pippo quel che temevo e da più tempo andavo dicendo si sta avverando, questi se veramente vanno avanti su questa strada si sono bevuti letteralmente il cervello, con i tempi che corrono praticano tale strada?
E' un suicidio politico porca miseria!
Possibile che tra i 45 non ci sia qualcuno che sappia andare al di là del proprio naso?
La mia adesione per quel che può contare non manca di certo, dimmi cosa devo fare per fartela pervenire.
Ma perché ripropongono quello che criticano tanto della attuale legge elettorale?
francesca a volte le voci di corridoio sono utili a capire i meccanismi anche se si fa fatica a crederci e fanno male ascoltarle.
Si dice che in fondo questa legge elettorale non dispiacesse poi molto neanche a sinistra , o almeno a a parte di essa, la ragione è semplice.
la centralità delle candidature viene rimessa nelle mani dei verici di partito, si cooptano e selezionano solo nomi fidati e vicini alla propria linea d'appartenenza, si evitano così sorprese ed imposizioni esterne, il discorso non è del tutto illogico, molti paventando l'appartenenza alla società civile hanno cavalcato la tigre pro domo sua per sparire nel vuoto pneumatico una volta ottenuta la visibilità necessaria ad insediarsi a livello istituzionale.
il partito dovrebbe essere garante per tutti e cercare la rappresentatività equamente distribuita tra i generi, le capacità e le territorialità, ma in realtà si è tramutato in ben altro e abbiamo assistito alla vergogna di mogli candidate per l'ennesima volta, a fratelli di ministri imposti senza pudore alcuno.
in silenzio e mugugnando si è sopportato tutto nella speranza che le menti s'illuminassero sui torti che stavano arrecando agli elettori e agli iscritti, ma a quanto pare se quello che Civati riporta e quanto ho letto anch'io sui giornali fosse vero si riprodurrebbe lo stesso meccanismo per la creazione della classe dirigente del futuro pd, è sarebbe un'onta terribile perchè in questo caso non potrebbe essere usato lo spauracchio di berlusconi e calderoli per giustificarne le ragioni.
p.s. è sarebbe senza accento, non è verbo ma congiunzione
non ho nessun dubbio che il porcellum a sinistra piaccia... ad ogni modo io l'ho detto e lo ripeto: non voterò più a nessuna elezione con liste bloccate. Annullerò coscienziosamente la scheda.
toglietemi una curiosità, per anni avete spiegato che le preferenze erano una forma di corruzione e clientelismo, ci avete fatto pure un referendum. La preferenza esiste solo in italia, le liste (tanto più i collegi) sono bloccati in tutto il mondo con l'eccezione dell'uruguay. Ora perchè improvvisamente quella che era una anomalia diventa una virtù?
ragiunatdegauch l'esempio avuto alle ultime elezioni non è stato il più fulgido esempio di trasparenza e correttezza, la stessa cosa è stata fatta per la scelta dei 45 nomi per la costituente del pd, abbiamo una classe dirigente ingessata, bigotta e connivente con figuri e personaggi molto discussi e discutibili, le reazioni a posteriori non sono neanche state all'altezza della situazione e della gravità dei fatti.
Ora che questa stessa classe dirigente metta mani nelle candidature per l'ennesima volta e ci propini un futuro pd dove non si tenga conto delle differenze di genere, dei giovani, della laicità a me spaventa non poco visto che tale scelta ricadrà a pioggia per gli anni a venire, poichè poi sono scelte irrevocabili come si è visto per i 45 nomi imposti, a questo punto meglio prevenire che curare, anche perchè la cura sarebbe impronibile e tardiva vista l'alta affluenza delle astenzioni alle amministrative.
pensavo che la lezione ricevuta sarebbe bastata ad aprire gli occhi sulla gravità della situazione, dell'antipolitica emergente, probabilmente, invece, al contrario di quanto pensassi deve fare molto comodo a mantenere inalterati gli equilibri dello status quo.
tutto quello che dici può essere vero. ma quello che conta è il rimedio proposto. La preferenza è uno strumento clientelare, all'interno e all'esterno dei prtiti. La scelta dall'alto dei candidati è praticata in tutto il mondo essendo l'ovvio compito dei partiti proporre una classe dirigente, l'elettore poi sceglie tra le diverse opzioni proposte Le stesse primario si svolgono in tutto il mondo per scegliere tra diverse opzioni che il partito-comunità offre, mica si può candidare chichessia: perdigiorno, malati di protagonismo, trombati, arrampicatori sociali, black bloc etc. La giustamente vituperata casa bianca nei tempi recenti, non ha mai dico mai visto concorrere un indipendente con concrete chances di essere eletto eppure gli usa sono la patria della politica a partitica. Insomma voi non volete i partiti, non volete la selezione della classe dirigente, volete un rapporto non mediato tra elettore ed eletto, volete che la classe dirigente del paese sia scelta da optimati che per pudore chiamate "società civile". E' un progetto come un altro, forse moderno, faccio notare tuttavia che in Italia vi è già chi lo ha percorso, si chiama Forza italia.
ragiunatdegauche,
- il referendum aboliva le preferenze multiple, che permettono di fare tanti giochini combinatori cambiando l'ordine dei votati e le combinazioni.
- oppure, si possono avere i collegi uninominali: non hanno la preferenza, ma sai per chi voti (e puoi quindi decidere di cambiare partito).
Nella lista bloccata, tu non sai per chi voti, in realtà: magari il tuo voto fa passare il quarto in lista che tu odi.
Così è più chiaro?
il collegio consente di conoscere per chi votare: vero, ma limita enormemente il potere di scegliere, in pratica è una lista bloccata che lascia spazio all'astensione (ma questa è possibile con qualsiasi sistema). Tuttavia io non sostengo che la lista bloccata sia meglio di altri sistemi dico che definire la lista bloccata sentina di ogni male è specularmente ripetere l'errore che fu fatto con la preferenza. Quanto al fatto che la preferenza singola sia meglio della preferenza multipla non v'è nessun motivo, anzi la preferenza singola garantisce la fedeltà sicura, tant'è che il proliferare delle liste in occasione delle elezioni comunali è motivato dalla possibilità di contare precisamente quanti voti controlla il cammello di turno. Mi spiego, tu entri in lista in una qualsiasi lista a favore del sindaco A, e ti impegni a prendere su di te 500 voti di preferenza. Se ci riesci mantieni l'impegno e sei nella nomenclatura se non ci riesci sei un mentitore e ovviamente il controllo è certo.
Aggiungerei che in tutto questo si dimentica un aspetto centrale per garantire la democraticità degli atti: lo sbarramento in ingresso. le elezioni sono spesso viziate dalla presenza di liste che non hanno mai ottenuto neppure il minimo di firme necessarie. Gli esempi sono moltissimi dall'assessore di idv che autentica centinaia di firme per la mussolini, dal sindaco di forza italia che si scopre ad aver firmato per la lista a lui concorrente et etc etc.
Se il partito democratico non delimita la possibilità di concorrere avremo centinaia di esibizionisti che pur di godere di effimera notorietà si candideranno. Ricordatevi le primarie di milano o quelle di prodi cui partecipavano outsider mascherati
Fammi capire, ragiunatdegauche, tu vuoi che il partito (autodefinitosi)democratico delimiti la possibilità di concorrere in modo da evitare gli esibizionisti (!).
Qui però si starebbe discutendo, se non te ne sei accorto, di allargare le possibilità di concorrere a soggetti non decisi da D'Alema, Fassino, Rutelli e pochi altri. C'è una bella differenza, mi sembra...
mi sembra più che ragionevole che in una competizione di partito, sottolineo di partito, le liste siano bloccate. si è sempre fatto così. non è da questo che si giudica la democrazia di un partito. è già abbastanza devastante il ricorso a più liste, che crea già in partenza le cordate e le correnti personali. ci mancava solo l'esibizionismo individualista.
si certo che voglio limitare la partecipazione di candidati attraverso delle regole e mi spiego:
sono convinto di poter fare il sindaco del mio paese, mi candido alla costituente (non costa nulla), sostengo tesi molto populiste e ottengo visibilità e passaggi giornalistici; di essere eletto mi importa poco quello che mi importa è iniziare la mia campagna elettorale a sindaco (non necessariamente con il pd, magari con una lista civica)la vetrina offertami dal pd mi serve e basta. Se invece candidarmi costa qualcosa: raccolta firme, depositi cauzionali, impegni sull'accettazione dei risultati etc etc magari cimpenso. Mica vorrete farmi credere che candidare tale scalfarotto alla presidenza del consiglio sia servito a qualche cosa oltre che a rendere il simpatico personaggio visibile? ed anche ammettendo che lo scalfarotto abbia fatto tutto per serio impegno e gusto della provocazione, quanti aspiranti scalfarotto ci sono oggi in ogni comune?
@ ragiunatdegauche ottima osservazione, infatti molti nomi sconosciuti provenienti dal cosiddetto mondo civile o dal volontariato hanno costruito la propria ascsa politico-elettorale proprio come tu descrivi molto bene, ne deduco che sei molto addentro all'organizzazione per conoscere bene i meccanismi di selezione.
Ma permettimi piccole osservazioni non per gusto di polemica ma per analizzare bene il tutto, ti prego di leggerlo come un contributo alla discussione in atto.
1) non è sempre vero che la preferenza unica sia democratica, le donne con questa scelta ci hanno rimesso moltissimo perchè purtroppo poco conosciute , poco sponsorizzate, si è assistito ad un crollo delle elette , più basso addirittura delle donne elette subito dopo le elezioni a guerra conclusa.
Una chance era che qualche uomo di buona volontà legasse il proprio nome a quello di una candidata per trascinarla verso il quorum necessario all'elezione.
2) molti indipendenti di sinistra , ancor prima che si desse il nome "di società civile", furono candidati nelle fila del vecchio pci-pds senza che prendessero alcuna tessera, non sempre tali eletti si sono mostrati all'altezza della situazione e di quanto da loro richiesto, molti scavalcarono compagni di vecchia data e di comprovato attivismo partitico.
3)la nascita di molte liste civiche sono state incoraggiate anche nelle nostre stesse fila per attrarre voti che non si sarebbero mai identificati in sigle storiche o chiaramente partitiche.
4) la paura di vedere personaggi nuovi come sclfarotto forse dovrebbbe farci porre la domanda, se nessun under 40 è stato degno di entrare nella rosa dei 45, pensi che sarebbe stato mai favorito in una normale competizione , sicuro che tutti gli schieramenti e le barriere, che ahimè non sono affatto ideologiche ma di ben altro spessore e tenuta, sarebbero stati superati e aggirati?
Scalfarotto è la punta dell' iceberg, non avessi visto con i miei occhi i tranelli e le trappole poste ai danni di tanti meritevoli non mi sarei mai presa la briga di scrivere quanto dico, ogni tanto occorre dircele queste cose con onestà e lealtà, l'indignazione non è sempre deleteria quando tutte le porte sono sbarrate ,discuterne è un bene necessario e indispensabile.
sono arrivati i pig-dem
Allora, Ragiunat, è assolutamente inutile discutere: se il presupposto è che chiunque voglia prendere parte attiva alla costruzione del PD (a parte i soliti nomi) sia un arrivista con la voglia di farsi vedere, allora qui non c'entra la democrazia, non c'entrano i programmi, non c'entrano le capacità; si parte dal presupposto di malafede, dunque ti rigiro la questione: considerato che i vari Fassino, D'Alema, Rutelli, Prodi e soci hanno abbondantemente dimostrato la loro incapacità politica (elezioni del 2001 perse, sconfitte elettorali della sinistra in questa tornata amministrativa, un vantaggio nettissimo nei sondaggi per le politiche del 2006 buttato alle ortiche nell'ultimo mese di campagna elettorale, un primo anno di governo più che fallimentare, tutti ottimi motivi per dimettersi e ritirarsi su un'isola deserta) e palesemente mostrato che la loro massima aspirazione è il controllo di certi affarucci economici che probabilmente portano loro tanto potere e tanti soldi e all'Italia nessun vantaggio, perchè questo sistema delle liste bloccate deve essere lasciato nelle loro mani? Perchè devono essere loro a fare i nomi?
Mi risponderai che il partito è loro e che dunque fanno ciò che vogliono. Ti ribatto, allora, che sarebbe il caso di chiamarlo P, togliendo quella D, immeritata ed assolutamente arbitraria.
Aderisco.