TUTTI NOI ABBIAMO UNA PARTE MASCHILE E UNA PARTE FEMMINILE!!!!!
NON BASTA ESSERE FEMMINA PER SAPER COMUNICARE!!!!!
Gia' perche' 'certi comportamenti' sono nati con craxi e il craxismo... Sciura maria, come dice il sommo principe, ma ci facci il piacere. Vogliamo ritornare ancora alla storia delle salamelle il cui provento pagava il costo della più imponente macchina partitica dell'europa occidentale. Vogliamo ritornare ai milioni di dollari che il kgb erogava al partito fratello per consentire al dolce enrico di raccontare la favola della superiorita' morale (a spese dei sudditi del blocco comunista). Vogliamo tornare agli intrecci cooperative e comuni in tutte le regioni rosse. Le percnetuli sull'import export con la russia. Il miliardino recapitato da gardini a botteghe oscure. Il conto gabbietta. Dobbiamo ancora tornarci su ste menate per dire che l'innocenza il pci-pds-ds non l'ha persa ne oggi, ne ieri, ne l'altro ieri. Non l'ha mai avuta.
"Mi spiace dirlo ma è mancata una giuda femminile in tutto questo, ......"
Una giuda? Lapsus curioso...........
Ciao Maria,
Andrea
A proposito di fascisti, come giudicate la nuova sparata di Montezemolo sui sindacati difensori dei fannulloni?
@ mauro
e che te devo di'? nel mio ufficio i sindacati (tranne la cgil) fanno la battaglia per gli aumenti stipendiali automatici a tutti. abolita la valutazione del merito, aboliti i premi alla maggior professionalità. "todos caballeros", o, come si dice dalle mie parti, "simme tutte purtualle"! montezemolo forse esagera, ma devi vedere come sono contenti i fannulloni e gli incapaci del mio ufficio!
andrea non è un lapsus ma è il vizio di scrivere velocemente alla tastiera, si sono invertite semplicemente le lettere , non ci sperare! :-)
Una giuda? Lapsus curioso...o...capzioso?
Mah... dalla delusione di chi scrive, opterei per il secondo. Però non credo che Maria sia cosi cinica. Mi sembra troppo onesta. In ogni caso di certo non è come i suoi ex compagni che ora si trovano al potere; almeno questo è quanto ho potuto desumere leggendo i suoi post da un paio d'anni a questa parte.
Sciura Maria, se alle prossime elezioni ti presenti, mi trasferisco a Torino e poi ti voto.
Saluti
Ma che articolo è? Non mi dite che è una riflessione seria, perchè fatico a crederci.
"E' mancata una guida femminile", eh già, perchè è questo il problema a sinistra...! Signora Maria, ma quanto la paga il partito? Non le sembra scontato che si richieda una maggiore chiarezza su certi "contatti" che lei definisce normali, ma normali non sempre sono?
Non è che "in questi anni non si è mai avuta la sensazione di un punto di rottura con il passato": è che non si è mai avuta l'effettiva rottura con il passato! Quello che poi ci venite a raccontare - questo è il grande problema della vostra comunicazione - non interessa più: il consenso è già perduto, e meno male.
Il "povero ministro d'Alema che come un agnello sacrificale si è assiso alla pubblica gogna" (che bella immagine! Neanche Belpietro è mai riuscito a descrivere il suo capo Berlusconi in tale maniera) s'è già rovinato l'immagine da solo, guidandoci nella guerra nei Balcani e poi scoprendo con un pizzico di ritardo, in Libano, che la guerra è una cosa brutta. Complimenti.
La realtà è che ci tocca votare un branco di idioti per scongiurare il pericolo che salgano al potere dei veri e propri criminali. Ma alla fine non c'è poi questa grande differenza tra il far manganellare le persone per costruire la TAV o le basi militari USA, o inventarsi delle scuse patetiche (vedere il pericolo-terrorismo) perchè TAV e basi USA vengano accettate senza lamentele.
x antigone: i fannulloni e gli incapaci non sono il problema di questo paese, a meno che tu non stia parlando di quelli che siedono in Parlamento. Lì ci sta persino un pluricondannato come Previti, ma nessuno dice una parola: dimmi tu se mi devo fare dei problemi se il padrone dei padroni si lamenta che in Italia si lavora troppo poco... Si lavora pure troppo.
CARA MARIA.
IN POLITICA, ANCHE LE DONNE SI SONO ADEGUATE AL SISTEMA MASCHILE.PARLANO ALLO STESSO MODO,SONO SEMPRE A DIFESA DI QUELLO CHE FANNO.CHE DELUSIONE,ERO CONVINTO CHE AVREBBERO CAMBIATO L'ITALIA.
E GIA',PERCHE' QUI UNA COSA SFUGGE:1)"SENZA OFFESA PER NESSUNO"MA QUESTQ CLASSE POLITICA E' COMPOSTA DA GENTE DI 4° CATEGORIA.
2)GENTE SENZA ONORE E MORALITA'.
ONORE,PERCHE' NON MANTENGONO MAI-MAI-MAI..LA PAROLA DATA,LE PROMESSE E/O I PROGRAMMI ANNUNCIATI PRIMA DI OGNI ELEZIONE.
MORALITA',PERCHE'LORO SI ARRICCHISCONO CON QUESTO MESTIERE;REDDITO ALTO,AGEVOLAZIONI VARIE
ESENZIONI,VITALIZIO O PENSIONE ACQUISITA DOPO UN PAIO D'ANNI DI ATTIVITA'PARLAMENTARE.
IN UN BATTITO DI CIGLIA SI AUMENTANO LO STIPENDIO
DI CIFRE SUPERIORI ALL'ASSEGNO MENSILE DI UN PENSIONATO.POI ERRORI SPERPERI,CLIENTELISMI
E ALLA FINE CHI PAGA E' SEMPRE E SOLO QUELLA FETTA DI POPOLO CHE NON HA VOCE,E SUBISCE LE ANGHERIE DI QUESTA GENTAGLIA.LORO(E LE LORO FAMIGLIE) CON LA PANCIA SEMPRE PIENA.
POI COSA FANNO?:LE RIFORME,QUALI?,MA CERTO ,LE PENSIONI.E GIU' LA RETORICA DEI GIOVANI CHE PER COLPA DEL SISTEMA ATTUALE LA LORO SARA'UNA PENSIONE DI FAME.VILI;IL PROBLEMA L'AVETE CREATO VOI PERMETTENDO ALLE AZIENDE DI EFFETTUARE PREPENSIONAMENTI,MOBILITA'ECC,(SPERPERANDO MUILIARDI DALL'INPS)ABBASSANDO QUINDI IL NUMERO DI LAVORATORI ATTIVI E QUINDI NON PIU' (5/6 LAVORATORI IN ATTIVITA' PER UN PENSIONATO,MA FORSE ORA SIAMO A 2 PER 1 O 1/1 )
ORMAI CI SONO ALCUNI MILIONI DI FAMIGLIE RIDOTTE ALLA POVERTA'.IL RIMEDIO? RIVOLUZIONE FRANCESE
Non ho capito se st'articolo è una presa per il culo... Fatemi capire la riflessione che nasce da questo putiferio è: povero D'Aleme e manca una guida femminile?
Allora fate una bella cosa, prendete s'articolo e mettetelo tutto nella sezione luogocomunismi, paro paro così come è stato scritto...
@ lorenzo per l'ennesima volta dico e affermo che non mi paga nessuno, non sono al soldo di nessuno , e non ho mai voluto essere al soldo di nessuno.
quello che scrivo sono mie personalissime riflessioni, fatte a i margini della mia lunga militanza nel movimento del '77 e poi nella cgil e pci-pds-ds.
Sono riflessioni di un'iscritta donna che ha visto di tutto e di più, ma mai ha goduto di alcun privilegio!
Anzi! per le mie prese di posizione in sindacato , in consiglio comunale sono sempre stata messa ai margini e isolata.
sono stata l'unica consigliera comunale del mio gruppo ds di Nichelino che ha votato e parlato contro il bombardamento nel Kossovo, unica consigliera sempre del mio gruppo a votare contro l'affissione del crocefisso nell'aula consiliare in nome del rispetto della laicità, siccome è tutto agli atti, verbalizzato e parlavo di queste cose quando tutti erano ai piedi di coloro che oggi sono lapidati, mi posso permettere il lusso di dire e scrivere che è troppo comodo svegliarsi ora indignati, quando era il momento e c'era la possibilità tutti zitti e con la manina a votare a favore.
aggiungo un particolare giusto per arricchire la discussione , nel mio servizio all'incirca 10 anni fa, per la mia posizione rispetto alla legalità e alla trasparenza delle funzionisindacali fu affisso in bacheca un comunicato firmato dal segretario della funzione pubblica dove si dava indicazioni di non considerare il mio nome come rappresentante dei lavoratori dell'area tecnica,
Senza alcun preavviso fui delegittimata agli occhi dei lavoratori che avevo contribuito a tesserare e a lavorare per la cgil, fui letteralmente data in pasto alla dirigenza.
Questo per dire che il dissenso è sempre possibile, però ha dei costi umani terribili ed è troppo comodo svegliarsi oggi per gridare al lupo al lupo.
Ah, se avessimo saputo prima che il movimento del '77 avrebbe portato alla formazione dei militanti diessini... Che tristezza.
Comunque, Maria, non prendertela, quella sul finanziamento del partito era una provocazione. Restano validi invece i concetti espressi. Pertanto, pur apprezzando l'onestà e la genuinità del tuo percorso e della tua passione, non comprendo i ragionamenti che fai. Racconti di "quando tutti erano ai piedi di coloro che oggi sono lapidati"... Primo: perchè c'è sempre gente disposta a chinarsi ai piedi di qualcuno, alla ricerca disperata di un leader, di una guida? Secondo: guarda che oggi la situazione non è affatto cambiata! CHI li lapida? Non certo la base, che generalmente non sa far altro che stringersi acriticamente attorno ai suoi dirigenti; e tu stessa sembri difendere il "povero" D'Alema (...davvero non eri ironica?).
Più in generale, certo, possiamo discutere della scarsa capacità di comunicazione dell'attuale governo, ma visto e considerato quel che è riuscito sinora a fare, dall'inciucio dell'indulto alla svendita di Vicenza, forse è meglio star zitti.
Insomma, la tua è una critica dall'interno, di una persona che ancora ci crede...ed io proprio non capisco come si possa credere ancora in qualcosa del genere, che sta per chiamarsi Partito Democratico e viene (giustamente) sbeffeggiato in diretta tv da Santoro.
Perchè non consideri la possibilità di fuoriuscire dai DS?
lorenzo è proprio la mia militanza nel movimento che mi fece optare per un partito grande e popolare, vedere tanti miei coetanei finire nel giro dell'eroina, o chiudersi nel privato andando a farsi i tours in India per cercare l'equilibrio esistenziale, vedere masse di ragazzi spaccarsi la testa nei cortei pilotati da figuri mascherati, che ritengo mandati ad hoc per destabilizzare il movimento e ci riuscirono benissimo, la morte e il rapimneto di Moro, assistere impotente alle stragi in Argentina, Cile , Grecia, mi fecero capire che in Italia l'unica maniera per impedire una svolta non democratica, come altrove avveniva, era affidarsi ad un partito radicato e rispettato dal popolo italiano.
allora il PCI lo era, Berlinguer era riuscito a sganciarsi da Mosca e a cercare una via diversa e democratica per non far cadere l'Italia nel baratro in cui l'America latina stava precipitando.
Pur rispettando le minoranze e il diritto al dissenso ho sempre considerato che per governare ci vogliono i numeri, e quelli si ottengono solo se hai un partito radicato nel territorio, autorevole e preparato.
Poi la storia , la prematura scomparsa di Berlinguer, la crisi industriale, energetica, la folle corsa di craxi ad erodere il consenso nel nostro partito per attirarlo verso il psi, l'ascesa di berlusconi e del circolo mediatico, i personalismi dei nostri dirigenti ex pci hanno mandato a schifio tutto e oggi siamo qui ripiegati su noi stessi a cercare vie d'uscita degne di una nazione civile.
Ma quanto mi piace quello che scrive maria cascella. E mi piacerebbe farle anche un qualche complimento da maschio obnubilato dall'ormone, ma non è elegante. Però... quanto mi piace.
Montezeemolo, dovrebbe fare sola mia culpa, non riesco a capire come mai i sindacati le danno molto fastidio forse perche chiedono i diritti dei lavoratori che mai come adesso i diritti acquisiti vengono negati, il sindacato non difende i fannulloni.
Pensate gente: perchè il sindacato da tanto fastidio agli imprenditori? perchè il sindacato tutela i lavoratori che loro vorrebbero strisciare ai loro piedi..
W la sinistra democratica
Dalema come craxi i ds mai come ora si sono imborghesiti e la tanto amata poltrone piace alla magior parte di loro, io ne sono uscito.
un saluto
Capisco, e comunque non intendevo farti un processo (odio i processi pubblici via internet a gente che manco si conosce...).
Continua a suonarmi strano, però, il passaggio dalla contestazione al grande partito popolare di massa. Non mi pare così ovvio il ragionamento per cui, dalla contestazione, o si finiva nell'eroina o nel disinteresse, o si confluiva nel partito di governo. Non so dove finiranno gli odierni "no global" (qualcuno è finito in Parlamento, ma non è che la cosa sia servita a nessuno fuorchè a lui), ma so che al di là del PD esistono altre strade, altri partiti o altre realtà extrapartitiche; e soprattutto so che le maggioranze moderate hanno sempre torto, e che una tessera non l'avrò mai. Perchè questi eroici dirigenti - e con loro chi li segue - stanno facendo il ragionamento più sbagliato che si possa fare, e che sta affossando definitivamente la sinistra.
Mi spiego.
Per governare, come dici, ci vogliono i numeri, ovvio; la domanda è: come ottenerli? Una possibilità sarebbe (stata) quella di creare delle condizioni per cui ci sia un largo numero di persone culturalmente preparate, predisposte, pronte, consapevoli; non parlo di condizionamento delle masse, ma di informazione, vicinanza, cultura, condivisione, quindi anche comunicazione - come dicevi - ma di idee, di concetti, dei FONDAMENTALI che ormai si sono perduti per lasciar spazio a paura, egoismo ed ignoranza.
L'altra possibilità, quella perdente che è stata scelta, è invece quella di inseguire le masse sul loro terreno sempre più paludoso, cioè...ridursi a inseguire le destre, correndo dietro a paura, egoismo ed ignoranza!
Questa scelta spiega perchè il PD possa candidarsi ad essere un partito di governo, ma NON sia un partito di sinistra. Altro che Berlinguer. La battaglia è persa, siamo diventati come l'America, e guarda caso lì i movimenti non votano, tanto a che serve?
@ scusa scirocco non capisco, a cosa ti riferisci?
@maria: c'era un complimento per quello che scrivi e anche per il tuo aspetto. niente di volgare, ma è stato bloccato dalla pre-censura automatica. ripeto: boh...
@lorenzo è difficile spiegare l'aria che si respirava quegli anni, ogni periodo ha le sue asperità e ogni generazione confida nel mutamento e nella sua affermazione, oggi i no-global si muovono su un terreno diverso, l'ambientalismo ad esempio che allora era meno sentito,cominciò dopo cernobyl nel 1986 a farsi sentire e in parte era cominciato con il disastro di Seveso, l'immigrazione nel nostro territorio e lo sfruttamento degli extra-comunitari, il trasferimento delle imprese all'estero non erano ancora una realtà conosciute.
Penso che alla fine degli anni '70 le emergenze avvertite erano altre, erano più legate ad un ragionamento ideologico sforzato e sferzato dalla guerra fredda e dai due relativi blocchi est-ovest.
da ciò ne conseguì una scelta diversa dall'adesione a movimenti di opinione poco incisivi nello scenario mondiale, parliamo di stragismo e terrorismo nazionali sicuramente finanziati dai due grandi blocchi Stati Uniti e Unione Sovietica.
Il pci di Berlinguer cercò di mediare tra queste due grandi potenze che fagocitavano colpi di stato e golpe ovunque, la nostra diversità fu questa, il famoso zoccolo duro era costituito da italiani che capirono che la tenuta democratica in Italia era frutto di un grande lavoro politico , il nostro elettorato si riconosceva pienamente in questa azione.
"il nostro elettorato si riconosceva pienamente in questa azione"
Fai bene ad usare il tempo passato...
Credo che oggi l'elettorato di sinistra fatichi a riconoscersi in chiunque, forse per semplice qualunquismo, ma io mi auguro piuttosto per una maggiore consapevolezza.
Se davvero si vuole una rottura con il passato, comunque, bisogna dire addio al PD, del quale anche ieri sera Rutelli ha fatto il consueto, vomitevole elogio.
C'è più coscienza e consapevolezza nella testa di un black bloc che in quella di un elettore della Margherita, questo è certo.
scirocco quella è la pura invidia di Biraghi, lui è completamente pelato io no.
"C’è un battaglione di traumatizzati da quel ’77 che stanno stendendo vernice nera bipartisan sull’anno più nobile degli ultimi quattro decenni: hai visto mai che si ripresenta? E riusciranno ancora a infiltrarlo, manipolarlo, provocarlo a un confronto armato suicida, criminalizzarlo ed estinguerlo?"
(Fulvio Grimaldi, dopo la manifestazione NO Bush/NO Prodi di Roma)
@ lorenzo io temo di scadere nella nostalgia degli anni che furono e di autocelebrare un amarcord generazionale, mi sono sempre ripromessa di risparmiarmi quella brutta frase "ai miei tempi" che etichetta ciò che era e non lo sarà mai più.
Però davvero il '77 fu un anno particolare da cui quelli che allora erano poco più che adolescenti come me uscirono traumatizzati, strumentalizzati e violati delle loro legittime aspirazioni alla visibilità dei loro pensieri e sogni.
Nota tra i maggiorenti quanti hanno tra i 45 e i 50 anni che sono riusciti ad affermarsi politicamente ed istituzionalmente.
Sono pochissimi, sarà un caso?
E non si può pensare neanche di vigliaccheria perchè molti furono oggetto di violenza non solo verbale ma anche fisica, decine e decine di ragazzi e ragazze se andava bene finivano in ospedale al peggio in una bara.
Probabilmente come dice Grimaldi la storia ora chiede il conto e la spiegazione a coloro che in quegli anni non si fecero alcuno scrupolo di quell'agire opportunistico , altro che parricidio allora si consumò il figlicidio.
Gia' perche' 'certi comportamenti' sono nati con craxi e il craxismo... Sciura maria, come dice il sommo principe, ma ci facci il piacere. Vogliamo ritornare ancora alla storia delle salamelle il cui provento pagava il costo della più imponente macchina partitica dell'europa occidentale. Vogliamo ritornare ai milioni di dollari che il kgb erogava al partito fratello per consentire al dolce enrico di raccontare la favola della superiorita' morale (a spese dei sudditi del blocco comunista). Vogliamo tornare agli intrecci cooperative e comuni in tutte le regioni rosse. Le percnetuli sull'import export con la russia. Il miliardino recapitato da gardini a botteghe oscure. Il conto gabbietta. Dobbiamo ancora tornarci su ste menate per dire che l'innocenza il pci-pds-ds non l'ha persa ne oggi, ne ieri, ne l'altro ieri. Non l'ha mai avuta.
giuseppe un partito per vivere ha bisogno di finanziamenti punto.
Craxi fece l'errore di puntare al nostro di partito, voleva crescere in fretta per accreditarsi sullo scenario politico nazionale ed internazionale, il suo problema non è stato cercare fondi ma aver favorito una classe dirigente che a cascata imponeva a tutti coloro che dovevano lavorare con gli apparati pubblici la tangente di rito, anche solo fosse per lavare i gabinetti di un municipio.
Se i nostri a quei livelli di corruzione non sono mai arrivati non è una colpa ma un merito di cui vado fiera anche se questo t'arrecherà un ennesimo attacco di bile.
GIUSEPPE, DI A CHI TI HA RISPOSTO DI VENIRE IN REGIONE CAMPANIA.
GENTE CON LE TOPPE AL CULO,CHE SI E' ARRICCHITA FACENDO POLITICA.
COME DICIAMO DALLE NOSTRE PARTI"PEZZENTI SALITI"
SONO I GRAN MAESTRI DELLA MENZOGNA
TUTTO A DISCAPITO DELLA POVERA GENTE ,CHE NE PAGA LE CONSEGUENZE.
fuoridisenno a parte che me lo puoi dire tu personalmente e non delegare a terzi la tua reprimenda, ma vedo con piacere che come ci sono i nostalgici del duce ci sono sempre i nostalgici di quel periodo d'oro delle vacche grasse , dove anche solo chiedere la licenza per aprire un'attività commerciale doveva passare dalle forche caudine del 10% fisso, in quegli anni nacquero tutte le leggi sull'assenso -consenso degli atti amministrativi entro i 30 giorni e della trasparenza degli stessi.
sarà un caso fuoridisenno?
Sciura maria, mi piacerebbe conoscere il suo giudizio circa il livello di moralita' di chi, pur predicando flebili strappi, intascava milionate di dollari da un sistema dittatoriale e, peraltro, avverso all'allenanza cui aderiva l'italia. Milionate sottratte a quegli sciagurati popoli il cui tragico livello di vita l'abbiamo ben conosciuto solo dopo il crollo del muro. Quanto alla capillarita' della corruttela il pci-pds_ds non e' stato e non e' secondo a nessuno segnatamente in quelle regioni rosse in cui e' IMPOSSIBILE ottenere commesse pubbliche senza passare dal sistema delle cooperative. Magari non c'e' lo scambio di buste. Ma poco cambia. E la distorsione del mercato e' totale. Le ripeto, senza nessuna bile, che la superiorita' morale non e' una fola da oggi. Ma da ieri, l'altro ieri, sempre. Ora il re e' definitivamente nudo. E venuta meno quella fola (tranne che per gli irriducibili del manicheismo autoassolutorio come lei) il pneumatico vuoto politico, l'arretratezza culturale e l'arroganza dei nouveaux riches e' tutto cio' che resta. Se berlusconi svanisse nel nulla non resterebbe più nemmeno la minima ragione di sopravvivenza elettorale per questa nomenklatura.
Maria, per come l'ho capita io Grimaldi auspica un ritorno al '77... Quel che è certo è che la storia, oggi, non chiede affatto il Partito Democratico.
Tornando a bomba, alla tua domanda retorica "Come sarebbe possibile gestire una nazione se non si avesse il polso dell'economia?" ha risposto Mieli l'altra sera ricordando che sta bene l'essere informati, ma certe situazioni tanto normali NON sono. E la gente ne ha abbastanza di certe porcate, e pur facendo molta confusione, capisce che non c'è più da fidarsi. Non so se di una guida femminile si potrebbero fidare di più, ma non mi pare la soluzione dei problemi della sinistra, che sono molto più profondi.
Per certi versi mi tocca quasi dare ragione all'anticomunista giuseppe.
giuseppe rimetto una cosa che avevo già pubblicato in passato , probabilmente ti era sfuggito, craxi in persona dichiara che il suo partito psi aveva attinto alla stessa fonte chiamasi URSS che tu scarichi paro paro solo al pci.
Te lo ridico per l'ennesima volta cercare finanziamenti per sostenere partiti popolari e di massa è assolutamente indispensabile , senza denaro è praticamente impossibile fare politica , il problema del craxismo fu non riuscire a controllare i funzionari e dirigenti periferici che intascarono denari nelle proprie tasche per comprare la pelliccetta all'ultima amichetta o mandare la moglie alla beuty - farm ultimo grido.
"
Trenta pagine, "Relazione orientativa - inchiesta Tangentopoli": questo il testamento politico di Bettino Craxi ricevuto ieri da Paolo Pillitteri per posta. Dove l'ex segretario socialista ripete le sue tesi: tutti i partiti del dopoguerra, di maggioranza e di opposizione, hanno ricevuto finanziamenti illeciti e che tale sistema non poteva essere ignoto alle massime cariche dello Stato (e qui Craxi cita i nomi di Napolitano, Spadolini, Mancino e Scalfaro) e alla stessa magistratura; nessuno ha mai denunciato o contrastato tale sistema; la legge sul finanziamento pubblico non ha modificato la situazione. Ma il testamento politico contiene qualche notizia in più: che anche il Psi, sino al 1956, ottenne finanziamenti dall'Urss e che i grandi gruppi economici del paese hanno finanziato anche i sindacati.
"Di finanziamenti non dichiarati", scrive Craxi, "ha certamente beneficiato gran parte della classe politica, ivi compresi quindi buona parte di coloro che in questi anni si sono messi le maschere e i panni del moralizzatore. Ce n'è in circolazione un numero notevole a rendere ancor più falsa e paradossale l'attuale situazione. Vi sono alcuni tra questi che lo hanno fatto sino a quando non sono stati smascherati. Altri lo continuano a fare, sino a quando, nonostante tutte le protezioni, non finiranno con il subire la stessa sorte di altri, come è possibile e naturalmente auspicabile che avvenga, anche se ormai tanto materiale è finito in cavalleria e per riesumarlo occorrerebbero ricerche molto impegnate".
Sul movimento cooperativo rosso, "uno dei principali agenti organizzatori e trasmettitori di finanziamenti in forma regolare e costante al Pci", Bettino Craxi scrive: "Il Psi partecipava a questa forma di finanziamento ricevendone vantaggi ma con caratteri e con un ruolo tuttavia assolutamente minore".
"Il complesso del sistema economico, a partire dalle sue entità maggiori e significative", continua Craxi, "partecipava con l'erogazione diretta di mezzi finanziari e attraverso altre forme indirette di appoggi, e anche nel campo dell'informazione, della pubblicità e dei servizi, al sostegno e anche allo sviluppo del sistema politico democratico e delle sue attività politiche, associative, culturali, formative, propagandistiche, elettorali. Parimenti il sistema economico esercitava sul sistema politico e sulle sue decisioni un'azione di condizionamento che era maggiore o minore in relazione alla capacità ed alla forza di autorità e di autonomia delle differenti formazioni politiche e dei diversi soggetti politici".
"Quando si trattava di decisioni che potevano avere effetto sull'attività produttiva o riguardavano programmi di enti sociali, veniva ricercata e spesso ottenuta anche l'influenza e l'accordo di interlocutori del mondo sindacale e sociale anche con contributi finanziari volti ed effettuati in questa direzione. In taluni casi, rappresentanze sindacali anche di livello nazionale ricevevano perciò, in fonda diretta o indiretta, contribuzioni in forma periodica ed anche continuativa".
Parlando dei finanziamenti di provenienza internazionale, l'ex segretario socialista scrive che molti sono stati i Paesi che hanno concorso a questo tipo di finanziamento. "Tuttavia, sostanzialmente si trattava di strutture dipendenti dagli Usa e dall'Urss e di attività e strutture proprie dei Paesi appartenenti alle loro aree di influenza politico-militare. Dei finanziamenti provenienti dagli Usa hanno così beneficiato, per tutto un certo periodo, formazioni politiche dei governi post-bellici. Dei finanziamenti provenienti dall'Urss e dal blocco sovietico ha beneficiato soprattutto il Partito comunista".
"Anche il Partito socialista ha ricevuto nel passato finanziamenti dall'estero: sino al 1956 dall'Urss e da altri Paesi del Patto di Versavia, nel periodo immediatamente successivo direttamente dagli Usa". Craxi sottolinea anche il "totale cinismo di gruppi economici ed industriali di primo piano del nostro Paese che, perseguendo il loro particolare interesse e, in taluni casi anche in violazione delle norme concordate in sede di Alleanza atlantica, alimentarono la possibilità di finanziamento dei comunisti italiani, contribuendo ad accrescere in tal modo la distorsione dei rapporti nella vita democratica nazionale".
Le leggi sul finanziamento pubblico dei partiti, scrive Craxi, "in realtà non riuscirono affatto a modificare di molto la situazione" poichè i partiti si trovavano sempre di fronte ad un aumento crescente dei fabbisogni e delle spese, mentre "i contributi dello Stato erano d'altra parte già in partenza del tutto inadeguati e per di più non indicizzati".
"La ricerca di mezzi finanziari per sostenere e alimentare le attività politiche in tutte le loro diverse espressioni, invece di ridursi era sollecitata ad allargarsi, sia ripercorrendo le vie consuete che individuandone di nuove. In questo modo finivano con l'ampliarsi anche aree contigue e oscure entro le quali questa ricerca di mezzi finanziari, fatta in nome e per conto dei partiti, spesso si trovava ad agire in modo incontrollato e difficilmente controllabile. E, all'interno di aree oscure, diventava molto difficile impedire il diffondersi, in livelli diversi, di degenerazioni e di corruttele di molteplice natura".
Craxi si dilunga sulla crescita delle spese dei partiti, come quelle per il personale, e osserva un altro fenomeno: "Paradossalmente mentre da un lato si riduce e si isterilisce il ruolo associativo dei partiti, e quindi l'attività dei suoi membri, dall'altro tende ad aumentare il numero degli iscritti" e si affaccia così il "mercato delle tessere".
"Per anni i partiti hanno dato mostra di aver regolato la materia del proprio finanziamento attraverso le leggi sul finanziamento pubblico dei partiti. Ma la realtà delle cose era ben diversa. Il finanziamento dei partiti ha sempre continuato a mantenere caratteri di irregolarità e di illegalità. Il finanziamento pubblico si riassumeva in una cifra complessiva che non aveva nessun rapporto con le dimensioni reali del problema che si proponeva di risolvere".
"Queste violazioni di legge, su cui in buona parte si è fondato poi il processo di criminalizzazione della democrazia repubblicana, definita come Prima Repubblica, avvenivano sulla base di una complicità e di un consenso pressochè unanime. Ne erano consapevoli certamente le maggiori cariche istituzionali dello Stato nelle quali si alternavano del resto personalità che a loro volta avevano ricoperto impegnative responsabilità politiche e partitiche".
"Faccio solo l'esempio dell'ultimo presidente della Camera Napolitano, divenuto poi anche ministro degli Interni, che, avendo ricoperto per anni l'incarico di ministro degli Esteri del Pci, non poteva di certo non essere a conoscenza del fatto che le entrate del suo partito si componevano anche di flussi finanziari, provenienti dall'Urss e dai Paesi dell'impero comunista e che questi non figuravano certo nei bilanci di partito presentati al Parlamento. Faccio l'esempio del presidente del Senato, il defunto Spadolini, che avendo per anni diretto il Partito repubblicano, non poteva non sapere che il suo partito non viveva solo delle quote degli iscritti e delle sottoscrizioni, e che ciò che si aggiungeva di straordinario non figurava puntualmente nei bilanci presentati al Parlamento. Faccio l'esempio dell'attuale presidente del Senato Nicola Mancino, tempo addietro presidente alla Camera e al Senato dei gruppi parlamentari della Dc, che in materia di conoscenza del sistema di finanziamento alla Dc, dei suoi gruppi e dei suoi parlamentari non era certo a digiuno. Sarebbe far torto alla sua intelligenza ed alla sua onestà. Faccio l'esempio dell'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, eletto per tredici volte deputato della Democrazia cristiana. Tredici campagne elettorali bastano e avanzano per capire come funzionavano le cose".
"Nessuno, salvo forse, in qualche caso, qualche voce isolata in Parlamento e nel dibattito politico pubblico ha per anni, anzi per decenni aperto porte e finestre su di una questione tanto delicata. La questione era d'altra parte anche scottante e nessuno si è mai voluto scottare. Non è stata così denunciata con la forza necessaria l'anomalia, la irregolarità, la illegalità complessiva della situazione".
"Sta di fatto che i partiti, pur presentando in Parlamento per decenni bilanci che non corrispondevano al vero, e cioè bilanci falsi, non sono mai stati fatti oggetto da parte di nessuno di denunce per le loro gravi irregolarità. I partiti di opposizione di regola non denunciavano i partiti di governo ed i partiti di governo non denunciavano i partiti di opposizione. La complicità in questo senso era totale o quasi".
"La democrazia repubblicana approvava il proprio modo di vivere, almeno in questo campo si assolveva per le violazioni sulla legge del finanziamento e pur essendo consapevole delle irregolarità del sistema preferiva andare avanti per quella strada piuttosto che por mano a una legislazione più consona tanto eventualmente nel senso di contributi pubblici più adeguati, che nel senso di una maggiore libertà nella raccolta di fondi volontari che in direzione di un più efficace ed effettivo sistema di controlli".
"Su questo stato di cose è stato avviato, organizzato, sviluppato ed esteso a tutto il Paese un progetto di criminalizzazione strumentale, che ha manipolato e mistificato la realtà dei fatti". Craxi si chiede "come sia possibile credere o far credere che la magistratura ed altri apparati dello Stato ignorassero ciò che avveniva anche sotto i loro occhi, non nel caso di una particolare stagione, ma addirittura nel corso di decenni. "C'è da chiedersi come sia stato possibile che mentre per bocca della stessa magistratura questa pratica veniva definita 'notoria e costante', contemporaneamente non veniva promossa l'azione penale per le violazioni della legge sul finanziamento dei partiti".
"Ciò che è singolare invece è che improvvisamente, in forme violente e anche e soprattutto discriminatorie, si siano scoperchiate parti significative del sistema di finanziamento illegale dei partiti e delle attività politiche, e si sia dato vita a un processo di criminalizzazione con ritmi crescenti, seguendo sovente cadenze proprie di una orologeria politica, con particolare accanimento diretto soprattutto in alcune direzioni, mentre ad altre veniva riservato un trattamento ben diverso e molte venivano sottaciute, ignorate o addirittura sfacciatamente oscurate e protette. Il trionfo della regola dell'ingiustizia consistente nell'uso di due pesi e due misure".
Craxi conclude la sua "relazione orientativa" su Tangentopoli ricordando che nel 1989 in fretta e furia il Parlamento italiano varò un'amnistia, nella quale fu fatto comprendere il finanziamento illegale alla politica. "L'amnistia non incontrò di certo forti ostacoli. Passò diritta filata, alla chetichella e sembra neppure con un voto di aula ma addirittura con un voto in Commissione. Una amnistia lampo. Parliamo di qualcosa che è diventata invece, dopo d'allora, solo a nominarla, una specie di peccato mortale, di offesa alla civiltà del diritto, di scandalosa distorsione della giustizia. Non ci furono allora alti lai di eguale natura. La piazza non si scompose, i palazzi non si scomposero, i grandi moralizzatori di professione non entrarono in campagna".
"Il colpo di spugna invece ci fu. Fu rapido, efficace, risolutivo. Il grande crimine riguarda invece allora gli anni '89-'92. Incredibile ma vero. Spesso è dalla categoria degli amnistiati dell'89 che vengono poi i censori più spietati e i demagoghi più sfacciati". Per Craxi nella campagna contro i finanziamenti illegali della politica "talvolta abbiamo riconosciuto trampolini di lancio per esibizionistiche ambizioni ma, nel quadro più generale, si è fatta avanti una corsa pseudo rivoluzionaria in veste di nuovo potere egemone della società e dello Stato".
@ lorenzo se grimaldi auspica questo è perchè fu veramente un periodo vivo e partecipato, la gran parte dei diritti civili furono frutto di quegli anni, forse era troppo indipendente e i furbastri ci misero le mani su, di solito i giovani e i ragazzi sono le truppe che si mandano al macello , sono utopisti, idealisti, hanno gli ormoni che ballano a mille, incoscienti, nelel guerre e nelle battaglie i generali, non a csso, restano sempre nelle retrovie a raccogliere i frutti della vittoria o a concordare la resa a loro miglior giudizio e vantaggio.
Mi chiedo perchè tra i 45 non c'è Maria Cascella, mentre ci sono Ottaviano Del Turco, Lamberto Dini, Carlo Petrini, etc.
Ah i saggi del partito democratico, scelti così "democraticamente" per investitura feudale, roba da Sacro Romano "Prodi" Impero.
ieri ho letto molti commenti stupiti di quanto avessi scritto circa la necessità di saper comunicare un progetto politico o scelte percorse.
Ho scritto che nel percorso politico di D'Alema manca una figura femminile non perchè una donna prendesse lo scettro, anche se non ci vedrei nulla di male cmq, ma perchè il suo modo di agire e parlare non rassicura e spaventa l'elettorato , pur dicendo egli cose note a tutti e che da sempre tutti fanno.
Cercare alleanze e finanziamenti è la strada obbligata di ogni politico che si rispetti, tra l'altro nel 2005 il centro sinistra non era al governo quindi non poteva influenzare a livello legislativo.
Eppure i modi, la forma usata, i silenzi, le menzogne, hanno fatto apparire il tutto sporco, compromettente, sul filo della illecità, amorale.
Questo non è dovuto all'etichetta forgiata sulla persona di D'Alema: D'Alema l'antipatico, lo scontroso, lo spigoloso, il duro.
Qui non si tratta di antipatia ma della necessità di non sottrarsi al dovere di spiegare e di rassicurare uan nazione traumatizzata da uno scempio giudiziario, dove la convivenza va ormai da secoli a pari passo con la criminalità organizzata (mafia, camorra, sacra corona unita, 'ndragheta) e il losco mondo degli affari e dell'imprenditoria.
Non bisogna mai farsi scudo della propria caratterialità per saltare questo fondamentale bisogno di confronto tra una nazione e i propri leaders.
Si rischia l'incomunicabilità e la conseguente frattura tra le parti, ecco perchè richiamavo l'assenza di una figura femminile al fianco di D'Alema (ovviam ente parlo della sfera politica e non privata), mi sembra circondato, almeno apparentemente, solo di figure machiste che danno l'impressione più di mostrare i muscoli che non le idee.
Casualmente stamattina mi sono imbattuta in un articolo della La Stampa web, sarà un caso ma oggi il giornale dice più o meno quanto ho scritto l'altro ieri qui in omb, lo riporto per conoscenza:
MARCO BELPOLITI
Dieci anni fa Jean Baudrillard notava come due grandi istituzioni delle società occidentali - la politica e il sesso - avessero subito una radicale trasformazione: dal politico al transpolitico, e dal sessuale al transessuale. L’evento rivelatore di entrambi era stata l’elezione di Cicciolina al Parlamento italiano nelle file dei radicali. La politica che diventa spettacolo si sessualizzava sempre più, e questa trasformazione porta a una secca perdita di ruoli tra governati e governanti, da un lato, e tra uomini e donne, dall’altro. Il prefisso «trans» indica uno scorrimento, un passaggio, un’instabilità nella definizione dell’identità personale e collettiva. La trasformazione nel frattempo è andata ancora più avanti.
I segnali sono tanti, dai capelli trapiantati di Berlusconi all’elezione di Vladimir Luxuria in Parlamento. In questo destra e sinistra appaiono decisamente simili. Franco Cordelli in un romanzo realistico, e insieme visionario, Il Duca di Mantova, apparso nel 2005, aveva ipotizzato in una pagina che l’allora presidente del Consiglio fosse una donna - «la sua femminile sostanza... di sé vergognosa», scriveva -, dal momento che invia sottili ma consistenti messaggi femminili, sessualizzando la politica italiana in modo nettamente differente dai suoi predecessori. Si pensi al machismo di Benito Mussolini, corpo continuamente esibito, o al corpo assente dei leader democristiani, Aldo Moro in testa.
In questa chiave si può leggere l’intero percorso mediatico dell’ex presidente del Consiglio negli ultimi tre anni: il maschilismo esibito attraverso battute, barzellette, la lettera a Veronica, l’harem sardo e quant’altro, sarebbe una sorta di excusatio non petita, una «negazione» freudiana: qualcosa che negando funziona come una affermazione. Il suo trapianto dei capelli, parte altamente erotica del corpo, e in particolare di quello femminile, è il culmine del doppio passaggio dalla politica alla transpolitica e alla transessualità.
Per dirla con Baudrillard, Berlusconi avrebbe trasformato il discorso politico in esuberanza libidinale, e questo funzionerebbe come un discorso performativo: frasi e comportamenti che non solo descrivono o alludono, ma che producono azioni. La televisione è oggi il luogo performativo per eccellenza: dire è fare.
L’unico altro politico di calibro che sembra aver compiuto il medesimo passaggio, seppur a metà, è Walter Veltroni. Anche lui appartiene infatti alla generazione transpolitica. Il veltronismo, come è stato detto, sfrutta il passaggio alla politica come spettacolo, il prevalere della comunicazione, sebbene con una sostanziale differenza: Veltroni è transpolitico ma non transessuale. E questo non solo perché fa della cultura e del sociale il luogo privilegiato della sua azione - dalla musica al cinema, dai romanzi agli aiuti umanitari - ma perché non agisce sulla sfera sessuale come il suo omologo di destra. Lo ha detto in una vignetta fulminante ieri su la Repubblica Bucchi: «Democrazio».
Walter come zio. L’intuizione è giusta, perché il sindaco di Roma, futuro leader del Partito democratico, è esattamente questo: il fratello del padre, o più probabilmente della madre. Lo zio ha una funzione importantissima nella famiglia, come spiegano gli antropologi: istruisce il nipote, è un po’ padre e un po’ fratello; è più grande e avanti nella vita, ma non troppo. Veltroni come zio scavalca di colpo l’elemento transessuale della politica italiana - la sindrome Sircana, come la chiama Filippo Ceccarelli - e si riferisce a un quadro antropologico più tradizionale, più italiano. Lo zio ha in Italia un ruolo importante, persino nei romanzi, i pochi romanzi della nostra tradizione letteraria. Certo, si potrebbe obiettare, anche Berlusconi è uno zio - né padre né fratello - ma è uno zio che è corso troppo avanti, e per questo può finire per spaventare l’inconscio collettivo: lo spaventa quanto lo attrae, come i transessuali, quelli veri. Veltroni riporta la politica alla sua radice italiana, rassicura, conforta, istruisce, ma anche diverte. Appare serio e insieme allegro, votato come uno zio a una trasgressione limitata. È un parente minore, il fratello della madre, per questo in tempi di crisi dei parenti maggiori - padri e madri - potrebbe davvero funzionare.