C'era da aspettarselo. L'ebraismo è il 'padre' del cristianesimo, il Rabbino Capo non poteva esprimersi in diversa maniera.
L'unica amarezza è la scarsa solidarietà da chi la discriminazione l'ha provata sulla propria pelle.
Gli omosessuali sono soli. Prima lo capiscono e prima otterranno qualcosa perchè saranno costretti a serrare le fila se vogliono ottenere qualcosa (fino ad ora sono dispersi in mille rivoli). E' brutto dirlo ma serve una lobby gay, è l'unica strada per avere un briciolo di peso.
non confondiamo le cose, s'il vous plait. esprimere l'opinione di una comunità religiosa o di una confessione religiosa è un diritto sacrosanto. non mi pare che la comunità ebraica stia utilizzando i mezzi aggressivi e scorretti della Chiesa cattolica. qui in questione non c'è la posizione contro i dico di questa o quella confessione, c'è il rispetto di una dimensione pubblica che è e deve essere necessariamente laica.
le religioni sono tutte uguali. l'unica labile differenza è se sono maggioranza o minoranza, ma appena diventano maggioranza tendono a farsi religione di Stato. cosa succederebbe se invece del Cattolicesimo fossimo dominati dall'Ebraismo dall'Islam: tutto uguale, stessa oppressione e stesso fondamentalismo, occorre liberarsi dal fardello della religione.
le donne poi lo sanno molto meglio e istintivamente, le religioni sono una fregatura soprattutto per loro. dentro ogni don, ogni rabbi, ogni imam, c'è un fondamentalista pronto a manifestarsi quando il richiamo del dominio si fa più forte. hanno stufato, che si chiamino Ratzinger o Di Segni. leggete per favore il libro di Odifreddi e poi ne riparliamo.
"anticamera sociale per l'estinzione degli ebrei in Italia"
ma vogliamo dirlo che qui si parla di sangue e di razza? che queste uscite sono veramente veramente imbarazzanti? o di che cos'altro sta parlando Di Segni? dobbiamo tapparci la bocca nei suoi confronti per quale motivo? quando le religioni saranno un semplice residuo culturale, senza clero e senza emolumenti statali, diventerò tollerante e aperto nei loro confronti.
FAMILY DAY: FIANO, NON CONDIVIDO PAROLE RABBINO DI SEGNI
(ANSA) - ROMA, 7 MAG - Il deputato Ds Emanuele Fiano, esponente della comunita' ebraica romana, afferma in una dichiarazione di non condividere 'per nulla' le opinioni del Rabbino Capo di Roma Riccardo Segni a proposito di famiglia e Dico.
'L'intervento che leggo oggi del Rabbino Capo di Roma Riccardo di Segni - osserva Fiano - costituisce, a suo stesso dire, la rottura di un silenzio pubblico dell'ebraismo su temi che stanno dividendo il paese, tra chi considera che esista un limite tra Stato laico e indirizzo morale della Chiesa cattolica o di altre confessioni, e chi no. Non considero scorretto che il Rabbino Di Segni, seppur partendo da una interpretazione tradizionale, sia intervenuto nel terreno della politica. Su questo terreno gli rispondo. Non condivido per nulla le opinioni di Di Segni, sul piano politico generale perche' di fatto schierano la Comunita' Ebraica italiana, senza che nessuno ne abbia discusso al nostro interno, e sul piano della nostra tradizione, anche se con il riguardo che si deve alla cultura del rabbino, primo perche' quella citata non e' l'unica occasione di riferimento nella nostra tradizione all'amore tra uomini (penso per esempio a Samuele 2, 1, vv. 25-26) a proposito del rapporto amorevole tra David e Jonathan, ma sopratutto perche' il contratto ebraico di matrimonio cui si riferisce il testo Talmudico, che santifica la moglie all'uomo, non ha nulla a che fare con i Dico, strumento laico di difesa dei diritti di individui che sono uguali a tutti gli altri individui'.
'Nessuno, neanche tra coloro che come me difendono i Dico - prosegue il deputato - fa dell'omosessualita' un'esaltazione, semplicemente difendiamo i diritti di nostre sorelle e fratelli italiani. Le parole di Di Segni diffondono una interpretazione ebraica biblica che riguarda il giudizio sull'omosessualita', che peraltro non condivido, o sul matrimonio, non sull'organizzazione civile dei diritti dei singoli individui in uno Stato moderno. E io penso che una societa' laica, dove ad ogni individuo, a prescindere dal suo credo, dal suo colore, dal suo genere o dalla direzione dove e' indirizzato il suo amore, siano garantiti i piu' ampi diritti civili, e' la migliore societa' dove possa vivere un ebreo, in specie un ebreo europeo che ha conosciuto la tragedia dello Stato etico. E comunque la migliore dove possa vivere un individuo di qualunque identita' culturale. Perlomeno la migliore dove voglio vivere io'.
(ANSA).
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Ricevuta alle: 19:42 (GMT+1) in data: 2007-05-07 via linea N.: 1
bene, ma basterebbe dire che la Bibbia, come ogni altro testo religioso, è piena di amenità e sciocchezze e che uno spirito religioso moderno su di esse non può basarsi affatto. nella Bibbia c'è tutto e il suo contrario e a poco vale fare riferimento a un passo, perché poco dopo si trova il versetto che lo smentisce, o lo rovescia completamente. ma prima o poi cari esponenti del clero di ogni religione dovrete fare i conti con tutto ciò.
non mi pare che la comunità ebraica stia utilizzando i mezzi aggressivi e scorretti della Chiesa cattolica.
vero, non è la stessa cosa. è un'opinione legittima, ancorché idiota. ma l'omofobia all'interno di certi settori dell'ebraismo non la scopriamo ora, non dimentichiamo gli scontri a gerusalemme contro il gay pride.
fa benissimo emanuele fiano a dissociarsi, e lo ha fatto anche amos luzzatto.
comunque, minimamoralia, mi par di ricordare che eri tu quello che tempo fa, su questo blog, difendeva ruini & co. affermando che si limitavano ad esercitare il ruolo previsto dal loro magistero. cosa è cambiato nel frattempo?
Insomma finchè si considererà l'istituzione religiosa una fonte spirituale da "ascoltare" con attenzione prima di prendere decisioni politiche ci si stupirà delle parole del "clero".
Allora Bertinotti va sul monte Athos, Fassino dice di essere credente ecc....Ma un conto è la necessità spirituale e ben altro è l'istituzione.
Li separa Porta Pia. L'istituzione è un business meticoloso con il proprio marketing e ci sono parecchi soldi in mezzo. Dopo l'acqua minerale lo spirito è il business più profitable che esista. Costo del prodotto zero. Ricavi, fate voi. Non mi stupisce Di Segni, protegge il proprio lavoro. Così come tutti gli altri, preti e mollah, monaci buddisti e via. Mi stupisce che siamo qui tutti a pendere dalle loro dichiarazioni. Ma cosa volete che dicano? Noi dobbiamo essere inflessibilicon il loro parassitismo sociale. Tenere le sfere sprituali e istituzioni religiose ben separate. Proclamare con forza la laicità delle istituzioni politiche e amministrative. Marciare in piazza a milioni contro l'intromissione delle "chiese" nel nostro stato. Essere più turchi. Turkiye laiktit ve laik kalacak. La Turchia è laica e laica rimarrà urlano in milioni nelle piazze. Perchè Onemoreblog non promuove una manifestazione sullo stampo di quelle turche? Basta con questa restaurazione, è insopportabile.
ogni religione e' libera di imporre ai suoi affiliati le regole che crede (purche' ovviamente non siano reati contro altre persone). e se non le rispetti sei fuori da quella comunita'.
mi sembra ovvio. se la tua religione ti impedisce di mangiare spaghetti al ragu' con la forchetta e tu lo fai, l'assemblea della tua ecclesia ha tutti i diritti di buttarti fuori. i testimoni di geova hanno tutto il diritto di rifiutare la trasfusione di sangue.
la mostruosita' del cattolicesimo e' che tenta di obbligare tutti i non credenti e gli altri credenti a mangiare i suoi stessi spaghetti e lo fa attraverso la legislazione anziche' l'autorita' morale sui suoi accoliti.
la chiesa cattolica non vuole che usi il preservativo? benissimo. tutti quelli che lo usano non vadano in chiesa, non abbiano i figli battezzati, non abbiano le esequie funebri. ma che la chiesa impedisca che nelle scuole si faccia pubblicita' e distribuzione di preservativi e' vomitevole.
la distinzione tra stato e chiesa e' civilta'. il papanatzi e i suoi parrucconi gonnuti non lo capiscono? bisognera' cacciarglielo in zucca una buona volta.
I clericali di tutte le religioni sono uguali.
Non c'è niente da fare.
Mi aspettavo, però, dagli ebrei una differenza tra morale religiosa e morale di stato, ma ormai anche loro..
Bhè... sono come i bambini. Se quello più piccolo vede il grande fare qualcosa che prima riteneva sbagliato, se è stupido corre subito a imitarlo.
Le religioni sono per definizione stupide, quindi non mi meraviglio affatto.
Che dire, speriamo che succeda quello che mi dicevano sempre i miei genitori: "e se il tuo amico grande si butta giù dal ponte tu che fai???".
Speriamosperiamosperiamo!!! ^_^
mi pare sotto gli occhi di tutti quello che è cambiato, davide. io non sono mai stato tra quelli che ritengono che le confessioni religiose debbano tacere, o debbano parlare solo su argomenti di stretta fede, perchè la missione delle confessioni religiose, sopratutto se hanno un magistero, ovvero hanno "il diritto di interpretare autenticamente la rivelazione" attraverso alcuni soggetti, implica il diritto, e se vogliamo anche il dovere, di intervenire sui più svariati temi. Intervenire come un qualunque soggetto organizzato, perchè la Costituzione glielo garantisce e non in virtù dell'art. 19, ma dell'art. 2, 3 e 21.
La Chiesa cattolica è andata oltre, ha finanziato una campagna di boicottaggio infame di un referendum, contribuendo, assieme ai conigli politici loro referenti, a falsare una consultazione elettorale. La CEI, che in ventanni dall'accordo di villa madama che l'ha istituzionalizzata come diramazione istituzionale della Chiesa cattolica con cui leistituzioni pubbliche devono dialogare, accordarsi, ecc., era intervenuta nella vita politica con accortezza e parsimonia, si è data ad una bulimia di dichiarazioni, volutamente ripetivive fino alla nausea, arroganti nelle intenzioni e nei contenuti, continuamente indicative di voto per elettori ed eletti, che per me violano l'art. 1 dell'Accordo di Villa Madama. La figura del Papa o di un qualsiasi cardinale è divenuta tabù, incriticabile, intoccabile, e chiunque eserciti il diritto di critica viene mitragliato dai pallettoni dell'Osservatore romano, Avvenire, e compagnia bella.
Io ritengo che Costituzione e le varie intese con le confessioni religiose siano la base del dialogo tra pubblico e religioso, e finchè le confessioni rimangono in questo solco, le critiche dai cd. laici su cosa la Chiesa dovrebbe o non dovrebbe dire, sono solo puzzette. E quando le confessioni rimangono in questo solco, anche se dicono bestialità, ne hanno lo stesso diritto di un Rivera (che ha detto per lo più delle banalità da liceale).
Me ne fotto, in sostanza, di quello che la Chiesa pensa degli omosessuali, sia che ne pensi bene sia che ne pensi male. Mi frega se le dinamiche della sfera pubblica, che deve rimanere zona franca che tutti garantisce, diviene torta da spartire tra gerarchie ecclesiastiche ferite, indebolite e dunque pericolosissime, e una classe politica imbelle che andrebbe fucilata in piazza senza passare dal via.
non ho mai avuto nessuna stima per il Dottor Di Segni. Mai una parola di pace e conciliazione con il popolo palestinese ma solo solidarietà allo stato sionista d'Israele. Per quanto riguarda la sua posizione sui Dico la ritengo leggittima del resto il seme dell'intolleranza e del concetto di popolo eletto da Dio sono tipici della religione ebraica.
Ma devo dare atto che il Dottor Di Segni non ha invitato nessun deputato di religione ebraica a votare contro i Dico è questo gli fa onore.