Il Comitato dei Vecchi Saggi
Secondo il coordinatore Migliavacca nel battesimo del comitato dei 45
"è da leggersi come un segnale di apertura l'allargamento ad altri
movimenti politici che vanno oltre Ds e Dl, dalla Sbarbati a Del Turco
a Follini". Viene da ridere se non ci fosse da mettersi in preoccupata
attesa di cos'altro ci potrà regalare questo processo finora
completamente chiuso che rischia di affossare il Partito democratico
prima che nasca.
Mentre in Francia si fanno i governi con quindici ministri, da noi non
si riesce neanche a fare un comitato di trenta, i posti lievitano a
quarantacinque e tra questi non trova spazio neanche un under 40:
venticinque milioni di italiani sono così al momento totalmente privi
di rappresentanza nel nascituro Partito Democratico.
Questo avviene mentre da giorni tutti i politici di primo piano si
sperticano in analisi sulla sfiducia che serpeggia nei confronti della
politica e sui possibili rimedi. Volendo credere alla buona volontà
di tutti, ed essendo convinti che la fondazione del nuovo partito sia
una occasione per una nuova generazione di entrare nella vita politica
italiana, interpretiamo questo organismo come una consulta di vecchi
saggi che garantiranno la democraticità e la trasparenza del processo
elettorale per la costituente del PD.
Siamo intenzionati a dare il nostro contributo, per la nostra e per le
successive generazioni, ad una politica diversa, meno distante, in
grado di operare davvero un cambiamento dell'eterna Italia dei
Gattopardi. Per questo accettiamo che un comitato di saggi garantisca
la trasparenza, e promettiamo di mobilitare tutte le forze che sapremo
per controllare la democraticità del processo, e per portare anche
l'altra metà dell'Italia - quella per il momento esclusa – a contare e
a decidere dentro il nuovo partito.
Mario Adinolfi, Roma
Giuseppe Civati, Monza
Carlo Fayer, Roma
Maria Grazia Mattei, Milano
Marta Meo, Venezia
Marella Reitani, Milano
Sandra Savaglio, Monaco
Ivan Scalfarotto, Mosca
Marco Simoni, Roma
Per l'amore del cielo smettela di far pubblicità gratuita al PD ma non perlatene più mettete qualcosa sulla Lecciso che è meglio ...
Ma la Lecciso non è già nel Comitato dei Saggi Fondatori?
no, troppo giovane
Follini è un signore al confronto di Ottaviano Del Turco e Lamberto Dini...
Stante l'età media dei componenti, stante l'anzianità di militanza politica,unico metro tenuto in considerazione, stante le scelte che nulla hanno a che fare con la tanto declamata base, incaricata di credere....obbedire... e belare.....perchè intitolare il comitato 14 ottobre e non, più legittimamente, 2 novembre ?
e fatela finita, firmatari.
pensate di cambiare le regole del risiko o degli scacchi?
ma davvero?
se ci credete siete, nel migliore dei casi, degli scemi. nel peggiore dei complici.
serve una rivolta, altro che appelli.
giocare allo stesso gioco di questi é segno di non aver compreso che la rabbia é profonda, l'inimicizia montante seria. non é distacco, é odio.
davvero volete stare con questi a parlare?
ma quanto vi ci vuole a ribellarvi? o non volete farlo?
io dico che non volete.
niente di personale. tutto di sociale/collettivo.
c'é bisogno di uscire da questo fetido recinto in cui ci si vuole stringere, e la prima risposta deve essere il rifiuto il più possibile esplicitato, e insieme l'indicazione di una volontà di cambiamento il più possibile inequivoca e chiara.
azzeramento di ogni privilegio per qualsiasi carica elettiva. emolumenti pari a quelli di un livello dirigenziale nella pubblica amministrazione. divieto di cumulo degli incarichi. dimissioni (al minimo aspettativa) da qualsiasi incarico in precedenza ricoperto.
questo mi sembra davvero il minimo per il ricambio della classe dirigente elettiva. finché questa sarà un arrivo alla sinecura, non ci sarà alcun cambiamento, qualsiasi cosa si dica.
Un nome, una garanzia: Rosa Russo Iervolino, per un PD m (Partito Della monnezza!)
Partito Decrepiti?
Dai "focolarini" a qualche avvizzito ex diessino, ex sindacalisti, sostenitori del "cibo lento", clericali di quattro o cinque generazioni, economisti della sinistra diccì, esegeti del parastato etc...tutti rigorosamente tremebondi e parrucconi.
Che dire? Il PD sembra un concentrato di avversione alla modernità, un doppio brodo (da sciogliere in acqua calda) catto-mediterraneo di arretratezza culturale e burocratica.
Una vera delusione (se mai v'era stata illusione) per chi ipotizzava un partito socialdemocratico moderno e laico, di stampo comunque europeo.
(nel quale avrei ben visto una leadership di gente come capezzone, scalfarotto e tipi del genere).
Ho sempre creduto che il rinnovamento di una forza politica si misurasse anche dalla capacità di mettere in primo piano l'assunzione di responsabilità della classe dirigente. La valutazione delle azioni di governo, delle scelte amministrative, sono alla base , secondo me, di un partito che vuole essere moderno ed in grado di esercitare un continuo rinnovamento democratico dei gruppi dirigenti. Aldilà dell'età anagrafica, che pure ha la sua importanza, è la continuazione nelle pratica di autoconservazione della classe politica e di autoreferrenzalità che si chiede di suprerare ad un soggetto che si dice "nuovo" e "innovativo". Francamente la presenza di Bassolino e della Iervolino è sorprendente in questo senso. Ma forse illuminante circa la bontà dell'operazione. Avrete intuito che vivo a Napoli. Ma il disastro di questi giorni è sotto gli occhi di tutta Italia. Personalmente mi considero un moderato di sinistra. Nonostante le perplessità avevo pensato che alla fine, nel segreto dell'urna, avrei comunque votato per il PD in futuro. E per chi altri se no. Ma dopo questo che considero un fatto gravissimo, sinceramente credo che andrò ad affollare, per la prima volta dopo 25 anni, la folta schiera degli astenuti. Con profonda amarezza.