agghiacciante.
E comunque il fatto che non si saprà mai chi comandasse non giustifica certo chi "seguiva solo gli ordini".
e alla fine tutto si riduce e a parlare di come avevano la cintura o la pettorina...
in terza fila c'è uno vestito da babbo natale e uno da bullwynkle e allora?
che schifo.
Il gioco delle parti mi secca parecchio.
Mi piacerebbe vedere una piccola illuminazione da parte degli amanti della legalità che piangono per una vetrina e passerebbero tranquillamente con il Suv sopra donne o anziani, se non solo zecche.
Non capiscono che pretendere che chi ha insanguinato la divisa paghi significa assicurare il LORO diritto a non essere precipitati da una finestra un domani.
nonnoulisse, dimentichi che gli "amanti della legalità" non ci finiscono in questura...perciò non potranno mai essere precipitati da una finestra. Lavorano, LORO. Sono BRAVE ed ONESTE persone. Dici bene: per questa gente vale di più una vetrina rispetto alla vita di una persona. E questo indica già in maniera evidente la loro assoluta malafede. Non dimenticherò mai la contestazione al Berluska: se dicevi a qualcuno "avete massacrato la gente", ti rispondevano "perchè voi avete rotto le vetrine"... Per non parlare della gentil signora che all'arrivo dell'ambulanza, dopo le prime manganellate, disse: "speriamo ci sia un morto". Ma che legalità e legalità, signori...è la BRAVA GENTE a volere la guerra, e non potrebbe essere altrimenti, perchè il paese è rimasto ancora oggi diviso in due, e a difendere il proprio culo è sempre la maggioranza. Forza, Italia.
In effetti la gravità della situazione è proprio questa. Le forze dell'ordine che sono intervenute potevano benissimo rifiutare di eseguire un ordine che era immediatamente percepibile come ingiusto.
Scusate le citazioni ma sono necessarie.
Il comma 3 dell'art. 51 c.p. testualmente dice: "Risponde del reato altresì chi ha eseguito l'ordine, salvo che, per errore di fatto, abbia ritenuto di obbedire ad un ordine legittimo" e nel caso l'errore di fatto era impossibile. Ma c'è di più: l'art. 4 ul. comma L.382/1978 afferma: "...il militare al quale viene impartito un ordine ... la cui esecuzione costituisce manifestamente reato, ha il dovere di non eseguire l'ordine".
La punizione deve coinvolgere tutti quelli che si sono macchiati del reato, non solo i capi!
" ordinare ai macellai nazisti travestiti da forze dell'ordine di fare irruzione. "
Quello che vi frega, secondo me, e che non avete il senso della misura.
"Quello che vi frega, secondo me, e che non avete il senso della misura."
Quello che frega "voi", chiunque siate "voi", che amate tanto ragionate per categorie massificate, invece, e' il fatto di appigliarvi alla semantica del discorso, quando la sua sostanza e' di natura talmente rilevante che un minimo di serieta', di decoro e di logica sarebbero sufficienti a lasciare da parte tutto il resto...
... Magari la mia sara' un'esagerazione, pero' trovo un po' curioso sentirmi predicare senso della misura da chi, sovente, e' proprio l'ultimo ad averne.
Peccato che personaggi come questo Canterini oscurino il buon lavoro che svolgono quotidianamente le forze dell'ordine. Purtroppo le mele marce sono ovunque.
"Purtroppo le mele marce sono ovunque."
...E con questo perenne qualunquismo si finisce per chiudere ogni discorso minimamente serio! Eh, che ci vuoi fare, purtroppo il male esiste, il dolore anche, bisogna sopportare...
Ma per favore.
Qui ci sono nomi noti, colpe dirette e responsabilità politiche evidenti. Ma nonostante questo non si vede l'ombra della giustizia. Perchè, secondo te?
Perchè il ruolo delle forze dell'ordine in questo sistema è chiaro, è fondamentale, ed è sempre lo stesso: REPRESSIONE. Le mele marce non c'entrano.
Lorè, forse usi repressione ma vuoi dargli un altro significato. Le forze dell'ordine reprimono i crimini. Non parlare sempre da rivoluzionario: è quello il loro lavoro e spesso lo fanno correttamente. Ma chi ha sbagliato paghi.
Lorenzo, se le forze dell'ordine - come affermi - sono strutturalmente violenza e repressione, alla premessa maggiore segue di necessità (politica) che ad esse (tutte, poiché precisi che non si tratta di "mele marce", ma del "sistema") ci si debba ribellare: lo sbocco inevitabile, e non esplicitato, del tuo ragionamento è questo.
giusto oggi sul gazzettino parla Genova (un nome un programma), gia' nella polizia che arresto' i bierre del rapimento dozier. Racconta che e' normale che si pratichino delle torture, che nella polizia vi siano gruppi a cio' addetti. Racconta anche le sevizie sulle donne (a sfondo ovviamente sessuale data la tipica componente machista del fascista) e del modo con cui lesionarono un timpano (riempiendo la bocca di sale e colpendo il disgraziato mentre in bocca gli sparavano un getto d'acqua).
curiosamente sul gazzettino talora appaiono queste perle. l'estate scorsa un poliziotto parlo' (per la prima volta) di quando accorse per primo a mestre sul luogo della caduta dell'aereo Argo, che solo decenni dopo si seppe che era di gladio. disse che sul luogo dell'incidente volavano incredibili quantita' di biglietti da 10.000 lire (all'epoca una bella somma) usciti dall'aereo. Poi arrivarono i carabinieri e su questo dettaglio mai nessuno scrisse una riga.
giggi, lascia perdere il "rivoluzionario" che hai in testa, lascia perdere il poliziotto di quartiere o il vigile urbano che fanno il loro mestiere, e domandati: PERCHE' mai "chi ha sbagliato" in casi di repressione - a sfondo politico e non, vedi il caso Aldrovandi - non paga, ANZI viene addirittura promosso?
Forse solo perchè la giustizia è lenta? Forse solo perchè è ormai impossibile risalire all'identità di quei poliziotti con casco in testa e viso coperto?
Possibile che abbiamo la memoria tanto corta, quasi questo fosse il solo episodio di repressione poliziesca mai accaduto in Italia?
Il motivo è un altro. Quella gente non ha affatto sbagliato: come vi spiega benissimo tonii, ha fatto semplicemente "il proprio dovere".