Lo sgravamento è stato faticoso e il neonato un po' malconcio.
Chissà che referto medico avrebbe avuto un vero neonato se avesse vissuto le traversie del nostro neo-comitato per il futuro pd, anche le parole diventano ostiche in questo caso, il PD non è ancora pd, il comitato ha tre coordinatori che si spera non si guarderanno in cagnesco e non si faranno le scarpe l'un l'altro, perchè il numero tre è un numero strano. Ipotizziamo A, B, C. Se A si accorda con B senza informare C questi rimarrà al palo ed in minoranza, altrettanto succederà se invertiamo l'ordine, sarà che è di moda il triangolo in amore, ma se è già molto pericoloso per la stabilità di coppia figuriamoci per gli amori nascenti e in fiore.
Chi s'interessa di politica aspettava da un po' di giorni il lieto evento, il numero dei componenti lievitava e si dilatava come un elastico smollato, di solito queste operazioni richiedono continui incontri e faticosi simposi, è un lavoro estenuante e di solito sono addetti i maggiori esperti di procedura ed abili tessitori di alleanze trasversali. Da tenere conto è l'abile spartizione scientifica dei rappresentanti, un tot alle donne, un tot al funzionariato attivo, un tot agli amministratori maggiori, un tot a... e così via.
Di tot in tot si dovrebbe arrivare a nominare i rappresentanti ideali in cui potersi identificare e a cui si possono delegare progetti, programmi e aspettative varie.
Questo è il compito democratico a cui un partito che si è dato il nome e cognome di "Partito Democratico" ha il dovere di non abiurare per alcuna ragione, pena l'assoluta perdita della propria credibilità.
Eppure è successo, è successo ancora una volta di dover assistere a questa patetica lezione di cattiva politica: le donne sono il 30% pur essendo più della metà della popolazione italiana, nessun giovane al di sotto dei 40 anni pur avendo ricevuto pressioni e leva sulla necessità di rinnovamento e aver chiesto espressamente l'appoggio dei giovani alle elezioni politiche.
La scarsa stima che hanno delle nuove generazioni ha fatto dimenticare loro che se il centrosinistra oggi è al governo lo si deve proprio ai giovani sotto i 25 anni che l'hanno votato al Parlamento e non al senato dove non possono votare. Se i giovani non sono maturi e allenati per la politica attiva significa di rimando che hanno anche votato da immaturi. Comunque, è solo grazie al voto giovanile che oggi i formatori del comitato "14 ottobre" possono organizzarsi il proprio futuro politico dal quale hanno ingenerosamente escluso proprio coloro che li hanno sostenuti.
Questa miopia politica non è passata inosservata, l'Unità di oggi dedica ben 12 pagine alla protesta dei lettori (e presunti elettori del PD) che sottolineano le incongruenze di una classe dirigente inamovibile, ingessata, autoreferenziale, ingrata e soprattutto sorda ai richiami della propria base.
Ho letto
la lettera, pubblicata qui in OMB e anche altrove, di coloro che reclamano maggiore attenzione poiché credevano nella possibilità di un vero rinnovamento, ho letto
il thread di Alberto Biraghi che con il suo stile giacobino sottolinea irridente e compiaciuto la continua e persistente volontà di perpretare all'infinito una classe dirigente che ormai rappresenta se stessa immutata, dolente e soprattutto pavida. Ho letto e ho pensato che giocare con le parole non basta più, non basta chiedere e aspettare di essere presi in considerazione in virtù di un ragionamento logico, ma sterile.
Occorre fare altro, ben altro, io non ho mai visto chi abita in un attico luminoso scendere spontaneamente a vivere nello scantinato umido e scomodo. Pur senza pensare ad azioni violente, bisogna agire e pensare diversamente, occorre organizzarsi, raccogliere firme, presidiare gli incontri, iscriversi e partecipare ai dibattiti pubblici, imparare ad intervenire e a non temere lo scontro verbale.
La casta che oggi che fa politica attiva è compatta, pur nel suo apparente dividersi. Vederli litigare e scontrarsi non deve far presumere debolezza e arrendevolezza, hanno e conoscono meccanismi consolidati da ormai ben 35-40 anni di attività partitica, collaudata e sperimentata. A ogni scontro subentrerà un confronto, a ogni alleanza si offrirà una diversa alleanza, a una cordata subentrerà una nuova cordata, morta una lobby se ne farà una nuova.
La politica è ormai mestiere e professione, investiamoci quanto abbiamo di meglio se vogliamo trarne un beneficio comune e al contempo neutralizzare gli abusi. Non basta dire "io sono diverso", bisogna dimostrare con gli atti di esserlo davvero, ma soprattutto bisogna essere capaci di resistere alle lusinghe per mantenersi tale.