Quattro pensieri sull’arrivo di Bush
di Titti Di Salvo
Capogruppo alla Camera
di Sinistra Democratica
1) La politica internazionale dell’amministrazione americana si è distinta dall’inizio della presidenza Bush per la scelta di un profilo aggressivo, di rifiuto di una logica multipolare, ben prima della tragedia dell’11 settembre: vale per tutti ricordare le opinioni espresse sulla valenza del Tribunale Internazionale e sull’applicazione del protocollo di Kyoto. Un profilo sostenuto dalla cultura teocon dell’esportazione della democrazia per via armata e dall’accentuazione del modello di crescita liberista, sul piano economico e sociale.
Il fallimento di quella politica è acclarato, drammaticamente, ovunque nel mondo, anche negli stessi Stati Uniti: guerre, riarmo, aumento delle disuguaglianze tra nord e sud ne sono indicatori. Il Governo Berlusconi si era contraddistinto per una politica totalmente prona rispetto alle scelte dell’amministrazione americana. Il governo Prodi ha su questo terreno recuperato dignità, autonomia e slancio europeo.
2) Nuovi poli emergono e si propongono come attori della comunità internazionale, in relazione a trend di crescita economica altissimi (e costi sociali non altrettanto qualificanti): Cina, India, la stessa configurazione ed alleanza dell’America Latina, oltre agli Usa. Al contrario, siamo in presenza dell’offuscamento dell’Europa e con esso dell’indebolimento del suo modello sociale come riferimento (politiche pubbliche sostenute da un livello di tassazione adeguato, con al centro la qualità della coesione sociale come condizione per lo sviluppo). Contemporaneamente, si fa più pervasiva la cultura politica che sostiene il cosiddetto “modello americano”: più mercato, meno Stato, meno vincoli, meno diritti e dunque meno tasse perché meno Stato sociale.
3) Il partito diffuso e transnazionale che milita a favore dell’indebolimento del modello sociale europeo punta ad un’idea di Europa come grande mercato da rendere efficace e funzionante: per realizzarlo - dalla Russia a Israele, diceva Berlusconi - non serve la Costituzione Europea.
4) L’estensione a livello transnazionale dei diritti sociali e del lavoro - legati agli Stati nazionali e oggi messi in discussione per l’erosione dei poteri di quegli Stati nel mondo globale - nonché la definizione di un nuovo profilo della cittadinanza, diventano oggi l’obiettivo fondamentale della ricerca della sinistra e del socialismo: la globalizzazione senza regole si realizza attraverso la costrizione e la mercificazione del lavoro e dell’ambiente, la competizione sui costi, il dumping, lo sradicamento delle imprese ai territori alla ricerca di nessun vincolo ambientale, sociale e sindacale.
Se queste considerazioni hanno qualche condivisione, avrei voluto per il 9 giugno - giorno dell’arrivo di Bush in Italia - un’iniziativa del movimento della pace italiano che impugnasse la bandiera della Costituzione europea: una Costituzione di valori laici e condivisi, ospitale, che costituzionalizza la Carta di Nizza e abbandona quella terza parte così dissonante dalle prime due: come risposta conseguente al giudizio senza appello nei confronti della politica dell’amministrazione americana - precedente e attuale, vedi ad esempio lo Scudo Spaziale -, delle minacce di Putin, dei chiari segni di volontà di ridimensionamento dell’Europa a grande mercato efficiente. Perché, come è noto, un mercato efficiente può forse valorizzare beni individuali, non sicuramente quelli pubblici fondamentali: sarebbe il “de profundis” del modello sociale europeo, che non possiamo accettare in sé e perché trascina un’idea di società senza giustizia sociale. Ovunque.
"Il governo Prodi ha su questo terreno recuperato dignità, autonomia e slancio europeo".
Basta una frase come questa a farci capire che anche i signori di sinistra democratica (che sono meglio dei piddiini, ma non ci vuole poi molto) sono completamente avulsi dalle realtà. Ossia ci prendono per il culo, detta brutalmente.
1) concessione di una nuova, ennesima base militare
2) firma dell'accordo sull'F-35
3) firma (segreta) dell'accordo per la dislocazione a Sigonella degli aerei spia senza pilota Global Hawk in funzione anti-russa
4) continuazione della guerra in Afghanistan
5) apposizione del segreto di stato e denuncia dei magistrati inquirenti sul caso del sequestro di persona perpetrato dalla Cia sul nostro territorio
6) rifiuto di trasmettere al dipartimento di Giustizia Usa la richiesta di estradizione degli agenti Cia responsabili del sequestro Abu Omar
7) mantenimento della politica di espulsioni amministrative di presunti terroristi islamici verso paesi torturatori in applicazione del piano Usa di "lotta al terrore"
Tutto questo è in totale contrasto con il programma presentato agli elettori.
Perché lo fanno? Lo avevano già fatto?
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