Disgusto, diffidenza, rabbia, noia
«La sensazione prevalente nei cittadini è che i politici — in modo pressoché indifferenziato, compresi quelli del proprio partito — siano disinteressati alle problematiche vere del Paese e abbiano in mente soprattutto l'esigenza di essere rieletti. L'80% ritiene che i "politici sono interessati ai voti della gente e non alle sue opinioni". E il 77% pensa che "gli uomini di governo non sono realmente interessati a quel che succede alla gente come me". Anche la nostra modesta esperienza personale sembra confermarlo: i sondaggi dovrebbero servire per conoscere attese e bisogni dei cittadini, anche in vista dell'attuazione di politiche volte a vincere, un domani, le elezioni. Diversamente da quel che accade in altri Paesi, sono però pochissimi i politici italiani che li commissionano e li utilizzano a questo fine. L'attenzione per le ricerche si accende solo in vista delle elezioni, quando tutti chiedono di prevedere il risultato, l'unico dato che sembra interessare davvero. La sfiducia verso la politica si traduce sia in atteggiamenti esplicitamente negativi (disgusto, diffidenza, rabbia, noia, che vengono espressi dal 58% dei cittadini), sia con l'indifferenza, manifestata da circa un italiano su quattro».
Dopo
l'intervista dell'incolpevole (secondo lui) D'Alema,
Corsera pubblica cifre inquietanti sui sentimenti dei cittadini nei confronti della casta.