Francesca, sei forte. c'è una cosa che mi ha colpito molto della campagna elettorale italiana: quando, in qualunque ambiente, facevo notare il fatto che il candidato uscente fosse anche proprietario del 65% dell'editoria del paese, la reazione era fare spallucce. ho idea che non gliene freghi niente a quasi nessuno. per me è folle, pazzesco. non so in francia ma mi dà l'idea che sia simile. lo slittamento tra realtà e propaganda sta diventando paradossale.
Cara Francesca, da quando l'ho scoperto, seguo regolarmente il tuo blog. Mi ritrovo spesso in quello che dici e pensi dei nostri comuni "ospiti" francesi. Volevo segnalarti che prima del secondo turno avevo fatto anch'io un post sul mio blog per mettere in guardia su un paragone troppo semplicistico tra Sarko e Berlusconi (http://fabiomontermini.blog.kataweb.it/fablog/2007/05/ma_berluskozy_e.html). La deferenza dei media nei confronti di Sarkozy, secondo me è assai diversa dall'atteggiamento dei media italiani nei confronti di Berlusconi. La piaggeria dei media italiani era una piaggeria tipicamente aziendale, quella che i dipendenti possono avere nei confronti del padrone. E l'atteggiamento di Berlusconi è sempre stato quello di non capire perché qualcosa che gli appartiene dovesse parlare male di lui. Certo, anche per Sarkozy sembra che ci siano state telefonate, pressioni, etc. (ti ricordo anche l'episodio di Cécilia che non sarebbe andata a votare al primo turno). Ma l'atteggiamento dei media francesi è appunto "deferenza" non tanto verso la persona, ma verso l'istituzione Presidente della Repubblica, una deferenza che pervade tutta la società francese, e che rimarrà finché la Francia sarà l'unica monarchia elettiva al mondo.
Non so' Francesca... E' anche vero che molte sommosse sono partite come emulazione di altre, ed era quasi una gara a chi faceva più danni (basta dare un occhiata alle pagine dedicate a questi eventi su wikipedia). Comunque, reprimere una rivolta è più facile se non viene pubblicizzata. Probabile che anche i giornalisti se ne siano resi conto e si siano dimostrati più intelligenti e responsabili di quanto ci si aspetterebbe.
Sulla questione del diritto di cronaca e di informazione... bè, se dall'informazione derivano conseguenze ancora più dannose di quelle che si portano a conoscenza è giusto non dico tacerle, ma almeno censurare le immagini e darne un freddo resoconto.
Grazie mille.
Mi dispiace sempre molto quando vedo che la cronaca e la sofferenza sono utilizzati dai politici: durante la campagna elettorale Sarkozy ha usato le violenze in periferia per i suoi scopi, oggi le nasconde.
Quel che è sicuro è che Sarkozy ha scelto esperti di prestigio. Non ci sono Calderoli & Co qui.