Rizzo, l´uomo della denuncia "Ecco il nuovo volto delle tangenti"
di ANDREA MONTANARI
Basilio Rizzo, capogruppo della lista Fo in Comune, è soddisfatto che dopo le vostre denunce sia intervenuta la Finanza?
«Noi abbiamo un profondo rispetto per il lavoro degli inquirenti. E saremmo lieti che la cosa si risolvesse in tempi rapidi. Perché nel frattempo il sindaco Letizia Moratti a parole dice di aver fatto un passo indietro, ma in realtà sulla consulenze non solo non si è fermata, ma è addirittura andata avanti. Nei prossimi giorni integreremo la nostra denuncia con nuovi elementi».
Sia più chiaro.
«Quello che sta facendo il sindaco non solo non è chiaro se sia legale, ma è certamente un danno per il contribuente, e soprattutto per il buon funzionamento della macchina comunale».
Eppure, Letizia Moratti ha proposto di ridursi lo stipendio.
«Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa la sua maggioranza, visto che la legge stabilisce che gli emolumenti del consiglieri comunali non possono superare un terzo dello stipendio del sindaco. Altrimenti si tratta di una semplice boutade propagandistica. Per lei non si tratta di un sacrificio vero, ma di un gesto paragonabile alla frase celebre di Maria Antonietta: se il popolo non ha pane, dategli brioche. Un gesto offensivo nei confronti dei milanesi, dopo che il marito ha speso 6 milioni di euro per finanziare la sua campagna elettorale. Oltre al danno, la beffa. La verità è un´altra».
Quale?
«A mio parere la distribuzione delle consulenze è l´evoluzione darwiniana delle tangenti».
La sua è un´accusa pensate. Le tangenti si pagano a un pubblico funzionario perché faccia ciò che dovrebbe fare comunque.
«Quando prendi alcuni candidati che si sono presentati nella tua lista elettorale e li fai assumere a spese del contribuente, cosa fai se non un atto a danno del contribuente? Anche far funzionare l´amministrazione comunale è una cosa che un sindaco dovrebbe fare comunque, senza per questo assumere i supporter della propria corte. Vale la stessa cosa quando, per rabbonire qualche consigliere comunale particolarmente scalpitante, gli si affida un incarico di prestigio in una municipalizzata o in un consiglio di amministrazione».
Tutto questo è illegale?
«Può darsi che non sia un reato, questo lo accerterà la magistratura. Di sicuro non è un esempio di buona amministrazione. Senza contare l´effetto perverso che i nuovi arrivi hanno avuto sull´andamento della macchina comunale. Ma c´è di più».
Prego.
«In questo modo si mortifica il lavoro dei tanti funzionari che ogni giorno compiono il miracolo di far funzionare il Comune. La Moratti per esempio dovrebbe spiegare perché ha voluto cacciare con un anno di anticipo l´ex presidente di Sea Bencini, che è costato oltre un milione di liquidazione».
Il suo metodo è peggiore di quello del predecessore Albertini?
«Sulle assunzioni sì. Lei non solo si è tenuta i funzionari di Albertini, ma in più ci aggiunto i suoi».
Non condivide nemmeno la proposta di cancellare enti inutili come Pim e Cimep?
«Sono enti tutt´altro che inutili, perché fungono da collegamento per le politiche urbanistiche tra Milano e la provincia. Andavano valorizzati anziché usati per accontentare gli amici».
Sono un precario del Comune.L'Amministrazione sta trattando con le organizzazioni sindacali sulla stabilizzazione di una parte minima di precari.
Una parte minima perchè l'Amministrazione ne vuole assumere circa 300 su un totale di 1200.
L'Amministrazione ha riconosciuto l'importanza del lavoro dei precari,che a volte sono fondamentali per l'erogazione dei servizi,ma si è scusata dicendo che non ci sono soldi.
Con i 50 milioni di euro spesi per i dirigenti si assumevano non solo i precari del Comune,ma quelli di mezza Lombardia
Vorrei ricordare qui una battuta del grande Daniele Luttazzi su Letizia Moratti quando era ministro dell'istruzione."La Moratti è l'idea che una parrucchiera ha di un ministro."