Il segreto di Pulcistella
di Marco Travaglio
Il disegno di legge Mastella che vieta ai giornali di pubblicare le intercettazioni e gli altri atti d'indagine, «anche se non più coperti da segreto», sino al processo e in certi casi addirittura sino alla sentenza d'appello, è approdato alla commissione Giustizia del Senato. Dopo l'approvazione, nell'autunno scorso, in consiglio dei ministri e il voto plebiscitario di aprile alla Camera (447 Sì, nessun No, 7 astenuti), il relatore Casson ha annunciato emendamenti per alleggerire la posizione dei giornalisti, che in base al testo di Montecitorio rischiano multe fino a 100 mila euro per ogni notizia non segreta pubblicata. Alcuni senatori come Furio Colombo e Franca Rame, il ministro Di Pietro e un deputato "pesante" come l'ex Ds dalemiano Nicola Rossi hanno già annunciato la loro contrarietà al provvedimento. Altri hanno cominciato a dubitare. Autorevoli commentatori, come Battista e Grevi sul Corriere, Grosso e Tornabuoni sulla Stampa, De Bortoli sul Sole-24 ore, Pirani su Repubblica, sono intervenuti su un tema che, fino a un mese fa, era rimasto confinato nello studio di Annozero, sulle colonne dell' Unità, sul sito di Grillo (Beppe) e nelle proteste delle organizzazioni di categoria dei giornalisti. Finalmente si apre qualche crepa nella maggioranza bulgara che alla Camera aveva messo la museruola alla stampa. Anche perché l'uscita delle intercettazioni e dei verbali del triplice affaire Antonveneta-Rcs-Unipol, penalmente rilevanti per i furbetti e politicamente e moralmente rilevanti per i politici, ha reso edotti della posta in gioco: con la legge Mastella a regime, nulla di preciso si sarebbe finora saputo dello scandalo delle scalate, e di tanti altri scandali italioti. La tentazione, ora, è di accontentarsi di qualche pietoso emendamento che "venga incontro" alle richieste della stampa. Qui non è questione di emendamenti o di venire incontro. Né sono in gioco gl'interessi corporativi dei giornalisti. Qui è in gioco il dovere costituzionale di informare e il diritto costituzionale di essere informati. E sui princìpi non c'è mediazione possibile. Se il risultato finale fosse una Mastella un po' meno pesante, con qualche sconto sulle multe o con la concessione, calata dall'alto da lorsignori, di poter scrivere qualche riga in più, tanto vale lasciare la legge così com'è. Cioè nella sua peggiore formulazione possibile. Faremo obiezione di coscienza, la violeremo fin dal primo giorno, ci faremo processare e chiederemo ai tribunali di alluvionare la Corte costituzionale di eccezioni di incostituzionalità. Così che la Mastella venga spazzata via per palese illegittimità e non se ne riparli mai più. Anche perché ora si scopre che quella legge è pure anti-europea. Il 7 giugno la Corte europea dei diritti dell' uomo ha condannato la Francia per violazione della libertà di espressione, censurando duramente la sentenza di condanna emessa da un tribunale contro due giornalisti che avevano pubblicato un libro sulle intercettazioni illegali disposte durante la presidenza Mitterrand. Il libro, insieme a stralci di intercettazioni (si badi bene: illegali!), riportava l'elenco delle persone illegalmente intercettate. I giudici hanno condannato i giornalisti per violazione del segreto istruttorio. La Corte europea ha stabilito che, sì, il segreto è stato violato, ma su di esso prevale il dovere d'informare e il diritto a essere informati. Soprattutto se non si parla di fatti privati, ma di vicende pubbliche. Ciò che conta, in questi casi, non è se la notizia è segreta o se è stata raccolta o acquisita irregolarmente: conta solo che sia vera, esatta, precisa, autentica. Guai, ammonisce poi la Corte, a punire i giornalisti che scrivono la verità con multe o cause civili per danni, che possono dissuaderli dall'esercizio del loro diritto-dovere di raccontare sempre tutto. Dunque, vadano pure avanti lorsignori con le loro porcatine. Continuino pure, a rispondere "è un segreto". Chi li sente rispondere "è un segreto" anziché "non è vero", capirà subito che è tutto vero.
finalmente un articolo ottimista :) grazie Marco!
IL know how è il sapere come fare, ossia è la conoscenza, è l'informazione.
La truffa si basa sulla disinformazione.
Diritto di essere informati è il presupposto del diritto di non essere truffati.
Ecco perchè è importante la libertà di informazione e la libertà di essere informati.
Bravo Marco!!!
Marco, potresti esplicitare nei tuoi articoli se si possono copiare e distribuire?
Le tue iniziative contano se contano.
Ossia se vengono diffuse a tante persone.
Bravissimo!!!!
Se consentito diffondete, perchè possa contare.
Mi spiace deludere in anticipo Travaglio, ma la corte europea, a differenza della cultura destroide, è sempre stata attenta oltre misura ai veri diritti umani, e tra questi sussiste certamente la libertà inalterabile del privato, la libertà di poter comunicare con altre persone senza controllo psicofascista sulle proprie opinioni; l'atmosfera nel paese è cupa come mai, ne sono consapevole, e proprio per questo una politica di sinistra vera, sapiente del proprio ruolo, ha il dovere di non cedere alle pressioni della bolgia giustizialista - la legge Mastella in difesa della libertà privata è una conquista di civiltà che lo schieramento forcaiolo non deve assolutamente fermare.
Dopo i troppi errori del passato, è il momento, come in occasione dell'indulto, di fare la cosa giusta, di fare qualcosa di sinistra, in difesa dei valori imprescindibili di democrazia e garantismo.
Giovanni, immagino che Travagli sarà delusissimo in anticipo. In realtà la sentenza europea gli dà ragione su tutta la linea. La libertà di informazione diventa dovere nel caso di persone pubbliche. La casta stavolta non ce la farà, anche perché ha contro tutti i giornali, da Feltri a Sansonetti (anche lui "destroide" e "psicofascista" ovviamente, ma vabbè).
OT: sei veramente ammirevole e divertente nella tua cocciutaggine.
no alberto giovanni non è cocciuto ma semplicemente un provocatore, nessun compagno di base che si rispetti parlerebbe e scriverebbe come lui, il passo indietro di D'Alema e Fassino di questi giorni sta a dimostrare quanto siano diventate ingestibili le loro azioni all'interno del partito , nulla nasce dal caso e se hanno mollato, non so realmente o solo apparentemente, le redini è perchè sanno che non hanno pochissimo sostegno interno.
Giovanni parla per forse per convenienza personale, ma sicuramente non esprime i pensieri della base ds.
naturalmente volevo dire che hanno pochissimo sostegno interno, mi sono accorta di aver scritto il contrario
Maria, grazie per la precisazione. Mi sono reso perfettamente conto che è un troll, ma ho provato a farci sopra una battuta. In effetti in Rete si incontra davvero di tutto.
Maria, mi deve spiegare perchè quando ho scritto sull'indulto mi ha dato sostanzialmente ragione, mentre sulla legge che regolamenta le intercettazioni ha timore dell'opinione generale (che non è affatto sinonimo di verità); mi deve spiegare per quale motivo una persona di sinistra deve seguire senza se e senza ma i dettami di un personaggio come Travaglio (si provi a tornare indietro con la memoria, per capire il paradosso, e si immagini il popolo della sinistra, negli anni 70, veicolato alle cause montanelliane... cos'è mai quello che viviamo ora, se non un paradosso assurdo?); mi deve altresì spiegare perchè dovrei unirmi alla caccia a D'Alema e Fassino per dei pettegolezzi, che nulla hanno a che fare con la politica; mi deve spiegare, anche, perché mai dovrei arrendermi di fronte ad un simile stato delle cose, e quel che è peggio, al punto in cui si è ridotta la sinistra (ormai, non più tale).
In definitiva, mi domando come sia possibile che in nemmeno quindici anni si siano rimossi i valori di più di un secolo di lotte e li si siano sostituiti con quelli più reazionari in circolazione, che ovviamente appartengono a uno come Travaglio ma non a noi - ripeto, fino allo sfinimento, che i discorsi "politici" che imperversano oggi in Italia io li ho sentiti dalla bocca di personaggi come Almirante, quando non avevano dimora democratica... se non basta questo, cosa allora?
Ma è mai possibile si sia arrivati a considerare negativamente, a siffatto livello di denigrazione, quelle che erano ovvietà per la sinistra nemmeno due decenni fa?
Una postilla: quando mi è stata rivolta l'accusa di essere un "dinosauro", mi sono posto il problema, non ho fatto finta di nulla; ebbene, qualcuno ha davvero il coraggio di dire chq quindici anni (non venticinque, non trenta, non cinquanta, ma quindici) possono seppellire una storia intera, e che chi rifiuta ciò possa essere considerato una reliquia ambulante?
Vorrei capirlo, anche per ridefinire, con umiltà, il mio concetto di coerenza, oltre che le mie idee; se proprio devo, farò revisionismo, cosa posso dire...
giovanni se va a leggere il 3d più in basso di questo , scritto da me nella sezione la signora maria, troverà tutte le risposte alle domande che mi sta facendo, il 3d mi pare si chiami alla ricerca degli attributi , biraghi oltre alla mia foto ha messo quella di mussolini che come accoppiata è letteralmente infelice ma l'editore è lui e me lo deve tenere così com'è?
A proposito, biraghi lo sai cosa feci il giorno che scoprì una mia collega fascista conservare in un cassetto, che le avevo prestato, del materiale e delle foto del duce?
prima m'incavolai con lei , perchè aveva tradito la mia fiducia, mi ero privata io di un cassetto per darglielo dopo che l'avevo sentita lamentarsi di non avere uno spazio dove poggiare le sue cose "personali" (solo troppo tardi capìì cos'erano quelle cose personali), dopo presi l'alcool e lo disinfettai per benino, lo chiusi a chiave e non lo utilizzai mai più per l'orrore che mi provocava.
Mò tu mi vai a mettere in foto a fianco a lui?
Che dall'inferno non si sia vendicato attraverso te?
Io sono per l'assoluta libertà di stampa. Se un giornalista scrive che l'on. Pincopallino si è intascato una mazzetta è suo diritto farlo, se è vero, anche se le indagini sono aperte, diverso il caso in cui si scriva che l'on. Pincopallino è un coglione, lì allora subentra l'ingiuria ma se il giornalista si attesta esclusivamente ai fatti dovrebbe essere libero di farlo. Non si devono mettere bavagli alla stampa è uno dei primi principi democratici.
Secondo me Mastella, per questa ed altre cappellate andrebbe mandato a casa ma mi rendo conto che è impossibile.
io non credo che Giovanni sia un troll. Credo piuttosto che sia un seguace pedissequo di questi politicanti affaristi che infestano i vertici dei DS.
Tanto per intenderci, quelli che:
- hanno fatto carta straccia della questione morale
- si sono spellati le mani ad applaudire berlusconi al congresso
- si dichiarano equidistanti tra i lavoratori e le imprese
Sono tutti atti e posizioni legittimi, ma per favore, SMETTETELA DI DICHIARARVI "DI SINISTRA"!!
vittorio se i ds fossero così accomodanti ora avresti ancora fassino che rilascia le dichiarazioni binetti-gesuitiche- a destra e manca.
Se ha ritirato la sua candidatura alla segreteria del pd è perchè gli hanno fatto capire che era meglio cambiare aria, dicono che la signora Serafini ci sia rimasta molto male e abbia inveito contro dei senatori ds per la candidatura di veltroni e non più per quella di suo marito.
Parlavo di Giovanni, non di tutti i DS.
Certo che, però, la situazione dei DS è davvero tragica: non hanno più il coraggio di prendere una posizione che sia "di sinistra" e che vada a cozzare contro qualcuno dei poteri forti che infestano il nostro paese. Il partito non è più in grado di rinnovare la propria classe dirigente. D'Alema ha ancora un consenso altissimo ai congressi, nonostante gli inciuci di quando era pres del cons.
Il degrado morale dei dirigenti del partito è a livelli altissimi. Non ti parlo solo della dirigenza nazionale, ma anche di quella locale. Pensa che ieri un ex assessore comunale DS della mia città ha ricevuto una condanna a 4 mesi per abuso d'ufficio. Per altri due capi d'accusa è stato assolto e per un altro è andato prescritto. Il sindaco DS ha espresso solidarietà al collega per "l'assoluzione", come se la condanna a 4 mesi fosse acqua fresca.
Vogliono Veltroni leader del PD solo perché è il più popolare e farebbe guadagnare punti. Ma non puoi riverniciare di fresco delle mura marce. Andrebbe cambiato radicalmente il modo di fare politica: in questi anni i DS hanno deciso di competere con la destra sul loro terreno. Meno contatto con la gente e più TV, meno morale e più inciuci e agganci con personaggi loschi, rinuncia ad attaccare gli avversari sulla corruzione, ricerca del consenso a destra perché tanto i fessi di sinistra votano lo stesso turandosi il naso...
Qualche anno fa avevo contatti con un gruppo DS della mia città, ma dopo il governo D'Alema ho deciso di rivolgermi ad un partito della sinistra cosiddetta "radicale", che almeno ancora cerca di difendere i lavoratori e le classi sociali più deboli.
Nelle intercettazioni risulta che:
-Fassino si impegna a sostenere l'operazione in modo da escludere Abete e e Della Valle
-D'Alema si è adoperato perchè Bonsignore dell'UDC vendesse la sua quota ad Unipol.
-il senatore La Torre trattava confidenzialmente con Ricucci le azioni direciproco appoggio
Non li ho votati per questo,sono politici subalterni al potere economicoe forse i loro comportamenti sono anche contro la legge.In ogni caso è risultato chiaro che non si informavano ma agivano a favore:hanno mentito:l'avessero fatto pubblicamente spiegandone i motivi lo avrei trovato corretto.
Questo per quanto riguarda i fatti e per questo ho stima di Travaglio perchè le sue opinioni sono sempre fondate sui fatti,finora mai smentiti.
Sullo stile dei "nostri": qualcuno di voi pensa che Berlinguer avrebbe consontito a Ricucci di avvicinarlo confidenzialmente e di trattare con lui la posizione del PCi su un'operazione di questo genere?Oppure i compagni Amendola,Paietta e via cantando:al di là del giudizio poltiico che si può dare del vecchio PCI su questo piano ha da insegnare ancora oggi:chi vuol fare politica mantenendo libertà di giudizio e prestigio deve trarre la sua forza dal voto e non dal sostegno del potere economico,sia pure "amico";a ciascuno il suo.Saluti