Cercate i Dico nel Vangelo
di Enzo Mazzi
Il Vangelo non marcia nel Family day. I fautori, laici, preti, suore, monsignori, teologi, sono animati da sacro fervore per la famiglia e da sacro furore contro i Dico; ma, per quanto mi risulta da una lunga quotidiana consuetudine col Vangelo, sono lontani dallo spirito e della lettera di quella che dai cristiani viene venerata come Parola di Dio.
Il movimento popolare da cui sono nati i Vangeli è di un «radicalismo etico» che oltrepassa e in parte ribalta la cultura e la teologia tradizionali del tempo. «Si trattò all'inizio di un movimento di contestazione culturale e di abbandono delle strutture della società», compresa la struttura familiare (G. Theissen, La religione dei primi cristiani, Claudiana, 2004).
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo» (Luca 14,16). Parole forti, da contestualizzare. Ma proprio questo è l'etos di fondo del Vangelo che viene riproposto in molti altri momenti della vicenda di Gesù. «Ecco là fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti. Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: E chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?. Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Matteo 12,46). Oppure: «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione... padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Lo so che non c'è solo questo. C'è anche la trasformazione dell'acqua in ottimo vino a un banchetto nuziale. Ma la presa di distanza di Gesù dalle strutture della società ebraica del tempo, dal Tempio, dal Sabato e dai legami familiari, resta, vistosa, predominante, talvolta positivamente provocatoria. Anzi è proprio a causa di un tale atteggiamento che fu messo a morte dai difensori delle strutture tradizionali del tempo: vuol distruggere il Tempio, la Legge, e quindi la famiglia, questa l'accusa. Non era vero, voleva purificare, guarire le strutture tradizionali, andare oltre. Come non è vero oggi che nuove forme di convivenza distruggono il matrimonio.
Un orizzonte nuovo di valori universali si apre in realtà nel Vangelo col superamento del concetto patriarcale di famiglia: da tale oltrepassamento nasce la comunità cristiana, la nuova famiglia, «senza padre» o meglio con un solo padre «quello che è nei cieli». È questa una intrigante contraddizione per il Family-day. Non voglio dire che per difendere la famiglia tradizionale, «naturale» essi dicono, sarebbero disposti a rifiutare Gesù se tornasse oggi. Ma certo è lontano dallo spirito e dalla stessa lettera del Vangelo questo loro mettere il «sabato», la tradizione, le norme, al di sopra dell'uomo e della donna. È in contrasto col messaggio di Gesù la loro opposizione al riconoscimento pubblico di qualsiasi forma di unione, come quelle previste dai Dico, che non sono affatto contro il matrimonio ma sono basate su valori universali più ampi: la solidarietà, l'amore responsabile, il rispetto dell'altro e dell'altra qualunque sia il loro orientamento sessuale.
«Uno dei discepoli gli disse: Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre. Ma Gesù gli rispose: Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti» (Matteo, 8,22). Non viene forse voglia di dire la stessa cosa nei confronti dei fautori del Family day? Morti che seppelliscono morti, da lasciare alla loro intransigenza funeraria.
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo»
ho sempre pensato che i primi cristiani fossero dei pazzoidi terroristi.
Mai piaciuti.
(e non avevano del tutto torto i romani...)
Ne' allora, ne' oggi che stanno al potere e propagandano una visione del mondo medievale.
Precisazione: ho deciso di pubblicare questo articolo perché credo giusto dare spazio a ogni voce che si alzi a sottolineare l'assurdità del Family Day. Ma mi dissocio dalle affermazioni teologicamente discutibili e in odore antisemita (esempio: "fu messo a morte dai difensori delle strutture tradizionali del tempo") di Enzo Mazzi.
Alberto, non per essere polemico nei tuoi confronti (generalmente condivido in buona parte quelllo che dici), ma penso che l'affermazione di don Mazzi che citi non volesse essere affatto antisemita; nè darei una lettura più prettamente politica, ovvero la lettura di un Gesù che viene a tentare di ridare moralità non ad una religione (quella ebraica), bensì ad una società (quella della Palestina di allora) che incidentalmente era teocratica. In tale contesto don Mazzi parla di 'difensori delle strutture tradizionali del tempo' e questa interpretazione trova ampia conferma in gesti simbolici di Gesù, quali la cacciata dei mercanti dal tempio o le risposte date ad pilato durante il suo processo.
D'altra parte l'impostazione culturale del cristianesimo delle origine deve necessariamente essere antisemita, nascendo la nuova religione in aperta contrapposizione al paganesimo romano ma anche alla vecchia religione (l'ebraismo, appunto). Fortunatamente oggi l'antisemitismo cristiano è abbondantemente superato.
Detto questo, mi sembra che la posizione di don Mazzi, oltre ad essere una voce contro il Family Day, è soprattutto una voce che viene dall'interno della Chiesa, dimostrando che, fortunatamente, non tutti i cattolici sono allineati sul pensiero di bagnasco e Ratzinger. Continuo a pensare che molti si stupirebbero se avessero la possibilità di ascoltare quanto molti sacerdoti avrebbero da dire sulla linea politica della Chiesa. Purtroppo però, anche nella Chiesa Cattolica, il diritto di parola è poco più che un concetto astratto.
Premesso che dalle cosiddette sacre scritture uno ci tira fuori di tutto e il suo contrario, e premesso anche che a leggersi il vangelo il buon Gesù risulta una personcina piuttosto incazzosa e acida, va detto che tocca dar ragione al Don Mazzi. A Gesù stavano cordialmente sui coglioni le gerarchie ecclesiastiche; oggi riempirebbe di rampogne i benedetti sedicesimi protettori di pedofili, i bagnaschi, le binettine e tutta l'allegra brigata.
Le parole di pietà e compassione Gesù se le riservava per le puttane, i miscredenti, i poveri, gli ultimi.
Alberto, scusami, spiegati meglio, perchè antisemite? Gesù era ebreo, i suoi seguaci erano ebrei. Dimenticando questo, l'antisemitismo cristiano storicamente riconduce la responsabilità dei tradizionalisti di allora (anzi, a ben vedere, di una fazione maggioritaria di tradizionalisti; non va dimenticato Nicodemo) a tutto il popolo ebraico, ma Mazzi non mi sembra fare questa operazione. O no?
Se io, ad es., scrivessi che molti evangelici protestanti o cristiani con altre idee, come è vero, sono stati messi a morte dalla Chiesa Cattolica (cioè dai difensori delle strutture tradizionali del tempo), direi qualcosa di anti-cristiano? Non mi sembra. Forse nemmeno di anti-cattolico (visto che certi errori storici sono ormai ammessi dai cattolici stessi).
C'è stato un tempo, per varie religioni, che i dissidenti, eretici, ecc. ecc. venivano messi a morte. E' storia, non razzismo. O no?
Ma mi dissocio dalle affermazioni teologicamente discutibili e in odore antisemita (esempio: "fu messo a morte dai difensori delle strutture tradizionali del tempo")
in cosa sarebbe discutibile una tale affermazione?
fu messo a morte dai difensori delle strutture tradizionali del tempo
cioè dai Romani.
Comunque Don Mazzi non potrebbe dire quello che dice. Lui è un cattolico, perlopiù prete, e deve assolutamente obbedire al suo Papa, alle sue gerarchie, a dogmi inventati sulla base di una lettura parziale delle Sacre Scritture.
Basarsi invece solo sulle Scritture e sulla base di queste cercare di interpretare i comportamenti di un Cristiano nella vita moderna non gli è concesso. Non sarà mica diventato Protestante, vero?
In questo senso, Adimant, il diritto di parola nella Chiesa Cattolica è un concetto astratto, lo è istituzionalmente.
Stai tranquillo che, visto che ormai non si può fare in pratica, dai buoni tradizionalisti cattolici il Don Mazzi verra messo al rogo in altri modi.
Gerry, almeno questa volta don Mazzi ha avuto il coraggio di dire quello che molti sacerdoti pensano. Probabilmente ne pagherà le conseguenze, ma almeno ha fatto capire che una voce dissonante all'interno della Chiesa esiste. Per il resto, verissimo, il diritto di parola nell'ambito della Cheisa politica è profondamente sottomesso al voto di obbedienza, dunque una pura astrazione.
@.mau.: in Palestina, all'epoca, non erano i Romani ad amministrare la giustizia. I Romani riscuotevano le tasse e gestivano le crisi (le continue rivolte, ad esempio) attraverso una forte presenza militare (per capirci, come gli USA in Iraq o in Afganistan). Ma il processo a Gesù è chiaro: non è Pilato a metterlo a morte, sono i sacerdoti a chiederne la crocifissione; Gesù era altamente destabilizzante da un punto di vista politico, tanto che si preferisce liberare il 'ladrone' (terrorista, diremmo oggi) Barabba piuttosto che lui. I Romani, nella vita e morte di Gesù rientrano in maniera alquanto marginale.
Facciamola corta, tra l'orrore ideologico del primo cristianesimo citato da don mazzi (e la frase esprime perfettamente la visione settaria delle religioni monoteiste) e l'arretratezza del cristianesimo al potere, la scelta è assai ardua.
Capisco benissimo che al manifesto piaccia il primo ed ai seguaci del polo la seconda; l'antisemitismo -comunque- attraversa entrambe.
Il paganesimo dei greci e dei romani,fondato sulla tolleranza religiosa e su una visione più favolistica della divinità, in confronto, era (ed è ancora) mille anni avanti.
quindi DUEmila anni avanti!
ps: e' vero
Il Cristianesimo delle origini, Dedalus, è forza rivoluzionaria a tutti gli effetti. E' una forza rivoluzionaria che, in tutto l'impero romano, si opporrà ad un regime che magari era tollerante dal punto di vista religioso, ma metteva a morte con assoluta facilià tutti gli oppositori politici. Ed oppositori politici furono, essenzialmente, i primi cristiani. La tua visione, limitata alla semplice tolleranza relgiosa, dipinge un impero romano lontano milioni di anni luce da quello che era in realtà, ovvero un impero oppressore che saccheggiava e spremeva all'osso le 'province' conquistate, sterminando senza pietà le opposizioni.
La forza del cristianesimo delle origini sta proprio nella capacità di opporsi con forme di opposizione non violente a questo impero.
Quello che poi è diventata la chiesa cristiana è tutt'altra cosa, e lo sappiamo bene tutti.
Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo»
Ho letto diverse spiegazioni plausibili di questo passo: una lo fa risalire alle comuni essene che avevano superato il concetto di famiglia tradizionale.
L'altra parla di verosimili manipolazioni "paoline", tese a screditare i parenti del messia (Giacomo, il fratello del "Gesù" dei Vangeli era il nuovo capo e guidava la "Chiesa" di Gerusalemme- oh, tutto scritto nel nuovo testamento), che si opponevano alla snaturazione del messianesimo operata dal cosidetto "Saulo di Tarso".
La forza del cristianesimo delle origini sta proprio nella capacità di opporsi con forme di opposizione non violente a questo impero.
Adimant, fammi il piacere... il cristianesimo era un movimento messianico "mediamente" violento, diventò "non violento" con "Saulo" perdendo anche ogni carica antiromana (e divento antigiudaico).
... diventò
Come ho già avuto occasione di scrivere, credo che la ricostruzione teologica più accettabile degli eventi che portarono all'incriminazione e alla condanna a morte di Cristo sia quella proposta dal Nuovo catechismo olandese. Sono eventi complessi e difficilmente semplificabili, ma ci provo lo stesso.
Gesù non predicò banalità, ma venne a dare l'annuncio di fatti. Fatti ultimi, definitivi. "Escatologici". Tutto diede, tranne che regole. Si limitò a dire che bisogna capire che il destino del mondo è segnato (positivamente) e in quell'ottica vivere. Non diede mai regole morali, non sposò le idee di rivoluzione del suo popolo oppresso.
Questo, unitamente alla straordinaria popolarità che gli piovve addosso, lo mise contro ogni potere. Quello romano (che temeva di vederlo leader di una ribellione popolare), quello fariseo (perché contestò la decadenza della classe dei sacerdoti e contestò le loro regole), quello zelota (perché rifiutò di sposare la loro causa e mettere la propria popolarità a favore di chi voleva ribellarsi ai romani, anzi, si opponeva alla rivolta armata).
Per questo diventò scomodo, dava fastidio a tutti. E tutti si trovarono tacitamente d'accordo sulla decisione di sbarazzarsene.
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo»
MAGARI LEGGERE IL SUDDETTO BRANO NEL SUO CONTESTO
PER NON DIRE SCEMPIAGGINI, NO?
La Legge di Cristo è amore, non odio, l'odio è riservato al peccato!!
Interessante, Alberto, ma quanto dici conferma l'assenza di affermazioni antisemite nell'interpretazione di don Mazzi; il 'fu messo a morte dai difensori delle strutture tradizionali del tempo' è leggibile tranquillamente nella tua ottica, e non ha niente di antiesemita, una volta preso atto del fatto che i difensori delle strutture tradizionali erano, appunto, i romani, i farisei, gli zeloti.
Darth, dov'è la violenza del cristianesimo delle origini? Vorrei capire a cosa ti riferisci (anche se siamo un po' OT).
scusa Leonino, spiegaci, no? Mi hanno detto che il testo greco utilizza un verbo che non vorrebbe dire "odiare" bensì "amare di meno", "non preferire". Ma vorrei qualche informazione in più; se ne hai, postale, grazie.
Adimant, secondo me "la presa di distanza di Gesù dalle strutture della società ebraica del tempo, dal Tempio, dal Sabato e dai legami familiari, resta, vistosa, predominante, talvolta positivamente provocatoria. Anzi è proprio a causa di un tale atteggiamento che fu messo a morte dai difensori delle strutture tradizionali del tempo: vuol distruggere il Tempio, la Legge, e quindi la famiglia, questa l'accusa" ha a che fare con il popolo di Israele e con le sue autorità. I romani non c'entrano. Come leggo io l'articolo, Mazzi cade nel vecchio luogo comune degli ebrei assassini di Cristo.
D'accordo Alberto, una lettura di questo tipo può dare luogo alla tua interpretazione. Io tendo a leggere, come ti ho già detto, non una critica al popolo di Israele quanto un tentativo moralizzatore di una società corrotta. Capisco il tuo punto di vista, ma non penso che fosse quella l'intenzione di don Mazzi. Che Gesù, nella visione cattolica, fosse venuto a scardinare la Legge, l'accordo tra il Dio di abramo ed il suo popolo, è cosa nota; l'atto di condannare (o fare in modo che sia condannato) Gesù è per la religione cristiana un atto necessario per la nascità della 'nuova ed eterna alleanza'; la critica alle vecchie strutture, ad uno stato di cose da sovvertire è insita nel Nuovo Testamento ma non trovo che sia, di per sè, antisemita nel senso che oggi si dà a questo termine. Che poi la chiesa cattolica abbia spesso ricorso alla 'metafora' degli ebrei assassini è innegabile, ma penso non sia questo il caso, anche perchè non avrebbe senso, in un contesto di apertura ai DICO e chiusura alla posizione ufficiale della Chiesa come sembra quello di Don Mazzi, ricadere nel luogo comune da te riferito.
per chi considera cristo una figura storicamente esistita, e considera storicamente vere le vicende così come sono descritte nei vangeli (e credo che mazzi rientri in questo insieme), quello degli ebrei assassini di cristo non è un luogo comune, ma un fatto storico.
l'antisemitismo non consiste nel sostenere questa tesi, che può benissimo essere scorretta, ma questo ha a che fare con il dibattito storiografico, ancor più che teologico.
l'antisemitismo consiste nell'evocare il fatto storico per fare ricadere fantomatiche colpe ancestrali sul popolo ebraico attuale: è la strumentalizzazione del fatto storico che è antisemita, non il fatto storico in sé o la sua rievocazione.
Grazie Davide, stavo scrivendo appunto questa stessa cosa, ma non riuscivo a formalizzarla in maniera semplice. Condivido in pieno.
Adimant, beh parliamo due lingue diverse: tu sembri prendere in parola i Vangeli. Ma fare la biografia di "Gesù" sulla base dei vangeli è come fare una biografia di Stalin sulla base delle sole fonti agiografiche scritte dagli stalinisti (con l'aggiunta che noi siamo certi dell'esistnza di uno Stalin storico, mentre non possiamo dire lo stesso di un "Gesù di Nazaret".)
Riguardo la "violenza" dei messianici grecizzati in seguito in "cristiani", beh, intanto il contesto storico: occupazione romana e continue rivolte di vari movimenti che seguivano i propri messia. poi ci sono vari episodi evangelici: uno, credo, in Luca, riguardo alla necessità di procurarsi una spada. Gli stessi nomi (o soprannomi) e l'indole degli apostoli sembra denotare un gruppo di combattenti indomiti. nella cattura di gesù viene impiegata un'intera coorte romana (perché, non era un capellone pacifista?). c'è poi l'assassinio, negli atti degli apostoli, di due seguaci che non avevano donato tutti i loro beni alla setta... poi ci sono gli storici romani. Svetonio riporta un provvedimento dell'imperatore Claudio che cacciava i giudei da Roma a causa dei tumulti nati sulla spinta di "Chrestus" ("impulsore Chresto tumultuantes": Svetonio, De vita Caesarum, Claudius, 25,4). etc. etc. Ovviamente da questi indizi si può ricavare tutto e il contrario di tutto. Penso che però i seguaci di questo "Gesù" all'inizio non dovevano essere diversi dalle millanta sette ebraiche operanti a quel tempo (infatti di cristiani si cominciò a parlare nelle fonti decenni dopo la presunta data di morte di "Gesù", a trasformazione "paolina" compiuta)
"del fatto che i difensori delle strutture tradizionali erano, appunto, i romani, i farisei, gli zeloti."
Adimant, mi sa che hai fatto un po' di casino...
non offenderti però... è che non ho molto tempo per dilungarmi (non voglio sembrare il solito "Feltri" della situazione, che cita due dati a pene di segugio e pretende di avere ragione)
Senza offendere nessuno!
Lì ignoranza è proprio una brutta cosa!
Andrea, e allora illuminaci tu.
All'epoca i vincitori massacravano i vinti si portavano via tutto.
I romani, invece, costruirono il primo stato moderno (anche quello persiano aveva avuto accenti innovatori) costruirono strade, acquedotti, opere pubbliche, una burocrazia statale abbastanza attendibile e insegnarono a tutti a lavarsi (cosa che ebrei e cristiani facevano assai di rado, diciamo una volta al battesimo e poi..boh).
La visione del mondo romana era molto pragmatica, diciamo erano simili agli inglesi.
I primi cristiani erano estremamente settari; diciamo l'islam non moderato di oggi.
Darth, continuano a mancarmi informazioni.
Citi un passo degli Atti degli apostoli, ma non dici quale. Citi Claudio e la cacciata dei giudei, ma i giudei sono gli ebrei, non i cristiani.
Che il quadro storico fosse quello di un'occupazione l'ho detto anch'io, che le rivolte fossero continue anche. Hai ragione sulla questione della confusione su farisei e zeloti (ho riletto alcune cose ieri sera), ma era nel contesto di una risposta ad Alberto su quanto diceva lui.
Quello che però mi sembra plausibile, dando per buono quanto raccontato dai vangeli ufficiali e dagli atti ma anche dagli apocrifi, è che la 'fazione' di Gesù (non direi una setta nel senso religioso, parlerei di fazione politica in lotta, dal mio punto di vista ateo) non è di quelle violente. A fronte di episodi di rivolta noti e documentati, con reazione dura di Roma (si parla di centinaia di crocifissioni, tanto per rispondere a Dedalus che vede nell'impero romano una dittatura illuminata o poco meno), alla fazione di Gesù, a quello che è dato di sapere, non sono ascritte particolari azioni violente; è certo che gli apostoli girassero armati (è citato anche nei vangeli ufficiali il tentativo di difesa degli apostoli - non ricordo quale dei dodici - all'arrivo della coorte romana che lo arresta), ma in quel contesto penso fosse un fatto normale; che poi lo si arrestasse con una coorte intera, questo non vuole affatto dire che fosse un violento (il G8 insegna, o no?).
In conclusione, rispetto la tua posizione e, anzi, mi piacerebbe saperne di più (anche sulle posizioni del Nuovo catechismo olandese citato da Alberto, in verità), per cui se hai qualche riferimento, qualche link, ben venga. Però ho anche delle mie idee (e non solo mie, ovviamente) che vanno in direzione un po' diversa.
Scusate per il lungo OT, ma la questione era troppo interessante per lasciarsela sfuggire.