Qualche considerazione:
a) i fondi di Private Equity fanno studi di fattibilità e di redditività che si protraggono per parecchi mesi, prima di passare ad una qualsiasi operazione effettiva. Di solito si muovono quando fiutano un affare il cui risk/reward è perlomeno superiore alla media. La cosa importante è tenere l'operazione nascosta il più possibile per evitare "rilanci" d parte di altri fondi competitori, o di altri competitori industriali...
b) Detti fondi chiaramente non si preoccupano solo di analizzare gli aspetti strettamente di bilancio, ma valutano attentamente le persone chiave che gravitano nell'orbita della società target...
c) nulla vieterebbe di solito un "management buyout" della società stessa - cioè i manager medesimi decidono di rilevare parte o tutta la società per cui lavorano. Vi sono istanze in cui forse questa risulta essere un'operazione troppo inopportuna o indelicata, soprattutto se la valutazione fata è troppo generosa nei confronti dell'acquirente...
d) ad un certo punto delle analisi, vi sarà stato un contatto tra l'acquirente ed i dirigenti e consulenti dell'acquisito. I venditori si saranno posti la domanda "cui prodest?". Tra le varie risposte - "tutti i presenti"...
http://www.iter.it/iternews_05.htm
Resto allibito. Bravo il signor Corritore per essersi interessato a questo tema di rilevanza strategica per le nuove generazioni. E' incredibile che si faccia un utilizzo del bene pubblico per interessi privati! In perfetto stile Berlusconiano...
@Cucciolo:
Ironico? Sarcastico? Sincero?
Una domanda, nel post "Letizia Moratti: ipocrita o pollastra?" del primo giugno si parlava di una racolta firme per una commissione di inchiesta da depositare Lunedi (suppongo ieri), si hanno delle news?