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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Happy family
Happy Family di Alessandro Genovesi è una storia che ha un inizio, uno sviluppo e una fine, come tutte le commedie. Eppure è una commedia diversa. I personaggi sono persone normali che fanno cose normali. Al centro dell'attenzione stanno le loro paure, le insicurezze, le insoddisfazioni, i sogni. Tutte cose molto normali. A divertire, a volte anche commuovere e sicuramente coinvolgere è proprio tutta questa normalità con la possibilità di riconoscersi nei personaggi, ma anche di ridere dei loro (e propri) tic. Di guardare come se si fosse davanti a uno specchio per potersi osservare con quel minimo di distacco che permette di essere lucidi e anche autoironici.
Ecco la storia: i destini di due famiglie si incrociano perchè i due figli quindicenni vogliono sposarsi e non recedono da questa decisione. Anche Ezio, protagonista/scrittore della storia, in seguito a un incidente si ritrova coinvolto nelle vicende di questo piccolo mondo fatto di mamme nevrotiche, padri cannaioli, cani che parlano francese in quanto pastori belgi, figlie bellissime che pensano di puzzare di sottaceti, nonne ormai andate che passano il tempo a scegliere ricette, ma anche di malattie e morte.
22.05.07 15:56 - sezione
teatro