Ai confini del mondo
Non c'è una trama, non c'è una logica. Ci sono quasi tre ore di follia, sarcasmo, colpi di scena ed effetti speciali mozzafiato. C'è la straordinaria maschera di Johnny Depp, c'è il ghigno diabolico di Keith Richards, col suo cammeo che vale il film. Un
film totalmente visionario, che nonostante i milioni di dollari e spettatori conserva una carica rivoluzionaria che mette allegria. Sì, perché Jack Sparrow & soci questo fanno, una rivoluzione vera e propria. E la fanno con tutta la loro umanità (inclusi i mostri morti viventi o trasformati in mezzi pesci), sempre pronti ala resa, al tradimento, al sotterfugio.
Per questo ci piace Jack Sparrow. Perché nella sua follia un po' codarda, creativa e cialtrona insieme, è maledettamente umano, un po' codardo e opportunista, ma pronto a rischiare la pelle per un ideale. E sotto sotto pure cuor d'oro, innamorato com'è della splendida Keira Knightley, nei panni di Elizabeth Swan che in questo terzo episodio della seerie diventa nientepopodimeno che regina dei pirati. Dunque ci piace Sparrow e ci piacciono i suoi amici pirati, colorati, chiassosi, rissosi, sporchi, brutti, sempre pronti ad attaccare briga, ma tanto fedeli al loro antico codice da non venir mai meno alla regola.
E' un film inaspettatamente intelligente questo, con due piani di lettura. C'è quello degli effetti speciali che lasciano a bocca aperta e c'e n'è un altro, nascosto, di riflessione sociale. Così come la fa la Perla Nera per uscire dalla trappola del mondo nascosto in cui era prigioniero Jack, altrettanto fanno le persone, coi presunti buoni che diventano malvagi e viceversa. Una bella critica sociale, trasmessa con un linguaggio di intrattenimento, ma non per questo meno incisiva.
Insomma, ci si troverà tutti a fare il tifo per i pirati, seguendo le loro imprese fino alla immancabile sconfitta dei nemici della libertà. Non si esce delusi.
27.05.07 01:21 - sezione
cinema