La passione e le domande
di Roberto Cotroneo
Sotto un sole a picco, nel giorno del compleanno di Karl Marx (189 anni giusti giusti), la sinistra Ds ha portato al palazzo dei congressi dell’Eur qualcosa come 5000 militanti a una sorta di atto fondatorio. Un atto fondatorio vicinissimo al Congresso di Firenze che dovrà mettere in chiaro quale sarà il futuro del nuovo partito Sinistra Democratica. Un futuro che per ora non dice moltissimo. A parte una cosa: noi là, oltre Firenze, non ci saremo più. Noi siamo già altro, e siamo già altrove.
Altrove dove? Non è chiarissimo. E non può che essere così. Ma in sala l’entusiasmo si sente. In questo sciogliersi e fondersi, in questa fonderia gigantesca, in questo altoforno dove si mescola un po’ tutto, identità, temi, ed emotività ora è arrivata anche la Sinistra democratica. Una cosa compatta, fortemente politica, per ora poco movimentista, che ha di fronte molti nodi che nel futuro chiedono di essere sciolti. A cominciare da quello più ingombrante, come fosse un totem che aleggia per tutta la sala. Quel partito democratico che ha accompagnato per mano i militanti della sinistra ds fino a qui. Il totem del «non moriremo democristiani», l’icona di Rutelli, citatissimo in molti interventi, così vivida che sembra un ologramma.
Ma questa moltiplicazione delle sinistre, come fossero i pani e i pesci, è davvero potenzialmente infinita? Vallo a chiedere all’anodino Fabio Mussi, che non si è sbilanciato, ma ti dice subito: «molto meglio di Firenze... altro che Firenze». E fa subito dimenticare, mette in soffitta tutte le commozioni del congresso di scioglimento dei Democratici di sinistra. Lo strappo doloroso, il «Fabio torna indietro», sembra già una cosa d’altri tempi, una fotografia ormai sbiadita.
Eppure al Palazzo dei Congressi dell’Eur quel passato, quella storia sembravano quasi un tabù da non scalfire in un alcun modo, una storia piena e viva. Il Pci, il compagni e compagne, la voglia di sinistra era palpabile. Sarà stato complice un sole estivo, e lo spiazzo in cui i più giovani, ed erano molti, si sono stesi a prendere il sole, ma l’entusiasmo di tanti che erano lì veniva dal fatto che da «troppo tempo si sentivano esclusi», e un po’ «ai margini di certo decisionismo Ds».
Sarà stata la nostalgia e la voglia di essere soltanto «di sinistra», di riprendersi una identità netta e univoca, di non contaminarsi con tentazioni centriste, si può chiamare come si vuole, ma certo stupiva e impressionava il buon umore dei partecipanti.
Ieri è nato un nuovo partito, con una cospicua rappresentanza parlamentare ma l’aria era ancora sfuggente, attendista. L’entusiasmo per un altro pezzo di sinistra che nasceva, era alternato a un attendismo realista. Quanto conteremo poi alla fine? Quanti voti, e in che modo?
Tutti l’hanno definita una scommessa. E certamente è una scommessa. Ma per capire quella sensazione, fatta di allegria ed entusiasmo ma anche di sano realismo, di piedi per terra, bisogna partire da un dato. Forse la società civile arriverà, forse aderiranno anche persone che non hanno un passato politico definito, ma per ora era il popolo della sinistra Ds a occupare le sedie e i palchi del centro congressi. Erano militanti, ex segretari di sezioni Ds, gente che ha sempre fatto, negli ultimi anni, un lavoro politico definito e persino burocratico. Certo c’erano anche persone che da qualche tempo non avevano più preso la tessera Ds. Ma erano una minoranza. La gran parte è passata dai Ds a Sinistra Democratica, e forse il travaglio del Partito Democratico se lo è tenuto a distanza come un dolore sordo. E se andavi a parlare con i più giovani, con i ragazzi, la frase era sempre la stessa: «non potevamo che essere qui, ma non abbiamo nulla contro il partito democratico. Pensiamo soltanto che noi siamo diversi. Strada assieme, ma distinti. E uno sguardo attento, partecipe, e coinvolto verso le altre sinistre».
Ma qui sta il nodo. Come si sussurra scherzosamente tra i promotori della Sinistra Democratica: fatto il matrimonio, bisogna stabilire quale sarà il corteo nuziale. Un corteo ricco e controverso, che rischia di diventare una corsa per chi arriva prima all’altare, e ai primi posti in chiesa.
Rifondazione guarda interessata seppur immobile. Diliberto è più nervoso. I Verdi a Genova lo hanno detto chiaro: noi sinistra ambientalista, patto per il clima. E cosa accadrà perché ognuna di queste sinistre possa darsi un’immagine più forte delle altre, un’idea che faccia sì che possano essere riconosciute?
Ieri, le parole d’ordine erano quattro: ambiente (in condominio con i verdi), questione morale, diritti civili, giustizia sociale. Con un accento preminente sulla questione morale.
Gian Antonio Stella raccontava soddisfatto a un gruppo nutrito di neo-militanti della sinistra democratica che il suo nuovo libro, scritto con Sergio Rizzo, «La Casta», sui privilegi e le spese incontrollate della politica, è andato esaurito in un solo giorno. E dopo molti neo-militanti della Sinistra Democratica commentavano: il nostro nuovo partito vorrebbe rompere questo circolo vizioso. Vorremmo non entrare mai in un libro del genere.
Sogni, dimensioni dell’utopia? Si potrebbe coniare un altro termine, mutuato da Marquez: realismo magico. Un incastro di buon senso, e ottime intenzioni, e una magia ancora tutta da mettere a punto. Da domani chi la farà la magia? Con quale alchimia tutto questo si potrà tenere assieme, che succederà se la nuova legge elettorale porterà a penalizzare i partiti più piccoli? E in che modo, di volta in volta, il popolo della sinistra saprà scegliere tra Mussi e Giordano, Diliberto o Pecoraro?
Bisognerà aspettare. Ora è tutta una storia ancora da scrivere. Con una certezza: quando si crea un vuoto, quel vuoto qualcuno lo si riempie. La domanda di sinistra è forte. I voti però, per ora, sono più o meno gli stessi. Basterà il realismo magico di Mussi e compagni?
quando non vuole sporcarsi le mani (quasi sempre) Cotroneo scrive ste minchiate qua.
premier acte... strombazzature en France... :-)) je croix.. :-))
Carolina
va be' che c'entra, prendetevela col vostro "amico" di partito democratico europeo Bayrou che ha fatto come Pilato. e con cui adesso il PSF dovrebbe fondersi, dopo aver assaggiato la beffa del non appoggio.
senti.non sono il terzo mondo i francesi. allora è il caso che la sinistra (in cui certo che la Royal è mille volte meglio di Bayrou) deve imparare alcune cosette:
1) la psicologia delle folle: c'era molta insicurezza in Francia in seguito alle banlieue etc..
2) esistono i vili ricatti... sì... e le richieste ambigue... e anche le realtà ambigue.. per esempio gollista.. lo dice la parola stessa che cattolici o no per lo meno quella parte là non è fascista, nell'immaginario collettivo... e se fai come il nano "chi non vota per me è fascista" fai una cagata.. con i cattolici francesi indecisi di sicuro, a meno che tu non intenda girare con una maglietta da subito dove dici che provi schifo per l'elettorato...
3) ergo la politica non è fatta per anime belle e nemmeno sostanzialmente per gente di cui non si intraveda un quadro mentale (tipo: se ti fanno schifo i cattolici devi almeno dimostrarmi che dici meno cazzate di quelle che loro dicono ufficialmente)
4) Royal su questo non è accusabile, ma l'ambaradan che ha intorno, e quasi tutta la sinistra europea se non mondiale, diciamolo, sì... uno uno è cattolico o non lo è, non è che vengo fuori con una candidata che c'ha un nome quasi vandeano per blandirti, però poi a ogni pié sospinto te la meno con cose che semplicemente non sai... roba che va dal rinnegato Kautsky al normale funzionamento del tesseramento dei partiti voglio dire.. ma una larga parte dell'elettorato nel mondo occidentale non ne sa un cazzo, e basta..
5) è corretto dare la piattaforma e non solo fare i ragionieri, però è altrettanto corretto tenere conto che la gente che vota non trascorre la sua vita ad assemblee universitarie
Carolina
dimenticavo (scusami Al): anche a una parte dei banlieutard/cinesi/rumeni/disoccupati/vittime dell'imperialismo americano e quant'altro, in realtà importa di più dell'odore dei soldi che della filosofia dei diritti.
Carolina
carolina ma cosa c'entra con Mussi e la SD? ma che cacchio c'entra? non capisco il nesso, per quello ti ho risposto così.
a me la vicenda francese sa di premonizione per questi qua. sono partiti in quarta con 'affermazione che prescindono dal compromesso con i cattolici. in Italia. voglio vederli. per di più per difendere chi non è chiaro, perché se vien fuori che il leader è Turigliatto gireranno i cojons anche all'ultimo dei fruttivendoli (anche e a maggior ragione comunista e ateo). e anche se rispetto Mussi, voglio vederlo alla prova dei fatti con la conoscenza della realtà sociale tout court. qualcuno, fra un programma di rappresentare autenticamente la vera sinistra e di capire il vero soggetto rivoluzionario, ha detto per caso che con il programma di Sarkozy andrebbe in galera anche la destra italiana insieme (sic) ai maghrebini? no. polemizziamo con Bayrou.
Carolina
@carolina: perchè Bayrou avrebbe dovuto appoggiare la Royal?
Per rimanere nel tema del post, ritengo che la sinistra italiana doveva comunque trovare dei riferimenti comuni (magari senza esagerare).
Sono del pare che i centristi avessero più paura dei fumosi programmi della Royal che del giro di vite promesso da Sarko.
ma che c'entra Turigliatto, semplicemente non c'è nessuna logica in quello che dici. in politica si vince e si perde e il PSF è andato non lontano dalla vittoria. continuo a pensare che ho colto nel segno, perché io non sto polemizzando con Bayrou, ma continuo ad appellarmi ai dati di fatto e cioè che Bayrou non ha appoggiato Segolene e questo a rigor di buon senso non può essere un punto di partenza incoraggiante per un PD alla francese. a meno di essersi bevuti il cervello.
Quanto all'accenno alla realtà sociale italiana e al peso dei cattolici, sono d'accordo con carolina
anche qui manca il passaggio logico. Mussi ha detto che non vuol fare un partito coi cattolici. non che non vuole andare al governo coi cattolici. il che sarebbe anche un fatto strano, perché Mussi è ministro di un governo dove ci sono dei cattolici. ma possibile che non riusciate a esprimere dei concetti che abbiano una coerenza logica? scusate ma mi deve rifare a Sciascia quando diceva: l'italiano non è l'italiano, l'italiano è il ragionamento.
spunti critici ce ne sarebbero anche verso la SD. ma poi arriva una e dice che la sconfitta di Segolene ha qualcosa a che vedere con la SD. il che palesemente non ha senso alcuno. giusto per non essere scambiato per difensore d'ufficio di Mussi, a me interessa la difesa del buon senso.
"non lontano dalla vittoria". non siamo in Italia! il gigante - rispetto ai nostri - Royal a cinque minuti dalla sconfitta ha fatto un discorso dove ha parlato di sconfitta, non di paralleli con qualche sommossa seicentesca o di dare lo stesso sottosegretariati ai suoi cugini. e il gigante - rispetto ai nostri destri - Sarkozy non è affatto come loro. quanto a Bayrou lo attaccavamo solo noi italiani e gli americani (questi ultimi con argomenti del tipo che i francesi avrebbero esaurito la spinta sessuale.. ci rendiamo conto?).
cmq: qui c'è il profilo ufficiale di Bayrou http://www.bayrou.fr/ ovviamente ho anche fonti meno di parte, però c'è un punto fondamentale che rende conto proprio come sempre che da noi purtroppo c'è il sottosviluppo. non abbiamo nemmeno l'onestà intellettuale di dire che in Francia costui e ciò che rappresenta hanno un peso perché è in crisi la laicità (e un po' la società), mentre da noi viviamo di "Bayrou". Turigliatto potrà non c'entrare troppo con Mussi, ma a chi credi che questi darà importanza alla fin fine? a persone come quello. Altrimenti come fa a dire che è alternativo alle pastette? dicendo "Oui, je suis Catherine Deneuve?". stiamo a vedere. ma per me il massimo vantaggio di Royal è che ci ha proprio cavato dalle palle un po' di vintage..
Carolina
Carolina, tu continui a enunciare delle teorie senza costrutto logico. Fatico a capire quello che dici. Di certo nessuno pensa che Mussi e Angius sono due estremisti (ma siamo matti? si tratta di Mussi e Angius due ex alti papaveri dei DS, mica di Lev Trotzki!) e nessuno nemmeno pensa che sono alternativi alle pastette. Semplicemente in questo momento sono a braccetto col buon senso e già è un fatto confortante nella melassa che riuscite a spargere a piene mani e in cui non si capisce più niente. Neanche voi capite quello che dite.
è quello il problema. che non sono Trotzky. a chi lo accoppa Mussi? sono dei più o meno intelligenti politici che dicono roba che dovrebbero essere Trotzky per riuscire a difendere. siccome non lo sono, e siccome il fatto che non lo sono costringe il popolino tutte le volte a pararsi il culo et al contempo a seguire un corso accelerato di corso di marxismus leninismus (con valutazione sul perché dei trotzkisti stanno al governo con degli stalinisti e dei pirla non vogliano fare un partito con dei più comuni cattolici ma stanno al governo sia con loro che con i comunisti), basta ceh poi spunti per giunta un estremista all'angolo e tutti corrono a votare centrodestra!!
Carolina
Carolina continuo a non capire un cacchio di quello che stai dicendo, mi spiace. Vi ci vorrebbe un corso accelerato di sintassi.
"Vi"? Forse, mi. Ma che cosa non capisci? Dico solo che Mussi, anche se si depila dalle basette all'inguine, non farà meglio della Royal ma semmai peggio. e molto peggio. e che spero che queste elezioni francesi insegnino qualcosa anche a un po' di politicanti della sinistra nostrana.
Carolina
ma cosa dovrebbero insegnare? diccelo. io non l'ho ancora capito. dico "vi" perché siete un'armata di caroline insensate, non una singola carolina.
1) di studiarsi la psicologia personale e collettiva.
2) di trovare una posizione sull'esistenza di gente che appartiene a varie culture e religioni. poi esistono atei fantastici, ma di qualche sistema di valori devi almeno far finta di essere portatore, con dei potenziali elettori. che sono là per farti vincere o per farti perdere. non per i pronostici degli astrologi.
3) di oberare il meno possibile la gente con i tecnicismi politico elettorali.
4) di comprarsi un dispositivo satellitare per l'auto, per il telefonino, per il loro culo, ma insomma per capire l'universo in cui si muovono loro e i poveri umani che subiscono le loro decisioni.
5)di non dire balle. Bayrou è un'anomalia per la Francia, ma è una specie di Prodi per noi. E Sarkozy da noi metterebbe in galera il nano.
Carolina
continui a dire delle ovvietà, i cinque punti che hai elencato valgono per tutti i politici che vogliano essere di buon senso. ma che c'entra con le scuole politiche? non è che si può sciogliere tutti i partiti in un unico partito che abbraccia destra e sinistra solo perché esistono i tuoi cinque punti. a un certo punto bisogna scegliere, se stai di qua o se stai di là, o al limite se stai in mezzo, ma bisogna scegliere.
Scusatemi se m'intrometto nel duetto (terzetto se contiamo i modesti tentativi d'inserimento di Giggi), ma, premesso che non c'entro con Mussi-Angius:
1. Non capisco assolutamente che vuol dire Carolina: se vuol dire che chi non si fonde coi cattolici va alla sconfitta certa, allora perché richiama l'odore dei soldi?
2. E comunque mi pare abbia risposto sensatamente Pippo (specie suo commento 5), che almeno capisco bene e - forse per questo - apprezzo.
comunque Benito Mussolini incarnava alla perfezione tutti i primi quattro punti. questo ti serva a capire che non sono sufficienti a fare una scelta politica.
caro Janko è il fatto che sono tignoso e non voglio lasciarle passare tutte lisce. voglio difendere la logica e il buon senso. dopo si discute palla al centro.
pippo tu sei vecchio del giro, non t'accorgi quando hai a che fare con una neofita?
sono ovvietà, ragion per cui forse le hanno usate anche dei criminali per prendere il potere. ma il pericolo è proprio che da noi non le capisce gente normale e democratica per poter mettersi e metterci al sicuro da simili individui. o non le capisce o se ne frega, delle due l'una.
Maria non sono una militante ma frequento gruppi e gruppetti da quando avevo 14 anni e capisco di politica, anche dagli studi. non so se mi definirei neofita.
tu non è che stai di qua o di là in politica dello stato laico.. rispetto al cattolicesimo. tu hai dei cattolici democratici e dei cattolici antidemocratici, forse sei cattolico anche tu, forse no, ma non importa perché tu sei un politico e non un prete e ti muovi non come un prete, ma come un politico. sì, anche con loro. e di sicuro non presumi che loro o anche altri siano dei deficienti.
non so se mi spiego, ma da milanese io sono vent'anni che vedo questo copione, solo con gente molto più squallida di quella che ha affrontato la competizione in Francia.
l'odore dei soldi e la questione culturale (di cui sopra) sono due cose diverse a meno che per esempio tu non sappia che i musulmani sono statisticamente anche poveri, o che i cattolici di solito occupano un certo ruolo nella società, etc.. cmq la questione dell'odore dei soldi di per sé ha a che fare con le classi sociali. con le famose questioni di chi è il soggetto rivoluzionario o debole o trainante del tuo successo o comunque che ti caga. non sono questioni molto chiare alla sinistra attuale.
anche per questo viene trombata piuttosto spesso.
Carolina
carolina pippo non è un frequentatore di movimenti ma è un militante di un partito o almeno lo sarà stato, sono due cose completamente diverse, non che una sia più onorevole dell'altra ma diversa, quando dicevo neofita intendevo proprio dire che non sei militante di un partito e perciò non conosci le dinamiche e la formazione che sono alla base di una formazione partito.
il buon senso non è appannaggio di nessuno, non si può argomentare facendo dei minestroni. io comunque sono un gran frequentatore di movimenti e dal partito me ne sono andato prima che mi buttassero fuori, ma non mi accontento lo stesso dei minestroni.
ci sono anche studi su quello, ma comunque sarebbe da stupidi dire che è lo stesso dell'essere addentro. per cui in pratica: non sto dicendo che Mussi non sa fare il suo mestiere eh? sto solo dicendo che secondo me rischia di pigliarla in quel posto come la sinistra francese e peggio. e in più che questo sarebbe a fronte di una destra italiana che non è Sarkozy. il che è molto più grave, se permettete, della carriera di Mussi.
Carolina
e che ce ne importa a noi della carriera di Mussi?
ok. a lui importa. a me no. io sto facendo solo quello che posso fare umanamente, che è rendere noti i problemi che intravvedo personalmente in questi progetti. oggi, lo faccio anche dopo i risultati di un'importante elezione europea. che ci riguarda tutti. ma che, forse, uno che dice le cose che dice Mussi forse lo riguarda ancora di più. sicuramente riguarda me nel decidere se filarmi questo particolare politico o no.
Carolina
io di certo Prodi non lo rivoto. e nemmeno Veltroni. quindi trovino una minestra un po' meno insipida da propinarci al prossimo giro.
eh.. però prima che si possa decidere se non rivotarli più o che cosa, bisognerebbe fare qualcosa di serio contro la minestra avvelenata della destra..
ora, quello che dico io è fare le mosche cocchiere dell'avanguardia è una cacchiata.. poi va come in Francia dove che sia sapido o meno, si son trovati anche a dover rimediare alle gaffe, e quindi prima come dei pirla a dire delle cazzate in Vandea, poi a sostenere delle farloccate sulla statua di De Gaulle, quando si è socialisti, poi ancora a ciarlare di cose che nauseeranno i marxisti e così via..
il tutto mentre poi giovani, donne, stranieri etc. sono realmente nella merda e non perché Fassino non li saluta più..
è questa roba di sinistra e democratica. sapida, originale e intelligente?
per me è da stronzi. non so se devo essere tesserata per dirlo.
Carolina
non me ne importa niente. non voterò più per la minestra riscaldata, nemmeno sotto il solito ricatto che se no torna Berlusconi o chi per lui. meglio la cicuta.
Basterà il realismo magioco di Mussi e compagni? Io dico di sì. Poi vediamo come va.
fai come vuoi, ma non travisare i fatti. esiste anche il fatto di perdere per essersi inimicati il centro, poi se uno vuole continuare a inimicarselo faccia pure, ma sapendo quello che dice però. http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=69609
C.
Ehi, ma sono tutti democratici qua! Anche il Berluska lo è! Che bello! Viva l'Italia, viva la democrazia!
Si, si, essere di sinistra, sentirsi di sinistra, la sinistra-sinistra... vabbè, ma quale? quella comunista-trozkista?, quella comunista-rifondarola-dura-e-pura? quella comunista-rifondarola-di-governo? quella comunista-dilibertiana-pacifista? quella comunista-dilibertiana-di-governo? quella comunista-cossuttiana? Quella ex-sinistra ds-area angius? Quella ex-sinistra ds-area salvi? Quella ex-sinistra ds-area mussi? Quella ambientalista-di governo? quella ambientalista-pacifista-no global? Quella socialista-nenniana? Quella socialista-area spini? quella socialista-psdi? Quella socialista-intiniana? Quella socialista-craxiana-senza tangentopoli? Quella socialista-craxiana-toutcourt? Quella socialista-boselliana? Quella radicale-per i diritti civili? quella radicale-per la laicità dello stato? quella dei movimenti? quella pacifista turigliattiana - senza se e senza ma? quella dei disobbedienti-basta fare casino? etc etc etc. Perchè poi si sa a far congressi-manifesti programmatici tutti bravi, ma quando si entra nella cose concrete, le anime candide prendono sempre le distanze e marcano le differenze. E così altro movimento-partito-area-fondazione-circolo. etc... Ma basta, socialisti da salotto.