Io adoro Piero Ricca, ce ne fossero molti altri in giro per l'Italia, e un buon gruppo a Roma, la casta si spappolerebbe come neve al sole.
Io invece penso che Ricca sia controproducente, irritante al punto da suscitare simpatia per quelli che attacca. Oh, intendiamoci bene, Sgarbi è indifendibile, sottoscrivo la descrizione. E concordo con Alberto, Pier è stato malaccorto questa volta, poteva farsi presentare il libro da qualcun altro. Però, fra quelli che leggeranno l'episodietto sui giornali di stamattina, reagiranno come giodi solo pochi, già fermamente orientati a sinistra. molti, e molti incerti, avranno un moto di antipatia per il rompic.... Ricca. Ci facciamo del male da soli.
Una domanda: ma Ricca ha un mestiere? lavora? non voglio provocare, davvero non lo so e mi piacerebbe capire.
Ma con tutta la gente perbene che c'è in giro Majorino doveva proprio cercarsi Sgarbi?
e poi si offendono se li si critica.
Un segretario dei DS che si fà accompagnare in una presentazione da un fascista assessore come Sgarbi è il colmo.
Continuate su questa linea mi raccomando,che al prossimo giro vi votano giusto i 4 parenti,forse manco quelli.
iuri
però che fighe che si è scopato il pregiudicato.
questo piero ricca è un simpatico provocatore, ma mi piace moltissimo.
questo piero ricca è un simpatico provocatore, ma mi piace moltissimo.
Postato da antonio vergara - Domenica 01 Luglio 2007 alle 11:34
Ricca non è un provocatore è un cittadino che fa delle domande che tutti noi dovremmo fare a chi ci amministra.Un provocatore è uno che insulta offende,non credo che fare domande che nessuno pone sia provocare.Daria Bignardi "giornalista"intervistando" Dell'Utri ha esordito cosi non parliamo dei suoi processi,minchia e di cosa parli allora?Ricca quando lo incontra gliela fa la domanda.
Paolo: anche io credo che a volte Piero sia assordante, ma non riesco a criticarlo, anzi, gliene sono grato. Vedi, mi è chiaro che per persone come te e me - lettori consapevoli della realtà - la sua voce possa essere assordante. Ma per farsi ascoltare dalla stirpe di assuefatti al Ventennio Mediaset, ho la sensazione che sia indispensabile il megafono. Hai visto la protervia, l'arroganza, il disprezzo che emana Sgarbi ogni volta che parla. Lui, il truffatore pregiudicato, accusa Piero, cittadino incensurato. Lui ha dalla sua la polizia, ha dalla sua i mezzi di comunicazione, ha dalla sua la casta (cui Majorino con questa sgarbata presentazione dichiara di voler far parte).
Piero Ricca invece ha il suo megafono, la sua voce, la Rete, la sua (lo dico come complimento) faccia tosta. E' una battaglia impari, che lui combatte con coraggio.
Ma scusa Paolo, capisco il garantismo, ma questi sono farabutti. Vittorio Sgarbi assessore, Cesare Previti parlamentare e noi - in nome del non turbare l'Italia conformista che l'ex sinistra rincorre inutilmente da anni - critichiamo Ricca perché sfora un po' ogni tanto?
No Paolo, proprio su questo non ti seguo. Ci fossero Mille Ricca a denunciare lo schifo di questi potenti cialtroni (ovvero cialtroni potenti), a fare controinformazione, a non accettare di essere schiacciati dalla nediocrità intellettuale, a convincere dieci persone ciascuno, oggi Sgarbi non sarebbe assessore e Previti parlamentare.
Abbiamo solo un'arma: la nostra voce. Per superare l'assordante brusio televisivo che annebbia le coscienze dobbiamo sempre usarla al volume massimo. per questo ringrazio Piero Ricca per quello che fa. Avercene.
Quel che so è che collaborava con Grillo, poi da bravo genovese quest'ultimo non si risolveva a pagargli quel tot di spese vive... No, temo che il tapino si metta nei guai agratis.
[OT]: Anche perchè poi il ventennio berlusconiano produce nuove leve come i ragazzi che si vedono a inizio filmato, disgustorama.
A me piace molto. Fa un certo effetto perché non è usuale trovare una persona che si esponga così tanto. Vedendo anche gli altri filmati (tipo quello con Mastella) si capisce l'arroganza di chi ci governa. PS. in effetti ma come michia sono vestiti quei ragazzi nel video?
Dalle mie parti si dice"con lo scostumato ci vuole lo screanzato." In effetti, Piero Ricca dà la sensazione di essere un po' sopra le righe e quel che dice paolo zinna può essere in parte vero. Ma solo in parte, perché basta essere un minimo informati sulle malefatte dei personaggi che sono oggetto dell' attenzione di Ricca, che ci si sente, anzi, un po' miserabili per non avere la forza morale di unirci alla sua protesta e per pretendere ciò che ci sarebbe dovuto in quanto cittadini incensurati, in regola con le tasse e con la nostra coscienza. Siamo un po' come don Abbondio: è il coraggio che ci manca.
Ricca e' un caso umano. E chi simpatizza con lui pure. Sono metodi che si potrebbero definire fascistoidi se non fossero, in realta', la penosa fenomenologia di un evidente disturbo narcisistico della personalita'. Che si vada dietro a un poveraccio simile e' davvero assai deprimente.
@paso:Io invece trovo deprimente che tutti restiamo zitti e buoni e che lasciamo fare ad uno solo(narcisista, probabile, ma non bugiardo o mistificatore) una protesta che dovrebbe essere di tutti. Se poi qualcuno simpatizza nei confronti dei pregiudicati, padronissimo di farlo: non lo definirò "caso umano".
paso: il tuo commento contiene solo epiteti non circostanziati. Anche se non "vado dietro" a Piero (ma mi limito a considerare positive le sue provocazioni) mi sento parte in causa e ti chiedo di spiegare - se ti va - con parole chiare e senza aggettivi la faccenda del "caso umano" e del "fascistoide".
Considero Piero Ricca uno che non ci sta ad abbassare la testa, che ha deciso di non sopportare più prepotenze e prevaricazioni del sistema e che - miracolo! - lo fa in cambio di nulla (capisco che è dura da digerire, ma su questo sono solidale con Ricca, anche di OMB molti hanno difficoltà a credere che esista e cresca in cambio di nulla).
Nel dissenso - politico - su alcuni punti di vista e metodi, mi sento rappresentato da un Piero Ricca, che - a modo suo - esprime malesseri e istanze profondamente mie che da questa casta di cosiddetta sinistra, corriva, prona, pronta all'inciucio.
Pier Majorino dovrebbe fare un'opposizione intransigente a questa giunta catto-fascio-televisiva. Invece - inaspettatamente - tra zilioni di intellettuali incensurati di entrambe le parti va a scegliersi un truffatore (peraltro pure misogino, arrogante e cafone) come Sgarbi, un farabutto che si è fregato i nostri soldi (truffa ai danni dello Stato) e continua a intascarne altri anche grazie al partito di Majorino, che ha lavorato con impegno (e con successo) per Moratti sindaco.
In queesto frustrante scenario prendersela con Piero Ricca perché urla un po' mi sembra un po' miope.
Organizzare incursioni con tanto di squadra al seguito per insultare pubblicamente chicchessia e' roba da fasci. E non si parli di coraggio. Questo sa bene di non rischiare un bel nulla. L'ossessivita'dell'agire, l'immancabile escalation di scompostezza, l'esibizionistico compiacimento della propria inurbanita' ci evidenziano null'altro che una personalita' disturbata. Sul tuo amore questurinico per i certificati penali mi taccio sapendo che e' fiato sprecato.
paso: Piero Ricca non insulta nessuno. Dice sempre e solo la verità (se insultasse l'avrebbero già appeso per le palle). Per questo non rischia nulla. Ma informa. Io credo che ben pochi tra i presenti fossero consapevoli dei precedenti penali di Sgarbi (il quale, invece, da fascista vero, insulta e calunnia, ben consapevole - lui sì - della sua certezza di impunità da potente).
Quanto all'amore per i certificati penali, credo che l'archivio di OMB sia più che sufficiente a dimostrare che stai dicendo una stronzata gratuita. Amo la legalità, ma sonop anche per l'abolizione di ogni galera, ma altrettanto mi oppongo a una società che impedisce a un pregiudicato di diventare il bidello, ma lo fa assessore e starlette del Costanzo Show.
ma perche' attacca sempre e solo sgarbi? di condannati, anche a sinistra, c'e' solo l'imbarazzo della scelta.
diciamoci la verità ricca è un narcisista che ha scoperto con la politica un modo per soddisfare le sue esigenze. Affari suoi. Rischia di suo, (si fa per dire, sgarbi e sopratutto l'evento dalla presenza di ricca hanno tutto da guadagnare) Tuttavia se spesso risulta noioso moralisteggiantepiù che provocatore, questa volta ci azzecca in pieno. In primo luogo perchè scende sullo stesso terreno di un altro narcisita, sfruttando gli stessi sistemi. In secondo luogo perchè svela una piccola truffa. Dieci giorni fa il segretario dei ds cittadini presentava un elenco di cose da fare sulla cultura a milano, con dure critiche su come il centro destra l'ha gestita in questi anni. Contemporaneamente erano già pronti gli inviti per la presentazione dei suoi scritti da parte dell'assessore che si criticava. Io sono favorevole al rispetto tra le parti e al fatto che molte scelte debbano e possano essere bipartisan. Non sono però disponibile al gioco delle parti, o Sgarbi non sa gestire la cultura e allora non lo si invita come autorità, o è un autorità e allora non lo si critica. E non venite a dire che un conto è il critico un conto il politico. Sgarbi fa politica e spettacolo da decenni. Il critico non lo fa più da lustri. Un suggerimento per maiorino. aver lasciato la poltrona di segretario proietterà un cono d'ombra sulla sua attività, per favore non cerchi di uscirne con mezzucci da avanspettacolo.
dio li fa e poi li accoppia..doveva essere un bel duo di matti..
che ricca non insulti nessuno é assunto smentito dagli stessi video che l'interessato piazza sul suo sito beandosi delle proprie prodezze.
Basta guardarli ed ascoltarli (ancorchè l'esperienza sia alquanto deprimente).
Ergersi a giudice assoluto delle "verità" mi sembra esercizio che ben poco ha a che fare con uno spirito minimamente democratico.
Quanto all'"abolizione di ogni galera" non mi pare valga la pena di commentarne l'evocazione quando proviene da chi ha sistematicamente demonizzato l'indulto. Che avrà pure giovato a qualche nemico politico. Ma anche a tanti disgraziati che, almeno, hanno avuto una seconda possibilità da una vita che, evidentemente, non gli ha consentito di dedicarsi a fare la morale agli altri comodamente seduti al proprio pc.
Non sono affatto pentito dell'invito rivolto agli assessori di Comune e Provincia - in spledida compagnia di David Bidussa - in occasione di una presentazione del mio libro.
E' stato anche il mio piccolo contributo, come ho spiegato, per sollecitare le amministrazioni locali ad investire di più e meglio sul "libro".
Questi sono i giorni dell'ottima Milanesiana, iniziativa sostenuta dalla Provincia, si è svolto a Milano un mese e mezzo fa l'importante evento letterario "Officina Italia", eppure ritengo, come ho scritto con Pino Landonio in una mozione presentata recentemente, che Milano debba e possa fare molto molto di più per rendersi città di "letteratura".
Il giudizio che poi ho dato e continuo a dare sull'operato della Giunta Moratti in questi dodici mesi è stato perfino pubblicato da OMB ed è rappresentato da 32 interrogazioni alla Giunta su altrettante questioni "aperte" che ho presentato circa un mese fa. Credo che Sgarbi al di là di qualche buona "sparata" (tipo la difesa del Leoncavallo o la battaglia persa per il sostegno al festival cinematografico gay-lesbico) non possa essere considerato estraneo rispetto alla pessima gestione delle politiche culturali di cui si sta facendo promotrice l'amministrazione.
Sui metodi di Ricca non sono d'accordo, perchè spesso non si comprende - almeno non lo capisco io - quale sia l'oggetto esatto della sua contestazione, anche se sinceramente devo riconoscere che è stato attento a non disturbare minimamente nè la presentazione nè i frequentatori della stessa che in tantissimi casi non si sono nemmeno accorti di quel che stava capitando.
Io sono convinto che serva una politica nella quale ci si rispetta di più e si è maggiormente alternativi sul piano dei "progetti" e delle "proposte".
Se OMB fosse disponibile ad ospitare un breve dibattito sulle "Politiche culturali a Milano" mi piacerebbe confrontarmi con meno superficialità.
Un'ultima cosa : dopo che Biraghi ha pubblicato su OMB un mio comunicato molto critico rispetto all'operato di Sgarbi mi sono arrivati due messaggi che mi chiedevano di smorzare i toni.
Continuo a pensare che fossero messaggi sbagliati.
"non possa essere considerato estraneo rispetto alla pessima gestione delle politiche culturali di cui si sta facendo promotrice l'amministrazione". Coraggiosa denuncia di Majorino: l'assessore alla cultura del comune forse c'entra con la politica culturale del comune. Richiedesi titoli da prima pagina per la scoperta. Poirot non avrebbe saputo fare di meglio. Adesso sappiamo cosa ha impegnato per mesi Majorino: questa affannosa ricerca.
Vedi Pier, il problema non è che Sgarbi è un pessimo assessore (c'erano dubbi?) E' che è un farabutto e truffatore. Credo che personalità della sinistra dovrebbero evitare qualunque pastetta con lui e con quelli come lui, tipo la sua presenza alla tua presentazione, la quale peraltro contribuisce a spiegare perché dopo tanti anni da elettore e sostenitore di PCI/PDS/DS io non mi senta più in alcun modo rappresentato da voi.
Sbaglierò, sarà pure retorica spicciola, ma Enrico Berlinguer non me lo vedo a inviatre un pregiudicato (per non dire il resto) per una presentazione o a dargli amichevoli pacche sulle spalle (così come non avrebbe pensato di invitare Scajola a una festa de l'Unità), quella era un'esclusiva della DC. Altri tempi, altra politica, altra società.
No, effettivamente berlinguer le pacche sulle spalle le scambiava con personaggi della moralita' di un bresnev, honecker, caesescu, gromiko... Altri tempi. Altro spessore. Delinquenziale...
Greg non ti permettere di strumentalizzare Berlinguer tu non puoi decontestualizzare il periodo storico,e fare un tuttuno fra corrotti e capi di stato.
@Pierfrancesco dici le stesse scuse che hanno detto Violante,Fassino e Dalema quando la base li rinfacciava perchè facessero accordi con la destra sul conflitto d'interessi e le leggi vergogna,non avete o non volete capire che siete distanti da noi con questi atteggiamenti,fate finta di confrontarvi destra e sinistra ma siete due facce della stessa medaglia siete li attaccati alla greppia e guardate con fastidio chi vi dice di fare qualcosa di sinistra.
No, effettivamente berlinguer le pacche sulle spalle le scambiava con personaggi della moralita' di un bresnev, honecker, caesescu, gromiko... Altri tempi. Altro spessore. Delinquenziale...
io considero legittimo invitare un esponente di centrodestra alla presentazione di un libro. non ho nessun problema a dirlo. l'importante è che la cosa non modifichi il giudizio politico. caro alberto, a 'sto punto però mi aspetterei un po' di sostegno in relazione alla piccola battaglia solitaria che ho svolto per evitare che dell'utri si occupi del teatro lirico. francamente fino ad oggi da parte tua non me ne è arrivato.
Legittimissimo ma se fai una battaglia contro dell'utri la fai anche contro un truffatore dello stato,ci sono tante persone perbene nel centro destra non c'è bisogno di Sgarbi.O ti piaceva l'attenzione mediatica che avrebbe portato?Ricca attacca tutti non fa differenze tra un truffatore ed un mafioso,si chiama coerenza.
greg: "sì, e i gulag?"
Pier: non ribaltare la frittata. Nessuno contesta la legittimità di invitare esponenti del centrodestra. Qui si contesta al politico di sinistra (che tale resti, anche se presnti un romanzo) il cattivo gusto di invitare un farabutto per fare audience. Mi spiace dirlo, ma per me - tuo elettore storico - questo è un rospo indigeribile. Sgarbi non è diverso da Dell'Utri, salvo la natura dei reati commessi. Quello è mafioso, questo truffatore. Entrambi non dovrebbero poter fare ciò che fanno e proprio il tuo referente politico - Veltroni - si è chiaramente pronunciato in questo senso la Torino. Spero che almeno a lui darai retta perché questi inciucetti di basso profilo sono devastanti per gli elettori già abbondantemente sfiduciati.
Quanto alla visibilità, come detto più volte non si nega mai e se qualcosa sfugge è solo un problema di risorse. Avessimo un centesimo dei contributi assegnati a Unità, Foglio, Riformista, Libero, Liberazione, eccetera potremmo essere più attenti. Come detto altre volte, manda un bel post (non il comunicato stampa, non abbiamo quasi mai il tempo di tradurli in lingua fruibile) ogni volta che vuoi e avrai tutto lo spazio che ti occorre.
@Piefrancesco Majorino: concordo,eccome,sul fatto che è legittimo invitare un'esponente del cdx alla presentazione di un libro,anche ad una festa dell'unità,a un dibattito,figuriamoci.
ma perchè non un'esponente serio,coerente,ed invece si ad uno che diffama,insulta,sputa,prende a sberle e difende nella loro moralità gente come previti e soci??
tutto qui.questo lascia perplessi.
la critica alla politica culturale mi sta bene, ero stato l'unico a rispodere al tuo messaggio su questo tema. e ti avevo dato atto di aver proposto temi coerenti con quanto mi aspetto dalla mia coalizione.
quella della presentazione con Sgarbi la vedo come una caduta di stile,che troppo spesso nel csx sta diventando abituale.
Ma contestualizzati tu i neuroni.. Capi di stato. Certo era costretto da una questione di etichetta diplomatica. Per te e quelli come te mi sa che la stessa logica vale anche i milioni di dollari percepiti dal dolce enrico ed erogati da quei galantuomini dall'intonso certificato penale.
Greg Lillo ti aspetta.
Nel 1973 si verificano alcuni avvenimenti che segneranno profondamente le scelte del Pci nel successivo decennio. L'11 settembre, in Cile, un colpo di Stato spazza via il Governo di sinistra guidato da Salvador Allende, sostituendolo con una giunta militare capeggiata dal colonnello Augusto Pinochet. Il 3 ottobre 1973, al termine di una visita ufficiale a Sofia, la sua auto è investita da un camion militare. Berlinguer si salva miracolosamente, l'interprete ufficiale muore e gli altri due passeggeri (esponenti della dissidenza nel Partito Comunista Bulgaro) rimangono gravemente feriti. I retroscena di questa tragica vicenda restano segreti fino al 1991, quando Emanuele Macaluso, senatore del Pds ed ex dirigente comunista, rilascia un'intervista al settimanale Panorama dichiarando che il segretario del Pci, appena rientrato a Botteghe Oscure, gli avrebbe rivelato il sospetto che si fosse trattato in realtà di un "falso incidente", orchestrato ad arte dai servizi segreti bulgari per porre fine allo scomodo alleato Italiano. Dopo la convalescenza seguita alle ferite riportate, Berlinguer scrisse per "Rinascita" tre famosi articoli intitolati "Riflessioni sull'Italia", "Dopo i fatti del Cile" e "Dopo il golpe del Cile", in cui sviluppava alcuni temi che abbozzavano la proposta del "compromesso storico" come possibile soluzione preventiva dinanzi alla deriva istituzionale che lasciava paventare possibili soluzioni di stile sud-americano.
L'anno successivo Berlinguer principiò a Belgrado una sorta di campagna di sensibilizzazione internazionale degli altri movimenti e partiti comunisti, incontrando per primo il maresciallo Tito; molti incontri di funzionari minori del partito con omologhi dei partiti comunisti di altri stati, preparavano frattanto la strada diplomatica per relazioni privilegiate con alcuni di essi.
Fu nel 1976 che il PCI berlingueriano varcava il suo Rubicone e muoveva incontro al famosissimo strappo, la rottura politica con il PCUS (il partito comunista sovietico): in occasione di un congresso a Mosca, dinanzi a 5.000 attoniti delegati provenienti da tutto il mondo, Berlinguer parlò in aperto contrasto con le posizioni "ufficiali" di "sistema pluralistico" (che l'interprete simultaneo coscienziosamente rese come "sistema multiforme") e descrisse l'intenzione del PCI di costruire un socialismo "che riteniamo necessario e possibile solo in Italia".
A chiarire che la frattura non era ricomponibile, vi aggiunse la ferma condanna del PCI per ogni tipo di "interferenza" sovietica (sia verso l'Italia che verso altri paesi).
Da parte del Cremlino si replicò che essendo l'Italia sotto un marcato controllo della NATO, si era costretti a concludere che l'unica interferenza davvero sgradita ai comunisti italiani fosse quella sovietica. Berlinguer, del resto, avrebbe loro risposto, attraverso un'intervista rilasciata ad un quotidiano, di sentirsi più tranquillo "sotto l'ombrello della NATO".
I miei neuroni so spacchiosisissimi il tuo fa come la particella di sodio "C'è qualcunoo?".
Vediamo di risparmiare a berlinguer il penoso trasformismo (peraltro postumo) del non essere mai stato comunista di veltroniana pratica. E parlino i fatti. Tra uno strappo e l'altro il dolce enrico continuo' ineffabilmente a intascare i milioni di dollari da kgb, stasi ecc. Come li contestualizzi tu i denari?
Ma sai leggere o cosa quale trasformismo?I denari li contestualizzo nella guerra fredda e nell'importanza per l'unione sovietica di aiutare il piu grande partito comunista oltre cortina,in contrapposizione ai dollari degli americani per tenere l'italia in orbita atlantica.Inter nos ti rammento che la famiglia Berlinguer era ricca ed ha donato parte dei beni al partito,senza rubare una lira o rublo diversamente dai Craxi,Pomicini,De Michelis,Vito,ecc.ecc.
Vai Greg 610 ti aspetta.
Quindi il pci, la più' costosa struttuta politica italiana, era mantenuto da dittature sanguinarie. E il moralissimo segretario, tra uno strappo e l'altro, era ben lieto di incassare. Non ponendosi il problema dell'origine sanguinosa di quei soldi. Ottimo esempio di moralita'. Quanto al patetico riferimento alla ricchezza personale di e.b. e' identico a quello dei fascisti circa il fatto che dalle tasche di mussolini appeso in ple loreto non usci' un solo centesimo. E la metafora, in effetti, presenta forti punti di coerenza.
Quindi il pci, la più' costosa struttuta politica italiana, era mantenuto da dittature sanguinarie. E il moralissimo segretario, tra uno strappo e l'altro, era ben lieto di incassare. Non ponendosi il problema dell'origine sanguinosa di quei soldi. Ottimo esempio di moralita'. Quanto al patetico riferimento alla ricchezza personale di e.b. e' identico a quello dei fascisti circa il fatto che dalle tasche di mussolini appeso in ple loreto non usci' un solo centesimo. E la metafora, in effetti, presenta forti punti di coerenza.
Non mi piacciono i metodi di Ricca anche se non nego l'apprezzamento per il lavoro finalizzato al chiarimento.
Nel caso specifico lo assolvo, non per i riferimenti alla condanna (ricordo che a quei tempi l'assenteismo ha toccato punte ignobili), ma per quanto ha espresso con questa frase: ...ha diffamato persone perbene mediante il manganello catodico. Che se l’è cavata quasi sempre grazie all’abuso dell’insindacabilità parlamentare...
Con la condanna, cambiava la vita solo a se stesso, col video, se senza mezzi, quella degl'altri...