Era un po' che non capitavo sul questo blog. Ora mi ricordo perchè avevo smesso di leggerlo: trasuda di qualunquismo e forcaiolismo
Caro Biraghi beccati questo:
http://www.ilcantiere.org/index.php?option=com_content&task=view&id=340&Itemid=80
Lo sapevi? Se non lo sapevi, c'è molto da riflettere.
E basta con questo sport di dare addosso a questo personaggio qualsiasi cosa dica: non vedo alcuno scandalo nelle sue parole. Magari si è ricreduto, dopo essere stato Premier con ministro della sanità il mitico De Lorenzo: è stato lì che ha imparato che la politica costa, e che quindi è giusto crearsi un fondo extra.
Ha sempre straparlato un po' troppo il Dott. Sottile, ma nel '93, quanti avrebbero avuto il coraggio di dare la sveglia ad un paese che dormiva nell'illusione di essere ricco e potente?
IMHO Amato ha il solo, non trascurabile, merito di aver fatto ciò che era doveroso (ma non facile) fare quando la crisi è diventata nera: far uscire la lira dallo SME, dire chiaramente che il sistema pensionistico non era più sostenibile, mantenere la calma quando la mafia cercava di cambiare le leggi dello stato a forza di bombe.
"Ha sempre straparlato un po' troppo il Dott. Sottile, ma nel '93, quanti avrebbero avuto il coraggio di dare la sveglia ad un paese che dormiva nell'illusione di essere ricco e potente?"
Niente da dire, è stato bravissimo: infatti, mentre tutti si ritrovarono a pagare di tasca propria quasi il prezzo intero delle medicine (fascia a, antibiotici compresi), presentando all'uopo un'autocertificazione senza la quale non ti davano niente, Poggiolini e De Lorenzo, suo ministro nel governo, giocavano al gioco del Lego coi lingotti.
Ed era lì, come Premier, "in loco parentis", visto che Bettino non era più presentabile come capo del governo e che lo si può conviderare politicamente, se non suo padre, suo zio... e alla Boniver, da sempre fida craxiana, quale parentela attribuiamo?
Ma va
Ma va
già ma ancora prima questo personaggio, quando andava di moda la rivoluzione, preparava certe liste. capito o no?
non ha nulla a che fare con l'argomento ma volevo segnalarvi questa cosa:
http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/cronaca/padova-prostitute/padova-prostitute/padova-prostitute.html
W le lucciole!
Non volevo certo fare una difesa d'ufficio di Amato (del quale poco o nulla mi cale). Solo ricordare che, in un momento drammatico e "di passaggio" (Di Lorenzo e Poggiolini facevano parte di un sistema inveterato) è stato chiamato ad evitare lo sfascio totale e questo compito lo ha assolto.
E, in quel periodo, non è stato certo la marionetta di Craxi, altrimenti le cose avrebbero preso una piega ben diversa.
LE ULTIME PAROLE FAMOSE...
"E, in quel periodo, non è stato certo la marionetta di Craxi, altrimenti le cose avrebbero preso una piega ben diversa".
http://www.movisol.org/soros2.htm
"Perché poi, sembra proprio che quelle decisioni siano state prese più a Via Nazionale che a Palazzo Chigi. Perlomeno a quanto afferma un testimone dell'epoca, l'allora segretario del PSI Bettino Craxi. Le parole di Craxi vanno prese cum grano salis, tenendo presente la situazione particolare dell'esule di Hammamet; ciononostante, le circostanze riferite sembrano veritiere. Craxi ha scritto una lettera al Corriere, pubblicata con risalto in pagina economica, per dire la sua sui fatti del `92 riferiti nel servizio del 27 gennaio. Amato lo chiamò all'inizio della pressione speculativa, scrive Craxi, per chiedere consiglio su quale linea di condotta tenere. È credibile che Amato, nominato Presidente del Consiglio su indicazione del PSI, si consultasse con il segretario del partito. Craxi avrebbe suggerito di non sprecare risorse e svalutare. Amato evidentemente non tenne conto del consiglio, anche se ritelefonò ad Hammamet per avvisare Craxi dell'imminente svalutazione.
Le circostanze riferite da Craxi descrivono un Presidente del Consiglio in cerca di suggerimenti in una crisi più grande di lui. Amato non emerge certamente come la figura del comandante che dà ordini, tantomeno alla Banca d'Italia, come sostiene Ciampi. È più probabile il contrario: che nel panico di quei giorni, il governo abbia seguito le indicazioni di "chi ne sapeva di più", e cioè dei grandi sacerdoti della moneta di Via Nazionale.
Un'impressione confermata dalla lettura del libro L'Isola del Tesoro, del summenzionato Piero Barucci. Evidentemente presagendo di essere il primo capro espiatorio quando fosse scoppiata la tempesta, Barucci ha scritto il libro come una difesa in anticipo. Secondo il libro (e anche qui la descrizione sembra credibile), Barucci piomba dall'esterno in una compagine governativa dove comandano altri e lui assiste impotente ad avvenimenti che gli passano sopra la testa. In ogni caso, il cerchio dei sospetti si stringe sempre più attorno a Ciampi e ai suoi uomini.".
Ridolini, fammi capire, secondo te Amato prendeva ordini da Craxi o da Ciampi?
Fattene un'idea tu: il "secondo me" non esiste.
http://www.movisol.org/soros2.htm