Dopo le notizie avvilenti dei giorni scorsi (neanche sei mesi dopo che AEM si è venduta Metroweb a 32 milioni - con la benedizione di Letizia Moratti - Telecom firma un contratto da 50 milioni per usare la fibra), oggi ne arriva una buona. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da Zuccoli per riuscire a non mostrare le scartoffie della vendita (una evidente ammissione che c'è quantomeno qualcosa di strano), dando ragione all'Unione che rivendicava il diritto di conoscere i retroscena. Il boiardo che gestisce la cosa pubblica come fosse cosa sua ora dovrà aprire i cassetti e raccontare al mondo com'è andata la fantomatica asta di cui nessuno era al corrente, il perché del niet all'interessamento di I.Net, i nomi e le offerte degli altri concorrenti, eccetera.
Resta il fatto che Milano è stata privata di una delle reti telematiche più moderne di mondo, su questo è imporbabile che sia possibile un passo indietro. Ma i cittadini avranno la piccola consolazione di conoscere i responsabili e - soprattutto - la consapevolezza di aver creato un precedente che impedirà ad altri boiardi di emulare le gesta di Zuccoli. Proponiamo un commento telefonico di Davide Corritore, consigliere di opposizione che fino all'ultimo ha lottato nel tentativo di impedire lo scempio.
il 06 Giugno 2007 (quando OMB accettava i commenti)
Aurelio ha scritto:
Con i tempi della giustizia Italiana, si avra' chiarezza sull'argomento nel 2075.
In Italia la giustizia non esiste.
il 06 Giugno 2007 (quando OMB accettava i commenti)
franc ha scritto:
1. Secondo me Zuccoli, quei documenti, piuttosto che darli a Corritore, se li mangia stasera a cena.
2. Non è possibile chiedere i danni, fare una class action di cittadini milanesi contro Zuccoli?
il 07 Giugno 2007 (quando OMB accettava i commenti)
Roberto ha scritto:
Bellissima notizia. Ma gli atti li avranno già pasati al tritadocumenti? ;-)