Bettino Dalemaxi
Caro Beppe,
un anno fa ti inviai un post sull'autocandidatura di Massimo D'Alema al Quirinale, sostenuta dagli ottimi Dell'Utri, Confalonieri, Ferrara, Feltri e Cirino Pomicino. Mi permettevo di ricordare che era un tantino azzardato eleggere presidente della Repubblica un tizio che, solo un anno prima, partecipava telefonicamente a una scalata bancaria con l'amico Consorte e tutta la consorteria. Osservavo pure che, prima o poi, quelle telefonate intercettate sarebbero venute fuori e forse qualcuno avrebbe potuto giudicarle incompatibili con la condotta che dovrebbe tenere un presidente della Repubblica.
Fortunatamente l'autocandidatura, pur così autorevolmente sostenuta, sfumò. Così oggi, almeno, non dobbiamo porci il problema delle eventuali dimissioni del capo dello Stato (ammesso e non concesso che la parola "dimissioni" alberghi ancora nel dizionario della politica italiana). A furia di sentir palare di "fughe di notizie" (inesistenti: le telefonate non sono più segrete) e di "attacco alla democrazia" (che Unipol abbia scalato anche quella?), a furia di sentir ripetere che "le intercettazioni non hanno rilevanza penale" (invece ce l'hanno, altrimenti i giudici non le avrebbero trascritte), stiamo perdendo il senso dell'orientamento. Per fortuna qualcuno ancora riesce a orientarsi nelle fumisterie politichesi e ad andare al sodo, cioè ai fatti.
Il D'Alema telefonico, come peraltro quello pubblico, si candida alla successione di Bettino Craxi: stessa concezione del rapporto politica-economia, stesse frequentazioni con affaristi senza scrupoli, stesso spregio per il libero mercato (quello vero), stessi attacchi alla magistratura milanese, stesso disprezzo per la stampa libera (le rare volte che vi si imbatte), stessa predilezione per le reti Mediaset quando si tratta di lanciare proclami obliqui al Paese (vedi l'autointervista dell'altra sera al Tg5).
In più, le intercettazioni aggiungono alcuni succulenti particolari. D'Alema parlò con Vito Bonsignore, eurodeputato Udc, pregiudicato per corruzione e detentore di un pacchetto del 2% di azioni Bnl, perché si alleasse con Consorte e la consorteria, ben sapendo che don Vito avrebbe preteso una contropartita politica. Consorte, tramite l'uomo di mano Latorre, voleva che D'Alema facesse un'analoga telefonata all'ingegner Caltagirone, editore del Messaggero e del Mattino nonché suocero di Casini: non sappiamo se poi D'Alema l'abbia fatta, ma sappiamo che il giorno dopo Caltagirone cedette.
Consorte esultava con D'Alema perché "prendiamo la Bnl a un anno dalle elezioni" e D'Alema non gli domandava che cosa c'entrasse la Bnl con le elezioni. Evidentemente lo sapeva benissimo.Di fronte a queste vergogne, D'Alema e i dalemini ripetono a macchinetta che "non c'è nulla di penalmente rilevante" e "non abbiamo conti all'estero", come se il fatto di non essere imputati o in galera fosse un requisito sufficiente per fare politica. E come se Fassino, un paio di mesi fa, non avesse inserito Craxi - che era penalmente rilevante e aveva almeno tre conti all'estero - nel Pantheon del nuovo Partito Democratico. Naturalmente, quando nel Pantheon arriverà anche D'Alema, Craxi farà le valigie in nome della questione morale.
Marco Travaglio
se a l'unità non lo cacciano stavolta, non lo cacciano piu'.
cerchiamo di essere seri. Craxi è stato condannato e ha pagato (con la vita, mica bruscolini)d'alema no. Craxi è stata una figura shakespiriana, da fosca tragedia, Re Lear/otello, ma comunque un primattore. D'alema è una figura goldoniana, baruffe chiozzotte o meglio da Batracomiomachia.
Per giusto rapporto d'alema è più simile a bobo craxi che al padre.
perchè, craxi è stato condannato a morte? che significa "ha pagato con la vita"? ha avuto la possibilità di finire la sua vita da uomo libero invece che da detenuto come avrebbe dovuto essere, e questa non mi sembra una cosa da sottovalutare.
proprio per niente.
Craxi è stato condannato e ha pagato (con la vita, mica bruscolini)d'alema no.
azz... detta così fornisce al lettore l'idea che la magistratura abbia condannato a morte il bel tomo di cui sopra...
cosa che logicamente non avvenne, ma egli neppure pagò il proprio debito con la giustizia, essendo latitante sino alla fine dei suoi giorni...
per quanto riguarda la sua dipartita, lui e solo lui fu artefice della propria sfortuna..., se fosse tornato in italia a pagare il suo debito avrebbe potuto usufruire della sanità italiana (peraltro quella che lui e gli amichetti suoi avevano contribuito a rendere non proprio brillante...)
E' proprio vero, sarà morto Ali Babà ma i quaranta ladroni ci sono ancora e fanno l'apologia del ladrone, travestiti da personaggi di sinistra....
Da quando Montanelli e Gervasio urlavano LADRO LADRO a Mancini, e dopo tutte le barzellette sul vizio socialista di rubare, c'è stato Di Pietro, che ha tirato le fila ed ha fatto cadere la cosca facendola inciampare sulla tangente ENIMONT. (A proposito non se ne sa più niente?) Ora il vizio riprende, e non con degli attori di per se funzionali agli intrallazzi, ma con le SINISTRE, che dovrebbero pensare al popolo ed ai lavoratori (che lottano...). La giustificazione è sempre la stessa: la bieca reazione di una cricca imperialista e clericale. Non ci libereremo mai di questa metastasi. Fuori dalla politica questa gente è zero, con pochissime eccezioni. Sarà che le Brigate Rosse avevano ragione, e che il metodo valido per eliminarli è il loro? Il voto abbiamo visto, non serve. La Magistratura neanche. Proviamo con Bin Laden?
> (A proposito non se ne sa più niente?)
Qualche condanna - risibile, peraltro - e la grande maggioranza degli imputati che si salva per intervenuta prescrizione.
Così è, se vi pare.
Se uno fa i figli è genitore finchè campa, e se commette reati li paga solo se condannato entro qualche anno. Dal basso della mia scarsa competenza giuridica, questa cosa non l'ho mai capita.
Tra parentesi: se nel famoso Pantheon del PD entrerà Craxi, perchè non inserire anche Moggi, Diabolik e Robert Redford nei panni del truffatore della stangata?
tutta questa vicenda mi fa' ricordare Bobo Craxi che in un dibattito in tv con un dirigente ds (Ranieri forse) prevedeva dati i comportamenti assunti avrebbero fatto una fine peggiore del psi;non aveva tutti i torti data l'esperienza.
tutta questa vicenda mi fa' ricordare Bobo Craxi che in un dibattito in tv con un dirigente ds (Ranieri forse) prevedeva dati i comportamenti assunti avrebbero fatto una fine peggiore del psi;non aveva tutti i torti data l'esperienza.
A proposito della tangente ENIMONT. Non intendevo dire chi è stato xcondannato ed a quanto, intendevo sapere dove sono andati a finire i soldi. Li avrà mica ereditati BOBO CRAXI ? Non vohlio che vada in galera: voglio che li restituisca, e non che i due fratelli CRAXI vadano uno a destra e l'alatro a sinistra: qualsiasi cosa succeda uno dei due salva l'altro. Bell' esempio di socialismo familiare..
Poi , per quanto riguarda la collocazione nel Pantheon della Politica, la cosa non ha importanza: se non lo credono facciano ballare il tavolino ed interpellino Bettino....