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«A politician, you know the ethics those guys have. It's like a notch underneath child molester» (Woody Allen)
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Alberto Biraghi
...e Moratti mangia il pinzimonio
Ieri 23 giugno milano è stata attraversata dal suo primo Christopher Street Day, una specie di Gay Pride che deve il suo nome alla gloriosa rivolta dei gay di christopher street il 28 giugno del 1969. Il Gay Pride ha visto migliaia di persone sfilare per le vie del centro, secondo gli organizzatori 50.000, per la polizia poco più di 6.000 (come sempre qualcuno dovrebbe tornare a scuola per imparare a contare...). Un pride della gente senza politici né comizi, il presidente di Arcigay Milano Paolo Ferigo, Aurelio Mancuso e Franco Grillini hanno depositato un cesto di finocchi davanti a Palazzo Marino per ricordare a Letizia Moratti che a Milano i gay ci sono nonostante il sindaco sembra averlo dimenticato.
Non sono mancati i coriandoli, le risate e la colonna sonora di Raffaella Carrà e Lorella Cuccarini... che hanno accompagnato il corteo attraversato il centro di milano, da porta venezia fino in largo cairoli, dove la gente accompagnata dalla musica ha cominciato a ballare. Sono stati scanditi anche tanti slogan contro un centrodestra omofobo ed un governo che poi tanto diverso non è... Una volta in Duomo è toccato al papa e alla chiesa. Dal palco di piazza Cairoli è arrivata anche la denuncia alla pedofilia dopo che, solo due giorni fa, Rocco Buttiglione durante il tg2 della sera aveva accostato l’omosessualità alla pedofilia: "in questa piazza non ci sono pedofili. Semmai quelli li trovate in qualche sacrestia".
Il numero di persone non era imponente, come forse quello di Roma, ma il governo, il comune e i media hanno continuato con la loro tecnica che sembra essere vincente. L'unico modo per non dare diritti ai gay è non dare voce alle loro manifestazioni.
L'unica risposta dal comune è di oggi, il vicesindaco De Corato ha deciso di non dare più patrocini e finanziamenti alle iniziative della comunità omosessuale. Le sue parole sono abbastanza chiare: "Noi - spiega - per dieci anni non abbiamo avuto nessun problema: mostre, rassegne cinematografiche, ricordo anche i tornei di tennis". E allora? "Allora non si può far finta di non sapere che oggi c’è una proposta di legge del governo che vuol equiparare le coppie di fatto alla famiglia tradizionale. Finanziando queste iniziative daremmo una legittimazione alle politiche sulle coppie di fatto".
Una proposta su come reinvestire questi soldi? Si potrebbe fondare a Milano un tribunale della santa inquisizione.
di
mb (lettore di OMB)