L'Ulivo non arriva al 18 per cento e litiga su come uscire dalla crisi
Majorino (Ds): la colpa non solo del governo. Bonfanti (Dl): Roma ha responsabilità. Caputo (Sdi): verifica in Provincia
di Marco Cremonesi
Il peggiore è stato Legnano, con un drammatico 11,1%. Ma, fatta le media, il risultato dell'Ulivo nei comuni del milanese sopra i 15mila abitanti, è un allarmante 17,7%. Per tacere dei voti espressi in assoluto. E se l'Ulivo è la culla del partito democratico, per i sostenitori della futura formazione politica c'è da metter mano al Valium. Tutta colpa della politica romana, è il commento più frequente. Tutta colpa delle oscillazioni del governo Prodi.
Su affaritaliani.it, la posizione di Pierfrancesco Majorino, segretario cittadino della Quercia, è un po' diversa. Perché tra i doveri della futura classe dirigente del Pd, Majorino vede «innanzi tutto quello di indicare a "Roma" con maggiore nettezza le strade da seguire». Come dire: è inutile frignare che è colpa dei «romani» se poi quando abbiamo a che fare con loro ci presentiamo come semplici passa ordini. Secondo Majorino, inoltre, «la costruzione del Pd avrà senso solo se scommetterà sulla massima partecipazione dei cittadini, sul conflitto verso l'impostazione oligarchica». Quella che vede i «i vertici di Ds e Margherita che si spartiscono le cariche in una piccola fortezza assediata». Per Majorino, «dalle prossime settimane dovremo cambiare molto. Credo che farebbe bene a tutti far sì che i prossimi mesi, quelli della costruzione del Pd, in questi territori siano gestiti da persone che in questi anni non hanno avuto incarichi di direzione politica nei partiti». Insomma, un rompete le righe, e tutti a casa. Sbuffa il segretario Ds Franco Mirabelli: «Posso pure esser d'accordo sul dopo. Ma ora, noi abbiamo comunque la responsabilità non delegabile di costruire il nuovo soggetto».
La voce di Majorino è comunque abbastanza isolata. Dalla Margherita, Battista Bonfanti è da sempre ostile al partito democratico. Ma oggi gli «viene da piangere nell'assistere al massacro dei nostri amministratori locali, l'unica vera risorsa umana del centrosinistra, annientata all'ombra del chiacchiericcio romano dedicato a tutto fuorché ai problemi della gente». Per proseguire: «Se si è onesti con se stessi e con i numeri, occorre ammettere che oggi l'unità del Paese è garantita più dalla Cdl che non dall'Unione». Perché se la Cdl «è diffusa su tutto il territorio nazionale, l'Unione pare si stia sempre più concentrando nel Centrosud Italia. Una vera e propria ritirata che alla lunga rischia di riplasmare il profilo identitario del Nord Italia».
Se l'Ulivo piange, certo non ride Rifondazione. La media nei comuni più popolosi è un poco confortante 5,2%. E a Garbagnate dimezza i suoi voti, mentre la decisione di sostenere la corsa di un proprio candidato sindaco a Pieve Emanuele ha sì rialzato un po' la media grazie all'11 per cento conquistato. Peccato che allo scorso giro Rifondazione fosse al 18.
Più in generale, è tutta la coalizione ad aver subito uno scossone. Tanto che Roberto Caputo, Sdi, auspica una verifica politica in Provincia: «Per favore questa volta non facciamo gli struzzi. Dopo la batosta di Milano, tutto è rimasto come prima. Il centrodestra bussa a Palazzo Isimbardi e Penati questo campanaccio d'allarme deve recepirlo e ribaltare la situazione. Si faccia subito una verifica politica senza infingimenti».
Ciao,
sono un milanese incazzato nero..
ma vi dirò sono proprio contento di come sono andate ste elezioni,e sapete perchè?
Perchè se andiamo avanti cosi questi Majorino Mirabelli Monguzzi e scaldapoltrone vari di tutto il nord Italia prenderanno lo 0% e almeno capiranno che SE NE DEVONO ANDARE A CASA in quanto INCAPACI nel loro lavoro (come del resto capita a tutti noi lavoratori se facciamo male il nostro mestiere).
Questa gente è 20 anni che sta all'opposizione e continuano a ragionare da eterna opposizione, sono nel migliore dei casi dei perdenti e incapaci, nel peggiore dei parassiti attaccati allo stipendiao che gli paghiamo (anche loro sono nostri dipendenti).
Ma continuiamo a farci del male che a qualcosa servirà..
ci sentiamo alla prossima batosta!
l'articolo su repubblica è ancora più drammatico di questo...
Il fatto è che è da anni che ogni volta (cioè sempre) che il centrosinistra prende mazzate (quella di penati in provincia è un'eccezione dovuta a un generoso regalo fatto dal centrodestra che si è presentato separato. con la lega all'11% avrebbero vinto facile), tutti ci auspichiamo che finalmente "capiscano", "cambino registro", "vadano a casa i dirigenti incapaci", ecc.
Puntualmente non cambia niente (salvo qualche noiosa sega mentale sul "contenitore" e relativo nome) e i dirigenti incapaci restano al loro posto. Non c'è speranza, il centrosinistra deve essere azzerato. Poi ne riparleremo.
d.
Grazie gigi, hai ragione, la sempre brava Giuseppina Piano ci ha regalato una citazione imperdibile raccolta direttamente dalle labbra del nostro: «Dovremmo cominciare a discutere di cose importanti, abbiamo bisogno di capire le ragioni di una sconfitta. E il gruppo dirigente dei Ds adesso ha la responsabilità di far nascere il Pd». Magari c'è qualcuno che può suggerirgli di usare uno specchio per capire "le ragioni di una sconfitta"?
Mirabelli è tra quelli che spera che il PD non si faccia mai, perchè la sua paura e incapacita di confrontorsi con il nuovo lo renderebbe l'ultimo della fila.
Biraghi c'è altro lavoro per te. Guarda affari italiani sez milano.
nuova intervista del genio Mirabelli dove all'inizio sembra persino che dica cose intelligenti ma poi...
forse non è cattivo ma semplicemente idiota