Difficile dimenticare la foto di copertina del numero speciale di Diario in cui Marina Spaccini, una mite signora dai capelli grigi, tentava di pulire, con una bottiglia di acqua minerale in mano, la maschera di sangue di un malcapitato manifestante.
Colucci fu vittima "innocente" di due maiali sostanziali, quali Di Gennaro e l'allora Ministro degli Esteri Ruggero.
Il piano sicurezza messo a punto da Colucci, al quale per inciso, contribuì anche mio padre, allora direttore del trasporto regionale Liguria, prevedeva che la zona di esclusione andasse dalla stazione di Nervi a quella di Voltri(o Bolzaneto, non ricordo esattamente, lo giuro su Dio...ehehehehe), garantendo comunque diritto di manifestazione ma riducendo al minimo il rischio di contatti di massa tra manifestanti (in particolare quelli facinorosi...) e forze dell'ordine.
Tutto saltò per aria quando Ruggero se ne uscì con la bella idea della "violazione simbolica della Zona Rossa", accesso garantito anche tramite convogli speciali alla stazione centralissima di Genova Brignole, impossibilità, vista l'ampiezza del territorio da controllare, privo peraltro di colli di bottiglia attraverso cui filtrare i manifestanti, di garantire adeguate e "costituzionali" misure di sicurezza.
Morale, si optò per il piano Di Gennaro, che, de facto, prevedeva lo scontro tra le torme di manifestanti e le testuggini degli squadristi, i quali, al di là dei luoghi comuni alla cazzo di cane, non si comportarono decisamente in maniera civile.
LA communis opinio dei "cospirazionisti rovesciati" (noi, insomma...) arriva a sostenere che Di Gennaro auspicasse il prodursi di esiti cruenti, per motivazioni sulle quali è possibile solamente speculare.
Quanto a Scajola, personaggio che nonostante l'identità di tessera potrebbe (anzi, dovrebbe) andare a vendere lupini per quanto mi riguarda, in quel caso specifico si comportò da semplice imbelle: non tederei ad ascrivergli responsabilità commissive quanto omissive (comunque gravi per un Ministro degli Interni).
Morale Colucci fu decapitato in guisa di caprio espiatorio, quando lui per primo aveva svolto una attenta e ponderata valutazioni di rischi e strategie tese a ridurre al minimo rischi ed esiti politicamente inaccettabili.
Subì il diktat di Di Gennaro, per poi essere silurato brutalmente e senza ragione alcuna che non fosse la responsabilità oggettiva di un piano sicurezza stronzo che egli aveva osteggiato apertamente, subendolo poi suo malgrado.
Se oggi tentenna e fa "l'indiano" è perchè teme ritorsioni da parte degli stronzi che lo immolarono per salvarsi lo sporco, sporchissimo culo.
Bubbidolo, grazie del racconto, anche se a leggerlo vengono proprio i brividi.
io vorrei anche capire tutti i vari ceffi che si vedono alle manifestazioni o usati come "antisommossa" e che sono senza divisa e con armamentari e vestiari piuttosto eversivi da dove spuntano, ora e anche ovviamente chi erano quelli di GE 2001.
Carolina
Vi propongo un interessante commento al riguardo:
Pantomima dei processi sul g8 di Genova: condanne pseudosimboliche, assoluzioni prevedibili, giustizialismo sulla pelle altrui
http://nero.noblogs.org/post/2007/05/10/g8-update-processi-aprile-maggio-2007
poco alla volta cominciano a cedere...
G8 Genova: poliziotto, omisi verita'
Imputato per violenze alla Diaz, in aula da' nuova versione
(ANSA) - GENOVA, 13 GIU - 'Durante le indagini non ebbi il coraggio di rivelare un comportamento cosi' grave da parte dei poliziotti per spirito di appartenenza'.
E' la testimonianza resa da Michelangelo Fournier, all'epoca del G8 a Genova vice questore aggiunto del primo Reparto Mobile di Roma ed oggi uno dei 28 poliziotti imputati per la sanguinosa irruzione nella scuola Diaz. Fournier ha fornito una nuova versione su quello che aveva visto al momento della sua irruzione: veri e propri pestaggi ancora in atto.