Non si butta via niente
di Marco Travaglio
Molti lettori dell’Unità, sconcertati dalle telefonate di alcuni politici con alcuni furbetti del quartierino, sperano che Veltroni riparta dalla questione morale. Cioè porti Enrico Berlinguer nel pantheon del Pd, attualmente popolato dalla buonanima di Craxi. Torino, la città scelta da Uòlter per l’annuncio della sua candidatura, potrebbe ispirarlo: la prima Tangentopoli dell’èra moderna esplose proprio lì, grazie al sindaco comunista Diego Novelli. Nel 1983 un imprenditore gli confidò che alcuni assessori intascavano mazzette. Lui, anziché far finta di non sentire, lo accompagnò in Procura a sporgere denuncia. Così il vicesindaco socialista e alcuni assessori finirono in galera o sotto inchiesta. Il caso Zampini, dal nome del faccendiere che dirigeva il traffico della tangenti, segnò la fine della giunta rossa. Non perché qualcuno rubava, ma perché il sindaco aveva osato denunciare i ladri. Dunque era divenuto«inaffidabile». Craxi giurò di fargliela pagare e Giuliano Amato, inviato a commissariare il Garofano, lo rimproverò per non aver «risolto politicamente la faccenda». Oggi non c’è nemmeno bisogno di risolvere politicamente. Nel 1993, quand’ era un semplice consigliere comunale, Lorenzo Cesa fu arrestato per le mazzette incassate per il ministro Prandini. Ne confessò una dozzina (il verbale iniziava così: «Intendo svuotare il sacco», manco fosse Pietro Gambadilegno). Fu condannato a 3 anni (Prandini a 6) in primo grado. Poi il solito cavillo mandò il processo a farsi benedire. Cesa intanto era divenuto deputato. Ora è segretario dell’Udc. L’altro giorno, indagato nell’inchiesta di Catanzaro, ha dichiarato: «Io non c’entro, ho le mani pulite». Ma anche se le avesse ancora sporche, cambierebbe qualcosa? A giorni, il 4 luglio, Cesare Previti compirà 14 mesi da deputato abusivo: il 4 maggio 2006 la Cassazione l’ha condannato a 6 anni per corruzione giudiziaria e interdetto in perpetuo dai pubblici uffici. Ma in Parlamento le sentenze della Cassazione non valgono: la giunta per le elezioni è ancora lì che discute se cacciarlo o meno. Il 9 aprile forse voterà la decadenza, poi la cosa passerà all’aula e si andrà all’autunno. Ma qualcuno già subordina la cacciata dell’abusivo al suo reintegro quando - tra un paio d’anni - finirà il «servizio sociale» in una comunità di tossicodipendenti. Pare che, nel dizionario del Parlamento, l’aggettivo «rpetuo» significhi temporaneo, provvisorio, trattabile. Ieri, bontà sua, il presidente Bertinotti ha escluso la possibilità del reintegro: o Previti viene cacciato, o resta al suo posto. E il fatto che, in barba a una sentenza irrevocabile, si ipotizzi la permanenza dell’interdetto la dice lunga sul rispetto che il Parlamento riserva alle sentenze della magistratura. In un paese serio, la Cassazione avrebbe già sollevato un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato contro la Camera che ignora una sentenza definitiva. Ieri il caso Previti, come quelli degli altri 24 pregiudicati felicemente assisi tra Camera e Senato, è approdato al Parlamento europeo grazie a un comico, Beppe Grillo. Intanto l’esempio dall’alto fa scuola negli enti locali. Ad Asti è stato appena rieletto sindaco Giorgio Galvagno, arrestato nel ‘94 per lo scandalo della discarica di Vallemanina-Valleandona (smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici in cambio di tangenti): nel ‘96 patteggiò 6 mesi e 26 giorni per inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti colposi contro la salute pubblica e omessa denuncia. Nel 2001 Forza Italia lo fece eleggere deputato. Ora torna sindaco. E nel nuovo consiglio comunale è in ottima compagnia. Secondo Alberto Pasta, vicesindaco uscente dell’Ulivo, altri due consiglieri, ovviamente di Forzitalia, hanno precedenti penali. Il primo è Vincenzo Sangiovanni, napoletano, condannato definitivamente a 4 anni e 4 mesi nel ‘79 per concorso in rapina continuata, detenzione illegale di armi e munizioni, porto illegale di armi; non contento, nel ‘93 s’è beccato altri 2 anni e 3 mesi definitivi per violazione della legge sulla droga; poi ha ottenuto la riabilitazione. Il secondo è Gino Trifone: nel ‘95 ha patteggiato 40 giorni per gioco d’azzardo e nel 2000 altri 11 mesi per tolleranza abituale della prostituzione nel suo locale; ora è imputato per usura. Un inquinatore, un rapinatore e un biscazziere in consiglio comunale. Poi dicono che non c’è selezione delle classi dirigenti.
"il 4 luglio, Cesare Previti compirà 14 mesi da deputato abusivo: il 4 maggio 2006 la Cassazione l’ha condannato a 6 anni per corruzione giudiziaria e interdetto in perpetuo dai pubblici uffici. Ma in Parlamento le sentenze della Cassazione non valgono: la giunta per le elezioni è ancora lì che discute se cacciarlo o meno."
E poi dicono che c'è la crisi della politica. Vorrei ben vedere.
Leggo oggi che Fabrizio Corona afferma di avere beneficiato, grazie a Vallettopoli, di 1,5 milioni di euro di contratti. Sempre oggi, ricevo notizia che la CIA sostiene di avere ripetutamente tentato, fra il 1950 e il 1970, di fare uccidere Fidel Castro dalla Mafia. Nè mi pare che la nostra chiesa si sia affermata se non dopo avere messo a morte, quantomeno negli anni della santa inquisizione, migliaia di avversari.
A Adolf Hitler, del resto, venne conferito da un plebiscito il titolo di Fuehrer neanche due mesi dopo la notte dei lunghi coltelli.
La lezione insegnataci dalla storia, e fortunatamente messa per scritto da Marco Travaglio, è dunque chiara: gli Unni videro in Attila, colui che uccise il fratello per diventare unico re, il loro condottiero; i tedeschi in cerca di rivincita acclamarono in Adolf Hitler la stessa identica cosa né i russi si affidarano per caso a Giuseppe Stalin.
L'uomo si ritiene a volte in diritto di vendicare i torti subiti da una natura matrigna e in questo caso vuole che a fargli da leader sia il peggiore delinquente che esiste sulla faccia della terra.
Dio, quanto l'ho fatta lunga! Beh, ma pazienza.
Enzo Merlino
beh... quella di bertinotti è esemplificativa...
Bertinotti, no a sospensione Previti
'O decade o resta deputato'
(ANSA) -ROMA, 26 GIU- 'Cesare Previti o decade da parlamentare o mantiene la sua carica'. Cosi' Bertinotti sul caso del deputato condannato per la vicenda Imi-Sir. Il presidente della Camera rileva che l'ipotesi di una sospensione del mandato parlamentare sembra contrastare con i principi generali del sistema costituzionale e in particolare con le norme regolamentari. Presentano 'dubbi', rileva ancora Bertinotti, 'sbocchi procedurali diversi'.
nel frattempo:
Dossier Sismi: sara' sentito Pollari
Olaf nega qualsiasi coinvolgimento nella vicenda
(ANSA) - ROMA, 27 GIU - Nell'ambito delle indagini sui dossier del Sismi riferiti a politici e magistrati, la procura di Roma sentira' Pio Pompa e Nicolo' Pollari.L'ex funzionario del Sismi e l'ex numero uno del servizio segreto militare sono indagati per concorso in peculato. Pompa sara' sentito il 3 luglio, mentre e' ancora da definire la data del colloquio con Pollari, che al momento non ha ricevuto alcun invito a comparire. Intanto,l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) ha negato qualunque coinvolgimento.