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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Costi e ricavi
A quasi un anno dall’elezione del nuovo Sindaco di Milano sono diventati di dominio pubblico i costi definitivi della campagna elettorale che ha consentito a Letizia Moratti di battere Bruno Ferrante. In particolare è emersa la differenza stratosferica tra le spese elettorali dei due candidati: 6.335.000 Euro spesi dal nuovo Sindaco, a fronte dei 694.000 (cioè nove volte di meno) spesi dal suo avversario. La differenza evidenzia, mutuando i criteri di analisi delle campagne americane, l’elevatissimo costo pro-voto che il nuovo Sindaco ha dovuto sostenere: ben 18 Euro per ogni elettore acquisito, a fronte dei 2 Euro spesi da Ferrante. Considerando poi che il distacco di 5 punti percentuali ottenuto da Letizia Moratti si rivelò identico al vantaggio ottenuto dal centro destra milanese nelle elezioni politiche del mese precedente, è conseguente osservare che la candidata del Centro destra dovette spendere una cifra enorme per salvaguardare la percentuale elettorale della propria coalizione.
Il caso è equiparabile, nel campo del marketing, al comportamento di quelle aziende che devono investire in pubblicità cifre elevatissime per mantenere invariata la quota di mercato di un prodotto. Rimane un dubbio legittimo: se Letizia Moratti avesse potuto spendere solo 2 Euro a voto, chi sarebbe oggi il Sindaco di Milano considerando che la vittoria avvenne con soli 35.000 voti di distacco?
In collaborazione con Il Riformista, proponiamo i commenti scritti da Davide Corritore per l'inserto milanese Ambrogio.