Berlinguer chi?
di Marco Travaglio
Fra intercettazioni e verbali dello scandalo-scalate, grande è la confusione sotto il cielo. E non perché non sia chiaro quel che accadde nel 2005, quando un manipolo di furbetti allungò le mani su banche e giornali violando le regole e forse le leggi con ampi e traversali appoggi politici. Ma proprio perché è fin troppo chiaro. La confusione deriva dall’uso di alcune paroline magiche. Un breve dizionarietto aiuterà a ripristinare la lingua italiana.
Veleni.Espressione nata ai tempi delle lettere anonime del corvo di Palermo contro Falcone e passata col tempo a indicare insinuazioni, dossier, sussurri, malelingue del sottobosco politico senza un nome e un volto che se ne assumano la responsabilità. Nulla di tutto ciò avviene in questi giorni, visto che le telefonate intercettate hanno nomi e cognomi precisi, e così pure i verbali dei furbetti: ogni parola, vera o falsa che sia, ha un responsabile.
Circuito mediatico-giudiziario. Espressione di matrice craxiana modello 1992-’93, ora ripescata da esponenti Ds e da Berlusconi per indicare presunte collusioni illecite fra magistrati e stampa contro i politici. In realtà i giudici di Milano e Roma che indagano sulle scalate hanno semplicemente depositato alle parti, in base alle leggi vigenti scritte dai politici, le trascrizioni delle telefonate e i verbali d’interrogatorio degli indagati. Atti non più segreti che la stampa ha doverosamente raccontato, come sempre avviene alla chiusura di ogni indagine importante.
Spazzatura. Prima D’Alema, poi Berlusconi definiscono così le cronache sugli ultimi scandali. Ma quella non è spazzatura. È informazione. Se dice il falso, va smentita o querelata. Ma sui fatti, non sull’aria fritta. «Come si può dar credito a uno come Ricucci?», domanda Veltroni. Ma a dar credito a Ricucci erano quelli che nel 2005 lo incontravano, lo vezzeggiavano e lo elogiavano. E poi i giornali non hanno mai scritto che Ricucci è Vangelo: han precisato che quelli sono i verbali di un detenuto che si difende. Come tutti gl’indagati e i testimoni, quel che dice Ricucci dev’essere riscontrato. Ma è la parola di un protagonista, ed è giusto farla conoscere (anche quando si pubblicano i verbali dei pentiti di mafia, nessuno pensa che siano oro colato: ma sono testimonianze dall’interno della mafia e vanno ascoltate). Se poi qualcuno si sente diffamato, anziché prendersela coi giornali o coi pm che non c’entrano nulla, può denunciare Ricucci per calunnia o per diffamazione.
Discredito. I danni alla reputazione non dipendono dalle intercettazioni, ma da cosa dicono gl’intercettati. Se vieni male in fotografia è perché hai una brutta faccia, non perché la macchina complotta contro di te. Prodi che rifiuta di incontrare Ricucci («sono in giro, una trottola, non ho tempo!») e manda gli auguri di nozze fa un’ottima figura. Berlusconi che lo incontra, Letta e Latorre che lo appoggiano al telefono, molto meno.
Poteri forti. Sono sempre quelli degli altri. Craxi, che beccava mazzette da tutto il gotha della Confindustria, si dipingeva come il loro agnello sacrificale e li vedeva dietro il pool Mani Pulite, che naturalmente li mandò tutti al fresco. Berlusconi, il potere più forte d’Europa, piange da quindici anni perché i poteri forti ce l’hanno con lui. Ora il pianto greco si estende a una parte della sinistra, che li vede dietro la pubblicazione delle telefonate e dei verbali dei furbetti, dipinti ancor oggi come vittime dei poteri forti bloccati nel 2005 perché disturbavano il «salotto buono». Curiosa teoria, visto che le scalate erano spalleggiate da Bankitalia, Forza Italia, Fininvest, Ds, Lega Nord, pezzi di Udc e An, senza dimenticare Caltagirone, altro noto potere debole.
Questione morale. Tutti, salvo rare eccezioni, escludono una nuova «questione morale» perché «non c’è nulla di penalmente rilevante». Ma, se ci fosse, sarebbe questione penale. Quella morale è un po’ più ampia: abbraccia le interferenze indebite della politica negli affari (e viceversa), i conflitti d’interessi e altre indecenze non previste come reati.
«I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le istituzioni a partire dal governo, gli enti locali, gli enti di previdenza, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai tv, alcuni grandi giornali. Per esempio oggi c’è il pericolo che (...) il Corriere della Sera cada in mano di questo o quel partito o di una sua corrente, ma noi impediremo che un grande organo di stampa faccia una così brutta fine». Lo disse un tal Enrico Berlinguer in un’intervista a Eugenio Scalfari sulla questione morale. Era il 28 luglio 1981. Chissà chi era, ‘sto Berlinguer.
quello che per sua fortuna è morto prima di vedere il fallimento della sua linea politica (Piero Fassino).
PierFassino, invece, il suo fallimento se lo sta vivendo tutto...
"Se vieni male in fotografia è perché hai una brutta faccia, non perché la macchina complotta contro di te"
Cazzate, notoriamente chiunque può riuscire bene in una foto, utilizzando bravi fotografi e piccoli ritocchi.
In realtà travaglio non vuole ammettere che i verbali, le intercettazioni sono da sempre (almeno dallo scandalo della banca di roma)una forma di lotta politica deteriore, a cui le nuove tecnologie hanno dato un primato sulle altre.
è un pò come la frase di cristo:" è più facile che un cammello passi per la cruna dell'ago che..." espressione che correttamente tradotta suona così "è più facile che una gomena ...." ma tant'è una volta diffusa una vulgata non si può più tornare indietro. Le frasi di tutti gli intercettati di oggi e di ieri, possono avere toni e significati diversi da quelli pubblicati sulla stampa. Tuttavia sono grato che Travaglio insista; con la ratio do ragione a d'alema e fassino, con la pancia sono contento che vivano questa dimensione del trapasso. Dopo anni in cui ci hanno spiegato che erano puri e superiori, la gogna mediatica tocca a loro e sul giornale che pagano e che è mantenuto in vita dalle leggi clientelari della prima repubblica. Stupendo!!! Travaglio, continua, facci sognare!!!!
il Corriere della Sera cada in mano di questo o quel partito o di una sua corrente, ma noi impediremo che un grande organo di stampa faccia una così brutta fine».
anche allora -quindi- i partiti avevano diritto di veto sull'acquisizione del corriere. Il "noi impediremo" la dice lunga..
dedalus forse nel periodo berlingueriano non c'era bisogno di acquisire un giornale, tutti i partiti avevano un loro organo d'informazione, grave errore quello di decontestualizzare i fatti e la storia.
berlinguer aveva semplicemente lanciato un allarme circa l'uso improprio di un quotidiano , anzi del primo quotidiano italiano, chiunque ci avesse messo le mani ne avrebbe fatto un uso distorto .
ragiunatdegauche non c'è da gioire proprio per nulla , quello che dici è molto deviante dai fatti, perchè continuare a sottolineare che siamo tutti uguali?
le forme di finanziamento hanno toccato tutti i partiti nessuno escluso, parlare di una banca popolare a base cooperativa e nata sul lavoro è diverso che pretendere il 10% per emettere un cerificato di idoneità per un qualsiasi esercizio pubblico, come avvenne ai tempi del craxismo e dei suoi accoliti seguaci, non rimescoliamo sempre nel torbido , l'unica grave imputazione che si può fare a d'alema e fassino di avere avuto contattati con uno come ricucci che contemporaneamente s'attivava per Berlusconi ed amici vari.
Dedalus come sempre preferisce guardare le pagliuzze degli altri piuttosto che le sue travi: Berlinguer, ammesso che avesse questo potere, proponeva di utilizzarlo nel modo corretto, ovvero impedendo che un organo di stampa finisse in mano a partiti o correnti di partito (non facendo in modo che finisse nelle mani dell sua corrente, come è normale fare oggi). Ovviamente per te questa differenza è insignificante, ma per alcuni milioni di individui dotati di intelligenza e/o senso morale non lo è. Tu non appartieni a queste categorie.
maria, hai ragione ma ti ripeto vedere sbeffeggiato baffino e vedere agitarsi fassino perchè i suoi amici gli danno del mariuolo , lo trovo la giusta punizione per chi, prima ha gridato al ladro al ladro, poi appena ha potuto ha detto "il problema è un altro". Mica è colpa mia se a 13 anni dalla discesa in campo di berlusconi manca ancora una legge sul conflitto di interessi, mica è colpa mia se dalla calabria alla campania gli amministratori ds fanno rimpiangere Lauro, mica è colpa mia se su questo blog Penati è valutato peggio di Mario Chiesa. Io sono un ragioniere, constato i conti e tiro le somme. Ma i numeri li sciegliete voi. Intendendo con voi il popolo diffuso degli ex pci, ex ds, ex pds, ex sinistra radicale, ex società civile, ex girotondi, ex lombardiani, ex dossettiani, ex retini, ex alleanza democratica, ex miracolo a milano, ex moratti, ex pacho pardisti, ex mariosegnisti etc etc
Quindi, Maria, dal punto di vista morale, per te l'unica cosa grave e avere amicizie in comune con Berlusconi? Ovvero, se invece di Ricucci, il riferimento di D'Alema e soci fosse stato un qualsiasi Mario Rossi, sarebbe tutto a posto?
Se la questione etica si riduce a questo siamo messi proprio male!
La grave imputazione che io, personalmente, faccio a questi omini e di avere smesso di pensare alla politica come sistema per governare lo stato e consentire l'attuazione, in tutti i suoi aspetti, della nostra costituzione, e avere invece gestito la politica come sistema per garantirsi i propri personali (o di partito, ma è lo stesso) poteri, politici o economici che siano. Io, dalla mia posizione di comune cittadino, non posso tollerare che questo gruppo di privilegiati, invece di fare il mestiere per cui sono pagati (ed hanno i loro privilegi), ovvero occuparsi dello stato in tutte le sue forme, e possibilmente pensare all'attuazione di un programma politico preciso (scritto nero su bianco, che tutti abbiamo letto), preferiscano gestire, in combutta con personaggini di malaffare, affarucoli che trattano di fusioni bancarie, acquisizioni di quote ed una serie di altre cose che forse portano vantaggi economici a loro ed ai loro partiti, ma di certo non portano nessun tipo di vantaggio a chi ogni giorno, nel mondo reale al di sotto del loro olimpo dorato, lavora e vive sul serio, tra mille difficoltà.
adimant i costi della politica ci sono ora come ci sono sempre stati, aprire una sede di partito, pagarne le spese, l'affitto, la gente che ci deve lavorare, aggiornarsi, muoversi, promuovere iniziative, non è possibile farlo se non ci sono finanziamneti, se non ci fossero vorrebbe dire che i soldi arrivano in forma occulta e lobbistica.
La campagna elettorale di bush è stata finanziata dal partito degli armatori e dei pretrolieri, perciò la differenza che fa tizio da caio è da chi accetta di essere sponsorizzato e finanziato.
Le cooperative nacquero come risposta ad una certa economia industriale , molti erano ex lavoratori messi ai margini della produzione e studiarono altre forme di attività che permettesse la loro sopravvivenza.
Poi certo anche le cooperative sono diventate datori di lavoro e hanno creato anche margini di sfruttamento, tutti i sistemi economici.produttivi mostrano sempre il lato meno umano quando si tratta di maneggiare denaro, ed è per questo che occorre il continuo ricambio dei vertici, proprio per impedire di legarsi troppo al potere ed ai benefici che inevitabilmente derivano.
Niente in contrario con il finanziamento privato dei partiti.
A patto che i contributi siano pubblicati e che almeno la gente sappia da chi prendono soldi i partiti.
Suggerirei ai partiti anche di pubblicare le spese, in modeo tale che non vengano fatte spee inutili (ex. autoblu e guardie del corpo per assessori regionali che non sono in pericolo di vita).
Ma perchè non li mettiamo nero su bianco questi costi della politca, Maria? Perchè, sai, quando vedo (e tu dovresti saperlo) che la maggior parte dei collaboratori dei vari partiti sono volontari, stagisti sottopagati, laureati pagati al nero (anche tra i portaborse dei politici sono la stragrande maggioranza); quando vedo che il più insignificante dei candidati a sindaco apre, in campagna elettorale, una sede per il suo comitato (sede quasi sempre inutile, potrebbero essere utilizzate quelle dei partiti); quando vedo che le stesse sedi di partito sono spesso sovradimensionate; in tutte queste occasioni, mi chiedo se questi costi siano costi reali o siano sprechi (o peggio, furti ai nostri danni); se poi il finanziamento deve venire attraverso una forse legale ma poco etica acquisizione di quote bancarie da parte degli amici (poco etica nel senso che questi amici, per finanziare, vorranno favori in cambio, suppongo...), allora io mi chiedo perchè bisogna accettare questo sistema, e per capire il perchè vorrei dei numeri che mi dicessero chi finanzia cosa, perchè quando vado a votare voglio sapere se il mio candidato prende i soldi dalle coop o dai produttori di armi, dal commercio equo e solidale o dalla Nestlè. E con questo sistema di telefonatine agli amici, di detto e non detto, di ammissioni a metà e attacchi alla stampa, tutto questo è tutt'altro che chiaro.
Non pensi?
sì adimant lo penso ed è per questo che dico ed affermo che il colpo inferto nasce proprio da queste tue riflessioni, che non sono solo tue credimi ma molto estese e condivise.
solo che per il terrore di arrecare ancora più danni molti compagni le dicono sottovoce, ma l'eco si sente ed è sempre più rumoroso.
facciamoli due conti prendendo come base milano.
la moratti ha speso per le elezioni milanesi 10 milioni. Diciamo che il centro sinistra ne deve spendere almeno la meta 5 milioni altrettanto per le provinciali. Non mettiamo in conto le altre elezioni perchè c'è il rimborso dello stato che sicuramente è in attivo ma va a Roma. Diciamo che su base provinciale ci vogliono 2 campagne di comunicazione l'anno da circa 200000 euro. Una manifestazione centrale ogni 2 mesi al costo cad di 30/50000 euro. Totale per attività promozionali e elettorali su 5 anni sui 13 milioni.
Un partito ha bisogno di almeno 10 persone fisse: usciere/centralinista, sgreteria amministrativa, tesseramento, responsabile comunicazione, responsabile elettorale, segretarie, segretario politico, responsabile enti locali, etc Fissando uno stipendio congruo con le spese e in regola fanno una media di 45000 euro cad cioè circa 2 milioni.
In totale un partito dovrebbe avere sul quinquennio 15 milioni cioè 3 milioni l'anno. Esclusi i congressi. Se ha 15000 iscritti occorre che la tessera costi almeno 200 euro. Se togliamo il contributo di parlamentari e consiglieri regionali, sindaci e assessori il costo tessera si riduce a 150 euro anno.
Non mi pare che sia la cifra richiesta per votare alle primarie.
Ma perche' i partiti devono pagare i parlamentari?
Non prendono gia' abbastanza soldi?
Ma perche i sindacalisti possono cumulare le pensioni alte come quelle dei dirigenti, quando non riescono nemmeno a contrattare pensioni minime decenti?
Questi sono i tuo conti, Ragiunat. Ma hai supposto uno stipendio di 45000 medio per chi sta nelle segreterie di partito, che io non penso sia reale (una segretaria da 45000 euro? A chi devo mandare il curriculum?); ed hai supposto la necessità di campagne promozionali, che io ritengo inutili (dovrebbe essere l'azione politica a fare pubblicità, non la pubblicità a fare azione politica).
Poi, ammesso che siano cifre con qualche senso (ma io voglio quelle vere, i bilanci, le voci in ingresso dettagliate seriamente, voglio sapere da dove arrivano i soldi), non sarebbe meglio richiedere 150 euro ai tesserati piuttosto che mischiarsi a gente come Ricucci e soci e chiedere soldi (non gratuiti, ripeto) a destra e a manca?
Continuo a sospettare che con la questione Unipol i costi della politica c'entrino marginalmente (continuo a ritenere che siano più centrali i costi di manutenzione della barca di D'Alema).
adimant, 45000 euro lordi, comprese le spese (rimborso auto, straordinari, telefoni, etc) significano tra 1500 e 2000 netti per l'apparato (bella definizione vecchio pci) e il doppio per il segretario. rammentoti che nei vari costi va anche compresa l'iva che i partiti non possono scaricare e le affittanze delle sedi. nel costo vanno anche aggiunti tutti i costi locali (sesto o cinisello hanno pur necessità di esistere e di fare iniziative) quindi il costo tessera è più alto
Ragiunat, lo so bene che cosa vuol dire 45000 lordi, ed è molto di più di quanto dici tu: io, Ingegnere Informatico, 6°livello metalmeccanico, ne guadagno, lordi, poco più della metà (26000) che equivalgono a 1400 netti. Fai un po' i conti!
Ma ti ribadisco che il punto resta che io pretendo (da elettore, da cittadino) di sapere da dove arrivano i soldi con cui i partiti gestiscono queste segreterie-azienda e tutti gli altri 'costi'.
Pretendo di avere controllo su questo, pretendo di poter scegliere chi votare anche in base ai rapporti che ha con i 'poteri forti'. Maria dice che Bush è finanziato dai petrolieri: va bene, perchè io lo so. Se D'Alema è finanziato da Ricucci o da altri lo voglio sapere e pretendo che lui non vada in giro a dire bugie sui contatti che intercorrono tra lui (personaggio pubblico nel senso più profondo del termine, nel senso, cioè, di essere parte di chi amministra lo stato) e dei privati cittadini che incidentalmente comprano e vendono banche (banche, non pomodori).
Giustizia: penalisti verso sciopero
Contro 'inciucio' tra maggioranza e opposizione su riforma
(ANSA)-ROMA,19 GIU- Contro un accordo bipartisan, o meglio ad un 'inciucio' sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, i penalisti sono pronti allo sciopero. Lo hanno annunciato i vertici dell'Unione delle camere penali. La giunta dell'Ucp e' gia' convocata e si riunira' non appena la questione dell'ordinamento giudiziario sara' definita dalla Commissione Giustizia del Senato "perche' deliberi - ha detto il presidente Oreste Dominioni - ogni iniziativa di protesta , a cominciare dall'astensione dalle udienze".
ahi, ahi... ora potrebbero essere cavoli amari...
Di Pietro a Unione, serve verifica
Paletti su intercettazioni, giustizia, sicurezza, referendum
(ANSA) - ROMA, 19 GIU - Per Antonio Di Pietro la misura e' colma. E cosi', in una conferenza stampa alla Camera, avverte l'Unione: qui serve una verifica. Il leader dell'Idv denuncia un "collateralismo" strisciante tra destra e sinistra per imbavagliare la stampa e attaccare i magistrati. Chiede una verifica sulla politica giudiziaria ed economica, sulla sicurezza e su come si intenda tutelare la liberta' d'informazione. Poi aggiunge: il provvedimento sulle intercettazioni, cosi' com'e', non lo voteremo.
Dedalus come sempre preferisce guardare le pagliuzze degli altri piuttosto che le sue travi: Berlinguer, ammesso che avesse questo potere, proponeva di utilizzarlo nel modo corretto,
dedalus, a differenza di adimant, non è nato ieri; o non fa finta di esserlo.
La questione "morale" di berlinguer era vaga e generica, non impedendo al pci di allora di spartire col pentapartito nei vari cda (a partire dall'enel) di incassare soldi da mosca, di tessere solidi rapporti economici attraverso le coop, in particolar modo nelle zone "rosse"..e via dicendo.
Questione morale poi riproposta da bocca e dalla lega, coi risultati a tutti noti (fiorani-fazio; nonchè un decentramento che ha quadruplicato costi e mazzette).
Il problema non è "morale", ma strutturale.
Ovvero: buttare fuori la politica dall'economia. Tagliare tutto ciò che non serve. E poi vedrete che non ci sarà più la corsa dei politici al controllo di asl e enti.
Come al solito l'ex missino ex leghista Travaglio aizza gli umori peggiori del giustizialismo contro la sinistra, utilizzando come armi inconsapevoli quelli che non posso non definire, ormai, ex compagni (imbietoliti e trasformati in alfieri coatti della destra forcaiola) e riducendo la grandezza della dialettica democratica ed antifascista ad una gogna di passaparola e delazioni, parolette e allusioni, avvelenamenti e accuse sicuramente infondate, tutto generato dalla brama di trovare colpevoli che sostituisce l'azione politica... il clima che si impone, così, è quello dei peggiori tumulti populisti, della voglia di galera (e perchè no, di olio di ricino per gli intercettati), del qualunquismo reazionario e securitario che fa di tutta un'erba un fascio, e di ogni imputato un condannato, uccidendo i principì di libertà che la Resistenza ci ha consegnato... il popolo della sinistra dov'è, cosa fa, invece di mobilitarsi per difendere i valori della democrazia e del garantismo, mentre manovre antipolitiche di stampo squadrista, novelli Torquemada e scorciatoie giudiziarie fanno a pezzi lo stato di diritto... il popolo della sinistra, rivoltato come un calzino e saturato di umori ignobili, non si mobilita, se minaccia di farlo è per sostenere l'ondata demagogica ed antiparlamentare, che ripete quella che fu la tragedia di tangentopoli... un paese incattivito, come racconta lo straordinario articolo di Adriano Sofri, ma soprattutto una (ex) sinistra incattivita, resa torbida da storie e trascorsi che non sono i suoi, trasformata nel suo opposto, una mutazione orrida dal rosso al nero... l'hanno scritto altri veri democratici, l'ho detto anche io e ora lo ripeto, in tempi di repressione da macelleria messicana e di forcaiolismo fascista diffuso: ho paura, il rigurgito antidemocratico in atto mi fa molta, molta paura...
Sofri che parla di sinistra incattivita mi fa ridere.Questa gente non è e non ha nulla di sinistra sono politicanti caro Giovanni,non confondere il rispetto delle regole per giustizialismo.Sapete sempre accusare Travaglio o altri che la pensano come lui di giustizialismo ma rispondimi se una legge mi dice che non posso rubare ma rubo lo stesso è giusto che io vada in galera o no?Inoltre qui si parla di moralità il giudice stabilira se ci sono dei reati ma noi dobbiamo parlare di moralità e di etica.
a giova' mavvaffanculo te, sofri e torquemada.
giovanni che due palle, sei un disco rotto. abbiamo capito come la pensi su travaglio, risparmiaci le solite quattro frasi preconfezionate. continua pure a leggere il tuo amico sofri sul foglio e su panorama, travaglio lascialo a noi forcaioli che continuiamo ad apprezzarlo.
ahahah siamo alle comiche... ecco il prode giovanni che parla di resistenza, di stato di diritto... e per rafforzare il nulla tira in ballo personaggi come sofri...(anzi lo straordinario sofri...), ma vai a casa vai...!!!
il popolo della sinistra dov'è, cosa fa, invece di mobilitarsi per difendere i valori della democrazia e del garantismo, mentre manovre antipolitiche di stampo squadrista, novelli Torquemada e scorciatoie giudiziarie fanno a pezzi lo stato di diritto...
dov'è? cosa fa? magari si è rotto le scatole di esser preso per il c*** e si sta mettendo in marcia per andare a roma a cacciare via 'sta manica di politicanti da quattro soldi...
ma la più bella è questa:
per sostenere l'ondata demagogica ed antiparlamentare, che ripete quella che fu la tragedia di tangentopoli...
la tragedia di tangentopoli...???
ahahah chiamare tragedia uno dei pochi momenti di partecipazione popolare... l'attacco alla malattia che rodeva l'italia e i conti pubblici..., riducendoci ad avere un debito pubblico esponenziale...
ma va la... ciapàrat...!!!
be', dai Drizzt, in fondo per molti assessori socialisti che vivevano di tangenti tangentopoli e' stata davvero una 'tragggedia'.
per un attimo hanno creduto anche loro che avrebbero dovuto mollare l'osso. poi hanno capito che bastava iscriversi a fi e si sarebbero salvati...
Il dramma è che probabilmente Giovanni è un Ds.
dirigente di sezione,o comunque nell'apparato uno di quelli che toccano con mano la disaffezione degli elettori di sinistra nei confronti di un partito clamorosamente spostatosi al centro nell'area che era dei socialisti.Uno di quelli che si sta accorgendo che la pacchia sta finendo.Il popolo di sinistra si è rotto le palle.
be', dai Drizzt, in fondo per molti assessori socialisti che vivevano di tangenti tangentopoli e' stata davvero una 'tragggedia'.
per un attimo hanno creduto anche loro che avrebbero dovuto mollare l'osso. poi hanno capito che bastava iscriversi a fi e si sarebbero salvati...
PER COMPLETEZZA FAREI NOTARE CHE CRAXI BOBO ERA CANDIDATO DEI DS ED è SOTTOSEGRETARIO DI PRODI, CHE lo sdi è al governo in emiliaromagna, toscana, campania, puglia, piemonte liguria etc etc quindi per salvarsi non è necessario andare fino a fi, basta fermarsi al pds/ds/pd/ulivo
"il popolo della sinistra dov'è, cosa fa, invece di mobilitarsi per difendere i valori della democrazia e del garantismo"
e i sedicente partiti di centrosinistra dov'erano e cosa facevano nei caldi giorni di luglio 2001, quando la polizia devastava una citta' e massacrava centinaia di persone, ragazzi, cittadini innocenti?
dov'era la cosiddetta democrazia? dove si trovava il garantismo?
democrazia...garantismo...
queste parole sono solo cazzate. la verita' e' che non esiste democrazia: la liberta' che puoi avere e' solo quella che ti puoi comprare. idem per la giustizia. o hai i soldi o ciccia.
queste istituzioni difendetevele voi.
per me possono crepare.
Sospesi tra corruzione e giustizialismo..bah, brutto periodo.
Caro Giovanni, ti conglio di prendere il berretto e il fucile ed andare in collina per difendere l'onore dei vari Craxi , Berlusconi, Forlani, Andreotti, D'Alema infangati dai giudici fascisti.
Mi raccomando: non dimenticare le pere cotte.
eheheh tonii... si per loro tangentopoli è stata un momento di terribbbbbile angoscia..., la sola idea di dover mollare l'osso gli avrà fatto perdere anni di vita..., ma poi... gli è bastato riciclarsi, farsi amici quelli che detengono il potere mediatico, pagare 10 anni di martellamento mediatico contro la magistratura, et voilà tutti nuovi e pronti a ricominciare...
viva l'itaGlia... e la democrazia...
D'Alema: c'e' aria irrespirabile
"E un clima piuttosto preoccupante", aggiunge vicepremier
(ANSA)- ROMA,19 GIU- Il vicepremier Massimo D'Alema conferma le parole di Romano Prodi: "Qui c'e' un'aria irrespirabile e un clima piuttosto preoccupante".Lo ha fatto aprendo la puntata di Ballaro' in risposta ad una domanda del conduttore Floris. "Rischiamo di pagare un prezzo molto alto come Paese e c'e' un clima di enorme confusione", ha aggiunto il ministro degli Esteri. "In tutto il mondo la classe politica e quella economica fanno squadra e difendono gli interessi del proprio paese", ha aggiunto D'Alema.
Da La faccia come il culo.
Massimo D’Alema nasce a Gallipoli e a tre mesi già ha i baffi e sa condurre una barca a vela.
A scuola è anticonformista e spavaldo. Scommette con un amico che da lì in avanti, pur essendo di destra e facendo cose di destra, dirà di essere di sinistra e nessuno lo scoprirà.
Giovanissimo si infiltra nella Fgci, ma la prova di ammissione è preparare una molotov. Viene aiutato da un giovanotto grassottello che però gli dice che, insieme alla benzina, ci vuole il tartufo che non può mancare in nessuna casa italiana.
Il giovanotto è Vissani, che diventerà un celebre chef e con cui nascerà una grande raffinata amicizia.
Fa carriera nel partito.
Come attore partecipa al film “I soliti Ignoti” e impara una massima fondamentale. I ladri piccoli vanno in galera, i grandi ladri no. Non dimenticherà mai questa lezione.
Dopo anni di attesa, finalmente la sinistra va al potere. Questo coglie impreparato D'Alema che però reagisce subito. Dopo avere ipnotizzato Bertinotti, tromba Prodi e con l'aiuto di Cossutta e Cossiga, diventa Presidente del Consiglio.
La sua politica di sinistra si concreta in alcuni atti fondamentali. Salva Berlusconi dal conflitto di interessi, entra in Borsa rassicurando gli speculatori, entra in guerra a fianco di Clinton , regala agli americani il porto di Taranto e, in entusiasmanti duetti con Vespa, spiega alla sinistra le sue priorità: il tartufo in ogni tavola, saper andare di bolina e soprattutto non avere la mentalità della sinistra catastrofista e perdente.
Subito dopo perde alle Europee in maniera catastrofica. Ha un breve momento di lucidità e si dimette.
Poi si dedica ad altre attività: compra sale Bingo e prepara la sua ricetta per la sinistra, pubblicata su Vanity Fair. E' la famosa passatina di ceci con gamberetti che non può mancare in nessuna casa degli italiani Intanto prepara il suo nuovo governo con Briatore all'economia e Vissani alla cultura.
Dimenticavamo: ha vinto la scommessa fatta a scuola, ma qualcuno comincia a sospettare. Se Prodi nonostante tutto rivincerà e lui combinerà dei casini, potrebbe anche beccarsi un vaff…ulo che non manca mai in nessuna casa degli italiani.
Frasi celebri:
“Sono un uomo dell'Ottocento, non ho orologio, uso poco il telefonino, diffido del computer”
“Silvio Berlusconi può essere riportato nell'alveo della democrazia (detta nell’86 quando nessuno nel partito sapeva cosa voleva dire alveo)”
“Non siamo la portarei degli Usa, ma se partono dalla Svezia consumano più benzina”.
Mandiamolo a lavorare.
Che lavoro gli fareste fare.
a. Qualsiasi, perché tanto sarebbe il primo
b. Cuoco in una caserma
c. Cameriere al Billionaire
Di Beppe Grillo e Stefano Benni (il Lupo).
questa è davvero una chicca, più unica che rara...
"In tutto il mondo la classe politica e quella economica fanno squadra e difendono gli interessi del proprio paese"
azz... allora è vero che solo in itaGlia fanno squadra per fottere il cittadino..., toh... pensavo fosse un luogo comune e invece persino d'alema mi da ragione...
Quoto alla grande berja e aggiungerei alla lista il qui sopra Massimo "aria irrespirabile" D'Alema.
stefano benni è sempre un grande
Lo stato dell'Unione ( da "Bollito misto con mostarda", giugno 2005 )
Alcuni commentatori hanno scritto che il problema dell’Ulivo è come coniugare l’identità dei partiti col progetto comune. No, il vero problema è qual è la differenza fra Rutelli e Follini, a questo punto. Entrambi sono per la difesa della famiglia, contro l’aborto, contro la fecondazione assistita, per la scuola cattolica e per rimanere in Irak. Se nell’Ulivo ci sta Rutelli, ci può stare anche Follini. Ci sta Boselli, possono starci tutti. Ci sta Pomicino! E’ la cloaca massima.
Follini e Rutelli sono come gemelli. Uno si masturba, l’altro viene.
Nella stessa formazione abbiamo Bertinotti e Pomicino. E io sono confuso. Bertinotti e Pomicino non dovrebbero stare neppure sullo stesso pianeta!
In estate salta fuori Rutelli a dire che un eventuale futuro governo dell’Ulivo non dovrà cancellerà tutte tutte tutte le riforme di Berlusconi.
Io gli farei un esamino come per Buttiglione. Quali riforme vuole tenere? La legge 30? Il conflitto d’interessi? Il falso in bilancio? Il federalismo? La Gasparri? La Fini? La Bossi-Fini? La Cirami? La Cirielli? Lo Scudo fiscale?
Non lo so, ogni volta che Rutelli apre la bocca sembra voglia dimostrarti che perdere le elezioni del 2001 non fu un caso.
( "Bollito misto con mostarda", giugno 2005, pagg.184-185 )
Ho letto il libro "lepidezze postribolari"Daniele ci manchi in tv.
Drizzt (destro in esilio)
spero che un giorno chiarirai cosa vuol dire per te essere "di destra".
in quanto a Travaglio, Luttazzi e in misura infinitamente minore Grillo (che puzza di peronismo): e' assurdo come in questo paese (laboratorio politico dell'occidente) la salvezza dei destini della patria sono nelle mani delle figure piu' improbabili; negli anni '70 ed '80 a difendere la democrazia costituzionale da destra e da sinistra si schiera' quello che era il maggior partito comunista del'europa occidentale, poi fu massacrato proprio da chi aveva difeso, ma questa e' un'altra storia; oggi nel terzo millennio a difendere la democrazia costituzionale ci sono un pugno di comici e giornalisti dall'ideologia poco chiara se non proprio decisamente "stravagante" (da destra difendono gli ideali e le pratiche di sinistra e viceversa).
perche' queste stranezze?
un intellettuale di nicchia, ma di genio, come Ferdinando Taviani ha scritto che la rappresentazione che hanno gli italiani della politica italiana e' falsa: non e' l'archetipo della lentezza e dell'incapacita', semmai e' la personificazione della ferocia e della determinazione con cui si perseguono degli scopi, Taviani nello specifico parlava di strategia della tensione e stragi di stato.
cosa ci riserva il futuro? i privilegi vaticani difesi da bertinotti e luxuria? i diritti degli omosessuali difesi dalla coppia alemanno-rauti?
"ai posteri l'ardua sentenza"
scusate però sofri non si può dire che non sia di sinistra..... era di sinistra quando quelli che oggi dicono di esserlo manco erano nati.... se non lo è lui non lo è nessuno da scalfari e bocca in giù
Berlinguer non parlava solo di "Questione Morale", ma anche di "Partito dalle Mani Pulite". Intendeva porre questo discorso in rapporto alla corruzione già allora esistente e diffusa nel corso dei decenni precedenti e non certo relativamente ad "atteggiamenti" presumibilmente immorali. Quindi in questioni come queste è un po' tirarlo dentro per i capelli....
Ricucci parla ed i giudici devono o meno dargli credito ed interpretre le sue parole, ma la stampa è molto potente ed ha gran carisma sui lettori. Ci si limitasse a riprodurre i resoconti, ma il notista "evidenzia" e "commenta". Secondo voi, come interpreta il lettore quello che legge?
Travaglio ha grandi meriti, ma, alla fine, a furia di sentirsi ammirato per le sue lucide e luciferine analisi sta cadendo nel narcisismo e nell'ossessiva ricerca di vedere ambiguità dappertutto, anche nella sua ombra tra poco. Se infatti non facesse questo, chi se lo filerebbe?
però, se è per questo, pure Bondi, Ferrara e Adornato
spero che un giorno chiarirai cosa vuol dire per te essere "di destra".
berja... già fatto in più di una occasione...
oggi nel terzo millennio a difendere la democrazia costituzionale ci sono un pugno di comici e giornalisti dall'ideologia poco chiara se non proprio decisamente "stravagante" (da destra difendono gli ideali e le pratiche di sinistra e viceversa).
ringraziamo il cielo..., se riuscissero a tappare loro la bocca, non ci sarebbe più nessuno a raccontare le amenità di questo strano paese...!!!
del resto, mi pare che la destra non esista più, sostituita quasi in toto da malviventi, furbetti e nanetti, ma da un'pò pare sia sparita anche la sinistra, sostituita da personaggi che di sinistra hanno poco, al massimo possono essere "sinistri"...
la classe politica attuale è infarcita di figuri che pensano solo ed esclusivamente a perorare la "propria causa", ovvero a mantenere/detenere il proprio status di divinità intoccabile.
sono autoreferenziali, ipocriti, bugiardi e infingardi..., a tutto pensano, tranne che al bene della collettività..., ci credo che sono restati solo ed esclusivamente i comici a parlare di politica, se non fossero ironici, sarcastici e caustici, il solo sentir parlare di politica e politici farebbe venire il vomito al 90% degli italiani...
ormai l'unico modo per fare conoscere le loro nefandezze e raccontarle in modo farsesco... e giustamente i pochi giornalisti e comici onesti rimasti si adeguano... e pare che il sistema funzioni...
Satira
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai a: Navigazione, cerca
La satira (dal latino satura lanx, nome di una pietanza mista e colorata) è una forma libera e assoluta del teatro[1], un genere della letteratura, e di altre arti caratterizzato dall'attenzione critica alla vita sociale, con l'intento di evidenziarne gli aspetti paradossali e schernirne le assurdità e contraddizioni etiche.
La satira storicamente e culturalmente risponde ad un esigenza dello spirito umano: l'oscillazione fra sacro e profano[2][3][4]. La satira si occupa da sempre di temi rilevanti, principalmente la politica, la religione, il sesso e la morte, e su questi propone punti di vista alternativi, e attraverso la risata veicola delle piccole verità, semina dubbi, smaschera ipocrisie, attacca i pregiudizi e mette in discussione le convinzioni.
"La satira", scrive Daniele Luttazzi, "è un punto di vista e un po di memoria." Questo, assieme ai temi rilevanti che affronta, la distingue dalla comicità e dallo sfottò (la presa in giro bonaria)[1], nei quali l'autore non ricorda fatti rilevanti e non propone un punto di vista ma fa solo del "colore".
Indice [nascondi]
1 Caratteristiche
2 Storia
2.1 La satira nell'antichità
2.2 Medioevo e Rinascimento
2.3 La satira oggi
3 Voci correlate
4 Riferimenti
[modifica] Caratteristiche
La definizione di satira va dettagliata sia rispetto alla categoria della comicità, del carnevalesco, dell'umorismo, dell'ironia e del sarcasmo, con cui peraltro condivide molti aspetti:
con il comico condivide la ricerca del ridicolo nella descrizione di fatti e persone,
con il carnevalesco condivide la componente "corrosiva" e scherzosa con cui denunciare impunemente,
con l'umorismo condivide la ricerca del paradossale e dello straniamento con cui produce spunti di riflessione morale,
con l'ironia condivide il metodo socratico di descrizione antifrasticamente decostruttiva,
con il sarcasmo condivide il ricorso peraltro limitato a modalità amare e scanzonate con cui mette in discussione ogni autorità costituita.
Essa si esprime in una zona comunicativa "di confine", infatti ha in genere un contenuto etico normalmente ascrivibile all'autore, ma invoca e ottiene generalmente la condivisibilità generale, facendo appello alle inclinazioni popolari; anche per questo spesso ne sono oggetto privilegiato personaggi della vita pubblica che occupano posizioni di potere.
Queste stesse caratteristiche sono state sottolineate dalla Prima sezione penale della Corte di Cassazione che, con la sentenza 9246 del 2006, si è sentita in dovere di dare una definizione giuridica di cosa debba intendersi per satira:
"È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di 'castigare ridendo mores', ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene."
Quindi caro berja se la maggior parte dei giornalisti non fa il suo dovere se i cittadini se ne fregano meno male che ci sono un pugno di satirici in giro che a loro spese ci mostrano il re nudo.
signori, la mia non era critica nei confronti delle poche voci critiche rimaste; semmai e' un rammarico perche' le voci critiche siano cosi' poche e mal assortite.
giovanni condivido perfettamente le tue parole ormai c'è tanta sinistra che altro non è che una destra non berlusconizzata, l'importante è continuare a testimoniare cosa significa essere davvero di sinistra anche in questi tempi