"Non possiamo permetterci divisioni proprio ora"
Mirabelli: niente rotture Facciano delle proposte
di Rudy Sala
Il segretario provinciale dei Ds, Franco Mirabelli, butta acqua sul fuoco: «Si tratta di un´ipotesi, non c´è ancora una proposta formalizzata. E finora nessuno, partiti e associazioni, mi ha detto che non gli sta bene».
Lo stanno dicendo ora.
«Se è così avanzino altre proposte: la nostra non è a scatola chiusa».
Allora siete disposti a modificarla?
«Intanto cominciamo a chiarire: si sta discutendo di come insediare un organismo che avrà compiuti limitati: dovrà essere solo il punto di riferimento organizzativo del comitato nazionale».
Quindi?
«Vuol dire che non è un luogo di rappresentanza, ma una struttura di lavoro che deve cominciare subito a funzionare. Ci vuole qualcuno in grado di mobilitarsi in tempi brevissimi, ci sono i gazebo per le primarie da montare... Anche per questo abbiamo ritenuto utile indicare le segreterie dei due partiti».
E riservare un terzo dei posti agli esterni.
«Ripeto, è un´ipotesi».
Sgradita alle associazioni e anche a parecchi esponenti dei Ds.
«Non mi metto a litigare su questo. Una cosa vorrei evitare».
Quale?
«Ripetere il teatrino che si è visto all´indomani del varo del comitato promotore nazionale».
Teatrino?
«Non è il caso di dividerci sulle regole da dare al Partito democratico: non possiamo permettercelo».
leggendo repubblica di oggi mi pareche abbia mollato e come... stavolta lui e patrizia toia sono andati a sbattere contro un muro.
Grazie Eternit. Ecco le fantastiche dichiarazioni dei due giapponesi, costretti al dietrofront. Ora il comitato sarà formato da 24 persone, che viene sempre da ridere considerando che 16 saranno esponenti dei partiti (e chi conosce la casterella milanese può comprendere l'ilarità) e 8 della cosiddetta "societàccivile". Ma va bene così, già l'ennesima figuraccia di questi due panda è una bella soddisfazione.
Franco Mirabelli: «Sono convinto che tra noi e le associazioni ci sia un collante che si è costituito in questi mesi che non ha paragoni in Italia. Sono certo che non sarà una questione regolamentare a rompere i rapporti tra noi. In questo momento mi sembrano polemiche inutili dato che tra tre mesi saranno i cittadini a scegliere».
Patrizia Toia. «Più che una polemica mi sembra una bolla di sapone. Non avevamo ancora deciso nulla. Avevamo pensato a un organismo più vasto solo per dargli più legittimazione, ma se questo viene frainteso non se ne fa nulla. Bastava dirlo subito e apertamente. In ogni caso sia chiaro che non si tratta assolutamente di un organismo politico, ma solo organizzativo. I responsabili politici del futuro partito democratico li decideranno i cittadini. Sarebbe meglio che ora tutti si concentrassero più sui contenuti che sul numero di persone da inserire negli organismi del futuro partito».
A me pare non ci sia stata nessuna marcia indietro da parte di Mirabelli e Toya. Non a caso la nuova proposta, che ha trovato unanime consenso, prevede due terzi dei rappresentanti per i partiti e un terzo alle associazioni così come previsto nella prima proposta. Lo stesso facchi su Repubblica di oggi smentiva le dichiarazioni riportate dal giornalista il giorno precedente. La verita è che si è voluto montare un caso ad arte da parte del giornalista su presunte divisioni tra i partiti e le associazioni, che non trova nessun riscontro nella realtà, come voi sapete benissimo ma a causa della vostra malafede quando si tratta di Mirabelli, non siete disposti a ammettere. Insomma per una volta avete perso l'occasione di stare zitti, così come quei due dirigenti diessini che pur avendo condiviso la proposta l'hanno poi criticata sui giornali
Furioso, dì la verità che il luogocomunismo (a proposito, complimenti, viene aggiunto alla lista!) "avete perso una buona occasione per stare zitti" te l'ha suggerito Mirabelli ;-)
PS il post è firmato da me, non merito la seconda plurale, è un onore che lascio volentieri a Mirabelli e D'Alema (si parva licet componere magnis).
più che "dal sud con furore" dovresti firmarti "con tristezza da via fortezza"
Querelle incomprensibile. Proviamo a leggere letteralmente quel che ci dicono: si tratta di un comitato "organizzativo" col compito di preparare primarie, regole, assemblee. Tutti concordano che il processo e l'organizzaione risultante dovrà essere il più libera, democratica, ecc., possibile.
Allora, il Comitato dovrebbe lavorare, tutti di buon accordo, per trovare insieme le sioluzioni più efficaci perché sia così; e quindi, se ci sono idee differenti, risolverle con la discussione, la mediazione, non la votazione interna. Allora, perché non aprirlo a tutti i volonterosi che si vogliono impegnare? Sarebbe inefficiente? Beh, ma ci si potrebbe suddividere in varie commissioni, tipo - organizzazione primarie - regole di votazione - strutture del futuro partito, ecc e poi gruppetti preparatori e altri strumenti pratici. Altro che 45 o 24, venga chi vuole.
La richiesta del "bilancino" dimostra che non è proprio così, che si vogliono predisporre e influenzare i futuri equilibri. Non bello, non elegante, da parte dei due partiti soci fondatori.
Pessimo, da parte delle associazioni "alla Facchi", che, come al solito, rivendicano spicchi di potere per "autoinvestitura" che nessuno a conferito a loro. Ma chi sono? ma perché mai i cittadini milanesi dovrebbero sentirsi rappresentati da Facchi e soci (non ce l'ho con lui, è solo che mi ricordo il suo nome, ma ce ne sono dieci uguali)?