"Greg" guarda che vedo gli IP e so da un bel po' chi sei. Sono stato al gioco, ma i troll non sono un buon modo di far politica. Stavolta mi limito a rimuovere. La prossima volta che ricompari con un nick farlocco, questo o altro, blindo l'IP. "Non ci faremo intimidire" perché accà nisciuno è fesso. ;-)
Grande Alberto, post bellissimo, uno dei migliori, a mio parere, che tu abbia mai scritto. Passione, sdegno, rabbia e resistenza.....
E "burattino" è la parola giusta Alberto, per coloro che sono solo dei servi del potere, di un potere che poi li manda consapevolmente a crepare in scorta a qualche magistrato, per poi fingere di commuoversi nei solenni funerali di stato...di questo stato del cazzo...
Bel post, complimenti Alberto. E grazie per aver segnalato questo libro che non mancherò di acquistare e leggere!
Ora vedremo come proseguiranno, se proseguiranno, le inchieste penali. Quelle, per capirci, che dovranno identificare e condannare i singoli responsabili, intesi come *quel* poliziotto, *quel* carabiniere, *quel* finanziere e così via che hanno materialmente commesso i reati.
Dopodiché, vedremo se il ministero degli interni, come la legge gli consente di fare, si rivarrà su di loro per le spese pagate a titolo di risarcimento in sede civile.
Sono d'accordo con quello che scrivi Alberto.
Il risarcimento coi soldi pubblici non basta, anzi è una presa per i fondelli: vogliamo vederli in galera quelli che "Speriamo che muoiano tutti, 1-0 per noi", loro e quelli che li comandavano.
Finalmente arriva un pò di luce su uno dei momenti più bui della democrazia italiana, in più, con quello che sta venendo fuori dalle indagini sui servizi segreti che spiavano i magistrati, si capisce in che mani eravamo dal 2001 al 2006, le mani di un manipolo di cialtroni che per preservare il loro potere hanno messo in atto un golpe travestito da democrazia!
se si dovesse risarcire degnamente il sangue di genova lo stato ci vorrebbe una intera legge finanziaria.
"Carletto Giuliani non era un punkabbestia, non era uno squatter né uno zapatista. Non era un mendicante, aveva una casa a cinquecento metri da quella dei suoi e viveva con una ragazza e la sua bambina. Non era uno sbandato, aveva un padre con cui andava al cinema, una madre che gli chiedeva "hai fame? Se hai fame puoi venire da noi". Un lavoro, qualche soldo suo, gli amici. Non era neanche un santo, aveva un estintore in mano quando è morto e chissà se lo avrebbe tirato. Rabbia addosso, tanta"
generica retorica giornalistica della di gregorio; suona musicale ("non era una punkabbestia..rabbia addosso, tanta") e non significa un emerito c.
E' il classico modo di fingere di dire e tutto e non dire nulla.
I soliti libri dei pennivendoli.
Se la sieni è stata aggredita senza aver fatto nulla è giusto sia risarcita.
"non significa un emerito c"
Ti spiego io quel che non riesci a capire, piccolo dedalus: quel che intende dire la Concita è che Carlo poteva essere chiunque di noi (escluso te, ovviamente, che sei una tanto brava persona ed onesto e indefesso lavoratore), in quanto è stato semplicemente uno fra i tanti a reagire - in maniera stupida, ingenua, pericolosa, tutto quello che vuoi - alla ben più forte e grave violenza del sistema.
Non è nè difficile nè retorico, il punto è non volerlo capire.
piu' che 'violenza del sistema' direi: alla carica immotivata e a freddo che i carabinieri hanno inflitto a un corteo pacifico che stava marciando in un area cui era stato concesso il permesso di marciare.
dopo aver visto caricare e manganellare come delle bestie ragazze e ragazzini cio' che e' successo dopo e' facilmente spiegabile con il bisogno di giustizia.
irrazionale (perche' giustizia in italia non se ne puo' avere), violento, tutto quello che volete. ma da una parte c'era il bisogno di giustizia, dall'altro la stupidita' drogata della violenza di stato. il tutto sapientemente manovrato dai ministri fascisti e dai loro scherani dei servizietti segreti.
«Ero in terra con la faccia piena di sangue e urlavo: perché mi colpite, non ho fatto nulla. Ma le manganellate e i calci sembravano non finire mai» (testimonianza di Rita Sieni, da "Io, mamma tranquilla massacrata dalla polizia", Peacelink).
Di fronte a ripetute scene del genere, c'è chi - come la Sieni - si stupisce di quel che accade e poi, una volta massacrata, magari sporge denuncia, e c'è chi sull'istante sceglie di reagire diversamente. Non deve essere per forza un delinquente o un punkabbestia: questo è quel che scrive la De Gregorio; spesso sono sufficienti la rabbia ed una consapevolezza diversa da quella della signora Sieni.
La retorica, caro dedalus, è semmai quella consueta dei giornalisti che il giorno stesso della morte di Carlo avevano già deciso che fosse un reietto, un drogato, un poco di buono: così che la gente perbene potesse stare tranquilla.
Camerata dedalus, mi spiace ma devi tosliere il "se" all'aggressione della donna.
Pensa un po te, i due poteri stalinisti da te tanto odiati, ovvero chi prende le manganellate da innocente e chi processa i colpevoli, si uniscono per perseguitare i bravi polziotti con l'immaginina di benito in tasca...
piu' che 'violenza del sistema' direi: alla carica immotivata e a freddo che i carabinieri hanno inflitto a un corteo pacifico che stava marciando in un area cui era stato concesso il permesso di marciare.
non ho l'impressione che giuliani e altri abbiano "reagito" indignati per le cariche, piuttosto che facessero i soliti scontri che, da che mondo è mondo, una parte della sinistra radicale fa (o cerca di fare) durante le manifestazioni.
La gravità dell'azione della polizia riguarda quello che è avvenuto alla diaz (pestaggio a freddo) per il resto fingere che si trattasse di una "manifestazione pacifica" è una cazzata.
Che poi giuliani -come invece fa intendere la de gregorio (o lorenzo)- fosse genericamente "incazzato" col sistema (col mondo, col capitalismo, col liberismo e via dicendo) è un'altra cosa, ma significa poco. Che il "disagio" sociale o psicologico porti a posizioni estremistiche ci può pure stare..ma insomma, siamo alle solite: i giornalisti ti raccontano l'evidenza; il tutto con toni tra l'accorato, il sensazionale e il retorico. A seconda delle circostanze.
"Io, mamma tranquilla massacrata dalla polizia"
una madre che gli chiedeva "hai fame? Se hai fame puoi venire da noi"
che sarebbe questo paese senza le mamme?
PS voglio dire che per sostenere una tesi non è necessario utilizzare l'artificio retorico della mamma
ddedalus: non è da te scadere a questi livelli. Sai bene come sono andate veramente le cose a Genova (e se non lo sai bene, informati), come sia stata pianificata un'azione di provocazione mirata a scatenare lo scontro per poter dare un esempio forte. De Gregorio descrive fatti, non dà opinioni. E altrettanto fanno migliaia di documenti filmati. Qui nessuno vuole creare miti o eroi, l'unico obiettivo è che Genova 2001 non si ripeta più. E che i responsabili siano messi in condizioni di non nuocere.
ogni giorno si leggono sui giornali le performance violente delle nostre forze dell'ordine ( si fa per dire, a volte, anzi spesso), proprio ora leggevo di carabinieri e vigili urbani che scorazzavano per bergamo con un'auto con targa rubata divertendosi a pestare gli extracomunitari, ora, se dico che questi mi ricordano tanto le squadracce fasciste sono una zozza comunista? la vogliamo piantare di pensare che in questi fatti c'entri qualcosa la politica? vogliamo pretendere, TUTTI, che le persone preposte al controllo e che noi paghiamo, siano scelte fra gente che merita e a cui non parta il manganello o il grilletto per caso? e vogliamo pretendere, TUTTI, che chi si rende colpevole di un reato paghi il suo conto con la giustizia indipendentemente dall'abito o divisa che indossa? gli incapaci per cortesia, fuori dalle palle, questo è un paese che offre milioni di opportunità a questi e nessuna a chi ha voglia di impegnarsi per il bene comune. sennò non se ne esce, fra cinquant'anni saremo ancora qua ad accusarci di fascismo/comunismo e la gente continuerà ad essere picchiata e ammazzata da chi invece dovrebbe tutelare la sua incolumità.
"non ho l'impressione che"
Ecco, appunto dedalus, com'era ovvio che fosse è soltanto sulle impressioni che basi i tuoi inutili commenti.
Tieniti pure le tue impressioni, ma non confonderle con i fatti. Che si trattasse di una "manifestazione pacifica" NON è affatto una cazzata: se ancora non hai capito come sono andate le cose, nonostante la mole impressionante di informazioni a tua disposizione, prova a rileggere quanto ha scritto tonii e stavolta sforzati di capirlo, grazie. E se ancora oggi, a distanza di anni, non sai dove si trovi via Caffa, forse è il caso che tu ti faccia una bella vacanza a Genova.
Quanto ai "soliti scontri", fatti una ricerca sul 30 giugno 1960 e fatti una cultura.
«Carletto Giuliani non era un punkabbestia, non era uno squatter né uno zapatista. Non era un mendicante, aveva una casa a cinquecento metri da quella dei suoi e viveva con una ragazza e la sua bambina. Non era uno sbandato, aveva un padre con cui andava al cinema, una madre che gli chiedeva "hai fame? Se hai fame puoi venire da noi". Un lavoro, qualche soldo suo, gli amici.
Posso dire una cosa senza essere linciato dal furore di popolo? Questa, per come la vedo io, è un'aggravante, non certo un'attenuante. Il fatto che non fosse un emarginato, che avesse un lavoro, una famiglia, degli amici e dei soldi, fa sì che non esista una giustificazione forte e sufficientemente forte per quello che ha fatto. Fosse stato un derelitto, un reietto, uno con gravi problemi, bè allora sicuramente si potrebbe dire che in fondo in fondo aveva delle attenuanti ma aveva tutti i mezzi civili e culturali per sottrarsi alla violenza che aveva visto senza diventarne il primo protagonista. Ora, lapidatemi pure.
"non esista una giustificazione forte e sufficientemente forte per quello che ha fatto"
... cioè farsi ammazzare?
Willy, il tuo è un errore di una gravità assoluta, eppure fin troppo comune: il credere che abbia diritto a ribellarsi soltanto chi soffre direttamente, in prima persona. Come se a protestare contro i CPT dovessero andarci soltanto gli immigrati che rischiano di finirci dentro. Come se a protestare contro il G8 dovessero andare soltanto le persone che soffrono per la fame o per le guerre. Eh no! Per fortuna c'è tanta altra gente consapevole di ciò che accade, anche se non lo vive sulla propria pelle.
Il fatto di scegliere o no la strada della violenza ti è già stato spiegato da tonii (c'è una causa per ogni effetto...c'è un prima e un dopo...), nonchè giustificato dal sottoscritto, il quale continua a non capire per quale strano motivo i rivoltosi della Genova del '60 che cacciarono Tambroni e l'MSI siano considerati alla stregua di eroici resistenti, mentre quelli odierni siano diventati comuni teppisti. Decidetevi. Il nemico è rimasto sempre lo stesso.
vedi willy, da una parte c'erano dei giovani automi che, all'ordine di picchiare selvaggiamente persone anche anziane con le mani in altro, hanno eseguito senza battere ciglio (vedi piazza manin).
dall'altro c'erano dei giovani come carlo che, viste le violenze inaudite, hanno reagito.
possiamo criticare i secondi per eccesso di altruismo, per giovanile incapacita' di piegare la testa e guardare altrove, ma la loro statura morale giganteggia di fronte a chi manganella per compiacere il superiore.
e' una questione di civilta'.
OT dall'owner. Willy: il tuo post è chiaramente provocatorio, quindi viola le regole di OMB. Evita per favore, altrimenti ogni tuo ulteriore intervento sarà rimosso. Saranno rimosse anche eventuali repliche a questo messaggio. Prego tutti di evitare ogni commento, anche per rispetto al tema, di provocatori fascisti ne abbiamo abbastanza là fuori, qui cerchiamo di emarginarli. Grazie.
scusate eh...ragioniamo.
Premessa:
Io sto dalla parte di lorenzo & company, condividendo i concetti ma non i toni. Parlare come lorenzo di carlo giuliani è una cosa che non capisco... la resistenza in guerra è una cosa in quel caso non è la stessa cosa, non vi incazzate. Lui aveva un estintore in mano contro una camionetta isolata dal resto delle camionette, in una situazione di strasuperiorità numerica contro un ventenne (sbirro,lo so).
Io sono pacifista senza se e senza ma e se mi manganellano (so che finchè non mi succede non lo sapro') mi rannicchio a terra come quando a rugby finivo sotto le mischie e le piglio. Circondare una camionetta in mille contro due è da fascisti. Attaccare 100 sbirri fascisti in 200 non è da fascisti, ma da gente non estremamente pacifista e con un discreto quantitativo di palle... chiariamo.
Comunque... in sintesi volevo dire...willy ha esposto un'opinione un po' così così, ma non mi sembrava palesemente provocatoria, mi sembrava che non sapesse come dire la sua senza finire sotto il fuoco incrociato...
Alberto so che non si discutono le tue decisioni in 'sti campi, e chi legge spesso sa + o - che a modo mio sono piuttosto "estremista", ma è vero che su OMB c'è sempre un po' di linciaggio su 'sta cosa (genova, giuliani), è difficile discuterne con chi ha posizioni appena differenti e quindi è ancor più difficile fargliele cambiare quelle posizioni, ci tengo a precisare.
Io riesco a discutere con camelot di www.camelotdestraideale.it , pur cazziandoci bisogna cercare di venirne fuori con la dialettica.
Alberto (grande post!) a volte diventa difficle non replicare, ma per stavolta mi accontento dello straordinario suggello di tonii.
"Lui aveva un estintore in mano contro una camionetta isolata dal resto delle camionette, in una situazione di strasuperiorità numerica contro un ventenne"
Prefe, benchè non mi piaccia analizzare queste situazioni, chè sembra di stare da Biscardi dinanzi alla moviola col fallo in area di rigore... Chiariamo bene una volta per tutte: i carabinieri hanno attaccato il corteo non soltanto di fronte, immotivatamente (ricordate le comunicazioni radio con la centrale operativa che diceva loro di andare a Marassi a inseguire i black bloc...), ma anche da un lato, da via Caffa, in una situazione di consapevole strainferiorità numerica, battendo subito dopo in ritirata verso p.zza Alimonda, ove si consumarono poi l'assalto alla camionetta e l'omicidio. Non è che i manifestanti in quegli attimi si siano fermati a riflettere se il loro fosse un atteggiamento fascista o meno: una volta che sei attaccato senza motivo - e ribadisco, per dedalus: senza motivo - o scappi o reagisci. Punto. Non puoi pretendere che tutti siano "pacifisti senza se e senza ma", come fa Emilio Fede. Non è così.
Ma qui non dovremmo più analizzare la dinamica della cosa, che dovrebbe essere ai più nota e stranota (anche se, tristemente, così non sembra affatto); dovremmo piuttosto valutare il fatto che Carlo non viene proposto nè come novello martire nè come esempio universale, bensì come un ragazzo normale che si trova in una situazione di guerriglia e decide, assieme a tanti altri, di parteciparvi, qualunque sia il suo livello "civile e culturale" cui fa riferimento Willy; del resto può essere, al contrario, proprio quel livello a portare un ragazzo a finire in prima linea, a rischiare inutilmente di suo, come scriveva Biraghi nel post 'Rostock, continuano gli scontri', descrivendo un ragazzo di Amburgo che "partecipa al black bloc. Buona famiglia, studia, eccetera. Si sente in trappola, pensa che l'unico modo per farsi ascoltare sia spaccare i simboli. Non crede più nella mediazione". Possiamo fargliene una colpa? Troppa consapevolezza? Non sono io a sostenere che Carlo faceva resistenza, è quel che sostiene anche sua madre (vedere "Carlo Giuliani, ragazzo" della Comencini). Anche questa è retorica? Può darsi, ma forse ne abbiamo bisogno: giusto qualche minuto fa ho incrociato un truzzetto ventenne con la svastica tatuata su un braccio. Può starsene tranquillo, a lui non spara nessuno.
prefe: sarei con te, se le cose stessero come dici. In realtà a Genova è andata in un altro modo, checché molti vogliano far credere.
Credo di aver visto ogni secondo di video, aver letto ogni riga di testimonianza. Per me, per la mia fame di giustizia e democrazia, per la memoria di mio padre che ha scontato a Wietzendorf e Belsen l'opposizione al fascismo l'8 settembre, Genova 2001 è una ferita ancora aperta e dolorosissima. Non sono disposto a farne materia da discussione calcistica. E in più c'è di mezzo un ragazzo morto a vent'anni, uno che sento molto più vicino a me - nonostante le differenze di età, città, storia, eccetera - di tante persone che frequento quotidianamente.
La Defender su cui stava Placanica era rimasta isolata perché aveva spinto troppo sull'acceleratore della caccia all'uomo. I documenti dimostrano che fin dall'inizio polizia e carabinieri cercavano il morto, ma speravano nell'incidente (candelotto, Defender, manganellata facilmente dissimulabile) su cui poterla passare liscia. Gli è andata male a causa di un carabiniere ventenne mentecatto (o un trentenne fascista e drogato, non sapremo mai la verità) che ha tirato il grilletto. Ma ogni documento dimostra che Carlo aveva afferrato l'estintore *dopo* l'aggressione del Defender, per reazione a quella e a tutto ciò che era accaduto prima.
Ora, se qualcuno lo vuole accusare di eccesso di reazione, faccia pure, non sono d'accordo, ma è una posizione ammissibile. Ma se uno lo accusa di essere un violento a prescindere, uno alla ricerca dello scontro, un provocatore devastatore, delle due l'una: o non sa o è in malafede. In entrambi i casi non permetto che esponga le sue teorie strampalate, che regolarmente innescano flame di cui "sinceramente non si sente il bisogno" (LC). Questo tema è troppo drammatico per lasciare spazio a qualche provocatorino che frequenta queste pagine con l'unico intento di seminare zizzania. Non ho alcun problema a discutere, mai, ma bisogna che l'interlocutore sia interessato a vuotare la sua tazza per poter assaggiare il mio tè.
Chi nega a Carlo e a chiunque il diritto di difendere la sua città con le poche armi di cui disponeva (quelle raccattate da terra, le armi raffazzonate tipiche di chi fa resistenza) da un esercito di invasione drogato e armato di tutto punto (tale erano le "forze dell'ordine", leggi Concita, leggi tutta la documentazione, leggi quello che esce in questi giorni sui giornali, ma anche ogni altra riga scritta sull'argomento dalla stampa estera indipendente), bé, sul sito che gestisco non troverà spazio.
Ora vorrei tornare al tema. Il luglio di Genova 2001 e ciò che è successo dopo dimostrano che l'Italia è un Paese a forte rischio di dittatura. C'è ben altro da fare che perder tempo a discutere con i vari Willy che infestano i blog.
Mi avessero attaccato senza ragione, avrei reagito anche io, se poi avessi anche assistito a pestaggi immotivati di anziani e ragazzini, avrei reagito con ancor più veeemenza, indipendentemente di chi fosse a menare il manganello. Non amo la violenza, ma se devo schierarmi e difendermi o difendere i più deboli, meno le mani, altrochè!
Aggiornamenti dalla stampa locale:
G8, DEPOSITO REGISTRAZIONI POLIZIA
06/07/2007 ore 10:44
Vengono depositate stamani in Tribunale le registrazioni delle telefonate alla centrale del 113 nei giorni del G8 del 2001. Telefonate concitate tra i poliziotti che descrivono le scene all'interno della Diaz, con toni forti. A depositarle gli avvocati della difesa dei ragazzi che si trovavano all'interno della scuola quando gli agenti fecero irruzione.
G8, DA SETTEMBRE IN AULA I 45 IMPUTATI
06/07/2007 ore 12:55
A partire da settembre saranno sentiti dal pm 45 imputati, tutti appartenenti alle forze dell'ordine, del processo per le violenze avvenute nella caserma di Bolzaneto durante il G8. Si inizierà il 21 settembre con l'allora vicecapo della Digos Alessandro Perugini. La prossima udienza sarà il 9 luglio. Il processo potrebbe arrivare a sentenza di primo grado entro la fine dell'anno.
vedi Alberto... intendevo solo questo. Cercare di discuterne! Anch'io ho letto e visto molto su genova... ma faccio fatica a concepire la violenza in sè, anche se per difesa.
Fermo restando che era di risposta agli sbirrotti fasci, ma su questo non insisto perchè lo do per scontato.
Non capivo come mai fossi più accorato contro willy piuttosto che con dedalus (che , come da tradizione, è piu' provocatore, secondo me), ma probabilmente li conosci meglio.
Comunque ok ! Avrei dovuto comunque essere presente per capire a fondo, nell'anno 2001 non ero sufficientemente partecipe alla vita del mio paese.
Segnalo ai lettori e alla redazione che sul sito di Repubblica tv sono disponibili (e ascoltabili) le intercettazioni originali:
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=launch&cont_id=3565
"dall'altro c'erano dei giovani come carlo che, viste le violenze inaudite, hanno reagito.
possiamo criticare i secondi per eccesso di altruismo, per giovanile incapacita' di piegare la testa e guardare altrove"
mah, se ci vogliamo raccontare le favole facciamolo pure, sognare non fa male a nessuno.
Ma siamo al livello di "il mio difetto è che sono troppo onesto" e cose del genere.
Non capisco perchè gente che lotta contro il capitalismo, rende spesso posizioni dure (che -capisco- siano difficili da prendere) e diverse dal "pensare comune", beh, quando viene toccata nel vivo, se ne esce con queste rime zuccherose e impregnate di retorica carducciana.
Così come, ai tempi (lontanissimi ormai anni settanta) non capivo perchè -ad esempio- i fasci se la prendessero tanto e continuassero ossessivamente a commemorare per anni qualche picchiatore dei loro morto ammazzato. Insomma: sei un cattivo, comportati dignitosamente da cattivo.
Ciao,
provate a ricordare quei momenti, quelle immagini e quei filmati che tante volte abbiamo visto:
la camionetta "isolata", in mezzo a manifestanti che l'assaltavano... di fronte a corpi di Polizzia in assetto antisommossa che a poche diecine di metri, dall'angolo della piaza teneva un'occhio distratto sulla camionetta senza troppo parere.. perche' li lasciavano infierire senza intervenire?
Poi spunta un estintore.. da dove? non ci sono piante di estintori in piazza Alimonda, sono andato a controllare, da dove veniva?, se l'era portato Carletto da casa? ("Aspetta un minuto, prendo l'estintore e vengo in manifestazione... ve lo immaginate?)
Era un estintore del tipo spesso installato sugli automezzi, la camionetta aveva gia' un vetro rotto , insomma l'estintore e' forse "uscito" da quella camionetta? o da altri mezzi delle forze dell'ordine?
E Placanica: un ragazzo come tutti noi, di leva, a cui non avevano fato fare i test di attitudine psicofisica (richiesti al personale che era stato selezionato per l'occasione) forse proprio perche' sapevano che non sarebbe stato in grado di superarli. Fu scelto all'ultimo minuto (lo ha detto lui alla TV pochi giorni fa) gli hanno messo in mano una pistola carica l'hanno mandato nel punto piu' caldo, dove la Polizia non sarebbe mai intervenuta in tempo...
Puo' sorgere il dubbio che sia stato offerto come vittima predestinata, che sia stato messo in conto che sarebbe stato ucciso... era quello di cui c'era bisogno, il pezzo principe delle provocazioni mese in atto quel giorno, dalle Molotov alla Diaz a piercing strappate dalle carni a Bolzaneti, alle "zecche" tenute in piedi a manganellate anche per 14 ore, facendoli piscare e defecare addosso...
Era quello che ci voleva ( o era stato programmato) per poter scatenare la repressione sanguinosa prevista e preparata con cura. Reparti speciali militari erano pronti a bordo delle navi in porto, debitamente caricati carichi psicologicamente contro "qelle zecche" e pieni di farmaci per essere piu' "efficienti" (anfetamine).
Sapevano anche che in centrale operativa c'era il "loro" FINI ed altri, era stato detto loro, e loro volevano crederlo, che finalmente avevano le mani libere: "LA COSTITUZIONE OGGI NON VALE,E' SOSPESA!" dicevano con sicurezza ai pochi piu' titubanti.
Ma la sorte ha deciso altrimenti: la vista di Carletto con l'estintore in mano, e le pressioni psicologiche subite dai suoi (compagni, superiori? chi sa) lo hanno spinto oltre... invece di farsi ammazzare barbaramente, ha sparato...
E che e' successo allora? la camionetta era "immobilizzata da un cassonetto" (ridicolo, vero?, un mostro di acciaio stidiato e realizzato appositamente per queste situazioni incastrato come la nonna quando parcheggia troppo vicino al marciapiede , che non riesce piu' a muoversi) ma, appena successo il fattaccio imprevisto, la camionetta si improvvisamente liberata e fulmineamente e' riuscita a passare ben due volte, due volte sul corpo di Carlo.
Speranza di confondere le cause della morte? Certo qualcuno, mimetizzato nel "teatro operativo" sorvegliava gli eventi e si e' preoccupato di questo particolare: nelle primissime immagini di primo piano di Carlo a terra si vede nitdo il foro del proiettile (scuro) sul passamontagna blu, ma pochissimi secondi dopo il passamontagna di Carlo e' acciaccato e biancastro, all'esterno sulla fronte ci sono impronte di colpi dati con un sasso...
e' allora che si sente quella voce, l'unica voce chiara in tutto l'audio:
"Assassini, l'ho visto e' stato un sasso!! Siete stati voi!!
Di chi era la voce che tutta Italia ha sentito piu' e piu' volte?
Di chi era la voce che, gridando che i "manifastanti" avevano ucciso, ha finalmente scosso ö'apatia dei reparti di polizia a portata di occhi ed orecchi da ore, anche se girati dall'altra parte?
No Placanica non e' un burattino, ne' un servo. E' solo un giovane di questa generazione, un "precario", che ha cercato un lavoro che richiedeva piu' pelo sullo stomaco di quanto lui ne avesse. E' un'altra vittima della strategia della tensione, un'altra vittima inconsapevole offerta per il massacro, uno che non ha saputo nemmeno giocare il suo ruolo, quello di farsi ammazzare per poterli "pestare tutti".
Ora e' una persona distrutta, costretta a non ricordare se vuole sopravvivere, a credere di aver centrato un calcinaccio volante per non impazzire oltre.
Questo governo, quello attuale di Prodi, sicuramente sara'al di sotto delle nostre aspettative, sicuramente e' ha ragione percepito come inadeguato per le sfide poste da questi tempi feroci (e come potrebbe essere diversamente, visti i tempi) ma farlo andare via anzi tempo vorrebbe dire ricominciare da capo con gli scenari che sono necessari per installare uno stato autoritario, vorrebbe dire dover mettere in conto ancora piu' martiri di quelli avuti la volta scorsa, perche' il prossimo tentativo di presa di potere non potra' fallire, dovra' essere ancora piu' violento di quello che abbiamo visto nel 2001, NON POTENDO PERMETTERSI DI FALLIRE ancora, la prossima volta (non sia mai) non sara' concesso fare prigionieri...
Vorrei che, oltre a tutti noi,lo ricordassero anche Dini, Bertinotti, Rutelli e tutti quanti.
Qualche voto nele sezioi periferiche, sei mesi di pensione prima o poi, oggi non sono cosi' importanti come posson sembrare, o meglio, come chi cerca la svolta autoritaria cerca di farci sembrare oggi.
ancora un paio di dettagli per cercare di focalizzare cosa puo' accadere attorno ai G8.
Per l'occasione Genova fu "cabalata". Come Parigi per i festeggiamenti del 2° centenario della rivoluzione Francese. A Pargi non esiste all'interno dei "Boulevard periferiques" un posto pubblico od aperto al pubblico nel quale tu non sia inquadrato da almno due telecamere ed ascoltato da alcuni microfoni.
Non conosco l'estensione coperta dagli impianti instalati a Genova, ma comprendono certamente la Citta' Vecchia, come gli eventi legati a quella signora che fu aggredia nei vicoli dimostrano.
Se non ci credete quardatevi intorno (in alto) e contate le telecamere ed i ponti radio (scatolete con un'antennina).
Al G8 di Genova le forze di polizia italiane usarono per la prima volta nuovi strumenti:
-un gas "lacrimogeno" (CS) messo a punto come arma chimica a PortonDown (UK). E' un gas controllato dal trattato per la prevenzione delle Armi Chimiche, ha effetti abortivi e, se usato in ambienti chiusi, provoca morte (durante una manifestazione di studenti universitari in medio oriente -credo Iran-, per sfiggire alle cariche dlla polizia molti si rifugiarono in una vicina grotta. La polizzia lancio il CS ed impedi' l'uscita dalla grota, ci furono quattorcento morti). Questo per meglio capire gli incubi dei dirigenti che arrivando alla Diaz temettero che "la macedonia di polizia presente alla Diaz" facesse uso di questo gas nei locali della scuola.
-il famoso "manganello di alluminio a presa laterale" commercializzato sotto il nome di "TONFA", progettato in USA. I nostri battaglioni "celeri" sono stati istruiti al suo uso dai colleghi di una contea Californiana venuti all'uopo in Italia.
-Fu adottato una nuova divisa, con tuta e casco (celebrata sul "GIORNALE" come da ROBOCOP), la stessa divisa fu piu' po meno contemporaneamente adottata dalla polizia svedese, Spagnola (tempi di Aznar)
Anchei comportamente della polizia furono "anomali:
-ci sono foto di camion della polizia che attraversano la citta e si vedono pistole brandite minacciosamente in aria fuori dai finestrini
- dopo ore di "BLACK BLOCK" che imperversavano sulle vetrine ed altro davanti alla polizia ancora guardante dall'altra parte, alcuni partecipanti pacifici del corteo si "seccarono" un pochino e partirono a corsa per acchiapparne un po' prima che la polizzia attaccasse tutti. I terribili Black Block si dimostrarono delle "pavide signorine" e scapparono a gambe levate seminado "pezzi" da sotto le tute sgargianti ed informali. Quei pezzi raccolti, risultarono essere ginocchiere, spalliere, ed altre protezioni molto "professionali", decisamente non alla portata di gruppi spontanei e raccogliticci, e tutte uguli, come se fossero parte di una divisa.
-elementi recanti vistosi abbiliamenti che li identificavano come Black Block, nelle ore di "riposo" sono stati visti scambiarsi saluti ed affettuosita' con molti appartenenti alle forze dell'ordine (in divisa e no) che stavano anch'essi riposandosi, prorpio come usa tra bravi "colleghi".
-La carica che spezzo' il corteo in un punto senza vie di uscita (contro ogni elemetare regola di ordine pubblico che non sia "punitiva", cioe' che non abbia come scopo di picchiare il piu' possibile persone intrappolate senza scampo ne' possibilita' di disimpegno, mettendo in questo modo a rischio anche l'incolumita' delle stesse forze dell'ordine, fu eseguita subito dopo che i black Block si erano dati alla fuga.
Io personalmene non riesco a credere troppo alle coincidenze quando queste si fanno antistatistiche.
Ed ora una recente ciliegina sulla torta.
Al penultimo G8 (Scozia, mi ricordo bene?) abbiamo visto un attentato con esplosivi a poca distanza dalla sede dei colloqui. A causa della concitata atmosfera generata dal vicino atto terroristico, i colloqui presero delle decisioni che non erano neppure in agenda e che altrimenti non sarebbero mai nemmeno state discusse.
Sempre per combinazione, all'ultimo in Germania i poliziotti Tedeschi hanno trovato esplosivi (in quantita' compatibile con attentati seri) le persone che conducevano il veicolo si "sono immediatamene identificati cone agenti dei servizi degli stati uniti che adempivano la loro missione di verificare se lepolizia tedesca era all'altezza dei compiti di sicurezza che erano loro stati domandati" in ogni caso i tedeschi hanno ringraziato e non abbiamo visto attentati che avrebbero potuto costringere Putin ad accettare i missili USA in Polonia e Cecoslovacchia.
Mi date le vostre impressioni, per favore, io ci capisco sempre meno...
"se ci vogliamo raccontare le favole facciamolo pure"
Beh, tu dedalus lo stai facendo da ore. Quando comincerai a valutare dei fatti invece di raccontarci le tue supposizioni? Io me la sogno di notte la ragazzina abbandonata in una aiuola che piange disperata con la faccia coperta di sangue "Vi prego, qualcuno mi aiuti!" in C.so Italia, sul lungomare, dopo le cariche coi blindati... Basterebbe questa immagine allucinante per non avere più il coraggio di parlare, di distinguere violenza e non violenza, di fare divisioni inutili, discorsi inutili, chiacchiericci inutili.
Nessuno crede infantilmente che da una parte ci siano i "buoni" e dall'altra i "cattivi": ogni persona fa storia a sè, ma di sicuro è possibile fare una distinzione di ruoli, ed il ruolo di chi si pone criticamente dinanzi all'esistente è senz'altro più nobile di chi svolge quello di servo del sistema e si diverte a massacrare a casaccio, o di chi sceglie di fregarsene ed andare al mare, tranquillizzato poi dalle commissioni d'inchiesta che dicono che in quei giorni è andato tutto bene. Carlo quel giorno scelse, per l'appunto, di non andare al mare; ed in questo - senza meriti, senza retorica, senza idealizzazioni - sta la sua normalità. Quello che non è normale è un sistema che uccide per reprimere e giustifica dopo pochi minuti l'accaduto raccontando al paese che è stato ammazzato un drogato, un poco di buono, insomma una zecca, quindi in fin dei conti...pazienza.
Pasquino, a me pare che tu dovresti invece aver capito più o meno tutto... Le tue domande e riflessioni mezza Italia purtroppo non se le è mai poste.
O Lorenzo,
io purtroppo sento (ripeto, sento, non "so") solo che stiamo vivendo un periodo in cui quello che ci succede realmente e' "troppo aberrante per essere percepito come vero".
Ho visto cose che "non potevano essere" ed ho cercato di provare che non erano vere, ma ho solo avuto le conferme piu' disperanti...
Spesso mi tornano alla memoria i periodi della storia piu' bui che siano mai stati vissuti dall'umanita'.
Per curiosita', rileggit 1984 , oppure Fareneith 451, oppure solo Platone, la repubblica, in particolare la transizione tra la repubblica e la tirannia e la descrizione del tiranno. E dimme che effetto fa.
Viene da chiedersi se il programma "il grande Fratello sia stato imposto solo per"disinnescare" l'allarme provocato dal libro di Orwell.
Purtroppo so anche che c'e' una quantita' enorme di fatti e di "cose" che mi sfuggono e che la mia ignoranza e' troppo abissale, me se credi davvero che mezza Italia non abbia mai fatto di queste pensate, bhe... che ti devo dire, facciamole insieme, raccontiamole... servissero...
Si inizierà il 21 settembre con l'allora vicecapo della Digos Alessandro Perugini
Amici, una promessa solenne. Se questo grandissimo figlio di una scrofa (con rispetto per i suini) verrà condannato a una pena qualunque (anche poco, basta che sia bollato per il delinquente che è), quella sarà l'occasione per fare una gran festa. Venisse quel giorno, OMB verserà fiumi di birra molto poco virtuale nei bicchieri di chiunque ne voglia approfittare.
Concordo Alberto sul festeggiamento...ho un amico che aveva una bottiglia di brunello di non so quanti anni tenuta in serbo x quando moriva pinochet...