tutto e in questa situazione poi si entra in un ping pong di reazioni che evita la riflessione».
Anche Prodi ha avuto parole di critica...
«Ha avuto parole di grande buon senso. È una riflessione distaccata, parlando di «scriteriati» si riferisce a tutti coloro che, in ogni direzione, stanno alzando i toni. Prodi cerca di abbassarli perché è consapevole che un dialogo è necessario».
Come valuta invece le reazioni dell’Osservatore Romano?
«Mi pare che oramai il linguaggio sia fuori controllo. Da un paio di mesi a questa parte siamo entrati in una spirale. La Chiesa ha deciso di prendere posizioni molto determinate su tutte le questioni che toccano il vivere delle persone, chiudendo ogni spazio per il dialogo. Se io dico che Rivera è un terrorista logicamente chi non lo percepisce come tale viene considerato esso stesso come un collaborazionista con cui non ci si può sedere ad un tavolo. È un atteggiamento di chiusura netta».
Il tutto a dieci giorni dal Family Day, manifestazione nella quale per la prima volta i cattolici sono chiamati in piazza a difendere la famiglia.
«Infatti. Ho letto il manifesto degli organizzatori e in tutta onestà devo dire che non si tratta di chiamare i cattolici a difendere la famiglia. È invece un “no” molto secco ai Dico, che come ogni legge sono criticabilissimi, ma non possono essere rifiutati a priori, per principio. Se è legittimo scendere in piazza però allo stesso tempo è singolare che gli stessi organizzatori contestino la contromanifestazione in programma per celebrare l’anniversario del referendum sul divorzio perché esasperebbe lo scontro. Le manifestazioni sono entrambe legittime».
Le gerarchie cattoliche dunque stanno alzando un muro. Ma perché proprio adesso?
«Il punto essenziale è che la Chiesa da anni sta cercando di sostituire la carta dei valori del nostro paese, i principi contenuti nella prima parte della Costituzione. E per farlo cerca di delegittimare chiunque non sia d’accordo con i valori da essa propugnati. Sta selezionando i propri interlocutori non solo fra i laici, ma anche fra i cattolici, non dando spazio a chi, come il cardinal Martini o Alberigo, tentano di criticare questa deriva».
In conclusione professore, c’è ancora spazio per la laicità in questo paese?
«Su temi così importanti il dialogo è indispensabile. Credo che nonostante tutto sia possibile e per questo nei prossimi giorni incontrerò personalità cattoliche come monsignor Bettazzi e i gesuiti di Milano. Per far scendere i toni poi bisogna non dare troppa importanza ad episodi secondari come quelli del Primo Maggio e cercare di regolare civilmente e con carità cristiana temi fondamentali per le persone, senza arroccarsi in un’idolatria della famiglia tradizionale».
"... non dando spazio a chi, come il cardinal Martini o Alberigo, tentano di criticare questa deriva."
Anche Albino Luciani, detto Papa Giovanni Paolo I, non ha avuto spazio, a suo tempo. Un vero peccato.
Interessante la posizione di Rodotà.
Ma una critica gli va fatta: ritenere secondario quanto è accaduto sul palco (e fuori) del Concertone è pericoloso quanto definire Rivera terrorista; è pericoloso perchè il palco del primo maggio NON è istitutzionale; non nasce come tale; non deve diventarlo.
Su quel palco in questi anni ci sono stati notevoli episodi di censura. Si sperava che l'arrivo di un governo di centrosinistra li arginasse ed invece ci si trova qui a difendere un bravo artista, comico, satirico, che ha detto la verità VERA e INNEGABILE, ovvero che la chiesa dell'Amore Universale nega i funerali a Welby ma manda le condoglianze per la morte del dittatore pluriomicida Pinochet, mai pentitosi (condizione, si sa, necessaria perchè un prete possa assolvere chiunque da qualsiasi genere di peccato!); oppure che la chiesa di San Francesco è meglio di quella di Natzinger (sfido qualunque cattolico onesto ad asserire il contrario).
Ci si trova a doverlo difendere non tanto dai fondamentalisti dell'Osservatore Romano, fedeli alla linea del Mullah Bagnasco, quanto da chi non lo difende e se ne lava le mani, ovvero quei sindacalisti e quei poiticanti che dovrebbero essere tutela della laicità e della libertà di opinione in uno stato che si avvia sulla pericolosa strada dell'estremismo religioso. Dai giornalisti di ogni testata che riprendono la definizione di terrorista o quella, data dal democristiano Prodi, di 'scriteriato'. Ma il criterio dovrebbero averlo i politici, non i comici; neanche il 'Woitalccio' di benignana memoria sollevò nel Vaticano tali reazioni e nei politici tale indignazione.
Come dice Rodotà, la chiesa di Roma ha chiuso le porte. Mi auguro che gli italiani di buon senso sappiano chiudere le proprie porte a questa chiesa: basterebbe ridurre di un po' il numero di persone che danno il proprio 8 per mille a questa chiesa per vedere una reazione in BangnaSSco e Natzinger.
Sempre più vedo l'evoluzione (involuzione?) di questa chiesa cattolica romana sempre più sono a portato a pensare che il compianto Don Albino Luciani - papa Giovanni Paolo I - sia stato assassinato, come dicono tante voci!!!
Lui sì credo che avrebbe cambiato la chiesa per renderla tale che: "se Cristo fosse tornato sulla terra l'avrebbe subito riconosciuta come quella da lui fondata". Don Albino così amava definire il suo programma ed "è morto subito"!!!!
Mah!!!
"Di fronte a queste intemerate, al facile applauso della folla, allo stordimento delle telecamere ci si chiede sempre: cercava l'incidente per avere il suo quarto d'ora di celebrità, per finire sui giornali, per imprimere il suo nome nella nostra memoria oppure, più semplicemente, cercava se stesso? Purtroppo temo sia andata così. Rivera si è abbandonato alle sue convinzioni sicuro di raccogliere l'approvazione del pubblico di piazza San Giovanni, e magari le polemiche del giorno dopo. Come probabilmente farà ogni giorno, nella sua cerchia d'amici, almeno da quando frequenta la tv. E questo succede perché nessuno gli ha mai detto che le sue canzoni sono modeste, molto modeste, che il suo umorismo è fragile, che non basta essere nel cast di «Parla con me» per far ridere. Dalla sua, però, Rivera ha un'arma forte, l'ideologia. Che ti fa credere di essere dalla parte giusta, che ti vieta ogni esame di coscienza, che ti unisce a molti altri giovani che la pensano come te senza bisogno di tanti interrogativi. Dal palco, Rivera ha parlato in automatico, purtroppo, megafono di un pensare logoro e disfatto: non aveva un'idea ma aveva idea di come dirla." Aldo Grasso sul Corriere.it
Complimenti Grasso, l'unico che si attacca all'ideologia è Rivera, il Vaticano no, non vuole alzare i toni e sferrare l'ennessimo attacco mediatico per porsi all'attenzione di tutti...propongo Premio Calderoli!
Sono d'accordo con Mauro, assegniamo il premio Calderoli al Vaticano. E' strameritato!
Sì e Aldo Grasso in miniera! ;)
concordo, leggevo stamattina il delirio di aldo grasso e pensavo la stessa cosa
Beh, meno male che c'è ancora qualcuno con il cervello acceso.
Ma ora mi chiedo: ora anche Rodotà è "eleggibile" come terrorista?
Io da qui vedo il cielo inchiodato alla terra e la terra attraversata da gente di malaffare e vedo i ladri vantarsi e gli innocenti tremare...
Tutto più chiaro che qui...Parole di un testo di De gregori che rappresentano questo paese dove si dà del terrorista ad una persona che riporta dei fatti storici e si cambia il senso alla parola che indica qualcuno che uccide,allora la maglietta di CALDEROLI ha la stessa funzione di una cintura esplosiva, non ricordo dichiarazioni in merito daLL'Osservatore Romano, si trattava di offendere altri credenti.La rai ci propina a credenti e no tutte le benedizioni urbi et orbi dalla voce di Aldo Maria Valle e in quell'istante sei passivo non puoi dissentire. Mentre gli argomenti di Rivera erano già stati confrontati. Non capisco la paura che queste parole hanno fatto ai sindacati, ai nostri politici che si sono appecorati a dichiarazioni su servili organi di stampa.Che tempo è quello dove gli artisti fanno paura? Che tempo è quello dove ass.come Emergency vengono accusate di fiancheggiare i terroristi solo perchè non scelgono chi soccorrere? Che tempo è dove forse un autore di programmi educativi per bambini è pedofilo e su blob son passati tutti gli attestati di solidarietà fatti dai telegiornali mediaset...Sarà il tempo dove si ha paura che l'individuo cominci a riflettere e ragionare con la propria testa...Esiste l'indirizzo email dell'oss.rom.