sarebbe meraviglioso se facessero il test antidroga a tutti.
Quando trovano che il 70% dei giovani fuma è lì che bisogna dirli "adesso legalizzate o ci arrestate tutti , stronzi!"
questo test dovevano farlo negli anni 60.
oggi la mia impressione e' che i genitori fumino moooooolto piu' dei gggiovani
ma chi guida l'auto, anche da sobrio, e' sempre infinitamente piu' pericoloso
se non possono fare test antidroga ciechi ai parlamentari, perchè devono farli ai nostri figli?
che cominicino a fare test antidroga a autisti di camion, autobus, taxi, treni, piloti d'aereo, medici, parlamentari, insomma tutta la cricca di gente a cui affidiamo la nostra vita ogni giorno
Poi, e solo poi li facciamo agli studenti.
e i risultati, che siano pubblici per tutti!!
Prefe: in effetti.
L'articolo riporta:
"Le prime lettere alle famiglie con ragazzi tra i 13 e i 16 anni sono in partenza e nel giro di qualche settimana arriveranno in 3.883 case dei quartieri Porta Genova, Barona, Giambellino, Lorenteggio."
Non bastava mandarli alle famiglie dei manager della "Milano bene"?
Già il papi tira... buon sangue non mente, ma forse no, non serviva, in certi ambienti sociali la positività è una certezza, i test non servono.
La notizia suscita molto scalpore: il comune di Milano distribuirà 4000 kit antidroga, promotrice l’assessore alla Salute del Comune di Milano, Carla De Albertis (di An).
Le famiglie residenti nei quartieri di Lorenteggio, Giambellino, Barona e Navigli (zona 6) del comune meneghino, con ragazzi tra i 13 e i 16 anni riceveranno un coupon che se presentato in farmacia darà diritto al kit per scoprire se i propri figli fanno uso di stupefacenti.
Pubblico un articolo sul tema, letto su E-POLIS Milano, che ho trovato molto interessante.
Non sarà quel kit a salvare i nostri figli dalla droga
Nel film “American Beauty” il colonnello Fitts, gay represso e ossessivo sottopone il figlio adolescente a test antidroga a sorpresa. Il ragazzo, di professione spacciatore di marijuana, ha sempre a disposizione nel frigorifero una scorta di urine “pulite” da offrire al padre che, beffato, si perde in altri deliri.
È questo il modello di prevenzione che il comune suggerisce alle famiglie della zona sei?
È vero: nel mondo degli adolescenti l’abuso di sostanze stu-pefacenti fa parte della quotidianità. Le droghe sono a disposizione ovunque e l’uso di alcool o di sostanze fa parte dei riti di passaggio cui quasi ogni adolescente si sottopone. È un bene che le istituzioni lo riconoscano e che le famiglie ne siano informate.
Ma i controlli di stampo militaresco sono esattamente il contrario di quello che un genitore può fare per aiutare il figlio a gestire questa strana normalità.
I ragazzi devono farsi carico dei valori acquisiti in famiglia declinandoli a proprio modo nel proprio contesto, anche a costo di commettere errori.
Le famiglie possono aiutarli col dialogo, e ancor prima con l’esempio, ma soprattutto restituendo loro la responsabilità delle proprie vite.
Supponendo un ragazzo maturo e responsabile gli si permette di avere sufficiente autostima per comportarsi con giudizio.
Al contrario, trattandolo da incapace, lo si deresponsabilizza e si sentirà autorizzato a comportamenti infantili e potenzialmente pericolosi.
Lasciamo i kit antidroga ai colonnelli da film e cominciamo a rispettare di più l’intelligenza dei nostri ragazzi.
Giorgia Fracca
Psicologa e Operatrice sociale.
P.S. …nn dimentichiamo che la Moratti ha detto pure basta alle siringhe gratuite ai tossico-dipendenti.
http://www.osteriadeisatiri.blogspot.com/
moreno, se non erro, vengono prese in considerazione le aree da te citate perchè comprese nella Zona 6, da dove parte la "sperimentazione" su richiesta del presidente di ZOna in accordo con l'assessore.
...Lasciamo i kit antidroga ai colonnelli da film e cominciamo a rispettare di più l’intelligenza dei nostri ragazzi...
Belle parole, la psicologa, dimentica che l’assessore alla Salute del Comune di Milano, Carla De Albertis non è la madre di tutti questi figli è solo un amministratrice accorta e consapevole dell'ignoranza di certi ambienti. Inoltre: «I genitori potranno scegliere se ritirarlo in farmacia oppure no — rilancia la De Albertis —. E' un'opportunità per le famiglie, non un obbligo»
Epolis informi Giorgia Fracca prima di farla commentare.
betulla...le tue opinioni perdono forza in virtù del nome con cui ti firmi.
che paese triste che è l'Italia
non so se mio figlio è tossico
ma di sicuro tuo figlio è gay!
http://video.google.it/videoplay?docid=79557018900614078
Doverosa precisazione: l'uso di sostanze stupefacenti di qualunque genere NON rientra nell'ambito sacrale delle "relazioni tra genitori e figli". O perlomeno è auspicabile che così non sia.
Lasciamo la retorica a Cicerone, please...
bubidolo si sente che il ceto socio - culturale è medio basso! risparmiati le citazioni, valà!
A volte mi ritrovo a parlare con qualche amico/a della mia generazione (vado verso i 50) e veniamo a constatare che siamo dei sopravvissuti. A causa di comportamenti o sostanze parecchi ci hanno lasciato da tempo. Non siamo certo perfetti ma quello che ci ha salvati é stato un qualche nascosto senso del limite e che se potevamo valicare certe porte (doors...) della coscienza o del perbenismo comune, altre era meglio lasciarle stare, dopotutto posti da esplorare dentro e fuori di noi ce ne sono sempre stati in abbondanza. Una parte del merito, concordo con Giorgia Fracca, è e sempre sarà di una genitorialità basata su valori effettivi quelli anche non detti ma percepibili. Penso però che l'impianto sociale abbia una parte di importanza. Mi spaventa questa cultura del no-limits, del " una vita normale non può soddisfare" e del " tutto ha un prezzo" con la quale ci vogliono vendere orologi, deodoranti e auto ( e tutte quelle sostanze). Anche gli adulti non necessariamente genitori hanno responsabilità grandiose e nondimeno i politici. Maturità e saggezza si dimostrano da come si affrontano i problemi sociali; i criteri sono almeno 2: si cerca la radice o si produce solo del rumore. Il provvedimento varato a Milano mi sembra non faccia parte del primo criterio. Resto comunque curioso di saperne i risultati. Ho cercato di immaginarmi la scena dell'antidoping in famiglia e mi vien da piangere(perchè non ce la faccio a ridere di una cosa così): se fossi tossico non avrei remore morali a mandare a quel paese genitore e provette ne tantomeno a ingannarlo con metodi molto più semplici del film (in certi laboratori analisi avrebbero difficoltà a riconoscere una camomilla truccata dall'urina vera, figuriamoci con un kit domestico!). Se non fossi tossico e un genitore mi volesse sottoporre al test... dio non voglia mai ( qui le parole di Giorgia Fracca sono sacrosante).
In questi giorni l'eliambulanza atterra vicino casa mia con preoccupante frequenza. Il motivo sono gli incidenti stradali e mi ricordo che uno dei provvedimenti più seguiti per risolvere questo problema e stato di istituire corsi di educazione stradale alle scuole elementari ma mentre oggi portavo con lo scooter mia figlia una Mercedes mi ha sorpassato in galleria invadendo la corsia opposta ed una Audi ha tagliato la strada in un incrocio a me ed altre disciplinate vetture; nessuna di queste 2 auto era guidata da ragazzini e mi sono chiesto: " Ma questi di cosa si sono impasticcati? " ( le statistiche recenti darebbero una probabilità molto alta ). Concludendo: se non sapete come usare i Kit, provateli sul vostro vicino di casa adulto, quello che ha la macchina grossa!
clax