ragazzi scusate...
non mi cazziate. ma questa cosa non l'ha detta per dire "non è che gli islamici picchiano le donne e noi non l'abbiamo mai fatto" ?
Cioè, la prima volta che l'ho letta mi è sembrato così!Sarà che non ho spirito di appartenenza e se uno insulta i veneti a me mi frega una ceppa (pur essendo veneto).. ma in effetti è vero che in certe zone era concepito.
Minchia ma se c'avevi la moglie bottana a palemmo na quarantina d'anni fa che non era giusto dacci due calci al culo?
Ora non facciamo i permalosi ma avevamo i reati d'onore nel codice civile (robe da sharia)...
non ha detto proprio una cazzata.
prefe :avesse parlato di tradizione italo-pakistana avrei potuto concordare
e i reati d'onore erano validi in tutta italia...
come le botte alle donne (non solo quelle bottane)
si infatti ma allora si sarebbero arrabbiati gli italiani se avesse detto italo pakistano. In effetti era un costume più diffuso al sud...
Comunque mi era sembrata una dichiarazione quasi anti-razzista inizialmente
infatti prefe, il cosiddetto delitto "d'onore" è stato abolito appena 26 anni fa, nel 1981, cio' significa che il delitto d'onore era previsto per legge in quella cosiddetta italia civile che oggi si scandalizza, senza ovviamente fare nulla, che ci siano ancora (nella sola europa ci sono piu' di due donne al giorno che muoiono in seguito alle violenze di mariti, padri, fratelli, fidanzati e compagni, circa 300 donne l'anno, cifre da epidemia virale...), uomini ( si fa per dire), che alzano le mani sulle donne, quindi non è che possiamo stare tanto sul pulpito senza rischiare di precipitare qui in italia eh? e comunque, negare certe realtà non aiuta e non serve, epperò chiedo: pacciani e compagnia non erano siciliani e GIUSTAMENTE nessuno si è mai sognato di imputare le scelleratezze da loro compiute e l'idea che questi avevano delle donne ad una tradizione toscana. per tutti i delitti compiuti nel nord italia, e sono tanti, che vedono le donne come vittime, nessuno si sogna di dire che nella tradizione italica maschile si usa uccidere la moglie perchè non ha fatto la piega giusta alla camicia prima di riporla nel cassetto.
le battute o le considerazioni da bar, stanno bene al bar, non in bocca a un cosiddetto ministro della repubblica.
se proprio amato ha voglia di salaci battute, ne faccia qualcuna sul g8, per esempio, o sulla recrudescenza dei reati post indulto.
magari, visto che quello è il suo campo, gli vengono meglio...
era una battuta .. non fatela tanto lunga che ci sono ben altri problemi .....
se proprio amato ha voglia di salaci battute, ne faccia qualcuna sul g8, per esempio, o sulla recrudescenza dei reati post indulto.
magari, visto che quello è il suo campo, gli vengono meglio...
ma si che ce frega ...
tanto ...
altro che battuta..., amato sta collezionando una serie di uscite da "bar" (per essere educato), che fanno invidia a un corona...
ma le ultime due guarda caso sono entrambe nei confronti dei siciliani...
ricorderete certo quando Amato andò a predicare la legalità a Palermo nel XV anniversario della strage di Capaci...
azzittì/insultò quel giovane che gli domandava come fosse possibile sconfiggere la mafia con 25 condannati definitivi (senza contare i parlamentari indagati, imputati o quantomeno condannati in primo o secondo grado, che sono almeno una settantina.), dandogli del populista...
e adesso dopo un mese e mezzo un attacco ai siculi tutti..., a mio parere il bifolco deve assolutamente chiedere scusa pubblicamente o andarsene fuori dai maroni per sempre...(cosa peraltro comunque auspicabile...)
Perchè in Italia si può dire tutto, ma non le cose VERE? E' vero che in Pakistan succede? E' vero che in Sicilia succedeva fino a qualche decennio fa? Magari succedeva anche in Emilia, però dai ricordi dei miei familiari le donne erano sì casalinghe, ma rispettate e uniche depositarie di svariati compiti. Mia nonna era ragazza madre a 19 anni, nel 1945, a Modena. Chiacchieravano un po' ma finiva lì. Penso che in altre zone le avrebbero tolto il saluto e non solo.
Lasciate che ve lo dica un catanese: Amato ha ragione, tutti i siciliani lo sanno e pochi lo ammettono, proprio perchè sono siciliani (e quindi orgogliosi, indipendentisti, presuntuosi, omertosi, spacchiusi, eccetera).
I siciliani che attaccano Amato o sono estremamente ignoranti (nel senso che non vedono cosa succede/succedeva ad un palmo dal loro naso) o sono estremamente in malafede. Non so cosa sia peggio.
Perchè in Italia si può dire tutto, ma non le cose VERE?
Michel, il problema è che il figuro non ha detto tutta la verità, ma solo una parte, quella che faceva comodo a lui...
intanto il fenomeno è tuttora vivo un'pò ovunque, le donne continuano ad essere picchiate, ecc...
eppoi dare la patente dei picchiatori ad una regione soltanto, equivale ad un atto razzista...
se avesse detto che gran parte dell'Italia (politica compresa), era complice di queste cose, avrebbe detto una cosa vera...
il fatto poi che in altri paesi accadano tuttora questi orrori, non ci deve far dimenticare che (ahinoi), le stesse cose accadono nella nostra civile milano, o a roma, o in qualsiasi città italiana...
detto questo, mi fa piacere che a tua nonna sia andata bene... personalmente nei dintorni di modena sono stato molto bene...
oh invece a Roma, Francesco, sono così aperti gli uomini, figurati.
lavano pure i piatti, pensa.
Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto.
Ma guarda che bella codona di paglia che prende fuoco... lasciate perdere, neanche in casa vostra sapete guardare, e fate i permalosi. Dimissioni? Datele voi, ma da italiani... e poi votate Cuffaro, quello si che vi rappresenta bene!
Le tradizioni popolari della Sicilia sono tutt'ora vive, più nei paesi che nelle città. Queste tradizioni, tanto particolari quanto pittoresche, unite al carattere, al mito e all'approccio alla vita del Siciliano ha creato nel corso dei secoli uno stereotipo che è stato tradotto in parole dal termine sicilianità.
Già Cicerone marchiava i siciliani come «gente acuta e sospettosa, nata per le controversie». Ancora oggi molti autori hanno individuato un tratto comune al comportamento dei siciliani, ovviamente soggettivo, ma probabilmente non del tutto falso. Sono molti gli altri aspetti caratteristici dei siciliani: il senso alto della famiglia e dell'onore, il rispetto per la donna e per la femminilità, ma anche l'attaccamento alla propria terra, la teatralità dei gesti e degli atti, il senso dell'accoglienza, la diffidenza.
La famiglia siciliana forma di solito un gruppo molto allargato che include anche anche i cugini più lontani, ma raramente essa è chiusa su se stessa. È molto diffusa l'abitudine di fare grandi tavolate per pranzo o per cena, soprattutto d'estate. Gli orari sono spostati un po' più avanti rispetto al nord, arrivando a pranzare anche alle due di pomeriggio e cenare verso le nove-dieci nella bella stagione. Si tende a trattenersi un po' di più a tavola anche dopo avere consumato la cena.
Ma guarda che bella codona di paglia che prende fuoco... lasciate perdere, neanche in casa vostra sapete guardare, e fate i permalosi. Dimissioni? Datele voi, ma da italiani... e poi votate Cuffaro, quello si che vi rappresenta bene!
Postato da asterixoriginal - Venerdì 13 Luglio 2007 alle 13:44
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Perchè i vari Bossi,Previti,Berlusconi,rappresentano bene le altre regioni?
Cuffaro è una vergogna per noi siciliani anche senza i suoi guai giudiziari perchè incarna i più classici luoghi comuni sui siciliani.Ciò non toglie che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.
I miei genitori sono meridionali e io non sono razzista, oltretutto il Ministro Amato, che pure è una persona motlo dotta, non mi va molto a genio: ma penso che si stia facendo eccessivo rumore per una battuta. Oltretutto Amato è siciliano. Piuttosto bisognerebbe chiedergli se quando spara a zero su certe cose, perchè questa non è la prima uscita spettacolare che fa, ne ha le prove.
fermo restando che amato sta dando di matto, l'orgoglio meridionale scatta sempre per queste cazzate. mai che si alzi la testa e si chiedano dimissioni per cose più serie.
viviamo da sudditi, meri ingranaggi da votificio, comandati da feudatari locali, guardiamo senza proferir favella lo scempio compiuto sul nostro ambiente, tolleriamo ogni atto, condotta e comportamento egoistico e miope, per quieto vivere, e tacciamo quasi sempre.
quando però sentiamo aria di razzismo, eccole le unghie e i denti che non usiamo per uscire da uno stato di minorità umiliante e degradante.
a me l'orgoglio meridionale che esce sempre fuori per ste notizie di quasi gossip ormai fa solo ridere. e che i politici meridionali balzino fuori sempre in queste occasioni per vomitare la loro indignazione conferma solo che siamo ormai un meridione totalmente fottuto.
Quella di Amato non era una battuta, ma una provocazione a quei bastardi siciliani razzisti che sfruttano, picchiano e escludono gli extracomunitari e i loro figli.
Era una provocazione ai siciliani fascisti, insomma, quelli che si credono della razza ariana, ma che hanno lo stesso DNA culturale dei popoli che disprezzano.
I siciliani (ma anche un po' tutti gli altri Italiani)) fino a poco tempo fa erano considerati la feccia dell'umanita'.
Se i Siciliani (e tutti noi Italiani con loro) riflettessero invece di scorreggiare con la bocca sul loro essere razzisti, allora le parole di Amato immediatamente prenderebbero senso.
ma come è possibile, non appena un politico dice una cosa sensata, intelligente e diretta, noi ci indignamo ?!?
ebbravi, quasi tutti.
avrei voluto leggere le stesse cose se amato avesse detto, ad esempio, che i rom sono tutti ladri per tradizione, e che, sempre per tradizione vivono di accattonaggio, spaccio di droga eccetera.
i fuochi d'artificio ci sarebbero stati qua sopra altrochè.
cristina lui è siciliano ma che discorsi fai?
c'ha ragione da vendere la fuitina mica c'era in lombardia o in toscana o in abruzzo!
basta nasconderci dietro a un dito la situazione della donna in certe aree del paese trenta o quarant'anni fa era più o meno quella che oggi è la situazione delle donne arabe in alcuni paesi oggi
se i siciliani con il loro solito pervicace e malinteso senso del decoro e della dignità se ne dimenticano sobno (scusate l'anglicismo) ca... loro
Da siciliano mi giunge nuova che sia una nostra esclusiva prerogativa picchiare le donne. Abbiamo altri peccati da farci perdonare, ma non una particolare predilezione nel battere le donne. Anzi, credo, che nel tragico "codice d'onore" del masculo siculo cui maldestramente fa riferimento Amato, picchiare una femmina sia una cosa da ominicchi. Vi lascio un indovinello.
E' una lettera affettuosissima indirizzata alla moglie, Saveria Benedetta Palazzolo che comincia così:"Carissimo amore mio, ho ricevuto la tua lettera e sono contento di sapere che state bene......".
Chi è l'autore di queste parole?
lui è FIGLIO di siciliani, ma non vuol dire un cazzo, a parer mio siamo molto intolleranti con noi stessi al punto tale da non arrabbiarci piu' neanche se vengono offesi altri italiani come noi, perchè i siciliani questo sono, italiani, si parte invece, lancia in resta, quando ad essere considerate sono altre realtà di gente che a molti fa comodo considerare debole, giustificando ogni porcheria in virtù di una presunta diparità di diritti.
poi, puo' darsi anche che mi sbaglio.
@carlo_porta_milanese
Parla solo di cose che sai altrimenti rischi di dire come diciamo ad oxford minchiate.
La fuitina avveniva e tuttora avviene quando i fidanzati trovano ostacoli alla loro relazione es:i genitori che non accetta il ragazzo/a difficoltà economiche per un matrimonio regolare,figlio in arrivo ecc.ecc.Molte volte organizzato dalla ragazza stessa,quindi puoi vedere che non c'entra nulla con la condizione della donna.
Mio padre era siciliano, del 1931. Aveva cinque fratelli ed una sorella, ed era il più giovane di tutti. Il suo fratello più grande era del 1909.
I fratelli e la sorella di mio padre erano tutti sposati con altri siciliani. Botte date alle mogli, nella famiglia di mio padre, di certo non ce ne sono mai state. Forse qualcuno ha dimenticato che quella generazione di uomini siciliani aveva un grande rispetto per la propria moglie e per i propri figli. Lo dimostra il fatto che tutti i siciliani, a cavallo delle due guerre, per far vivere le loro famiglie hanno fatto sforzi durissimi, ed in tanti casi hanno lasciato la Sicilia, per cercare lavoro a Milano, alla Fiat di Torino, in Germania, in Svizzera, in America.
Probabilmente, il ministro Amato ricorderà "Il Padrino" come unica testimonianza sulla Sicilia, e ne avrà anche un ricordo distorto.
M
fantastico..., adesso manca solo qualcuno che dica che i siciliani sono tutti mafiosi e abbiamo completato il puzzle dei luoghi comuni...
VITTIME DI MARITI, AMANTI, PADRI
Le stime Onu dichiarano che tra il 40 e il 70 per cento delle donne assassinate sono vittime di familiari prossimi (mariti, amanti, padri) e che l'omicidio contro le donne è generalmente accompagnato da violenza sessuale. Una donna su tre, almeno una volta nella vita, subisce violenza; dalle testimonianze ricavate dalle interviste del Progetto Oms (ottobre 2006, che ha analizzato le risposte di 25mila donne di numerosi paesi) emerge che l'abuso da parte dei compagni investe circa il 20-25 per cento delle donne dell'Unione Europea.
Un rapporto presentato dal Consiglio d'Europa presenta infatti un quadro drammatico: uccide più donne la violenza subita dal partner che non il cancro, gli incidenti stradali o le guerre. Insomma, la violenza familiare è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. Se nel Terzo Mondo, ogni minuto, una donna muore per complicazioni legate al parto, in Occidente la situazione non è affatto migliore come si sarebbe portati a pensare: le statistiche parlano di uno stupro ogni quattro minuti negli Stati Uniti e di un omicidio ogni dieci giorni in Svezia.
IN "ITALIA", VIOLENZE IN AUMENTO
In Italia, poi, il fenomeno della violenza ha conosciuto un preoccupante aumento (+22% dal 2004 al 2005), malgrado il prezioso lavoro di movimenti, centri antiviolenza e iniziative adottate dalle istituzioni. Sono un centinaio le associazioni diffuse in tutta Italia che, in collaborazione con gli enti locali territoriali, ha dato vita a nuovi "centri di prima accoglienza", nuovi servizi (consulenza giuridica, psicologica, inserimento al lavoro e altre forme di sostegno).
http://www.antiviolenzadonna.it/index.php?page=utilita/studi-ricerche
http://www.buonpernoi.it/ViewDoc.asp?ArticleID=3189
http://www.rai.it/news/articolonews/0,9217,1067429,00.html
http://www.linearosa.it/sezioni/appuntamenti/Intervento_Bagnara.pdf
http://www.eurowrc.org/01.eurowrc/07.eurowrc_it/IT_ITALY/La%20Violenza%20Domestica.pdf
Tanto per spiegare le fuitine organizzate dalle ragazze:
http://it.wikipedia.org/wiki/Franca_Viola
Un po come gli stupri ... voluti dalle donne.
e vorrei sottolineare:
"Subito dopo il fatto, tutta la famiglia Viola, che aveva contravvenuto alle regole di vita locale fu soggetta ad intimidazioni, il padre Bernando venne minacciato di morte con una pistola, la vigna rasa al suolo ed il casolare annesso bruciato."
Dalle mie parti se ti violentavano la figlia almeno poi avevano la gentilezza di non bruciarti la casa.
da non siciliana che vive in sicilia da dieci anni vi posso dire che qui il senso della famiglia è molto sentito, e le donne non vengono picchiate, anzi sono rispettate e spesso in casa hanno molto più potere decisionale dei loro mariti.
non so prima, ma ora vedo donne che hanno grinta da vendere.
per il resto, purtroppo alcune donne vengono ancora picchiate ovunque.
La fuitina:
Nel caso due giovani si piacevano e si innamoravano, per potersi sposare fra di loro, ricorrevano in molti casi alla fuitina. Ciò significa che fuggivano insieme, stabilendo prima data e luogo e aiutati spesso da una parente o amica, mettendo i genitori davanti al fatto compiuto. Il tempo "stabilito" per regola non scritta era, che i due innamorati rimaneva insieme per tre giorni, tempo sufficiente per consumare il matrimonio.
Seguivano immediatamente le "nozze riparatori", ma se un giovane ci avesse ripensato si poteva considerare potenzialmente morto.
Poi la malacarne esiste ovunque.
@diddy : vorrei sottolineare :
"Questa "morale" era perfino supportata dalla legge italiana, il cui articolo 544 del codice penale, ammetteva il "matrimonio riparatore", considerando la violenza sessuale come un oltraggio alla morale e non alla persona. Secondo questo articolo del codice, l'accusato di delitti di violenza carnale, anche su minorenne, avrebbe avuto estinto il reato nel caso di matrimonio con la persona offesa.
si parla di leggi dello stato italiano e non dello "stato siciliano".
la fuitina di cui si parlava non ha niente a che vedere con un sequestro di persona e violenza sessuale.
Oltretutto tu citi il caso di un malacarne che rapisce una ragazza non consenziente io parlavo della norma non dell'eccezione.
- USI NUZIALI IN SICILIA
L'età matrimoniale (degli futuri sposi):
"Fimmina a diciottànni, o la mariti o la scànni." (proverbio)
Lo sposo era "al punto giusto" verso i ventotto anni, una volta assolto il servizio militare.
La conoscenza (il cosìdetto 'nguaggiu):
La madre del ragazzo metteva gli occhi su una ragazza non forestiera (che singifica tutt'ora in Sicilia dello stesso paese, per non dire dello stesso quartiere) e dello stesso rango sociale. Il contatto con la madre della ragazza avveniva con una scusa qualunque e ricevuto il consenso le due donne mettevano su carta la "minuta", ovvero l'elenco della dote da dare ai rispettivi figli.
La vagghiàta (o stimatùra della dote):
Trattasi della revisione della minuta stilata da parte delle consuocere alla combinazione del matrimonio, che sarà rettificata su base delle possibilità economiche delle famiglie. Così il corredo della biancheria ragazza sarà composto da tre, sei, otto o dieci pezzi per ogni voce.
L'estimo si effettuava nella casa della futura sposa alla vigilia delle nozze e a conteggio compiuto si decideva l'importo in unzi che il futuro sposo doveva mettere come dote.
Le nozze:
I matrimoni non si svolgevano mai a Maggio o Agosto, sempre di Domenica o in coincidenza di feste patronali o principali. La spiegazione per questa usanza ci da già Ovidio, che visse 2000 anni fa. Gli antichi Romani commemoravano i loro defunti prima a Maggio (quando ebbero il calendario di 10 mesi) e poi ad Agosto (quando il calendario romano fu portato a 12 mesi).
L'abito della sposa non era sempre bianco. Nell'ottocento in diverse città siciliane si usavano anche altroi colori, come il vestito celeste a Terrasini o il giubbettino bianco su una sottana celeste a Milazzo.
Le tradizioni legati alle nozze in Sicilia erano tantissime e diversi per luoghi: a Mazzara del Vallo si gettò frumento sugli sposi, a Modica si usava spargere del vino davanti all'uscio di casa.
Al pranzo di nozze partecipavano un poeta, che declamava versi, ed i suonatori, che accompagnavano le danze.
A termine della festa i sposi furono portati da tutti gli invitati , illuminati dalla luce delle fiaccole, fino a casa per rimanere finalmente soli. In molti paesi era usanza che la madre della sposa preparava il letto, svestiva la sposa e rimaneva nella stessa casa per tutta la notte per eventuali "bisogni" della sposa.
La fuitina:
Nel caso due giovani si piacevano e si innamoravano, per potersi sposare fra di loro, ricorrevano in molti casi alla fuitina. Ciò significa che fuggivano insieme, stabilendo prima data e luogo e aiutati spesso da una parente o amica, mettendo i genitori davanti al fatto compiuto. Il tempo "stabilito" per regola non scritta era, che i due innamorati rimaneva insieme per tre giorni, tempo sufficiente per consumare il matrimonio.
Seguivano immediatamente le "nozze riparatori", ma se un giovane ci avesse ripensato si poteva considerare potenzialmente morto.
Non avete capito: alla base del funzionamento della "fuitina" (termine tipicamente piemontese) c'e' l'accettazione implicita di un senso di onore basato sulla verginita' della donna che si estende su tutto il clan familiare.
Spiego meglio per evitare capziosi fraintendimenti il caso di una "fuitina" amichevole:
Se io amo il mio fidanzato me lo scopo affinche mio padre DEBBA accettare il fatto che io lo sposi.
Il DEBBA e' dovuto al fatto che l'uso che io faccio della mia patata e' qualcosa di cui devo rendere conto non solo alla mia famiglia ma a tutta la comunita' e se io mi comporto da "Troia" in quanto trombo fuori dal matrimonio (perche' questo sottintende la "fuitina") infango il nome mio e di tutta la famiglia.
Se quel tizio ha pensato bene di andare a chiedere la mano della ragazza invece di nascondersi dalle bastonate che si devono agli stupratori vuol dire che si usava cosi', era sicuro che in quell'ambiente la avrebbe fatta franca.
Tanto e' vero che tutta la comunita' agi' in favore del violentatore minacciando la persona colpita e la sua faglia: ergo era prassi COMUNE, accettata e favorita dalla societa', anche nel caso di "fuitine" chiaramente violente; altrimenti le persone del luogo sarebbero andate a prendere a casa lo stupratore per linciarlo. Questo basandosi sulla dinamica dell'evento citato.
Se poi andiamo a prendere documenti dell'epoca come film, romanzi, articoli (che nessunoall'epoca tacciava di razzismo) la situazione e' ancora piu' chiara... magari guardatevi qualche film della Vertmuller dell'epoca.
Se quel tizio ha pensato bene di andare a chiedere la mano della ragazza invece di nascondersi dalle bastonate che si devono agli stupratori vuol dire che si usava cosi', era sicuro che in quell'ambiente la avrebbe fatta franca.
@Diddy. Hai letto tutta la storia di Franca Viola?
Filippo Melodia verrà condannato a 11 anni di carcere, ridotti a 10 e a anni di soggiorno obbligato nei pressi di Modena e pesanti condanne verranno inflitte dal tribunale di Trapani anche ai suoi complici; uscirà dal carcere nel 1976 e morirà di lupara il 13 aprile 1978.
Probabilmente fu ucciso per una vendetta di mafia:
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2007/02/23/i-soliti-sospetti-storia-della-legge-sullo-stupro.-quando-c-erano-i-capi-famiglia-e-lo-ius-corrigendi
senza contare che quando il tizio era in carcere:
"Subito dopo il fatto, tutta la famiglia Viola, che aveva contravvenuto alle regole di vita locale fu soggetta ad intimidazioni, il padre Bernando venne minacciato di morte con una pistola, la "vigna rasa al suolo ed il casolare annesso bruciato."
e poi
Franca Viola si sposò nel 1968, con Giuseppe Ruisi, un giovane lavoratore dipendente, da cui si era fidanzata dall'età di 14 anni e che insistette per sposarla, nonostante lei cercasse di distorglierlo dal proposito per timori di rappresaglie."
(il trasferimento di tre anni non riguarda pero' questo evento)
senza contare che questa tesi:
http://www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=16098
che non puo' essere tacciata di razzismo sembra convalidare che i costumi siciliani 40 anni fa erano molto arretrati rispetto al resto della penisola.
@diddy
scusa se mi ripeto ma forse ti è sfuggito che se se non l'hanno corcato di botte in quanto stupratore è perchè c'era una legge dello stato italiano che prevedeva che :
..." l'accusato di delitti di violenza carnale, anche su minorenne, avrebbe avuto estinto il reato nel caso di matrimonio con la persona offesa."
questa legge non parla di questo e quell' ambiente nè di questa o quella regione ma dello stato italiano tutto.
la vicenda di cui narri fece scalpore perchè proprio dalla sicilia avvenne la prima sfida ad una legge barbara e terribile , che chissà in quanti casi in tutta italia è stata applicata a discapito di povere donne .
PS) ho fatto un post che rispondeva alle precedenti obiezioni, anche tue, solo che e' in fase di accettazione (credo che contenga troppi link).
Probabilmente fu ucciso per una vendetta di mafia:
Questo ti dice il perchè del trattamento della gente verso la ragazza e la famiglia perche non voleva andare contro il mafioso.
il padre Bernando venne minacciato di morte con una pistola, la vigna rasa al suolo ed il casolare annesso bruciato.
Filippo Melodia uscirà dal carcere nel 1976 e morirà di lupara il 13 aprile 1978.
Con la stessa disinvoltura con cui hai confuso la 'fuitina' (Giulietta e Romeo) con un sequestro e stupro (ratto delle Sabine) per dare ragione alle tesi fantasiose del ministro Amato, adesso metti sullo stesso piano le minacce della 'famiglia' mafiosa locale al padre e l'assassinio dello stupratore. La mafia non uccide mai a caso e soprattutto MAI con leggerezza. Se il padre della ragazza NON è stato ucciso, se il fidanzato ufficiale ha sposato Franca e se lo stupratore è stato assassinato non è per caso. La mafia sopravvive perché, ti sembrerà follia, è percepita come GIUSTA. La mafia giudicò la vicenda. Il padre visse, lo stupratore morì.
E in quella Sicilia arretrata, due uomini picchiatori bestie siciliani si distinsero per il piacere del futuro ministro Amato: il fidanzato ufficiale che insistette per sposare la ragazza, e il padre che coraggiosamente fece arrestare il violentatore.
@moscerino: chi è l'autore della lettera che avevi citato ?
@antonella_c
Ciao. L'autore della lettera è il superboss Bernardo Provenzano.
Minchiate a parte, io mi chiedo perché il più amerikano dei ministri del governo abbia tutto questo peso politico all'interno dell'unione. Che consenso popolare ha questo signore?
come per la critica a certa musica napoletana di alcuni mesi fa Amato ha espresso una opinione molto piu' vicina a certe realta' che non i commenti di tanti scandalizati.venite ad abitare in un quartiere popolare di Catania e potrete constatare che rispetto a qualche decennio addietro,aldila' della affluenza dei consumi,come mentalita'siamo arretratiun bel po'.
non si giustifica quello che ha detto amato.
doveva contare fino a dieci prima di parlare.
non bisogna mai scherzare sul vero.
ci sono donne che quando vengono schiaffeggiate si sentono amate, sic.
Il giorno che un politico dovesse dimettersi,per una qualsivoglia motivazione,verra' la fine del mondo.
fuoridisenno :hai ragione, alcune infatti si sentono amate da morire ...
Amato sostiene che "Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna" che "il Corano non c'entra nulla"
ma non è mica vero, basta leggersi il versetto 34 della IV sura del Corano:
"Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande."
no comment...
dal Genesi 2,4-3,24
16 Alla donna disse:
«Moltiplicherò
i tuoi dolori e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ma egli ti dominerà».
Yes comment.
dal buon senso
ama è rispetta la donna co cui hai deciso di condividere la tua vita.
Meglio ascoltare il Corano e la Bibbia o il buon senso?
@@fuoridisenno :hai ragione, alcune infatti si sentono amate da morire ...
Postato da antonella_c - Sabato 14 Luglio 2007 alle 16:09
era quasi una battuta,non hai letto .sic.
mi riferivo ad alcune donne che conosco,non me lo sono inventato.
personalmente,la violenza sulle donne (anche un semplice schiaffo)non la tollero,vado fuori di senno.
Io per decreto,farei leggi durissime in merito.
senza sconti.e chi non la pensa cosi' e' contro le donne
@Carlo T.
meglio ascoltare il buon senso, il problema è che non so quanti a questo mondo lo seguano...
Onestamente, da UOMO,me la prenderei ancora di più con la Finocchiaro, che forse in pochi hanno notato com'è ancora più offensiva la sua dichiarazione: "Dico solo che la violenza sulle donne è purtroppo una tradizione di tutti i maschi del mondo contro tutte le donne del mondo, senza distinzione di confini geografici o religiosi". Non penso sia elegante generalizzare, e poi diciamocelo: ma le femmine non fanno mai violenza agli uomini? Non per questo nessuno si sogna di dire che tutte le femmine sono uguali, ho una moglie deliziosa! Penso sia strano che nessuno abbia fatto qualche lamentela, o chiesto chiarimenti,al presidente dei senatori dell’Ulivo, Anna FINOCCHIARO.
Luca
si discute,si critica,,ma non si ha il coraggio di assumersi le responsabilita'.mi riferisco ai vari governi e ministri.
cosa c'e' da discutere quando i fatti sono:violenza fisica,sessuale,maltrattamenti,alle donne.
occorre emanare leggi,presto,con pene severe e senza sconti,e con risarcimenti economici da "suicidio"
per fare cio',in italia,dove vige il tutto si fa' se non si perdono consensi.ci vorrebbero personaggi con le "palle ottagonali".ma i nostri,hanno solo lo scroto.
Ultimo treno per Marte
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Mentre le cavolate dette dal “siciliano” Amato sono già state giustamente sviscerate in lungo ed in largo dai siciliani di tutti il mondo, anche se con toni alquanto diversi (mentre ad esempio L’Altra Sicilia chiama in causa l’ambasciata Pakistana, pare che un deputato nazionale siciliano abbia chiesto conforto alla mamma, manco fosse stato eletto capoclasse all’asilo nido!) noi, piccoli provinciali della Sicilia inferiore (tanto per tenerci sul piano in cui ci ha relegato l’elegante ministro) non vogliamo perdere d’occhio la realtà quotidiana con cui ci dobbiamo confrontare giornalmente.
Realtà quotidiana che finalmente alcuni nostri rappresentanti si sono decisi ad affrontare di petto. Valga per tutti l’esempio del sindaco di Capo d’Orlando che in città sta facendo la sua bella rivoluzione in risposta all’incredibile arroganza delle ferrovie di stato.
Già: arroganza. Ma non solo di Trenitalia. Possiamo tranquillamente chiamare in causa lo Stato. Ed ovviamente i nostri stessi rappresentanti a Palazzo dei Normanni, senza la cui complicità nessuno riuscirebbe a fare bottino in Sicilia.
Già: bottino. Perchè questo è quello che lo stato sta facendo con la sua operazione di “razionalizzazione” dei trasporti ferroviari in Sicilia.
Il taglio della stazione di Capo d’Orlando serve non tanto ad accorciare i tempi di percorrenza della tratta Palermo – Messina, ma a risparmiare soldi tagliando personale e manutenzione. Il problema però è che il costo dei biglietti sulla tratta con subirà un corrispondente abbassamento ne tantomeno vedremo un migliramento del servizio.
Anzi. Il costo del biglietto ferroviario (in tutta la Sicilia) sta infatti per subire un incremento del 7% circa, GRAZIE ALL’ACCORDO RAGGIUNTO CON LA REGIONE SICILIANA. La regione è incredibilmente d’accordo sul fatto che i Siciliani paghino direttamente gli interventi di manutenzione ORDINARIA sulle nostre fatiscenti linee ferroviarie.
Quindi, ricapitoliamo:
- Vengono soppresse alcune fermate sulla tratta ME-PA, con conseguente risparmio da parte delle ferrovie (statali) e maggiori esborsi per i siciliani che ora dovranno spostare una parte del viaggio su gomma, con un maggiore consumo di energia e conseguenti danni ambientali.
- Vengono aumentati i prezzi dei biglietti per interventi che si dovrebbero fare con i soldi provenienti dalle tasse già pagate dai siciliani allo stato
- Tutto questo avviene solo in Sicilia, nel resto d’Italia si continuano ad usare i soldi dello Stato
- I soldi dei siciliani serviranno quindi a fare manutenzione alle ferrovie del nord Italia
- A questo aggiungiamo che i Siciliani sono in Italia tra quelli che pagano più tasse (Catania e Palermo si trovano ben più alto di metà classifica nella graduatoria dei pagamenti IRPEF per provincia).
In pratica, come al solito, ci troviamo a sovvenzionare i capricci di qualcun altro (questo "qualcun altro" include i nostri politici, ovviamente...), che in questi ultimi 50 anni si è divertito a scialacquare a più non posso, salvo poi capovolgere la realtà e dire al mondo intero che siamo noi (POPOLO SICILIANO) a scialacquare.
La Regione come dicevamo è d’accordo. D’altronde questa situazione non è altro che l’applicazione del federalismo alla maniera della Lega, tanto voluta del governo Berlusconi a cui i nostri politici continuano a giurare fedeltà. E guarda caso per niente osteggiata dai nuovi papponi di Roma.
All’inizio degli anni 90 tra le sei regioni più ricche d’Europa, quattro si trovavano nel Nord Italia. Di tutta la Germania, l’unica zona che teneva il passo di quelle italiane era Francoforte. Avete capito bene: i tedeschi si facevano un mazzo così ed alla fine non riuscivano a tenere il passo dei padani, che vendendo 4 Ferrari l’anno avevano un reddito da capogiro.
Ad un certo punto i tedeschi hanno però deciso di imitare gli italiani, e si sono imbarcati nella ricostruzione della Germania dell’Est. Solo che invece di diventare più ricchi, per poco non sfasciavano la nazione. Chissà come facevano gli italiani malgrado noi non facessimo altro che vivere da parassiti.
Viene da chiedersi dove sarebbero arrivati i Padani se non avessero avuto la palla al piede dei siciliani e dei meridionali in generale. Forse avrebbero già conquistato Marte.
Peccato. E’ suonata la sveglia. Ed ora di smettere di sognare.