Preti pedofili una strana bufera
di Marco Travaglio
Il direttore mi chiede una testimonianza «dall’interno» su «Annozero». In realtà non c’è molto da dire sul «dietro le quinte», anche perché ormai le vergogne peggiori avvengono alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti. E, soprattutto, «prima» dei fatti. Per due settimane, da quando Santoro annunciò l’intenzione di acquistare il reportage della Bbc (visto su Internet da 100 milioni di persone nel mondo e da 3-4 in Italia), insigni commentatori, amministratori Rai e politici hanno dedicato fiumi di recensioni preventive a un programma non ancora trasmesso.
Il «Giornale» aveva già stabilito che Santoro avrebbe «diffamato la Chiesa», o il Papa, o tutti e due. Ferrara aveva già deciso che il documentario della Bbc era «spazzatura», un «cumulo di falsità». Il consigliere Rai in quota Udc, Marco Staderini, non si poneva nemmeno il problema, perché «quel che dice la Bbc è già stato confutato da “Avvenire”» (fonte notoriamente super partes). E con i suoi quattro sodali polisti minacciava di licenziare il direttore generale Cappon per aver osato acquistare un reportage dalla più prestigiosa emittente pubblica del mondo. Il direttore dei Gr Valzania telefonava a Odifreddi, dicendo di parlare a nome del direttore generale (che pure, stavolta, s’è comportato da uomo), per raccomandargli di «non esagerare». Intanto la sagace Isabella Bertolini di Forza Italia, una sorta di James Bondi in gonnella, invitava gli italiani a spegnere la tv in attesa che finisse la messa nera e cominciasse quella bianca, officiata da Bruno Vespa (una memorabile serata riparatoria sul terzo segreto di Fatima dal titolo: «Cosa disse la Madonna a suor Lucia?», ospite Andreotti).
Insomma pareva dovesse venire giù il mondo. Invece tutti hanno potuto assistere a un programma che ha dato la parola a tutte le parti e gli orientamenti, ha mostrato testimonianze inoppugnabili, ha corretto la sola debolezza del reportage (quella che accostava Ratzinger al documento del 1962) e partendo dai fatti ha interpellato gli ospiti senza tacere nulla. La tensione in studio si tagliava con il coltello. Monsignor Fisichella, dinanzi al racconto dei casi di pedofilia che qualcuno liquidava come menzogne, si rendeva ben conto che erano verità e, pur nelle sembianze di una statua di sale, reagiva con impercettibili tremiti delle mani. Il giornalista irlandese Colm O’Gormsn lo incalzava implacabile, ma senza mai intaccarne la pacata sicurezza che viene da 2000 anni di storia della Chiesa. E questo sebbene la traduzione dei suoi «lei non mi ha risposto», «ma questo non è vero» suonasse in studio troppo vibrante. Anch’io sulle prime mi sono scoperto a pensare che forse Colm esagerava, forse era troppo aggressivo. Poi ho pensato: ma al suo paese fanno tutti, o quasi tutti, così. In ogni vera democrazia i giornalisti sono quasi tutti come lui e quasi nessuno come Vespa. O sono aggressivi, o non sono. E quando si trovano dinanzi un potente, lo torchiano. Il che spiega perché in Italia i politici vanno tanto spesso e volentieri in tv e all’estero molto meno: da noi, salvo eccezioni, non si fanno domande.
In fondo, l’ansia di coprire e silenziare che emerge dal Crimen Sollicitationis e dalle prassi delle gerarchie, anche di fronte a casi emersi recentissimamente come quello di Firenze raccontato in studio da quattro credenti coraggiosi, è la stessa paura della verità che attanaglia la nostra politica e le sue pròtesi televisive. È come se il «Crimen Sollicitationis», tardivamente archiviato dal Vaticano, seguitasse tuttoggi a regolare le prassi dei partiti italiani e dell’informazione al seguito. Il che spiega perché tanti, troppi, ritenevano non si dovesse parlare della Chiesa che riteneva non si dovesse parlare della pedofilia nel clero. Il problema, qui, non è mai la faccia sporca, ma lo specchio che la mostra, l’obiettivo che la fotografa, la telecamera che la filma, la penna che la descrive, la voce che la racconta. A furia di ricevere ordini dai politici, molti giornalisti han finito con l’abituarsi all’idea che è giusto e normale così. E convivono con la censura. L’altra sera, quando il camerata Fini ha annunciato in diretta a «Ballarò» la soppressione di «Annozero», il semiconduttore non gli ha neppure chiesto a che titolo parlasse, chi fosse lui per deciderlo, come si permettesse. Ha semplicemente tirato avanti, per antica abitudine. «La verità - ha detto ad “Annozero” un giovane giornalista cattolico di “Adista” - non può che far bene alla Chiesa». E poi, rivolto a Fisichella: «Non abbiate paura!». Lo diceva già Giovanni Paolo II, no?
Per fortuna, ormai, il sistema è talmente debole, timoroso di tutto, rannicchiato su un’eterna difensiva, spaventato dalle sue ombre e dai fantasmi che esso stesso si fabbrica, che basta una schìcchera per farlo crollare. Basta provarci. Mentre tutti si domandano tremanti «chissà se questo si può dire», è sufficiente che qualcuno lo dica per mostrare che si può: basta volerlo. E se, quando questo accade, qualcuno s’interroga atterrito su «che cosa succederà adesso», scoprirà con sua grande sorpresa che non succede nulla. Se «Annozero» ha sortito questo risultato, cioè mostrare che il re è nudo e che non esistono tabù per chi non li accetta, è stato un successo clamoroso, molto più dei dati di ascolto. Merito non solo di Santoro e della sua redazione, ma anche di monsignor Fisichella, che s’è smarcato dai difensori non richiesti (i «pretofili», direbbe Vauro) partecipando a un dibattito che quelli volevano bloccare, dipingendo «Annozero» come un mattatoio e Santoro come l’Anticristo. Fisichella ci ha messo la faccia ed è uscito a testa alta. Nel vederlo all’opera, anche il mangiapreti più impenitente avrà capito perchè la Chiesa vive da 2 millenni, mentre i nostri politici sono già morti da un pezzo, anche se nessuno li ha ancora avvertiti.
qualche appunto sulla trasmissione:
1)santoro non ha calcato la mano ed ha fatto bene, perchè il documentario inglese non era "report", ovvero non aveva la profondità e lo spessore di un documentario a tutto tondo. Era un documentario che doveva dimostrare una tesi, e dunque andava preso con prudenza.
2) ben più efficace del documentario bbc sarebbe stata la messa in onda di un servizio delle iene dell'anno scorso, in cui una inviata si fingeva madre che raccontava ad una serie di preti, in conversazione privata, i racconti del proprio figlio su abusi di preti. Sarebbe bastata la reazione unanime, basata su una omertà vergognosa, per dimostrare come nel quotidiano la Chiesa abbia impartito l'ordine del silenzio.
3) Cazzo c'entrasse Odifreddi, lo sa solo il suo editore. Si vedeva lontano un miglio che dell'argomento in questione non ne sapeva una minchia. Il suo libro, monumentale esempio della pochezza della intellighenzia laica italiana, ridottasi a snocciolare banalità, era un ottimo motivo per lasciarlo a promuovere il suo libercolo in qualche feltrinelli.
4) La Chiesa cattolica non è stupida, anzi. Se non si trovano interlocutori all'altezza, gli alti prelati se li mangiano. Come in parte è avvenuto in trasmissione, dove Fisichella è riuscito a non soccombere davanti all'evidenza, e nessuno che li abbia fatto il culo.
5) Adista è un ottimo giornale/rassagna stampa di cose cattoliche, peccato che internet sia a pagamento e cartaceamente si trovi solo nelle biblioteche dei conventi. Il suo penultimo numero era impietoso nel raccogliere gli articoli della stampa sudamericana fortemente critici e delusi dal viaggio del Papa in Brasile, che si scopre essere stato un buco nell'acqua devastante, sia di folla che diplomatico. Perchè in Italia, ovviamente, è stato un successone.
Attacco ingiustificato ad Odifreddi, minimamoralia, il quale è uno dei più importanti scienziati italiani, ma soprattutto è una voce laica che da anni (e non solo nel libro da te citato) parla delle contraddizioni del cristianesimo. Ed era una voce laica, di fatto l'unica in studio, a parte l'autore del documentario (che non intendeva dimostrare alcuna tesi, ma solo evidenziare verità e fatti), a cui è stato dato molto meno spazio di quanto meritasse. Inoltre la tua affermazione scondo la quale "si vedeva lontano un miglio che dell'argomento in questione non ne sapeva una minchia" è campata in aria: si è visto benissimo che aveva letto accuratamente il "Crimen Sollicitationis" ed ha risposto in un paio di occasioni per le rime a Fisichella che lo ha attaccato perfino sulla sua conoscenza del latino, conoscendo poco lo spessore culturale di Odifreddi; in tutte le occasioni in cui lo si è lasciato parlare ha detto cose interessanti che spesso Santoro a coperto con battute e tagli vari ed a cui Fisichella non ha mai risposto.
io ho avuto l'impressione opposta, adimant, ovvero che fisichella lo abbia controllato con buon gioco. e sul libro, stendo un velo pietoso. ma sono sempre impressioni
è stata una bellissima trasmissione!
santoro grande cavaliere delle informazione senza paura!!
http://www.osteriadeisatiri.blogspot.com/
Sono d'accordo con adimant. Credo che Santoro abbia volutamente dato poco spazio ad Odifreddi, che notoriamente non ha peli sulla lingua soprattutto nei confronti della chiesa. I suoi interventi irruenti avrebbero rischiato di rovinare il clima sereno della trasmissione che Santoro ha cercato a tutti i costi di creare e mantenere.
"E se, quando questo accade, qualcuno s’interroga atterrito su "che cosa succederà adesso", scoprirà con sua grande sorpresa che non succede nulla"
Assumiamo pure - come scrive minimamoralia - che "il documentario inglese non era Report".
Bene. Scusate tanto, ma anni e anni di Report invece hanno permesso che succedesse qualcosa? Il giorno dopo la puntata più pungente e fastidiosa per il sistema, che succede? Sempre la stessa cosa: non succede nulla.
Non è proprio cosi Lorenzo infatti in come è andata a finire loro fanno vedere gli sviluppi delle loro inchieste molte volte non accade niente ma altre volte ottengono dei risultati.
Certo che non succede nulla..proprio perche nel periodo precedente si fa battage pubblicitario e garantista a favore della "povera vittima" dei soliti "giornalai" comunisti (se ne esistono ancora...)...l'omino che torna a casa la sera dopo il lavoro ha solo voglia di rilassarsi...e se sa che discutendone foss'anche sul lavoro va incontro a discussioni animate...rinuncia..in favore del quieto vivere...questo dannato quieto vivere che ci impedisce di dire tutto quello che pensiamo davvero, per non scontrarci col prossimo..perchè il politico o il soggetto destinatario del pensiero son troppo lontani per ascoltarlo, chi resta quindi? il gruppo di amici ed i colleghi di lavoro..ognuno col suo pensiero e coi suoi distinguo (altra piaga italica..), perciò..perchè fare sangue amaro?...meglio colorado che report..almeno si ride...
Hai ragione Carlo, per fortuna sul piano pratico qualcosa ogni tanto (seppur raramente) si muove.
Io mi riferivo piuttosto, come al solito, ai media e al'impatto della notizia sulla gente. Shhh...Silenzio.
il problema è dunque quello solito: il cittadino. Ovvero la mancanza del senso di cittadinanza e dunque di interesse pubblico verso le cose. I politici di oggi e di ieri hanno buon gioco non tanto grazie alle loro inesistenti capacità, ma all'assenza dello spirito di cittadinanza di questo paese di merda. E anche la Chiesa ne trae vantaggio, lei che vuole dei fedeli, non una cittadinanza attiva all'interno di essa.
Certo ormai la gente è completamente anestetizzata da reality programmi stupidi e volgari e da un'informazione mediocre e servile.Un esempio è dato dalle ipotesi sul flop del programma di Funari aldila della qualità artistisca si è commentato il fatto che la gente il sabato vuole rilassarsi preferisce vedere Scotti che pensare al clima.E questo e su ogni canale prendiamo Lucignolo ad esempio dovrebbe essere una finestra sul mondo dei giovani invece parla di figa e cavolate varie trascurando i tanti ragazi che fanno volontariato rappresentando i giovani tutti dediti alla figa e allo sballo.Nel frattempo la casta fa quello che vuole nell'indifferenza generale.
Di solito sono i fatti a contare: la forza di travaglio, in questa italia, è che riporta fatti.
Non diversamente fa odifreddi, anche se essendo un logico punta a dimostrare la coerenza o meno di un sistema di assiomi e teoremi: se la chiesa dice di fare A odifreddi controlla subito la veridicità di tale affermazione.
Il vero problema di odifreddi è che ne sa fin troppo, ed è abituato a 'principi' che vengono prima, e a conseguenze che vengono da questo. Se i 'principi' non funzionano anche ciò che ne consegue non può funzionare, a meno che non se ne trovino altri di principi.
Lo si può fregare solo sui fatti.
il libro di Odifreddi è veramente prezioso, chi non lo ha capito se lo rilegga con maggiore attenzione.
sembra che odifreddi fosse stato invitato con il solo scopo di inquadrare il suo faccino perplesso, e forse davvero non è stato fatto parlare per mantenere un'immagine moderata di tutta la trasmissione e non esporsi a troppe critiche.
però l'unica cosa che è riuscito a dire, alla fine, era quello che mancava in questo dibattito: l'abuso sessuale sui minori è disciplinato con reati penali ben precisi, e questi devono essere gestiti dalla giustizia ordinaria.
invece si è sostanzialmente lasciato passare che la chiesa costruisca la sua giustizia parallela, e ci si è persi nel discutere se funzionava o meno.
da questo punto di vista è illuminante la presenza dei ragazzi di firenze, caratterizzati come "quelli che cercano giustizia all'interno della chiesa". padronissimi, ma la giustizia dello stato dov'è quando viene messa da parte e ostruita?
"mancanza del senso di cittadinanza e dunque di interesse pubblico verso le cose" (minimamoralia)
"ormai la gente è completamente anestetizzata" (Carlo)
Basta fare riferimento al recente post su Cindy Sheehan (Cindy Sheehan abbandona la sua "guerra") per avere conferma di tutto questo: una donna sconfitta dallo sconforto nell'accorgersi di vivere in "una nazione che ha più a cuore chi sarà il prossimo vincitore di American Idol che la vita dei propri ragazzi mandati al fronte".
E qui da noi la situazione non è granchè diversa.
Dal momento che la sinistra di governo se ne frega ed assiste impotente all'avanzata del nulla, urgono provvedimenti dal basso: critical mass, critical picnic, critical reading, critical tutto!
trasmissione eccezionale!!
Marco Travaglio è il più originale dei giornalisti!!!Semplicemente straordinario!!!
@Minimamoralia
in diretta da Damasco / viale Mazzini, Parma (PR)
Detto del libro di Odifreddi:
"Il suo libro, monumentale esempio della pochezza della intellighenzia laica italiana, ridottasi a snocciolare banalità, era un ottimo motivo per lasciarlo a promuovere il suo libercolo in qualche feltrinelli"
Immagino il riferimento sia a "Perché non possiamo essere cristiani".
Dove sarebbero le cappelle in questo libro?
Vuole l'estensore della sentenza di cui sopra esporre almeno tre (3) errori contenuti nel volume in modo che anche gli altri possano ravvisare dove si annidi la sua pochezza?
@adimant
il collega Odifreddi ha certo uno stile accattivante e ha pubblicato qualche libro, anche un po' ripetitivo e non originalissimo, che ha avuto un discreto successo di vendita con conseguente esposizione mediatica. Il recente Festival della Matematica che si è tenuto a Roma ha mostrato che egli ha anche non comuni doti politico/organizzative.
Ma non bisogna confondere queste capacità, comunque meritorie, con quelle inerenti la sua specializzazione scientifica. Sicuramente la produzione scientifica di Odifreddi è degna del suo titolo di professore ordinario (e non essendo personalmente un logico non potrei dubitarne) ma da qui a definirlo come "uno dei più importanti scienziati italiani" ce ne corre parecchio, anche rimanendo nel solo ambito ristretto dei matematici.
Non è la mia una puntualizzazione da invidioso. Vorrei solo servisse da spunto per una riflessione sui meccanismi della celebrità e di come, nella cultura popolare, si formino e si consolidino in modo del tutto acritico le scale di valori.
@MatematicoTorinese: la mia affermazione non voleva assolutamente essere riduttiva nei confronti delle decine (o centinaia) di altri scienziati che l'Italia può vantare. Di sicuro la popolarità di Odifreddi (non limitata all'italia, mi risulta) soprattutto come logico ne fa quello che ho definito uno dei più importanti scienziati italiani, nel senso che la popolarità, di per sè, contribuisce a rendere in qualche forma 'importante' uno scienziato, nella misura in cui la popolarità gli derivi anche (non solo, in genere) dal suo lavoro di ricerca. Ma, ripeto, sono più che convinto (per averne conosciuti tanti e per averne in famiglia) che l'Italia sia una fucina enorme di talenti scientifici, spesso meno 'importanti' degli Odifreddi dal punto di vista della popolarità, ma troppo spesso sottovalutati dall'Italia stessa, dalle nostre istituzioni, al punto tale che tali 'personaggi' diventano noti solo nel momento in cui, come Odifreddi, finiscono con lo scrivere libri su tutt'altro argomento che il loro lavoro.
Quindi, mi scuso con te e con tanti altri scienziati di assoluto valore che abbiamo in Italia, non volevo in alcun modo mancare di rispetto a te o ad altri. :)
Non mi dispiace odifreddi anche se avrei preferito fosse un po più pedante nel libro. (gli altri non mi sono dispiaciuti). L'ho trovato un po trattenuto su Annozero e ho fatto caso anche io che a volte sembrava interrotto o coperto (da Santoro. Ignorato da Fisichella). Lo vedevo adatto più su una conversazione più a largo raggio su questioni religiose ed etiche, la puntata (ed il documentario)
erano più su un piano emotivo a cui tanto giornalismo di merda ci ha un po desensibilizzato e forse è anche per questo che ci sembri anomalo vedere giornalisti aggressivi eccetera. E' pure vero che a volte prendere la parola da santoro (anche se non a livelli tragici di altre trasmissioni) è un'impresa per cui un pulsantone che fa una pernacchia non basta.
Oltre il succitato servilismo di certo giornalismo non bisogna dimenticare la difficoltà ad esprimersi dei pochi validi che o per carenza di volume vocale o per mncanza di spazio non si possono far sentire....
Una trasmissione normale (absit iniuria verbis), di quelle che vorrebbero raccontare qualcosa. Santoro, quando vuole, sa farlo benissimo da sempre: far parlare (e parlarsi tra loro) le persone. Tutte. Ma il ceto politico nostrano sulla stampa e in tv, più che parlare, sbecera intenzionalmente sul nulla. Facile allora che altri tipi di persone abbian cose molto più interessanti da dire e ascoltare. Ergo Santoro diventa "un fazioso". Qui raccontava fatti di cronaca: nella chiesa cattolica (come ovunque) ci sono casi di pedofilia. In Italia e all'estero (senso del famoso filmato). Anziché rivolgersi ai magistrati lei stessa, e allo stesso tempo prendere ulteriori provvedimenti risolutivi al suo interno, la chiesa ha finora soprattutto, finché ha potuto, trasferito i sacerdoti, avocato le cause, prescritto il segreto e l'oblio (altro senso del filmato). Ciò risulta da documenti ufficiali e da svariate testimonianze. Questi sono fatti, dove sia la invocata "tesi" non si vede.
Al che il giornalista dell'Avvenire presente in studio ululava che si voleva solo screditare un'importante "agenzia formativa".
(Vi ricordate il film Magdalen?). Molto più savi il suo collega di Adista e il prelato trattato coi guanti. La scelta di Odifreddi? Secondo me è l'unico dell'altro fronte che avesse insieme i titoli e il "coraggio" di partecipare alla trasmissione.
Morale: la chiesa ha tuttora ampie braccia, e benedette trasmissioni così.
La dama del lago
Girando nella rete, visitando il sito-bispensiero-di siciliani amici di Beppe grillo, sito che fece conoscere il famigerato video della BBC che ha messo in crisi i Sacri Palazzi e perdere i sonni a tanti prelati, guardate un po' chi e cosa ho trovato? E' diventata la fiera delle confessioni, dopo Barbareschi ecco un altro attore abusato...sarà vero? http://www.bispensiero.it/index.php?option=com_content&task=view&id=264&Itemid=109